Negli ultimi decenni le piante aromatiche ed officinali sono tornate di grande attualità essendo sempre crescente l’interesse di coloro che si avvicinano alla natura e al mondo vegetale per riscoprirne la salubrità e la genuinità.
Le piante aromatiche ed officinali, trattandosi di specie generalmente rustiche e spontanee, bisogna collocarle in modo da offrire loro le condizioni di terreno, acqua, luce e temperatura il più possibile simili a quelle naturali, così che possano sintetizzare sostanze utili adeguate per quantità e per qualità.
La stessa epoca di raccolta non si definisce in base alla quantità di prodotto recuperabile dalla coltura ma piuttosto in base al contenuto in principi attivi e alla qualità degli stessi.
Ad esempio la lavanda verrà quindi raccolta nel momento in cui inizia la formazione del seme, quando è massima la concentrazione in olio essenziale, piuttosto che alla fioritura; dell’origano le sommità nel momento della piena fioritura perché più profumate ed aromatiche ecc.
Ecco quindi la necessità di individuare per ciascuna pianta il «suo» tempo balsamico, trascorso il quale non solo la quantità e la qualità, ma anche la stessa composizione chimica dei principi attivi possono variare in modo significativo.
Le tecniche agronomiche dovranno essere semplici ed efficaci, dovranno stimolare lo sviluppo della pianta ma mai forzarlo, mitigare gli effetti dei fattori ambientali senza esagerazioni ed eccessi.
Oggi vi presentiamo 5 piante officinali che per caratteristiche aromatiche, medicinali o legate alla tradizione popolare meritano di essere considerate e coltivate.
Di ciascuna vengono indicate le principali caratteristiche botaniche, l’ambiente in cui vive, le tecniche di propagazione, le distanze di impianto, le principali cure colturali con le più frequenti avversità, le parti utilizzate, il tempo balsamico (momento in cui il contenuto e la concentrazione dei principi attivi contenuti nella pianta è massimo) e di raccolta, i principi attivi, le proprietà e le modalità d’impiego.
Vediamole insieme.
1. Lavanda
Lavandaia officinalis
Famiglia: Labiateae
Caratteristiche botaniche
Pianta perenne suffruticosa, alta da 50 a 100 cm, con fusti quadrangolati legnosi alla base; le foglie sono lineari, di colore verde-grigiastro; i fiori sono raggruppati in spicastri di colore azzurro violastro.
La fioritura si ha da giugno a settembre, e la pianta è attivamente bottinata dalle api; la concentrazione di olio essenziale negli spicastri è massima verso la fine della fioritura.
La più antica citazione di questo caratteristico e intenso profumo si trova nella Bibbia, dove si legge che la lavanda, assieme al mirto, serviva per profumare gli altari durante i riti sacri.
Inoltre, i Greci e i Romani ne facevano grande uso per profumare l'acqua del bagno (da cui il nome di "lavanda" che deriva appunto dal verbo latino "lavare") ed anche per conciliare il sonno.
Ambiente
Rustica e resistente, è spontanea nelle regioni meridionali italiane; viene coltivata in ampie distese per l'estrazione dell'olio essenziale.
Propagazione
La semina si può effettuare in marzo-aprile, ma in genere si moltiplica per talea radicata. Le talee vengono prelevate da piante sane di almeno due anni in autunno o a fine inverno ed il trapianto a dimora si esegue in primavera utilizzando piantine che hanno dimorato un anno in vivaio.
Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 150-200 cm tra le file e di 50-70 cm sulla fila.
Cure colturali
I lavori si limitano a sarchiature per controllare le infestanti specialmente nei primi 2-3 anni di impianto. Non è soggetta ad avversità particolari.
Parti utilizzate
Le infiorescenze.
Tempo balsamico e raccolta
La raccolta si esegue in fioritura (giugno-luglio) recidendo le infiorescenze alla base; nel caso in cui il prodotto sia destinato alla distillazione la raccolta va effettuata dopo la formazione del seme.
Principi attivi, proprietà ed impiego
Nella lavanda è presente un olio essenziale particolarmente attivo composto per il 50% da linalilacetato; la pianta ha proprietà profumanti, balsamiche, digestive, coleretiche, carminative, antisettiche ed analgesiche.
Si utilizzano i preparati di lavanda sotto forma di tinture, infusi, acqua aromatica ed olio essenziale. Poiché le infiorescenze della lavanda mantengono a lungo il loro profumo intenso e gradevole, vengono riunite in mazzetti o raccolte in sacchetti utilizzati poi per profumare armadi, cassetti ed ambienti.
