L’aerofobia, o aviofobia, è una delle fobie più diffuse al mondo. Secondo un’indagine condotta da YouGov, a esserne affetti sono infatti più di 2 italiani su 10. Ma di cosa si tratta?
Il termine, dal greco “aero” (aria) e “fobia” (paura) si riferisce a una condizione psicologica caratterizzata dalla presenza di un timore intenso e irrazionale legato all’esperienza del volo.
Essa rientra tra le fobie specifiche, che si contraddistinguono per il manifestarsi di una paura acuta e persistente provocata dalla presenza, dall’attesa o, anche semplicemente, dalla rappresentazione mentale di oggetti o situazioni precisi. Nel caso dell’aerofobia la paura e l’ansia scaturiscono dalla situazione del volo.
La paura di volare è più diffusa di quanto si potrebbe pensare. Spesso di verifica a causa della mancanza di una familiarità radicata con l’aereo rispetto ad altri mezzi di trasporto più tradizionali. Nella maggior parte dei casi, questa diffidenza iniziale scompare o si attenua con l’esperienza e l’abitudine.
Tuttavia, se questa sensazione di timore persiste e la paura di volare raggiunge un livello elevato, al punto da provocare forti stati d’ansia prima o durante il volo, si può parlare di fobia.
Come accade anche per le altre fobie, ciò che scatena l’allarme non è l’oggetto della paura in sé, ma la percezione soggettiva dell’individuo e la modalità con cui questi interpreta una certa situazione.
Questa forma di ansia può variare da una leggera inquietudine a un intenso terrore, impedendo alle persone di godersi i vantaggi e le opportunità che i viaggi in aereo possono offrire. Tuttavia, è possibile affrontare l’aerofobia e superarla con le giuste strategie e il supporto adeguato.
1. Da cosa nasce la paura? Vi sono fattori rilevanti per delineare un profilo tipo?
L’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo. Come confermato anche da uno studio condotto da David Ropeik, per l’Università di Harvard, le chance di rimanere coinvolti in un incidente aereo sono di 1 per ogni 1,2 milioni di voli, con probabilità di morire di 1 su 11 milioni.
Nonostante questi dati rassicuranti, sono comunque in molti ad avere paura dell’aereo, in forma più o meno acuta.
L’aerofobia può manifestarsi sia in coloro che non hanno mai volato, e che sono quindi timorosi di approcciarsi a qualcosa di nuovo e ignoto, sia in chi ha già avuto esperienze di volo.
Alcune persone iniziano a soffrire di questa fobia a seguito di esperienze negative o traumatiche, come voli turbolenti o incidenti aerei. In altri casi, l’aerofobia può essere direttamente correlata ad altre fobie e forme di ansia.
Spesso, infatti, si manifesta in soggetti claustrofobici (paura degli spazi chiusi), acrofobici (paura dell’altezza), agorafobici (paura dei luoghi aperti e affollati da cui si è impossibilitati ad allontanarsi) o in coloro che sono affetti da fobia sociale. Anche gli attacchi di panico sperimentati prima di una partenza possono influenzare l’insorgere dell’aerofobia.
Esistono delle ricerche che hanno provato a individuare quale sia il target maggiormente colpito da questo tipo di fobia.
In realtà l’aerofobia, come ogni altra manifestazione sintomatica connessa all’ansia, può insorgere durante l’intero arco del ciclo di vita e indipendentemente dal genere di appartenenza.
La possibilità di sviluppare una fobia è strettamente connessa a fattori personali come la storia di vita, le esperienze pregresse, il bisogno di controllo o la presenza di fattori stressogeni. Talvolta, l’aerofobia può manifestarsi improvvisamente, senza una causa diretta apparente e in persone che in precedenza non avevano mostrato sintomi ansiosi significativi.
In alcuni casi, tale fobia potrebbe svilupparsi a seguito di un evento stressante o traumatico di altra natura, come un lutto, una separazione, un trasferimento o nuove responsabilità lavorative. L’aereo diventa, così, l’oggetto attraverso cui stress e ansia possono trovare sfogo.
