Spesso si pensa che, tra gli animali, uccelli e mammiferi siano molto diversificati, eppure il gruppo più vario al mondo è quello dei coleotteri, che con oltre 350mila specie descritte è veramente incredibile; anzi, alcune stime indicano che i ricercatori debbano ancora scoprire altrettante entità di quest’ordine di insetti, portandolo così, da solo, a essere più numeroso di tutte le altre specie animali note messe insieme!
Comparsi sulla Terra 280 milioni di anni fa, i coleotteri hanno avuto tutto il tempo per differenziarsi in un’incredibile varietà di forme, grandezze e colori.
I coleotteri devono il loro nome alla fusione di due parole greche, koleos (“fodero”) e pteròs (“ali”), perché sono davvero corazzati: il primo paio di ali, dette “elitre”, è infatti rigido, sclerificato, e serve a proteggere il secondo paio membranoso, che invece è utile per il volo.
Non tutte le specie però hanno mantenuto, nel corso dell’evoluzione, questo standard, e sono tantissime le eccezioni con ali troppo piccole per essere funzionali o addirittura assenti (soprattutto nelle grotte).
La diversificazione dei coleotteri si rispecchia anche nel loro stile di vita, dalle spiagge alle vette montuose, con dieta carnivora, detritivora ed erbivora a seconda dei casi.
Il mondo di questi insetti è estremamente affascinante: scopriamo insieme alcune specie particolari!
1. CHRYSINA RESPLENDENS, DYNASTES GRANTII E DYTISCUS MARGINALIS
- CHRYSINA RESPLENDENS
Tra i coleotteri più condivisi sui social network possiamo di sicuro annoverare lo scarabeo gioiello.
La colorazione dorata e metallizzata, lucidissima, è dovuta al modo che le elitre e le altre parti del suo esoscheletro hanno nel riflettere la luce. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che, al contrario di quanto accade in altre specie, in questo caso la microstruttura dell’animale influenza anche la polarizzazione della luce, regalandogli una colorazione invidiabile.
A guardarlo, infatti, sembra davvero un frammento di metallo prezioso pronto per essere montato su un bracciale o una collana! Ancora oggi nessuno sa però se questa caratteristica abbia una funzione precisa.
Lo scarabeo gioiello vive nelle foreste montane del Centro America, dove si nutre delle foglie di diverse specie di alberi.
- DYNASTES GRANTII
Cugino del più famoso scarabeo Ercole (Dynastes hercules, foto sotto), che è probabilmente la specie più grande al mondo (17,5 cm), lo scarabeo Ercole occidentale (Dynastes grantii) è di dimensioni minori (6 cm) ma altrettanto interessante.
La forma è simile a quella del congenere: i maschi infatti mostrano un corno sulla testa e un altro più lungo, ricoperto di setole dorate, sul torace.
La colorazione, però, è grigia marmorizzata, con una raffinata puntinatura sparsa.
Non vive nella foresta amazzonica ma a cavallo tra il Messico e gli Stati Uniti: qui gli adulti scortecciano alberi come i frassini e si nutrono della linfa che fuoriesce dal tronco.
- DYTISCUS MARGINALIS
Anche se gli insetti non sono quasi riusciti a conquistare l’ambiente marino, si può dire che fiumi, laghi e paludi siano invece habitat in cui si trovano a loro agio e si sono diversificati.
I coleotteri, da buoni pionieri, hanno dunque colonizzato le acque dolci e, tra loro, il ditisco marginato è un vero maestro.
Dotato di robuste zampe a pagaia, ha una forma estremamente idrodinamica e può nuotare velocemente. I maschi, sulle zampe anteriori, hanno strutture simili a ventose per trattenere la femmina.
Predatori, si nutrono di invertebrati, piccoli pesci e girini; anche le loro larve sono carnivore, e catturano le prede grazie a impressionanti mandibole falciformi.
2. GOLIATHUS ORIENTALIS E MACRODONTIA CERVICORNIS
- GOLIATHUS ORIENTALIS
Nel profondo delle foreste centroafricane si trovano alcuni coleotteri di dimensioni incredibili: sono gli scarabei Golia (foto sotto).
