Scriveva Anton Cechov: "La medicina è la mia legittima sposa, mentre la letteratura è la mia amante: quando mi stanco di una, passo la notte con l'altra".
Mentre Umberto Veronesi diceva: "La vacanza è l'occasione per leggere quel libro che non si ha mai tempo di sfogliare. Così la mente abbandona l'incubo delle scadenze lavorative ma continua il suo esercizio".
L’estate, si sa, è da sempre sinonimo di relax e letture. Sarebbe il periodo ideale per invitare chi legge poco o non legge affatto a dedicare parte di questo tempo al piacere della lettura.
Se non hai ancora scelto quali libri mettere in valigia ecco i nostri consigli per belle letture in viaggio o sotto gli ombrelloni (e non solo).
Leggere sarà uno svago e una ginnastica ricostituente utile per il cervello.
1. "Il cardellino" di Donna Tartt
Figlio di una madre devota e di un padre inaffidabile, Theo Decker sopravvive, appena tredicenne, all'attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita.
Solo a New-York, senza parenti né un posto dove stare, viene accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola.
A disagio nella sua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli amici e tormentato dall'acuta nostalgia nei confronti della madre, Theo si aggrappa alla cosa che più di ogni altra ha il potere di fargliela sentire vicina: un piccolo quadro dal fascino singolare che, a distanza di anni, lo porterà ad addentrarsi negli ambienti pericolosi della criminalità internazionale.
Nel frattempo, Theo cresce, diventa un uomo, si innamora e impara a scivolare con disinvoltura dai salotti più chic della città al polveroso labirinto del negozio di antichità in cui lavora.
Finché, preda di una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare, si troverà coinvolto in una rischiosa partita dove la posta in gioco è il suo talismano, il piccolo quadro raffigurante un cardellino che forse rappresenta l'innocenza perduta e la bellezza che, sola, può salvare il mondo.
Donna Tartt è nata a Greenwood, in Mississippi, e si è laureata al Bennington College. Il suo romanzo d’esordio Dio di illusioni (The Secret History 1992) e Il piccolo amico (The Little Friend 2002, vincitore nel 2003 del WH Smith Literary Award) sono diventati bestseller internazionali tradotti in 30 lingue. Anche Il cardellino (The Goldfinch 2013), pubblicato nel 2014 ha avuto un grande successo di critica.
2. "Budapest Noir" di Vilmos Kondor
Per uno dei primi grandi noir che arrivano dall’Est, non poteva esserci ambientazione più adatta di questa cupa e affascinante Budapest d’anteguerra, con le sue notti torbidamente viziose, il fascismo sempre più aggressivo, le atmosfere di una grande capitale alla fine di un’epoca. Budapest 1936. Il protagonista è Zsigmond Gordon, giornalista di cronaca giudiziaria.
Un giorno, nell’ufficio di un poliziotto, scopre per caso due foto di una bella ragazza, verosimilmente una prostituta. Quella sera stessa si reca sul luogo in cui è stato trovato il corpo di una giovane donna in una zona malfamata.
Con gran stupore di Gordon, la vittima è la stessa ragazza delle foto: gli agenti di polizia non hanno trovato nella sua borsetta nulla che possa far risalire alla sua identità, soltanto un Mirjam, un libro di preghiere femminili ebraiche. L’indagine è difficile, e lo condurrà da una parte verso gli strati più alti della società, dall’altra nel sottosuolo della malavita, tra scenari di aberrante crudeltà e miseria.
Si forma il quadro di una storia romantica e tragica: un amore contrastato dai pregiudizi razziali e religiosi e da biechi interessi economici. Il tutto nel quadro desolante di un paese che sprofonda sempre più nella corruzione e nel crollo di ogni ordine morale.
Budapest Noir è il primo romanzo di una serie scritta da un nuovo autore ungherese di successo che si ispira ai grandi hard-boiled americani.
Vilmos Kondor è nato nel 1954. Dopo aver frequentato l’università a Szeged ha proseguito i suoi studi a Parigi, dove si è laureato in ingegneria chimica alla Sorbona per poi tornare in Ungheria. Attualmente insegna matematica e fisica in un liceo dell'Ungheria occidentale. Vive insieme alla moglie, alla figlia e al suo cane in un piccolo villaggio nei pressi di Sopron.
3. "Il rumore delle cose che cadono" di Juan Gabriel Vasquez
Premiato nel 2011 con l’Alfaguara, Il rumore delle cose che cadono prende le mosse dalla breve vicenda di un’amicizia impossibile per restituire, sul fragile filo della memoria dei suoi protagonisti, la commovente storia di un amore e il drammatico affresco di una nazione segnata dalla violenza.
Non appena fa la conoscenza di Ricardo Laverde, il giovane Antonio Yammara intuisce che nel passato dell’uomo si nasconde un segreto, forse anche più d’uno. La curiosità si trasforma in vera ossessione il giorno in cui Ricardo viene assassinato sotto gli occhi di Antonio, che a sua volta rimane gravemente ferito.
