La più interessante e durevole organizzazione terroristica nella storia degli Stati Uniti è stata il Ku Klux Klan.
Dopo la guerra civile fu un movimento di resistenza, dopo la prima guerra mondiale divenne un movimento politico. Dopo la seconda guerra mondiale si trasformò in un movimento razzista, che si rinnovava non nell'orrore ma nella derisione.
"Io, di fronte all'immacolato Giudice del Cielo e della Terra, e sui Santi evangelisti di Dio onnipotente, di mia libera volontà e iniziativa, aderisco ai seguenti sacri e imprescindibili obblighi:
1. siamo dalla parte della giustizia, dell'umanità e della libertà costituzionale come lasciata a noi in eredità dai nostri padri nella sua purezza;
2. contrastiamo e rifiutiamo i principi del partito radicale;
3. promettiamo vicendevole mutuo soccorso in malattia, difficoltà e disagio economico;
4. le amiche donne, le vedove e le loro famiglie riceveranno sempre il nostro particolare riguardo e la nostra tutela. Se un qualsiasi membro dovesse divulgare, o causare la diffusione di una qualunque delle suddette promesse incorrerà nel destino del traditore in un terribile castigo, ossia: morte! morte! Morte"!
Questo era il giuramento di iniziazione che un ex membro del Ku Klux Klan rivelò nel 1871 ad una commissione d'inchiesta del Senato degli Stati Uniti, che rese note l'entità e la ferocia delle tattiche del terrore che i bianchi del Sud stavano usando contro i conquistatori del Nord e contro i loro ex schiavi neri liberati alla fine della guerra civile.
Il Ku Klux Klan era un'organizzazione segreta formata da sostenitori della supremazia dei bianchi, convinta che la violenza fosse l'unica risposta ai governi militari e corrotti imposti agli Stati sudisti vinti.
Ai suoi albori, il Klan poteva solo attribuirsi di essere un movimento di resistenza contro un'intollerabile oppressione, anche se si sarebbe trasformato in un mero strumento di odio, cupidigia e sadismo.
1. Nathan Bedford Forrest, il fondatore del clan
Il fondatore del clan fu il generale Nathan Bedford Forrest (nella foto accanto), il quale, indubbiamente lo concepì come un'organizzazione temporanea di guerriglia che sarebbe durata solo finché i vagabondi nordisti, "i negri" analfabeti e i rinnegati sudisti, chiamati Scalawag, governavano gli Stati sudisti.
Forrest era alto e aveva una barba nera; era stato un impavido comandante della cavalleria confederata. La sua massima per le azioni vincenti della cavalleria era stata: «Arriva per primo con tutti». Un tempo era stato un trafficante di schiavi ma si era reintegrato nell'aristocrazia delle piantagioni.
Durante la guerra civile era stato accusato dell'atroce massacro a Fort Pillow, in cui furono sterminate le truppe di colore fatte prigioniere. Non aveva intenzione di accettare il principio per cui i neri rappresentassero i bianchi nelle legislature del Sud.
Forrest comparve di fronte alla commissione d'inchiesta del Senato e fu interrogato riguardo al Klan. Non ammise mai di essere il suo leader, pur avendo concesso delle interviste ai giornali in cui parlava del Klan e del suo sviluppo in diversi Stati del sud che iniziò subito dopo i suoi viaggi.
Egli era, tuttavia, assolutamente convinto dei legittimi scopi del Klan e ne parlò alla commissione del senato:
"C'era grande insicurezza nella gente del sud. Moltissimi uomini del nord arrivavano e creavano alleanze in tutto il paese. I negri tenevano riunioni notturne, andavano in giro, stavano diventando molto insolenti e la gente del sud di tutto lo Stato era molto allarmata. Credo che molte delle organizzazioni non avessero nome, i partiti si predisposero per affrontare un eventuale attacco. Alcuni di questi negri hanno violentato delle signore e dopo essere stati processati e rinchiusi nel penitenziario venivano liberati in pochi giorni. C'era molta insicurezza nel paese, e credo che quest'organizzazione sia sorta per proteggere il debole, senza alcuna intenzione politica".
Nella sua incoerente maniera, Forrest aveva esposto le fortuite pressioni sociali che possono indurre alla creazione di società segrete: disorganizzazione di un gruppo sconfitto, necessità di resistere alla tirannia, paura dell'umiliazione per mano delle truppe, gli antichi servi che diventano dominatori, il pretesto di combattere una coalizione nemica per mezzo di una congiura tra amici e le oscure convinzioni a sfondo sessuale che chiedono vendetta alla calunnia dell'oltraggio.