2. Origano
Origanum vulgare
Famiglia: Labiatae
Caratteristiche botaniche
Pianta perenne cespitosa, alta fino a 50 centimetri, con fusti eretti, ramificati e legnosi nella porzione basale; le foglie, opposte e picciolate, sono di forma ovale; i fiori, di colore rosato o bianco, appaiono in estate raccolti in pannocchie terminali.
Ambiente
Comune nelle regioni mediterranee, l'origano è spontaneo in Italia dove colonizza i luoghi erbosi e le radure soleggiate e sassose dal mare fino alla montagna.
Propagazione
La propagazione avviene per semina diretta (aprile) o in semenzaio a fine inverno con trapianto a maggio; la tecnica della divisione del cespo, pur complicata se si devono investire grandi superfici, è da consigliarsi se si vogliono mantenere le caratteristiche aromatiche della pianta madre.
Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 centi- metri tra le file e di 25-30 cm sulla fila.
Cure colturali
I lavori successivi all'impianto si limitano a qualche diserbo. La pianta è rustica e in genere non pone problemi sanitari.
Parti utilizzate
Le infiorescenze al momento della completa fioritura.
Tempo balsamico e raccolta
La raccolta si esegue in piena fioritura, asportando le sommità fiorite che vengono poi essiccate all'ombra.
Princìpi attivi, proprietà ed impiego
Oltre all'olio essenziale, particolarmente aromatico e simile a quello di timo, l'origano contiene tannini e una sostanza amara. Ha proprietà toniche, stomachiche, antisettiche ed espettoranti. Si assume prevalentemente sotto forma di tisana o tintura idroalcolica.
Attenzione: l'olio essenziale dell'origano, molto volatile, può irritare gli occhi delle persone sensibili se usato per la preparazione di suffumigi.
L'origano viene tradizionalmente impiegato in cucina per aromatizzare molte pietanze, quali pizze, carni arrostite, pesce e salse.
3. Melissa
Melissa officinalis
Famiglia: Labiatae
Caratteristiche botaniche
Pianta cespugliosa con fusti a sezione quadrata, ramificati ed alti fino ad un metro; la radice presenta corti rizomi; le foglie, ovali, opposte, a margine dentato e ricche di peli secretori, se sfregate emanano un intenso profumo simile a quello di limone; i fiori, di colore dapprima giallastro, poi bianco ed infine rosato, sono posizionati all'ascella delle foglie ed appaiono da fine giugno ad agosto.
Ambiente
Originaria dell'area mediterranea, predilige terreni freschi, ben drenati e ricchi di sostanza organica; per germinare necessita di temperature tra i 18° ed i 30° C. In Italia si trova allo stato spontaneo fino ai 1.000-1.500 metri di altitudine.
Propagazione
La riproduzione da seme prevede l'allestimento di semenzai riscaldati in febbraio-marzo, o semine in cassone in aprile-maggio; l'epoca di trapianto consigliata è la fine dell'estate. La divisione del cespo è possibile ma non conveniente se non per piccole superfici.
Distanze d'impianto
Le distanze di impianto sono di 60-70 cm tra le file e di 15- 20 cm sulla fila; una minore densità di impianto favorisce una migliore resa in olio essenziale poiché le foglie basali ne sono più ricche (anche del 50% in più).
Cure colturali
Servono sarchiature tra le file e diserbo manuale sulla fila; dopo la raccolta vanno eseguite una concimazione azotata per una pronta ripresa ed alcune irrigazioni.
Con andamenti stagionali particolarmente caldo-umidi si evidenziano attacchi di oidio. Gli attacchi parassitari in genere non sono di particolare gravita e normalmente non richiedono interventi.
Parti utilizzate
L'intera parte aerea nel momento della prefioritura.
Tempo balsamico e raccolta
Ogni anno sono possibili due tagli: in prefioritura (giugno) ed a fine estate.
Principi attivi, proprietà ed impiego
I principi attivi sono: olio essenziale (ricco di citrale), tannini e sostanze amare. La melissa è la pianta rilassante per eccellenza; inoltre ha proprietà aromatizzanti, sedative, antispasmodiche, coleretiche, diuretiche, antinfiammatorie.
Molto usata in liquoristica e profumeria, si utilizza sotto forma di infusi, decotti, tinture ed estratti.
4. Malva
Malva silvestris
Famiglia: Malvaceae
Caratteristiche botaniche
Pianta perenne con portamento cespuglioso; il fusto raggiunge l'altezza di 60-90 cm; le foglie sono lungamente picciolate, di forma circolare, ripartite in 3-5 lobi a margine dentato
I fiori peduncolati compaiono all'ascella delle foglie superiori del fusto, hanno cinque petali di colore rosa violaceo con nervature più scure e fioriscono scalarmente per tutta l'estate; il frutto è un poliachenio di forma discoidale.
