E' risaputo che, quando si vogliono stilare classifiche riguardanti non soltanto il mondo del calcio, ma il mondo sportivo in generale, accostando e confrontando squadre, discipline sportive e singoli atleti, vissuti in momenti storici diversi, il rischio di scatenare lunghi, accesi dibattiti e forti critiche è più che scontato…
Chi sarà più bravo tra Pelè e Maradona? Meglio Sampras o Federer? Lo stesso vale anche per gli sport di squadra. Meglio la Nazionale Italiana di calcio o quella Francese? E via ad infinite discussioni…
Ma quali saranno le squadre di calcio più forti a livello mondiale di ogni tempo? Premesso che si tratta sempre di opinioni, e che durante gli anni sono cambiati sia il gioco, sia la sua velocità che le tecniche, un elemento oggettivo trova tutti d'accordo e cioè che l'impronta lasciata da determinate squadre invece che da altre, resta innegabile, inconfutabile e indiscussa.
Diversi giornali e media internazionali hanno provato a stilare delle classifiche sul tema. Noi vi proponiamo (trovandoci d'accordo sulle squadre scelte), quella compilata e proposta di recente dal mensile inglese "FourFourTwo".
Vediamola insieme.
PS: in questa classifica tra i primi 5 posti c'e' solo una squadra italiana…Ma quale squadra italiana vincera' quest'anno il campionato di calcio di serie A? Siete pronti a scommeterci? Ma si sa i tifosi sono sempre di parte… 😉
1. Ajax 1965-1973
Trofei: 6 Eredivisie, 3 Coppe Europee, 4 Coppe d’Olanda, 1 Coppa Intercontinentale
Best XI: Stuy, Suurbier, Hulshoff, Vasovic, Krol, Haan, Neeskens, Muhren, Swart, Cruyff, Keizer
Durante il periodo in cui la squadra fu guidata dal sergente di ferro Rinus Michels, fu varato il caratteristico schema del team, il 4-4-3, che prevedeva repentini cambi di posizione e grande lavoro di squadra: era nato il calcio totale. Quando Michels lasciò l’Ajax per il Barça nel 1971, fu sostituito dal rumeno Stefan Kovacs, che regalò alla squadra una maggiore libertà in attacco.
Il centravanti Johan Cruyff era il campione indiscusso, il re incontrastato dei primi anni 70 e dirigeva la sua “orchestra” con singolare maestria e destrezza. Con l'Ajax vince 3 Coppe dei Campioni, una Supercoppa europea, una Coppa Intercontinentale, 6 titoli nazionali e 4 Coppe d'Olanda, oltre a tre Palloni d'Oro, prima di emigrare al Barcellona.
Johan Neeskens (il prototipo del giocatore universale: terzino, mediano, attaccante), Arie Haan (il "Bombardiere" per le fucilate che partivano dal suo piede destro), Gerrie Muhren e Velibor Vasovic supportavano la squadra con una ferrea disciplina tattica. A 40 anni dal culmine di quella splendida avventura (la vittoria 2-1 contro la Juventus che portò alla conquista della Coppa dei Campioni del 1973, la terza di seguito), il 4-3-3 rimane lo schema più flessibile e popolare del calcio.
Artisti, scrittori e star della danza (persino il grande Rudolf Nureyev disse: “Johan Cruyff aveva la stoffa del ballerino”) andavano a vedere l’Ajax al massimo dello splendore. Il modesto stadio De Meer divenne un luogo d’incontro per intellettuali e teorici della controcultura che si stava diffondendo nella Amsterdam del 1970.
Per gli studenti dell’epoca, era obbligatorio avere un poster dell’Ajax attaccato sul muro della propria camera… L'Ajax è sicuramente la più grande squadra di club di tutti i tempi.. mai nessuno ha fatto di meglio…
2. Real Madrid 1955-1960
Trofei: 5 Coppe dei Campioni, 2 Liga
Best XI: Alonso, Atienza, Marquitos, Lesmes, Santamaria, Munoz, Zarraga, Kopa, Di Stefano (a destra), Puskas, Gento
Nel 1960, mentre il Real Madrid strapazzava l’Eintracht Frankfurt per 7 a 3, la Nazionale inglese seguiva la partita per televisione, a volume spento, in un albergo di Budapest. Jimmy Greaves ricorda: “Guardammo l’intero incontro a bocca aperta: ognuno di noi aveva capito, senza il coraggio di ammetterlo apertamente, che se quello era il calcio moderno, noi inglesi eravamo rimasti anni indietro”.
