Con più di 100 milioni di cellule fotosensibili e alcun dei muscoli più veloci del corpo, gli occhi sono in grado di captare qualsiasi cosa, dalla luce delle stelle che attraversa la galassia all’intera gamma delle emozioni umane.
È però l’elaborazione nel cervello, attraverso circa un milione di fibre nervose che collegano ogni occhio al nostro cervello, che ci permette di sintetizzare immagini nitide e interpretare ciò che accade intorno a noi senza essere distratti o sopraffatti.
1. Come facciamo a vedere?
Ciò che vediamo è il risultato della luce che penetra negli occhi attraverso cornea e cristallino, quali la indirizzano e la mettono a fuoco sulle cellule fotosensibili (coni e bastoncelli) nella retina.
I bastoncelli operano in condizioni di scarsa illuminazione, mentre i coni richiedono una luce intensa assicurando la visione dei colori.
Insieme, queste cellule convertono la luce in impulsi elettrici che viaggiano lungo il nervo ottico fino al cervello.
Ciò che vediamo realmente, tuttavia, dipende dal modo in cui la mente interpreta gli impulsi dando un senso alle informazioni ricevute senza farsi distrarre dai dettagli non importanti.
Questo processo di prioritizzazione visiva e le operazioni di filtraggio producono una"immagine mentale" che è solo una rappresentazione di ciò che esiste realmente.
Ad esempio, il cervello tende a dare la priorità ai volti, con il risultato che li individuiamo sempre anche dove non esistono (come nelle nuvole); inoltre elabora costantemente ciò che vediamo per offrirci un'esperienza visiva fluida.
Ricerche recenti suggeriscono che, per fare questo, il cervello unisca gli input dei 10-15 secondi precedenti, il che significa che ciò che vediamo non è necessariamente un aggiornamento in tempo reale secondo per secondo, ma una versione meno frenetica di ciò che avviene attorno a noi.
2. Come si comportano i nostri occhi rispetto alle fotocamere?
È difficile fare paragoni perché ciò che vediamo non è costituito da pixel.
Alcuni studi sostengono che i nostri occhi abbiano la risoluzione di una fotocamera capace di catturare 576 milioni di pixel separati all'interno di una singola immagine, ovvero cinque volte superiore ai migliori sensori attualmente presenti sul mercato.
Tuttavia, i nostri occhi vedono solo con una risoluzione molto elevata al centro del campo visivo. Quindi, negli altri punti, la risoluzione è perlopiù paragonabile a quella di una fotocamera standard.
Per quanto riguarda i colori, possiamo vedere solo quelli che rientrano nella piccola gamma di lunghezze d'onda visibili all'uomo (400-700 nanometri), mentre alcune fotocamere sono in grado di percepire lunghezze d'onda più corte della luce ultravioletta (10-400 m ) e più lunghe dell'infrarosso (750-15.000 nm).
All'interno dello spettrovisibile, si ritiene che la maggior parte delle persone sia in grado di distinguere circa 10 milioni di sfumature diverse partendo da tretipologie di coni. Questo sistema è simile a quello di una fotocamera, che combina pixel rossi, blu e verdi per catturare quasi 17 milioni di colori.
I soggetti affetti da tetracromia hanno una mutazione genetica che dà loro un tipo di cono in più con il quale riescono a vedere 100 volte più colori, come uccelli e rettili.
3. Perché gli occhi sono di colori diversi?
Ricerche recenti suggeriscono che almeno 61 geni sono coinvolti nella definizione del colore degli occhi, e questo solo nelle persone europee e asiatiche.
Ciò significa che, contrariamente a quanto ci è stato insegnato a scuola, non è così semplice capire di che colore dovrebbe avere gli occhi un bambino nato da due genitori con gli occhi azzurri (è possibile, anche se meno probabile, che abbia gli occhi marroni).
Ma che cosa li rende blu o marroni? Ebbene, le iridi scure contengono più melanina, un pigmento naturalmente marrone che assorbe la luce, lo stesso pigmento che conferisce alla nostra pelle colori diversi, mentre le iridi blu ne hanno meno e quindi riflettono più lunghezze d'onda.
Le differenze nei livelli di melanina spiegano anche perché alcuni hanno due iridi di colore diverso (eterocromia), solitamente il frutto di una mutazione genetica innocua che riguarda lo sviluppo di melanina nell'occhio.
Inoltre, nei bambini i cui occhi erano blu alla nascita ma poi diventano marroni, la melanina si sta ancora formando.
In effetti, in passato, i bambini erano gli unici ad avere gli occhi azzurri, perché si pensa che la mutazione genetica responsabile degli occhi azzurri negli adulti sia apparsa nelle popolazioni europee solo 6.000-10.000 anni fa.
4. Cinque miti sugli occhi
- GLI OCCHI DI UN NEONATO SONO DELLE STESSE DIMENSIONI DI UN ADULTO
Anche se gli occhi dei neonati sembrano grandi rispetto al viso, sono solo 1/3 delle dimensioni di quelli di un adulto.
Gli occhi crescono rapidamente nel corso del primo anno, poi di nuovo durante la pubertà.
- 10/10 È UNA VISTA PERFETTA
Non proprio. Significa che riesci a leggere tutte le lettere sull'ottotipo da una distanza di 10 metri.
La visione 12/10 è migliore: riesci a vedere tutto anche a una distanza d i 12 metri.
- I CANI VEDONO SOLO IN BIANCO E NERO
Sbagliato di nuovo. I cani riescono a vedere i colori, ma principalmente solo i l giallo e il blu.
Hanno meno tipi di coni per la visione dei colori rispetto agli umani.
- NON SI PU0' STARNUTIRE CON GLI OCCHI APERTI
Si può e non c'è nulla di male... gli occhi non balzano fuori dalla testa. Probabilmente questa è un'altra di quelle storie inventate dai genitori troppo ansiosi.
- LE CAROTE TI AIUTANO A VEDERE NEL BUIO
In parte è vero. Le carote contengono beta-carotene, un precursore della vitamina A.
Ouest'ultima, a sua volta, viene convertita in pigmenti che ci consentono di vedere in condizioni di scarsa illuminazione.
5. Com'è fatto un occhio?
- PUPILLA
Sembra una macchia nera, ma è, in realtà, uno spazio vuoto che lascia passare la luce fino alla parte posteriore dell'occhio.
- CORNEA
Una cupola trasparente nella parte anteriore dell'occhio. Rifrange la luce, indirizzandola lungo il percorso giusto verso la retina.
- IRIDE
La parte colorata che, attraverso la dilatazione o il restringimento della pupilla, controlla la quantità di luce che entra. Fa parte di una struttura più ampia che forma uno
strato compreso tra la retina e la sclera.
- CRISTALLINO
Una lente trasparente che cambia forma per mette a fuoco i raggi luminosi sulla retina.
- RETINA
Spesso intesa come la parte posteriore dell'occhio, è invece lo strato più interno che la luce colpisce dopo essere stata messa a fuoco dal cristallino. È composta da cellule fotosensibili e cellule nervose.
- SCLERA
Comunemente definita "la parte bianca dell'occhio", la sclera è uno strato esterno protettivo reso resistente dalle fibre di collagene.
- CORPO VITREO
Una sostanza gelatinosa trasparente che riempie il bulbo oculare.
Invecchiando, la consistenza di questa gelatina diventa più liquida e progressivamente perde elasticità.
- NERVO OTTICO
Uno spesso fascio di fibre nervose che trasportano segnali tra ciascun occhio e il cervello.