Forrest dichiarò anche che una determinata società segreta prospera quando le piccole bande di ribelli sono disseminate ovunque e cercano un'uniforme e un leader che possa investirli di una finalità politica, sotto la copertura di una benevola società di confratelli.
2. Si inizia a spargere il terrore nelle campagne del Sud
Il Klan era un gruppo di democratici che odiavano gli schiavi liberati, i nordisti e i repubblicani. Dopo la guerra civile, gli uomini sconfitti del sud tentarono di riprendere il controllo dei loro Stati e ridurre gli schiavi liberati alla servitù attraverso nuove leggi che presero il nome di Black Codes.
Nel 1865 a Pulaski, nel Tennessee, sei giovani formarono una congrega incappucciata di falsi fantasmi e vampiri, la chiamarono Ku Klux Klan, dal termine greco kuklos che significa circolo e dalla parola scozzese "clan".
Ovunque cavalcassero di notte nei loro sudari su cavalli ammantati, gli originari membri del Klan scoprirono che i neri, di frequente superstiziosi e senza istruzione, erano terrorizzati dai sinistri visitatori che dichiaravano di essere i fantasmi dei morti confederati e tiravano fuori dalle maniche una mano scheletrita per afferrare il palmo di una vittima.
Forrest intravide subito la possibilità di avvalersi di queste buffonate per spargere terrore nelle campagne del Sud. Sosteneva che vi fossero 550.000 cavalieri incappucciati nel 1868, sotto il nome di Membri del Klan, Visi pallidi, Confraternita bianca, Lega Bianca o Cavalieri della Camelia Bianca.
Forse voleva diventare un Robin Hood, come suggerisce l'antico giuramento del Klan, e può anche aver tentato di proteggere i deboli contro i banditi lavorando in nome del governo, ma presto i Klan locali degenerarono in un'orda di bande, denunciate da uno degli stessi fondatori del Klan per essere spesso formate da «uomini sconsiderati, temerari e crudeli».
Queste bande cavalcavano nella notte per vendetta personale, profitto o brivido. Qualsiasi farabutto poteva indossare un cappuccio, sia che fosse bianco o nero, la copertura del volto nascondeva ogni responsabilità. La segretezza, che era stata la forza del Klan delle origini, divenne la sua debolezza. Il mistero del suo terrore organizzato autorizzò la vendetta dei criminali anarchici.
È impossibile stabilire il numero di omicidi e soverchierie compiuti dal Klan prima del 1872, qualsiasi criminale o uomo che volesse perseguire una vendetta indossava un cappuccio. In quasi tutti gli Stati sudisti si tenevano battaglie sporadiche tra la milizia di neri repubblicani armati e i veterani sudisti. Entrambe le parti usavano il terrore, anche se, innegabilmente, i neri soffrirono nel modo peggiore.
3. Il primo clan si spegne
Nel decennio che seguì la guerra civile quasi tutte le migliaia di omicidi perpetrati nel sud erano stati compiuti dai sudisti bianchi contro i neri.
Il motivo di questa violenza diffusa era semplice: tenere l'uomo nero al suo posto e lontano dalle urne. L'orrore ispirato dal Klan era dovuto più ai suoi attacchi casuali che alla sua organizzazione che si estendeva in tutto lo Stato. Anche se Forrest non ebbe mai il controllo dei suoi membri, sulla carta organizzò il Klan come un esercito sudista.
L'intero sud era chiamato l'Impero Invisibile, ciascuno Stato era un Reame, ciascun distretto un Dominio, ogni contea una Provincia e ogni località un Covo. Forrest era il Grande Mago, e i membri del suo staff erano i Dieci Geni, ciascun Reame aveva un Grande Dragone e Otto Idre, ciascun Dominio un Grande Titano e sei Furie, ciascuna Provincia un Gran Gigante e quattro Folletti, ciascuna Tana un Gran Ciclope e due Falchi della Notte.
Questa gerarchia demoniaca avrebbe potuto funzionare se il Klan non fosse stato un'organizzazione segreta, ma poiché la era, Forrest non poté ritenere responsabile nessun Covo per gli abusi insensati commessi dagli adepti della sua zona, poiché i membri locali del Klan potevano sempre sostenere che i cavalieri incappucciati colpevoli fossero dei neri travestiti.