A questo proposito, anche Just Fontaine, l’attaccante francese che ha segnato 13 gol nella Coppa del Mondo del 1958, ha detto: “A parte il Brasile, il Real Madrid è la squadra migliore che abbia mai visto”. Matt Busby è rimasto affascinato dalla formazione spagnola, dal suo stile e da un giocatore in particolare, Alfredo di Stefano, di cui ha semplicemente detto: “Era in grado di fare tutto”.
L’influenza di questo Real Madrid va ben oltre il talento di Di Stefano, Ferenc Puskas, Raymond Kopa e Paco Gento e le coppe che ha accumulato (nessun altra squadra ha vinto 5 Coppe dei Campioni di seguito, come ha fatto il Real dal 1956 al 1960).
Questa formazione, disse una volta Alex Ferguson, ha inventato l’idea di un club calcistico moderno: ha comprato i migliori giocatori a prescindere dalla loro nazionalità, ha creato uno stile particolare, ha colto l’opportunità offerta dalla nuova Coppa dei Campioni e ha effettuato trasferte all’estero, creando di fatto un brand globale.
3. Barcellona 2008-2011
Trofei: 3 Liga, 2 Champions League, 2 Supercoppe europee, 2 Coppe del Mondo per Club, 1 Coppa del Re
Best XI: Valdes, Alves, Pique, Puyol, Abidal, Xavi, Busquets, Iniesta , Pedro, Messi, Villa
“Allacciate le cinture”, disse ridendo Pep Guardiola quando fu presentato ai fan del Barcelona come il nuovo allenatore del club, nell’agosto del 2008, “vi divertirete durante questo viaggio”. Il Barça ha riscritto a suo modo il libretto degli schemi del calcio, riformulando il modulo 4-3-3.
Tuttavia, ciò che Guardiola ha ereditato dal suo predecessore Frank Rijkaard non era una macchina perfetta. “Con Frank le regole erano meno rigide”, ricorda il centrocampista Xavi, “un chilo in più o in meno non cambiava nulla, qualche minuto di ritardo non era im-portante.
Con Pep, tutto doveva essere perfetto, il suo controllo era maniacale: era come un falco, non gli sfuggiva nulla”. Il terzino destro Dani Alves conferma: “Se Pep mi avesse detto di saltare dalla terza gradinata del Nou Camp, l’avrei fatto senza nemmeno pensarci, solo sulla fiducia”.
Con la conquista di 6 trofei - un record senza precedenti - nella sua prima stagione, il 2009, Guardiola raggiunge la perfezione spostando Lionel Messi nella posizione di interno d’attacco. Nel quadriennio successivo, cioè fino alla fine della stagione 2012-13, segnerà 233 gol in 218 partite.
4. Liverpool 1975-1984
Trofei: 7 campionati di First Division, 4 Coppe dei Campioni, 4 Coppe di Lega, 1 Coppa UEFA, 1 Supercoppa
Best XI: Clemence, Neal, Hansen, Thompson, Hughes, Souness, McDermott, Keegan, Kennedy, Dalglish, Rush
I Reds guidati dall'allenatore Bob Paisley vinsero, nel periodo che va dal 1975 al 1984, 7 campionati, quattro Coppe dei Campioni e quattro Coppe di Lega, creando, così, la prima autentica dinastia calcistica inglese. Oltre a suscitare ammirazione anche tra chi non era tifoso di una squadra in particolare, quel Liverpool mise in mostra un tipo di gioco emozionante, fatto di passaggi di prima e azioni veloci.
Shankly lo definì “un gioco semplice basato sul fare e ricevere passaggi” e, dopo di lui, i suoi successori lo perfezionarono ulteriormente. “Non bisogna complicare le cose”, ribadì Joe Fagan, che prese il posto di Paisley nel 1983. Il Liverpool era una formazione in grado di vincere sia senza far divertire che entusiasmando il pubblico della "Kop", straordinario 12esimo uomo in campo.
Il più grande trionfo? Sostituire talenti con altri campioni (Fagan al posto di Paisley e Dalglish al posto di Kevin Keegan), senza mai allontanarsi dalla filosofia di base della squadra: quella “Liverpool Way”, che, da allora, numerose formazioni (inclusa l’attuale) hanno cercato di emulare senza grande successo.