2. Sintomi e manifestazioni
Quando ci troviamo ad altezze elevate e su un mezzo di trasporto di cui non siamo noi alla guida può verificarsi una stimolazione dell’apparato vestibolare, visivo e propriocettivo.
Il corpo potrebbe faticare ad adattarsi, causando sensazioni spiacevoli come vertigini, vomito e nausea. Questi sintomi sono molto comuni in chi soffre di “mal d’aereo” e si riscontrano anche nell’acrofobia e nella cinetosi (“mal di viaggio”).
L’ansia e il disagio legati al volo possono manifestarsi in modi diversi, variando da una leggera tensione a una sensazione profonda e incontrollabile di angoscia, che può sfociare in vere e proprie manifestazioni sintomatiche come, ad esempio, attacchi di panico durante il volo o prima di mettersi in viaggio.
I sintomi fisici dell’aerofobia includono:
• sudorazione;
• respiro corto e affannoso;
• aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna;
• formicolio;
• vampate di calore;
• sensazioni di torpore;
• tensione muscolare;
• tremori da ansia;
• vertigini, confusione e offuscamento;
• disturbi gastrointestinali.
Inoltre, alle manifestazioni fisiche della paura di volare possono accompagnarsi sintomi psicologici, come sensazioni di inquietudine, fantasie catastrofiche e paura di perdere il controllo.
3. Pre e post pandemia
La limitazione degli spostamenti, soprattutto quelli a largo raggio, che abbiamo dovuto seguire per diverso tempo, a seguito delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19, ha fatto notare un cambiamento rispetto a questa fobia?
L’aerofobia non è connessa solo al timore che si verifichino incidenti: può sottendere claustrofobia, cioè la paura degli spazi chiusi, ma anche la paura di non poter essere soccorsi, la paura di stare male in presenza di altri passeggeri, sentendosi per questo in imbarazzo, o ad esempio il timore di essere contagiati più facilmente data l’estrema vicinanza tra i sedili e la scarsa aerazione.
In questo senso, sicuramente la pandemia ha contribuito ad amplificare l’angoscia rispetto al pericolo rappresentato dai viaggi in aereo.
Secondo il sondaggio condotto da YouGov, il 48% di coloro che hanno paura dell’aereo attribuisce questa fobia al timore di possibili guasti o incidenti, mentre il 40% all’idea di non avere alcun controllo del mezzo di trasporto.
Se il 58% riesce ugualmente a prendere l’aereo, per il 20% questa fobia costituisce un vero e proprio impedimento che lo porta a decidere di non viaggiare, limitando così drasticamente la propria sfera personale e professionale.
4. Il supporto della psicoterapia
Se nonostante tutta una serie di accorgimenti ci accorgiamo che l’aerofobia non accenna a diminuire e che, anzi, rappresenta un forte condizionamento o una problematica invalidante nella nostra vita, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista della salute mentale.
Uno bravo, ad esempio, offre la possibilità di intraprendere percorsi di terapia online con professionisti specializzati in tematiche legate alle fobie e all’ansia.
Insieme al terapeuta, è possibile analizzare la paura di volare, approfondendone sintomi e cause, con l’obiettivo di ridurre, attraverso tecniche mirate, l’associazione tra la situazione del volo e la risposta d’ansia che ne consegue.
In particolare, la terapia cognitivo-comportamentale è uno degli approcci più efficaci e utilizzati per trattare l’aerofobia. Questa metodologia può aiutare il paziente a ristrutturare le credenze irrazionali legate al volo, imparare tecniche di gestione dell’ansia e affrontare le situazioni temute attraverso l’esposizione graduale a degli scenari che richiamano l’esperienza in aereo.
Infatti, quando il soggetto fobico è regolarmente esposto, all’interno di un ambiente protetto e sicuro, agli stimoli che scatenano in lui ansia e paura, con il tempo il suo cervello si abitua e modifica la propria risposta.