Nel 1869 il rifiuto dei Covi di obbedire all'ordine di Forrest di sciogliersi dimostrò l'errore commesso nel controllo dei suoi uomini. Lo stesso Forrest aveva compreso che erano ormai incontrollabili e stavano accrescendo il disordine del Sud invece di porre fine all'anarchia.
Appena Forrest e i migliori fra i capi militari del Klan lasciarono l'organizzazione sdegnati per i suoi irragionevoli atti di vendetta indiscriminata, il sadismo e l'immaturità dei membri del Klan locali non ebbero più freni. L'opinione pubblica moderata sudista sosteneva l'attacco legale e illegale al Klan.
Molti sudisti ne avevano avuto abbastanza dell'anarchia e, come dichiarava un ministro moderato del Mississippi, pensavano: «Il Ku Klux Klan è inutile e sciocco, sia che si occupi dei bianchi che dei neri». Di fronte a questa disapprovazione pubblica, e dato che i democratici stavano gradualmente riacquistando il controllo delle cariche pubbliche negli Stati nel sud, il Klan si spense.
I cappucci bianchi, rossi e blu furono messi da parte e gli scherzi macabri e i costumi bizzarri furono ancora una volta confinati a Halloween o al Mardi Gras di New Orleans.
4. William Joseph Simmons e il secondo clan
Tutto però cambia quando arrivò nei cinema "Nascita di una nazione" (The Birth of a Nation), un film muto diretto da David Wark Griffith ed immesso nel circuito cinematografico l'8 febbraio 1915.
È stato uno dei film privi di sonoro che hanno fatto registrare i maggiori incassi della storia e dove il regista poté evocare milioni di cavalieri incappucciati rappresentando il primo Ku Klux Klan semplicemente come un gruppo di eroi cavallereschi alla ricerca di un assassino e stupratore di colore. Come ne "La capanna dello zio Tom" si incitava alla guerra civile nel nord, in "Nascita di una nazione" si contribuiva alla resurrezione del cadavere del Klan nel sud e nell'ovest.
Un sudista notava che Griffith: «Ha reso il Ku Klux Klan tanto nobile quanto Robert L. Lee». Nell'anno dell'uscita del film di Griffith, un razzista subodorò il clima di scontento dovuto alle influenze esterne e decise di diventare un secondo generale Forrest per il bene del vecchio sud. Si trattava di William Joseph Simmons (nella foto) dell'Alabama, un ex soldato, pastore e rappresentante di giarrettiere da donna.
Tuttavia Simmons fu un pessimo organizzatore e venditore e andò quasi fallito, attirando solo poche migliaia di membri nella causa del resuscitato Klan. Ma quando fu sul punto della bancarotta, incontrò due commercianti di odio ben più validi: Edward Young Clarke e la sua amante, la Sig.ra Elizabeth Tyler. Questi gestivano un'impresa di relazioni pubbliche e affari promozionali dal nome Southern Publicity Association, avevano già raccolto fondi per la Young Men's Christian Association e l'Esercito della salvezza, ma ben presto capirono che i profitti della meschinità potevano superare quelli della filantropia.
Ad un incontro con Simmons, nel 1920, Clarke firmò un contratto secondo il quale il Grande Mago rimaneva il prestanome del rinato Klan, mentre la coppia Clarke-Tyler si assegnava il compito del reclutamento prosciugando le tasche dei Cavalieri dell'Impero Invisibile.
Mentre durante la prima guerra mondiale i cappucci del Klan venivano spietatamente venduti come bandiere americane, gli iscritti al Klan nel 1921 raggiunsero il numero di 100.000 unità e circa 4.000.000 nei tre anni successivi. Quando i suoi membri si contavano ormai a milioni, si trasformò in una minaccia alla democrazia di proporzioni nazionali, mentre il primo Klan aveva solo sovvertito il governo popolare nel Sud.
Il secondo Klan avrebbe contato poco se un gruppo di ribelli dalla coscienza politica guidati da un grasso dentista texano, Hiram Wesley Evans, non avessero preso il controllo della società segreta. Evans, insediato da Simmons come segretario nazionale, il Kligrapp imperiale dell'ordine, acquisì appoggi sufficienti tra i leader del Klan per sollevare Simmons dalla carica nominale di imperatore del Klan e per eliminare Clarke e la Sig.ra Tyler.
