Brrr che freddo quando arriva il generale inverno! Le giornate sono più corte, il clima è più freddo e la pioggia è interrotta da qualche squarcio di sole.
Tuttavia, anche se il cambiamento climatico ci fa vivere inverni più miti e allunga le stagioni rispetto ai calendari canonici, non dobbiamo pensare che il periodo invernale con le sue tipicità non interessi da vicino i nostri gatti e la loro quotidianità.
Infatti, la stagione fredda modifica abitudini ormai consolidate. Con un po’ di attenzione, prendendo qualche precauzione e seguendo qualche buon consiglio, il “generale inverno” non sarà un problema, né per noi, né per il nostro micio.
Anzi, la stagione fredda potrebbe essere l’occasione giusta per stare ancora più vicino al nostro amico, per farsi scaldare dal suo caldo mantello e per passare lunghi momenti di gioco e coccole con lui. Affrontare l’inverno nel modo giusto vuol dire tenere presente le peculiarità della razza a cui appartiene il nostro micio.
I gatti di tipo orientale, come il Siamese o l’Abissino, hanno il pelo corto, e sono quasi del tutto privi di quella morbida peluria (sottopelo) che si trova sotto lo strato più esterno del mantello e che serve a proteggere l’animale da quei climi rigidi che nelle zone di provenienza sono rarissimi.
In questi casi sarebbe meglio ridurre il più possibile le uscite (anche solo sul balcone) durante le giornate più fredde. Per non parlare poi dei gatti con pelo cortissimo, come il Devon e il Cornish, o del tutto privi, come lo Sphynx.
Viceversa, i gatti a pelo lungo, come il Persiano o l’Angora, non patiscono il freddo e possono uscire con una certa tranquillità, ma non quando piove: mantello folto non vuol dire necessariamente che sia impermeabile.
Inoltre, attenzione, non è detto che il pelo lungo sia garanzia di resistenza al freddo: il Sacro di Birmania, per esempio, nonostante il bel mantello semilungo, patisce il freddo, a causa della scarsità proprio del sottopelo.
1. ATTENZIONE ALLE CORRENTI E QUANDO ARRIVA LA NEVE
Vi chiedete cosa intendiamo? È presto detto e forse anche un po' banale: quando apriamo le finestre per il ricambio d'aria, nelle stanze di casa, dobbiamo essere sicuri che il micio non sia proprio lì, chiudiamolo fuori dalla porta; così facendo preveniamo il rischio di possibili infreddature.
Inoltre, coimbentate bene gli angoli delle finestre perché gli spifferi a lungo andare possono essere pericolosi.
Anche se bisogna tenere conto che la tolleranza al freddo varia da individuo a individuo poiché sono i fattori che concorrono: tipo di mantello, quantità di grasso corporeo, età dell'animale, stato di salute e abitudine a uscire all'esterno.
A differenza del cane che si diverte a rotolarsi nella neve, al gatto questa non piace troppo.
Basta osservare un micio che passeggia nel candido manto su un prato bianco per capirlo: passi lunghi e veloci, pancia sollevata, naso all'aria in cerca di piste odorose nascoste. Un inferno.
Eppure, ci sono gatti che sono stati programmati apposta da Madre Natura per starci a loro agio: il Norvegese, ma anche il Maine Coon o il Siberiano che ha, addirittura, un pelo assolutamente impermeabile che si asciuga in pochi minuti.
2. LA DIETA DELL'INVERNO
Il fabbisogno giornaliero di un animale adulto dipende da tre fattori: metabolismo basale, temperatura corporea, attività fisica; significa che, per calcolare quanto cibo necessiti il nostro gatto, bisogna sommare il fabbisogno necessario a mantenere il suo metabolismo minimo, quello per mantenere la temperatura del corpo corretta e quello che soddisfi la sua attività muscolare.
Generalmente, in inverno, i gatti tendono a ridurre notevolmente l'attività fisica.
I mici che vivono in casa devono quindi mangiare un po' meno perché fanno poco movimento e la temperatura ambientale, grazie al riscaldamento, non si abbassa al punto da giustificare un importante apporto calorico.
Discorso completamente diverso per i gatti che gironzolano all'aperto: pur riducendo istintivamente l'attività muscolare, dovranno mangiare di più a causa del notevole abbassamento termico.
- Meno quantità?
Il gatto è un animale che ha bisogno di seguire una dieta specifica. Ciò significa che, in inverno, i cambiamenti devono interessare esclusivamente la quantità e non la qualità del cibo!