Oltre alla tecnica dell’esposizione, il terapeuta metterà in atto tutta una serie di altre procedure volte ad aiutare il paziente ad associare i trigger da cui scaturisce la fobia a esperienze più piacevoli.
Solitamente si inizia con diverse tecniche immaginative, per poi portare il paziente a interfacciarsi con la propria fobia nella vita reale. Non demoralizzarsi è fondamentale, così come tenere sempre a mente che, con il giusto supporto, qualsiasi paura può essere affrontata.
5. Dieci consigli per volare sereni
Ecco 10 consigli per volare sereni:
- INFORMARSI: molte delle situazioni che generano panico nei soggetti aerofobici sono dovute a interpretazioni errate di normali condizioni legate al volo. Documentarsi e acquisire maggiori conoscenze sul funzionamento degli aerei, le fasi di volo e i processi di sicurezza dell’aeroporto può aiutare a comprendere meglio le dinamiche del viaggio e a esorcizzare le proprie paure.
- FREQUENTARE UN CORSO: molte compagnie aeree, per diffondere il messaggio che l’aereo è sicuro, offrono corsi specifici volti ad aiutare coloro che soffrono di aerofobia a imparare a gestire la paura e vivere l’esperienza del volo con più serenità.
- ARRIVARE IN AEROPORTO PER TEMPO: arrivare in ritardo o avere i minuti contati genera ansia e stress. È quindi consigliabile pianificare il viaggio in modo da essere in aeroporto con sufficiente anticipo e poter così svolgere le operazioni di check-in e di sicurezza senza fretta e con una maggiore tranquillità.
- SCEGLIERE IL POSTO SULL’AEREO: scegliere un posto in cui ci si sente a proprio agio può contribuire ad alleviare la tensione. Ad esempio, per chi soffre di vertigini potrebbe essere meglio evitare di sedere accanto al finestrino e optare per un posto in corridoio.
Consultare le informazioni fornite dalle compagnie aeree riguardo ai posti in prossimità delle uscite di emergenza, ai sedili più spaziosi, nonché alla posizione dei motori può essere una buona soluzione per selezionare il posto più in linea con le proprie esigenze.
- OPTARE PER UN ABBIGLIAMENTO COMODO: è buona prassi indossare abiti comodi e scegliere tessuti che favoriscano la traspirazione, evitando capi attillati o scomodi che potrebbero causare disagio in volo.
- EVITARE LE BEVANDE ECCITANTI: prima e durante il volo, è consigliabile evitare bevande contenenti caffeina, teina o alcolici poiché potrebbero aumentare l’ansia. Meglio, invece, optare per acqua o tisane.
- ASCOLTARE LE INDICAZIONI DI SICUREZZA: è raccomandabile prestare attenzione alle informazioni fornite dall’equipaggio di volo durante i briefing di sicurezza. Sapere cosa aspettarsi e come reagire in caso di emergenza può aiutare a ridurre l’ansia.
- INTERAGIRE CON IL PERSONALE DI VOLO: gli assistenti di volo sono a completa disposizione dei viaggiatori e sono addestrati per supportare e rassicurare i passeggeri. Parlare con l’equipaggio ed esprimere le proprie ansie e insicurezze può essere un toccasana per chi ha paura di volare.
- DISTRARSI: un rimedio efficace per superare la paura è cercare di distrarsi durante il volo, tenendosi impegnati con altre attività. Leggere un libro, ascoltare musica o scambiare quattro chiacchiere con i vicini di posto sono tutti ottimi passatempi con cui tenere la mente occupata durante il volo.
- IMPARARE TECNICHE DI RILASSAMENTO: le tecniche di rilassamento, come il training autogeno o il rilassamento progressivo di Jacobson, possono aiutare a controllare la paura. Molte di queste tecniche si basano sulla respirazione diaframmatica: imparare a controllare il respiro è, infatti, un ottimo metodo per allentare l’ansia e lo stress nella vita di tutti i giorni, così come in volo.