Evans, dunque, organizzò il Klan come un gruppo di potere politico all'interno del partito democratico del Sud. I candidati del Klan arrivarono al Senato degli Stati Uniti ed alla carica di Governatore in diversi Stati.
Il Klan degli anni Venti era certamente molto diverso dalla sua prima Manifestazione. Mentre l'organizzazione dei primordi aveva agito nel Sud contro neri e repubblicani, il suo imitatore attaccava ebrei, cattolici, radicali e immorali, tanto quanto i neri. Il negro era apparso la più grande minaccia politica e sociale dopo la guerra civile; negli anni Venti era stato emarginato dal resto del popolo, costretto a vivere nelle catapecchie delle grandi città.
L'arruolamento di massa nel Klan di chiunque avesse dieci dollari offrì a sadici e criminali l'opportunità di flagellare e torturare qualunque vittima scegliessero. I delinquenti incappucciati potevano impugnare la legge e chiamarla giustizia morale, incrementando la persecuzione dei neri nel Sud.
5. Il terzo clan più recente
L'orrore scaturito dalle atrocità naziste contro gli ebrei rese l'antisemitismo del Klan ben poco gradito alla nazione, specialmente perché il Klan, prima della seconda guerra mondiale si era legato alla pro-Nazi Bund.
I governi di diversi Stati si rifiutarono di permettere la strumentalizzazione del Klan e perfino la Georgia, dopo il flagrante intervento del Klan nell'elezione del Governatore, costrinse il Klan ad allontanare la sua influenza. Per cui i membri residui dell'organizzazione nazionale ora bandita nei suoi quartieri generali, si ritirarono da soli come i tentacoli di un polpo tagliati via dalla testa.
I Klan locali avevano un nuovo nemico da combattere, il Federal Bureau of Investigation. Il caso del rapimento Lindbergh nel 1932 aveva costretto l'FBI ad assumersi il carico delle investigazioni che, fino a quella data, erano di competenza della polizia di Stato; il suo intervento fu sancito dagli Atti Commerciali Interstatali, che resero un crimine federale la circolazione di persone attraverso i confini di Stato per scopi illegali.
Anche le considerazioni politiche iniziarono a persuadere i presidenti americani che sarebbe stato meglio per loro procedere contro il Klan per dar soddisfazione al potente voto dei neri nelle città del Nord. Gli informatori dell'FBI fecero in pezzi il Klan nella Carolina del Nord e spedirono 23 membri in prigione.
La debolezza del Klan era tale che ormai si potevano comprare i numerosissimi membri poveri e quando gli agenti federali avevano bisogno di informazioni potevano pagare il prezzo necessario o infiltrare i loro uomini nell'ordine degli incappucciati.
Nel 1960 quando il movimento nero dei sit-in con le sue tecniche di resistenza passiva raggiunse il Sud, i Klan divisi tennero un'adunanza e si accordarono su una federazione libera. I membri del Klan facenti capo al Gran Dragone della Georgia erano presenti alle rivolte che si tennero all'università della Georgia quando gli studenti di colore furono ammessi per la prima volta.
Robert Shelton, capo nominale degli United Klans, organizzò campagne di reclutamento, che però fallirono, nonostante la fama di Shelton per il suo odio verso ebrei, neri, comunisti. Le forze di liberazione si allinearono contro il Klan e, guidate dal carismatico Martin Luther King (pastore battista e uomo politico), che poi fu assassinato, smascherarono i miserabili e retrogradi standard dell'ultimo ingente movimento razzista americano.
Gli United Klans erano misere vestigia del primo e del secondo Klan. Combattevano una battaglia persa contro l'avanzata dell'urbanesimo e dell'industrializzazione nel Sud nonché il progresso della gente di colore. La loro fantasia infantile era lontana dai tempi moderni, un singhiozzo più che un ruggito.
Il loro fascino faceva leva sulle frustrazioni dei bianchi poveri, che non avevano l'istruzione necessaria per andare di pari passo con l'autostima nella società automatizzata di oggi.
Attualmente esistono negli Stati Uniti nuove reincarnazioni del Ku Klux Klan, ma sono completamente autonome l'un l'altra e chiuse in se stesse. Si stima che queste organizzazioni abbiano un seguito valutato in circa 5.000 adepti in tutti gli States.