Il tabu dell’ingresso dei cani nei pubblici servizi è stato sempre un tasto dolente per tutti quelli che amano vivere la vita accompagnati dal proprio amico a quattro zampe.
Per decenni questo argomento ha acceso dispute e controversie, ed è costato anche multe salate ai proprietari di bar, ristoranti o altri pubblici esercizi che per scelta personale lasciavo entrare i clienti con i propri cani.
Finalmente dopo anni di battaglie portate avanti soprattutto dagli animalisti, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) in accordo con il Ministero della Salute, ha aperto le porte dei pubblici esercizi ai cani, ovviamente non senza alcune restrizioni e norme da rispettare.
1. Dagli hotel ai ristoranti via libera ai cani
Sulla scia del successo delle strutture alberghiere che hanno deciso di permettere ai propri clienti di pernottare insieme ai loro inseparabili amici cani, anche i ristornati permetteranno ai padroni di cenare o pranzare al fianco dei loro beniamini a quattro zampe.
Ad annunciarlo è stata la Federazione italiana Pubblici Esercizi (FIPE), tramite un comunicato. La notizia è stata accolta inizialmente con molta soddisfazione da parte dei cinofili e amanti degli animali che vivevano con sofferenza questa preclusione, ma non è stata scevra da alcune polemiche.
2. Il Ministero della Salute dice sì ai cani nei servizi pubblici
Nel Manuale di corretta prassi operativa per ristorazione, gastronomia e pasticceria scritto dalla FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) in collaborazione col Ministero della salute, è chiaramente detto che non ci sono motivi igienico-sanitari per impedire l’ingresso ai cani nei pubblici esercizi.
Quindi, è fatto divieto alle ASL di multare gli esercizi in cui saranno presenti animali, parimenti anche le amministrazioni comunali non potranno deliberare regolamenti che limitano o impediscono l’ingresso ai cani nei pubblici esercizi.
Almeno in apparenza si tratta di una grossa rivoluzione, ma approfondendo emergono alcuni aspetti che hanno generato numerose critiche da parte dei padroni che ritengono sia cambiato ben poco rispetto a prima.
3. A cena con fido, ma solo negli esercizi aderenti all’iniziativa
I padroni potranno introdurre i cani nei bar, ristoranti o gelaterie solo se i proprietari degli esercizi avranno deciso di aderire a questa iniziativa, altrimenti gli stessi potranno esporre cartelli che vietano esplicitamente l’ingresso ai cani, in tal caso non sarà possibile in nessun modo introdurli a nessun titolo nell’esercizio.
Questa decisione però, ha destato non poche critiche soprattutto da parte delle associazioni cinofile e animaliste, le quali contestano il fatto che fino a quando si darà libera scelta ai proprietari degli esercizi, cambieranno ben poche cose rispetto alla situazione precedente.
Certo il disagio di chi parte con il proprio fido non è completamente terminato, in quanto rimane l’incognita di quali siano gli esercizi che aderiscono a questa iniziativa, in tal caso è necessario informarsi preventivamente.
Per sapere quali ristoranti permettono l’ingresso ai cani è possibile consultare il sito www.ristorante.it.
4. I cani entrano ma seguendo le regole
Ovviamente vigono delle regole precise anche per i ristoranti che consentono l’ingresso ai cani.
Prima di tutto è fatto obbligo di portare i cani a guinzaglio e muniti di museruola; chiaramente vanno rispettate tutte le normali regole igienico-sanitarie, oltre che quelle del buon senso civico e del rispetto di tutti.
Inoltre, i proprietari dei pubblici servizi aderenti, si riservano il diritto di non permettere l’ingresso ad animali in chiaro stato di maltrattamento o in evidenti condizioni igienico-sanitarie precarie, oppure a quei padroni che non conducono in maniera corretta e rispettosa i loro cani, generando disturbo e disagio ai clienti e agli altri cani presenti nella struttura.
Per una corretta gestione del cane nelle diverse situazioni troviamo molti consigli utili su http://www.cani.it
5. Resta il divieto per i supermercati
I cani invece dovranno comunque rimanere fuori dai supermercati perché non rientranti nella categoria dei pubblici esercizi, tale divieto decade soltanto per i cani guida per non vedenti.
In ogni modo la liberalizzazione degli animali nei pubblici esercizi rappresenta un grande passo avanti per l’Italia, che si apre sempre di più al mondo degli animali e dei loro amanti.
Ovviamente restano ancora molte cose da migliorare, soprattutto per quanto riguarda la già citata diatriba sulla questione della libera adesione o meno dei proprietari degli esercizi, magari garantendo ai padroni e ai loro beniamini, una percentuale di locali aderenti per un determinato luogo, sull’esempio della legge delle spiagge aperte alla balneazione per i cani, messa in atto dalla regione Abruzzo.