5. Inter 1962-1967
Trofei: 3 Serie A, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali
Best XI: Sarti, Picchi, Burgnich, Bedin, Guarneri, Fachetti, Jair, Luis Suarez, Corso, Peiro, Mazzola
Ovvero la squadra che ha codificato il tipo di gioco all’italiana. Il boss argentino Helenio Herrera non ha inventato il catenaccio (era stato il coach austriaco Karl Rappan ad averlo ideato anni prima), ma la sua versione di questo modulo - uno schieramento 5-3-2 con un libero, posto dietro la difesa, e un mediano che orchestra veloci contropiedi - venne attuata in modo così preciso, che la sua squadra finì per rappresentarlo.
Arrivato da Barcellona nel 1960, Herrera inaugurò una “nuova era” del professionismo nell’Inter e adottò nuove tattiche. Da un lato, fu tollerante riguardo all’alimentazione ma, dall’altro, ridusse al minimo il consumo di alcool e fumo dei suoi giocatori. Introdusse la pratica del “ritiro”, con i giocatori riuniti in una casa di campagna, a partire dal giovedì, in preparazione dell’incontro della domenica.
E, le vittorie arrivarono, visto che gli uomini di Herrera vinsero tre campionati di Serie A e, consecutivamente, la Coppa dei Campioni nel 1964 e 1965: solo la sfortuna gli impedì di ripetersi nuovamente nel 1966 e di vincere la finale nel 1967 contro il Celtic. Quando Herrera lasciò la squadra e si trasferì alla Roma, per diventare l’allenatore più pagato del mondo, si concluse velocemente l’epoca d’oro di quell’Inter plasmata dal celebre coach.
Note
Continuando la nostra classifica, aggiungiamo altre 5 squadre, fino al 10° posto:
6) Milan 1987-1991
Trofei: 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Supercoppe Europee, 1 Scudetto, 1 Supercoppa di Lega
Best XI: Galli, Tassotti, Baresi, Costacurta, Maldini, Colombo, Rijkaard, Ancelotti, Donadoni, Van Basten, Gullit.
7) Juventus 1980-1986
Trofei: 4 Serie A, 1 Coppa Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Intercontinentale
Best XI: Zoff, Gentile, Scirea, Brio, Cabrini, Bonini, Tardelli, Brady, Boniek, Platini, Rossi
8) Torino 1945-1949
Trofei: 5 Serie A
Best XI: Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti II, Loik, Gabetto, V. Mazzola, Ferraris
9) Santos 1955-1968
Trofei: 6 campionati brasiliani, 2 Coppe Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali
Best XI: Gilmar, Carlos Alberto, Mauro, Joel, Dalmo, Zito, Clodoaldo, Mengalvio, Pelè, Coutinho, Pepe
10) Bayern Monaco 1967-1976
Trofei: 4 Bundesliga, 3 Coppe di Germania, 3 Coppe dei Campioni e 1 Coppa delle Coppe
Best XI: Maier, Hansen, Beckenbauer, Schwarzenbeck, Breitner, Roth, Hoeness, Kapellmann, Ohlhauser, Muller, Rummenigge
Ahahag ridicoli la squadra piú forte di tutti i tempi é il milan di sacchi con il mitico terzetto di olandesiolandesi
da interista, condivido
E il Napoli di Maradona??…
il napoli di maradona era solo maradona i vari carnevale e compagnia erano solo decenti comprimari
ma sapete perche nei 5 anni descritti l inter ha vinto solo 3 scudetti ? perche c era una squadra campionato 63-64 che l ha battuta in diverse occasioni Il Bologna che in quel campionato perse solo 2 partite e vinse lo spareggio a roma 2_0
dissero del bologna: “cosi si gioca solo in Paradiso”
Non dico di paragonare quel bologna all ajax di Cruyff o al real di di stefano ma a parer mio Bulgarelli era 2 volte migliore di Rivera e 4 volte migliore di Mazzola figlio
Ahahah…trova l’intruso… Ha la maglia nero azzurra!
mancano 2 squadre nei primi 5-6 posti il milan degli olandesi e la juve 96-97-98 (3 finali di champions consecutive, champions, supercoppa, intercontinentale, scudetti vari)..
madradroga porta la bamba insomma…gol di mano e mondiale vinto,,,bhe si manca per forza il ciccione
Il Milan degli olandesi lo avrei messo nei primi tre. Ma chi l’ha fatta questa classifica ?