Pesanti come una mela, si muovono con un sonoro ronzare tra le chiome, alla ricerca di frutta matura della quale si nutrono.
Il loro aspetto è curioso: vellutati, hanno una livrea bianca e nera, zebrata sul torace, con elitre dello stesso colore in quasi tutte le specie (in un solo caso, nel Goliathus cacicus, appaiono grigio perla).
Oltre che per la lunghezza lievemente maggiore, i maschi si distinguono dalle femmine per via di un tozzo cornetto a forma di Y sulla testa.
Le unghie di cui sono dotati sulle zampe permettono loro di attaccarsi saldamente a rami e tronchi, senza il rischio di cadere. Questi colossi sono minacciati dalla deforestazione, che purtroppo procede a vista d’occhio nel loro areale, e dalla raccolta indiscriminata a scopo collezionistico.
- MACRODONTIA CERVICORNIS
In Sud America vive un coleottero molto particolare, il cerambice dai denti a sciabola.
Deve il nome al suo aspetto: ha lunghe antenne, come gli altri Cerambicidi, ma anche mandibole gigantesche (come accade nei Lucanidi, i cervi volanti).
Lungo come una mano, si contende il titolo di coleottero più lungo al mondo, a seconda che si consideri solo il corpo o venga incluso anche l’apparato boccale. Di colore castano su testa e torace, ha le elitre giallastre con eleganti disegni scuri, come arabeschi.
Uno studio recente ha evidenziato che la distribuzione del cerambice dai denti a sciabola è frammentata, e questo potrebbe indicare che si tratti in realtà di un complesso di specie simili tra loro, ma geneticamente diverse.
3. LUCANUS CERVUS E CALOSOMA SYCOPHANTA
- LUCANUS CERVUS
Il cervo volante è il più grande e famoso coleottero d’Europa.
Come in molte specie simili, presenta uno spiccato dimorfismo sessuale: i maschi infatti, lunghi fino a 8,5 cm, sono dotati di mandibole molto più grandi rispetto a quelle delle femmine.
Esiste una certa variabilità genetica, ma alcuni individui sono davvero impressionanti!
La loro testa a forma di martello è sproporzionata e quasi mostruosa, e favorisce l’inserzione dei muscoli che muovono le imponenti mandibole, simili ai palchi di cervo, usate negli scontri con gli altri maschi.
Si nutrono della linfa che fuoriesce dalla corteccia degli alberi, e possono vivere anche 8 anni; di questi, però, solo poche settimane vengono trascorse come adulti, mentre il resto del tempo viene passato in forma di larve bianche e rigonfie, che mangiano il legno marcescente.
- CALOSOMA SYCOPHANTA
Il suo nome significa “bel corpo”, e non tradisce le aspettative: lucidissimo, con eleganti scanalature e colori metallizzati; il verde brillante, il ramato e il blu sono bellissimi, anche perché cambiano lievemente posizione in base all’angolazione dalla quale li si guarda.
Il coleottero Calosoma (foto sotto), appartenente alla famiglia dei Carabidi, è un veloce corridore, che si muove agilmente al suolo e sui tronchi degli alberi. Le sue poderose mandibole, atte a tagliare e sminuzzare, lo aiutano in ciò che gli viene meglio: predare larve di lepidottero.
Va infatti attivamente alla ricerca di bruchi da mangiare, inclusa la temibile processionaria, i cui peli urticanti nulla possono contro la sua armatura!
È in questo un alleato dell’uomo, grazie al suo ruolo di contenimento delle popolazioni di insetti che defoliano le chiome delle piante.
4. PLATERODRILUS SPP. E POLYPHYLLA FULLO
- PLATERODRILUS SPP.
Gli appassionati di fossili conoscono sicuramente gli estinti trilobiti, antichissime creature marine corazzate, ma forse non tutti sanno che, al giorno d’oggi, esistono dei coleotteri dall’aspetto ancestrale e per alcuni versi simile, tanto da essere chiamati con lo stesso nome.
