Quanti sono i modi di dire che fanno riferimento al corpo umano? Moltissimi, almeno in italiano, e tutti li usiamo più o meno quotidianamente.
Ma queste espressioni hanno un fondamento scientifico o sono solo frutto della fantasia popolare?
L’ansia ci fa salire il cuore in gola e una delusione ci lascia l’amaro in bocca: questi e altri modi di dire sono comuni, ma non tutti sanno che dietro queste espressioni si nasconde una verità scientifica.
Eccone 10 comuni modi di dire usati da tutti almeno una volta nella vita in diverse circostanze e la loro origine….
1. "Mi tremano le gambe" e "Ho il cuore in gola"
- "Mi tremano le gambe"
Che cosa significa: ho paura, sono terrorizzato.
Origine scientifica: dipende tutto dall’adrenalina, un ormone secreto dalle ghiandole surrenali su stimolazione del sistema nervoso.
L’adrenalina è coinvolta nella reazione “combatti o fuggi” a uno stimolo esterno e il suo rilascio è indotto da forti emozioni come la paura e in generale quando prevediamo la necessità di fuggire, di combattere o di incrementare la nostra attività fisica.
Gli effetti sono la dilatazione dei bronchi, l’aumento della frequenza e della gittata cardiaca, la deviazione del flusso sanguigno verso i muscoli, compresi quelli delle gambe, e verso il fegato, il miocardio e il cervello, e un aumento della glicemia.
Capita anche che, dopo uno spavento per un pericolo che abbiamo corso, per esempio se abbiamo evitato all’ultimo secondo di cadere o di essere tamponati da un’auto, restiamo fermi e le nostre gambe, che avevano accumulato energia per scattare e fuggire, la scarichino, cominciando a tremare.
- "Ho il cuore in gola"
Che cosa significa: sentirsi in affanno, come dopo uno sforzo o una corsa. Ma anche avere il batticuore per l’angoscia di un’attesa.
Origine scientifica: deriva dalla sensazione che accompagna la percezione del battito cardiaco nella regione della glottide, cioè nella porzione intermedia della laringe in corrispondenza delle corde vocali.
In molti casi, questo fenomeno si verifica in condizioni di stress o d’ansia, che si possono anche accompagnare a puntate di ipertensione (pressione alta), oppure alla presenza di extrasistolia, vale a dire di un battito cardiaco anticipato rispetto al previsto, generalmente benigna.
2. "Ho la pelle d’oca" e "Non ho peli sulla lingua"
- "Ho la pelle d’oca"
Che cosa significa: rabbrividisco a causa del freddo, per paura o ripugnanza; oppure anche per un’emozione o una forte sensazione come quelle provocate dall’eccitazione sessuale.
Origine scientifica: il fenomeno si chiama in fisiologia piloerezione (o anche orripilazione, da cui l’aggettivo “orripilante” riferito a qualcosa che suscita orrore) e consiste nell’erezione dei peli della pelle per contrazione involontaria, riflessa, dei muscoli erettori.
Le cause sono gli stimoli nervosi, come il freddo, la paura, l’emozione. Sulla pelle, queste contrazioni formano piccolissimi rilievi che la rendono simile alla cute di un’oca spennata.
Lo stimolo più frequente del fenomeno è il freddo: quando la pelle è sottoposta a un repentino calo della temperatura superficiale, i recettori situati immediatamente sotto l’epidermide (lo strato più esterno della pelle) ordinano ai pori di stringersi e nel contempo i bulbi piliferi passano da uno stato di quiete a uno “eccitato”.
Si tratta di un meccanismo di difesa, perché in questo modo la conducibilità termica della pelle diminuisce e viene limitata la quantità di calore dispersa dall’organismo.
L’uomo non è l’unico mammifero a sperimentare la pelle d’oca. Se si sente minacciato, anche l’istrice, per esempio, drizza di riflesso la criniera e gli aculei del dorso.
- "Non ho peli sulla lingua"
Che cosa significa: dire sinceramente quello che si pensa, senza farsi trattenere da timidezza, riguardi, timore.
Origine scientifica: la lingua non è provvista di peli, ma esiste una malattia (lingua nera villosa) che è causata da particolari batteri.
Essi si depositano sulla sua superficie e ne causano l’annerimento (ciò può essere accentuato anche dall’accumulo di residui di caffè e fumo), dando a chi guarda l’impressione che sia ricoperta da una peluria.
È presumibile che chi soffre di questa malattia tenga la bocca chiusa il più possibile. Da qui, per contrasto, deriva l’espressione “non avere peli sulla lingua”.
3. "Non farmi venire i capelli bianchi" e "L’amaro in bocca"
- "Non farmi venire i capelli bianchi"
Che cosa significa: dare molte preoccupazioni a una persona, facendola invecchiare precocemente. Vuol dire anche spaventare, terrorizzare e l’espressione si usa spesso per un avvenimento improvviso e spiacevole che arreca un grave turbamento.