Ambiente
Frequente negli incolti e nei prati, è pianta spontanea in tutta Europa e comunissima in Italia dalla zona mediterranea fino ai 1.200 metri di altitudine.
Propagazione
La malva si propaga per semina diretta in aprile o con trapianto di piantine prodotte in cassone (semina in febbraio e messa a dimora in maggio).
Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 cm tra le file e di circa 20 cm sulla fila.
Cure colturali
Pochi diserbi sono necessari in quanto la malva è molto competitiva. Alcune irrigazioni di soccorso sono utili subito dopo il trapianto. Una attenzione particolare si deve porre nel controllo della ruggine, che attacca la pianta in condizioni di umidità e temperatura elevate; nel caso occorre asportare le parti malate.
Parti utilizzate
Fiori e foglie.
Tempo balsamico e raccolta
La raccolta di fiori e foglie si esegue due volte l'anno in maggio-giugno ed in agosto-settembre.
Principi attivi, proprietà e impiego
La sua conoscenza risale a tempi antichissimi: già molti secoli prima di Cristo essa veniva usata, sia come ortaggio (se ne mangiavano i teneri germogli), sia come medicina e numerosi erano anche, presso i Greci e i Romani, gli aneddoti legati al suo supposto potere sacro.
Secondo il grande naturalista latino Plinio il Vecchio, il succo di questa pianta, ingerito al mattino, aveva la proprietà di donare benessere a corpo per l'intera giornata!
Anche nel secolo XVI la malva era molto in auge in Italia, tanto da essere chiamata "omnimorbia", ossia "rimedio per tutte le malattie". Il suo nome, in effetti, sembra proprio voler dare l'ultimatum al male ("Mal va!").
Ricca di mucillagini, la malva contiene anche olio essenziale, tannini, antociani, vitamine e pectine. Ha proprietà emollienti, bechiche, lassative e calmanti; si assume sotto forma di infuso o decotto. Le foglie possono essere consumate, preferibilmente cotte, come ortaggio.
Le mucillagini della malva, che assorbono acqua per centinaia di volte il loro peso, vengono anche utilizzate per uso oftalmico, dato il loro potere emolliente, per lenire gli occhi arrossati e le congiuntiviti.
5. Achillea
Achillea millefolium
Famiglia:Compositae
Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea perenne con un rizoma lignificato da cui si producono stoloni; i fusti sono rigidi e resistenti,alti fino a 50-60 cm, e portano alla sommità i fiori riuniti in capolini, raggnippati in corimbi terminali ramificati.
I capolini sono di colore bianco o rosati ed appaiono dal mese di giugno a tutto settembre; le foglie alterne hanno forma lanceolata e sono finemente frastagliate; i frutti sono acheni di colore bruno lunghi 2-3 mm.
Ambiente
Comune dal mare alle zone montane, l'achillea cresce nei campi, negli incolti e lungo le strade, assumendo spesso carattere infestante. Preferisce terreni ben drenati, tendenzialmente aridi, con buone condizioni di luminosità.
Propagazione
Le tecniche di propagazione possono essere la semina, da eseguirsi preferibilmente ad inizio primavera in semenzaio o direttamente a dimora in marzo-aprile (il seme sul mercato è di difficile reperibilità, quindi occorre recuperarlo personalmente da esemplari spontanei), o la divisione dei cespi, da praticarsi in primavera con impianto direttamente a dimora (da ottimi risultati, con raccolta già dal primo anno, ma è abbastanza laboriosa da eseguirsi).
Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 centimetri tra le file e di 15-20 centimetri sulla fila.
Cure colturali
Le cure prevedono alcune sarchiature per il controllo delle infestanti. La coltura può durare per 5-7 anni e non presenta significative avversità.
Parti utilizzate
Le sommità fiorite.
Tempo balsamico e raccolta
Il tempo balsamico è durante la fioritura e la raccolta delle sommità fiorite si esegue falciando la pianta 15 cm al di sotto delle infiorescenze; possono essere effettuati due sfalci, il primo a giugno ed il secondo a settembre.
Principi attivi, proprietà ed impiego
I principi attivi contenuti nelle infiorescenze sono composti da un olio essenziale (contenente azulene e bomeolo), tannini ed un glucoside amaro (achilleina). Le si attribuiscono proprietà digestive, sedative, antinfiammatorie, vulnerarie ed emostatiche.
Si impiega in decotti ed infusi sia per uso intemo che estemo, ma il maggior utilizzo si ha nell'industria liquoristica per preparare amari e vermouth.