Al micio che passa l'inverno in casa bisogna ridurre leggermente la dose di pappa quotidiana. La scarsa attività fisica e la normale pigrizia stagionale, infatti, spingono il gatto a poltrire e ingrassare.
Oltretutto, a causa della noia, gli animali finiscono per mangiare più volentieri. Il padrone non deve farsi trarre in inganno: in inverno, il suo amico non ha bisogno di mangiare di più.
- Un menu completo
Le proteine e gli elementi nutritivi essenziali e specifici per i gatti (la vitamina A, l'acido grasso essenziale arachidonico e l'aminoacido della taurina) non possono mancare assolutamente nella sua dieta invernale.
Pertanto, l'alimentazione deve basarsi soprattutto su alimenti contenenti carni fresche magre e pesce.
Gli alimenti industriali, in questo senso, sono una garanzia, perché contengono tutti gli elementi nutritivi essenziali che il gatto non è capace di sintetizzare autonomamente.
In inverno, per esempio, i mici preferiscono decisamente i cibi leggermente caldi o a temperatura ambiente.
3. C'È CHI RESTA FUORI
Per la maggior parte dei gatti, uscire in inverno non è assolutamente un tabù. Il micio è un cacciatore che trova del tutto normale gironzolare fuori casa anche con il freddo.
La vita all'aria aperta fa bene anche nella stagione fredda, perché stimola l'organismo e la mente dell'animale e permette di fare attività fisica. In questo caso bisogna stare attenti: innanzitutto, non vale più la regola di ridurre la sua pappa.
I fattori che influenzano il fabbisogno energetico quotidiano adesso indicano una tendenza opposta: aumentano sia il fabbisogno per l'attività muscolare che quello per il mantenimento della temperatura corporea (dato che, all'aperto, fa freddo!).
Un'altra insidia è rappresentata da possibili malanni. Il fattore che nuoce più gravemente non è rappresentato, in assoluto, dalle basse temperature quanto, piuttosto, dagli sbalzi termici.
Per ridurre la probabilità che il nostro micio si ammali, passando repentinamente dal caldo della casa al freddo del giardino, prima di farlo uscire facciamolo giocare qualche minuto con noi sul pianerottolo.
Il movimento attiva il suo metabolismo e rende meno traumatico l'impatto con il freddo.
4. GIOCARE IN CASA
Il gatto, come sappiamo, è un cacciatore di eccellenza. Quando si trova all'aria aperta, lontano da occhi indiscreti, passa il tempo a cercare animaletti da rincorrere e cacciare, magari anche solo per gioco.
In inverno, invece, le cose cambiano. Soprattutto se, come avviene nella maggior parte dei casi, il nostro amico passa le giornate chiuso in un caldo appartamento.
L'obiettivo, a questo punto, diventa quello di trovare un'attività alternativa che si ispiri alla caccia e che impegni il gatto in diversi momenti della giornata.
I giochini classici, in materiale plastico e stoffa, sono ottimi passatempi, ma è fondamentale che siano usati attraverso un'interazione tra l'animale, il gioco e il padrone. Tiriamo dei fili, dei piumini, dei pennacchi o dei topolini finti.
Non lasciamo che il gatto giochi da solo: si stancherà presto e tornerà a riposare sul divano.
Fra i giochi preferiti ci sono sicuramente le palline. Lanciamone di rimbalzanti o da ping-pong: il nostro amico difficilmente resisterà alla tentazione di rincorrerle.
Sempre in inverno, inoltre, possiamo prediligere giochini rivestiti di pelliccia, perché il gatto trae un piacere anche di tipo tattile e il rivestimento di pelo dà una sensazione di morbidezza e calore.
5. GATTI CON IL RAFFREDDORE
Il raffreddore è un tipico malanno stagionale: nell'uomo come nel gatto. Si verifica abbastanza comunemente anche nei nostri mici e non deve preoccupare perché, in genere, ha un decorso piuttosto limitato nel tempo (una decina di giorni).
Gli sbalzi di temperatura e le correnti d'aria sono le principali cause (come nell'uomo, del resto) di questo fastidioso malanno.
Inoltre, i gatti che passano l'inverno in casa facendo scarsa attività fisica riducono la propria vitalità e le proprie barriere difensive, esponendosi più facilmente alla malattia.
I sintomi del raffreddore nel gatto possono essere anche molto noiosi: naso che cola, starnuti frequenti, abbondante lacrimazione, infiammazione della congiuntivite, aumento del volume e irritazione delle mucose, temperatura del corpo che può salire fino a 40°.
In questo caso, teniamo il nostro amico al caldo e se i sintomi durano più a lungo senza miglioramenti, diventa necessario consultare il proprio veterinario.