Un terzo significato, meno consueto, è “essere molto lenti”, fare perdere tempo trascinando a lungo le situazioni.
Origine scientifica: a causa di uno spavento improvviso, i capelli di una persona, anche giovane, possono incanutire in breve tempo.
Uno studio della New York University (Usa) rivela che la comparsa dei capelli bianchi può anche essere legata allo stress e potrebbe essere dovuta alla perdita di cellule staminali capaci di rigenerarsi dalla base del follicolo pilifero.
L’ormone dello stress, infatti, emette un segnale ricevuto da un recettore (una molecola) posto sulle cellule staminali del capello e queste, che dovrebbero rigenerarsi producendo il pigmento dei capelli, cioè la melanina, tendono invece a ritrarsi e i capelli diventano bianchi.
Se lo stress è acuto, l’incanutimento si manifesta anche in poche ore, in genere a ciocche.
- "L’amaro in bocca"
Che cosa significa: essere delusi o amareggiati. Non provare la soddisfazione attesa, dopo essersi comportati in modo da averne titolo.
Origine scientifica: potrebbe derivare dalla condizione di malessere che spesso segue una notte di bagordi.
L’eccesso di alcool e di fumo, per esempio, porta frequentemente a risvegliarsi con uno sgradevole sapore amarognolo in bocca.
4. "Ho un nodo allo stomaco" e "Mi è andato il sangue alla testa"
- "Ho un nodo allo stomaco"
Che cosa significa: vi è mai capitato di avvertire un senso di oppressione allo stomaco, quasi fosse chiuso come un pugno? In genere la sensazione è legata a forti emozioni, nella maggior parte dei casi spiacevoli.
Origine scientifica: lo stress, l’insoddisfazione, l’ansia e la collera trattenuta influiscono negativamente sui processi digestivi: in queste circostanze, lo stomaco diventa un accumulatore di tensione, che rallenta la digestione dandoci un senso di pesantezza.
Questa sensazione può anche essere provocata da una forma di ansia non grave dovuta a un “eccesso di energia”. Colpisce soprattutto chi ha uno stile di vita sedentario e basato su abitudini consolidate.
Questi soggetti non sfogano mai le loro energie né sul piano psichico né su quello fisico e ciò fa sì che un’alta quota di energia resti intrappolata nell’organismo e cerchi vie alternative per esprimersi: una di queste è la muscolatura liscia.
Da qui hanno origine i fastidi digestivi e il nodo allo stomaco.
- "Mi è andato il sangue alla testa"
Che cosa significa: qualcuno ci ha fatto arrabbiare al punto di farci perdere la capacità di ragionare.
Origine scientifica: anche in questo caso, il modo di dire deriva da una condizione fisica: una forte eccitazione nervosa provoca un arrossamento del volto per la dilatazione dei capillari superficiali della pelle, come se il sangue affluisse più abbondantemente alla testa.
Ecco quindi che chi va in collera diventa rosso in viso come se fosse stato tenuto a testa in giù.
5. "Mi fischiano le orecchie" e "Mi scoppia il cervello"
- "Mi fischiano le orecchie"
Che cosa significa: secondo un’antica credenza popolare ciò capita quando qualcuno sta parlando di noi in nostra assenza. Se dice bene, fischia l’orecchio destro, in caso contrario il sinistro.
Coloro che vogliono scoprire chi stia parlando devono scegliere a caso una lettera dell’alfabeto: essa corrisponderebbe all’iniziale del nome. Il gioco è antichissimo: ne parla anche Plinio il Vecchio nella sua Storia naturale (XXVIII, 5).
Origine scientifica: è possibile sentire dei fastidiosi ronzii alle orecchie anche in assenza di fonti sonore esterne. Si chiamano acufeni. Si può trattare di un fenomeno di modesta entità e risolversi in poco tempo.
Se invece il sintomo ricorre o permane, provoca notevole disagio. Le cause non sono del tutto note. Vengono indicati i disturbi neurologici, le infezioni, i farmaci, l’alcolismo, le alterazioni dell’orecchio, l’aterosclerosi e l’ipertensione (pressione alta).
- "Mi scoppia il cervello"
Che cosa significa: lo diciamo se ci assale un forte mal di testa o se una situazione di confusione sta mettendo a dura prova la nostra capacità di concentrazione. Per fortuna, però, la testa non può scoppiare.
Origine scientifica: si tratta quindi di un semplice modo di dire che tuttavia spiega un fenomeno fisiologico ben preciso: se non è provocato da un trauma, il mal di capo è legato al cambiamento del diametro dei vasi sanguigni situati in testa, che sono elastici proprio per consentire lo scorrimento del sangue.
A volte ci capita di percepire le variazioni dei vasi e li sentiamo pulsare come se stessero per esplodere.