Nel folto delle foreste indonesiane, sulla lettiera e sui tronchi marcescenti caduti, gli esploratori più fortunati potrebbero avere occasione di osservare questi insetti con il corpo segmentato e corazzato, adornato di spuntoni di colori vivaci
(rossi o gialli a seconda della specie) che ne segnalano la tossicità.
Ma attenzione: solo le femmine hanno questo aspetto! I maschi sembrano dei normali, piccoli coleotteri alati, tanto che ci sono voluti 100 anni prima che gli scienziati capissero che si trattava della stessa specie!
- POLYPHYLLA FULLO
Tutti conoscono i maggiolini, un tempo comuni nei campi e nei prati durante le sere di primavera.
Meno famoso, ma altrettanto interessante, è il maggiolino marmoreggiato, più grande e con una livrea variegata: il corpo marrone, infatti, è ricoperto da chiazze di folta peluria bianca, che rendono l’animale elegante e anche un po’ mimetico su certe cortecce.
Diffuso dalle zone retrodunali in riva al mare fino alle montagne alpine, questo coleottero si nutre di aghi di conifere (abeti e pini soprattutto) che rosicchia avidamente nelle sere estive.
Le sue larve, invece, vivono nel suolo, dove consumano le radici dell’erba. Il maggiolino marmoreggiato si trova anche in città e può essere fortemente attirato dalle luci dei lampioni, sotto i quali talvolta si osserva in gran numero.
5. ROSALIA ALPINA, CHALCOSOMA ATLAS E STOLAS IMPERIALIS
- ROSALIA ALPINA
Un coleottero dalla bellezza fuori dal comune, il cerambice del faggio è di colore azzurro cinereo, con macchie nere evidentissime e lunghe antenne dotate di eleganti ciuffi di peluria.
Come suggerisce il nome, questa specie è legata alle foreste di faggio europee, dove ricerca per la riproduzione alberi morti ma ancora in piedi.
I maschi ingaggiano combattimenti sfidandosi l’uno di fronte all’altro, spintonandosi e cercando di lanciare l’avversario giù dal tronco, mentre le femmine dopo l’accoppiamento depongono le uova nelle fessure del legno.
Questa specie, osservabile in estate, ha una distribuzione localizzata in aree ben conservate, ed è minacciata dal taglio degli alberi maturi, dai cambiamenti climatici e dal collezionismo illegale.
- CHALCOSOMA ATLAS
Nelle nostre campagne può capitare di incontrare lo scarabeo rinoceronte (Oryctes nasicornis), i cui maschi sfoggiano un bel corno sulla testa.
Lo scarabeo atlante (in foto sotto) porta all’ennesima potenza questa caratteristica, e mostra due corna aggiuntive anche sul torace, come un minuscolo triceratopo!
Anche in questo caso, le femmine sono totalmente prive di queste strutture. Di colore nero lucido, lo scarabeo atlante vive nelle foreste dell’Asia Meridionale, anche in arcipelaghi come quello di Sulawesi e le Filippine.
I ricercatori hanno assegnato queste popolazioni isolate a sottospecie diverse, ma non è escluso che ulteriori studi futuri ne rivelino un’appartenenza a specie separate.
- STOLAS IMPERIALIS
Il coleottero testuggine imperiale è sicuramente tra i più colorati: la sua armatura risplende di blu elettrico, con riflessi verdi, ed è decorata da un reticolato dorato brillante.
Questa specie, lunga solo 1 cm, è abbastanza rara e si trova solo nelle foreste del Brasile.
La sua forma a cupola le permette, con l’aiuto dei cuscinetti adesivi, di aderire saldamente alla superficie delle foglie, proteggendo le parti ventrali dall’attacco di eventuali predatori di piccola taglia, come le formiche, e assumendo quindi una posa da “carro armato”.
Sono note altre 180 specie affini, ma ancora oggi sappiamo molto poco della loro biologia ed ecologia.