Spinto dallo spasmodico bisogno di andare al fondo di quella brutale esecuzione che ha segnato per sempre anche la sua esistenza, Antonio comincerà a scavare nella vita di Ricardo, portando alla luce un passato legato a filo doppio con il destino di un Paese intero: la Colombia d’inizio anni Settanta, alle prese con l’ascesa del narcotraffico.
Vincitore all’unanimità dell’Alfaguara – uno dei premi più prestigiosi di Spagna – nel 2011, Juan Gabriel Vásquez è nato a Bogotá nel 1973. Ha studiato letteratura latinoamericana alla Sorbona e attualmente vive a Barcellona, dove unisce all’attività di scrittore quella di traduttore e saggista. Gli informatori è stao inserito tra i «libri del 2009» del Financial Times, è stato selezionato per il Foreign Fiction Prize 2009 dell’Independent e per il Warwick Prize for Writing 2009.
4. "Signor Comandante" di Romain Slocombe
Francia, anni Trenta. Il nome di Paul-Jean Husson evoca rispetto e ammirazione: ufficiale decorato della Prima guerra mondiale, scrittore celeberrimo, editorialista dei quotidiani più prestigiosi, membro dell'Académie Française, Husson è uno dei grandi intellettuali della scena parigina, una vera e propria istituzione.
Fermo sostenitore della necessità di un profondo rinnovamento del Paese, vede la recente invasione nazista come l'occasione per far rinascere una grande Francia, fondata sull'ordine e sulla purezza razziale. Ma l'intransigenza del suo pensiero si scontra con la passione per Ilse, la giovane attrice tedesca moglie del figlio partigiano.
Un'ossessione proibita, e non solo a causa dei vincoli famigliari: gli occhi azzurri e i capelli biondi di Ilse nascondono infatti una colpa imperdonabile, una macchia impossibile da cancellare, se non con il sangue.
Costretto per la prima volta a scegliere tra i propri principi e la voce potente del cuore, Husson si affida all'unica cosa che non l'ha mai tradito, la penna, consegnando al lettore, in una tragica confessione, tutto il peso del proprio destino. E la sorte della donna che non riesce a dimenticare.
Romain Slocombe è nato a Parigi nel 1953. Traduttore, fotografo, regista, illustratore, è autore di romanzi noir, fumetti e della tetralogia La Crucifixion en Jaune.
5. "La bestia dentro"di Lotte Hammer e Soren Hammer
Sono finite le vacanze d’autunno in Danimarca e due giovani studenti, fratello e sorella, fanno ritorno a scuola di buon mattino, sfidando una nebbia fitta e ostinata. È ancora presto per entrare in aula e così, per ingannare l’attesa, il fratello più piccolo decide di raggiungere la palestra per giocare a palla.
Ma lì, tra lo stupore e l’orrore, si trova davanti una scena terribile: dal soffitto pendono i corpi nudi di cinque uomini mutilati e impiccati secondo uno schema che ha tutta l’aria di essere una pubblica esecuzione.
Le vacanze del commissario Konrad Simonsen, che stava godendosi il riposo malgrado i rimbrotti salutistici della figlia, vengono interrotte senza tante cerimonie e gli viene assegnata la direzione dell’indagine per cui ha a disposizione mezzi illimitati e tutta la Sezione Omicidi di Copenaghen. Un caso così delicato, la cui eco in un attimo attira l’attenzione di tutta la stampa nazionale, impone anche di scomodare il vecchio capo Kasper Planck da cui il commissario Simonsen – “che ama gli angoli retti e le relazioni coerenti” – cerca ancora di imparare il sesto senso e un’invidiabile capacità di trattare con i media.
L’indagine da subito si allarga ben oltre i confini della scuola e assume contorni sempre più inquietanti. Su Internet prende piede una sconvolgente campagna antipedofilia da cui scaturisce una vera e propria caccia alle streghe. In breve una domanda, un dubbio etico, rimbalza di bocca in bocca per tutto il paese: la gravità del reato legittima la ferocia dell’esecuzione? E poi, qual è la differenza fra un’esecuzione e un omicidio?
Hammer Lotte insieme al fratello Søren vive in una cittadina a nord di Copenaghen. Søren insegna matematica, inglese e danese in una scuola elementare, mentre Lotte, prima di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno, ha lavorato come infermiera in Grecia, Germania, Groenlandia e perfino su una piattaforma petrolifera. Nel 2010 hanno fatto il loro esordio letterario in Danimarca con "La bestia dentro" (Feltrinelli, 2012), il primo di una serie di thriller con protagonisti il commissario Konrad Simonsen e la Sezione Omicidi di Copenaghen. "Tutto ha un prezzo" è il secondo volume della serie (2012). Molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, è stato ai primi posti nelle classifiche dei bestseller danesi per oltre sei mesi consecutivi. Entrambi i romanzi sono in corso di pubblicazione in più di venti paesi.