10 storie di personaggi famosi, perseguitati anche da morti

Sonno eterno. Giusta pace. Quiete dell’anima. Sono molti i modi per esprimere il concetto di morte che fanno riferimento a una condizione di tranquillità, serenità e, soprattutto, stasi.

Eppure, non sempre è così. Pensiamo a Mike Bongiorno: nel 1954 inaugurò le trasmissioni ufficiali della RAI con il programma Arrivi e partenze, che segnò l’avvio di una carriera ultradecennale.

Apparve in tv fino a una settimana prima della morte avvenuta per infarto l’8 settembre 2009.

Ai suoi funerali presero parte oltre 10.000 persone e chissà se tra loro c’erano anche gli ignoti che nella notte tra il 24 e il 25 gennaio 2011 entrarono nel piccolo cimitero di Dagnente di Arona (Novara), sul Lago Maggiore dove era sepolto, per portare via il feretro del presentatore.

Un incubo per la famiglia e per tutti gli italiani che rimasero col fiato sospeso per quasi 11 mesi, tra finte richieste di riscatto e mitomani.

Finalmente, l’8 dicembre, la bara, per fortuna intatta, venne ritrovata da un passante nelle campagne di Vittuone, un paese della provincia di Milano. Tuttora rimane il mistero su chi abbia compiuto l’insano gesto e su quali possano essere state le ragioni di una tale azione.

Ma, come dimostrano i dieci casi che oggi vi racconteremo, il caso di Mike non è unico; la salma di Paganini ha peregrinato per mare e per terra, la bara di Bach è andata perduta.

Anche i cadaveri possono vivere una “seconda vita” in questo mondo, dove vengono contesi, rubati, inviati nello spazio o sparsi in luoghi diversi.

Ecco 10 storie di personaggi famosi, perseguitati anche da morti.

 

1. San Marco e Riccardo Cuore di Leone

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- San Marco: la salma tornò a Venezia avvolta nel prosciutto

Nel IX secolo Venezia era una città ricca, ma le mancava qualcosa che ne aumentasse il prestigio.
Come le spoglie di San Marco, sepolto ad Alessandria d’Egitto, dove i Saraceni, che l’avevano appena conquistata, minacciavano di radere al suolo tutte le chiese cristiane.
I resti mortali dell’evangelista erano dunque in serio pericolo. Fu così che nel 828 due mercanti di Venezia, Buono da Malamocco e Rustico da Torcello, andarono in Egitto per trafugare le reliquie del santo, sostituendole con un cadavere anonimo.
I due avevano studiato tutto alla perfezione per non essere scoperti con la preziosa “refurtiva”; in particolare avevano ricoperto il corpo del santo con dei prosciutti, “alimento che generava ripugnanza tra i saraceni”.
Lo stratagemma funzionò e le reliquie raggiunsero Venezia dove vennero nascoste in un luogo segreto.
Non era ancora finita però: in seguito, tra l’incendio della cripta dedicata a San Marco e la costruzione della nuova basilica, nessuno ricordava più dove fossero nascoste!
Secondo la leggenda, per fortuna intervenne San Marco stesso che “tirò fuori un braccio dalla propria tomba per segnalare la propria presenza”.
Qua sotto, "Trafugamento del corpo di San Marco" di Jacopo Robusti detto Tintoretto (1562-1566). Il dipinto è conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

 

 

- Riccardo Cuore di Leone: i suoi resti furono sparsi in quattro luoghi diversi

Riccardo I d’Inghilterra o Riccardo Cuor di Leone, incoronato il 3 settembre 1189, morì il 6 aprile 1199, colpito da una freccia avvelenata nell’assedio al castello di Châlus-Chabrol, Francia.
Fu sepolto accanto al padre Enrico II nell’abbazia di Fontevrault (Anjou) ma non tutto intero!
Il suo cuore «fu inviato come segno di gratitudine alla cittadina di Rouen e conservato nella locale cattedrale di Notre-Dame, il cervello nell’abbazia di Charroux, nel Poitou, e le viscere a Châlus, come insulto postumo ai sudditi che lì vivevano e si erano ribellati alla sua autorità».
Questo “spezzatino” funebre però non andò giù ai britannici che dal XIII secolo esposero un contenitore nella chiesa di All Hallows, a Londra, in cui sostenevano riposasse il re.
Un autoinganno per convincersi che il loro re non si era dimenticato di loro.

 

2. Le mummie e Michelangelo Buonarroti

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- Le mummie erano ritenute medicamentose così “imprenditori” egiziani si misero a commerciarle

Gli Europei del Medioevo credevano che i brandelli di tessuto in cui erano avvolte le mummie egizie potessero guarire le lesioni cutanee.
Studi successivi ipotizzarono la probabile presenza di funghi, annidati tra le bende, che agivano come antibiotici.
Nel Medioevo, però, ciò non era noto e si finì per attribuire l’effetto benefico alle stesse mummie, che, frantumate e disciolte nel vino e nel miele, in breve furono al centro di un vero e proprio traffico commerciale.
Quando in Egitto le scorte di “materiale” diminuirono, i venditori pensarono di comprare cadaveri freschi e mummificarli. Nessuno, secondo loro, avrebbe potuto accorgersi che non erano “originali”!
Il redditizio (e ingannevole) affare si esaurì solo quando il califfo d’Egitto, desideroso di trarre profitto dalla situazione, impose a coloro che commerciavano in mummie tasse così pesanti da comprometterne i guadagni.

 

 

- Il cadavere di Michelangelo Buonarroti fu conteso tra Firenze e Roma

Quando il 18 febbraio 1564, Michelangelo Buonarroti, scultore, pittore e architetto, morì era una star internazionale.
Custodire le sue spoglie sarebbe stato un vanto. Così, contravvenendo alle sue disposizioni (l’artista voleva essere sepolto a Firenze), il servizio funebre fu officiato nella chiesa dei Santi Apostoli a Roma.
Papa Pio IV voleva seppellirlo in San Pietro. Ma il nipote Leonardo si oppose: rubò il cadavere dello zio e lo portò a Firenze tra carichi di sete e broccati.
Il feretro fu poi condotto per la città e un sepolcro monumentale venne disegnato da Giorgio Vasari e realizzato nella basilica di Santa Croce: lì trovò pace lo spirito del celebre artista del Rinascimento.

 

3. Johann Sebastian Bach e il cardinale Richelieu

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- Alla caccia della bara di Bach

Johann Sebastian Bach, il più noto compositore del periodo barocco, morì il 28 luglio 1750 per uno scompenso cardiaco: fu sepolto sotto la parete sud della chiesa di San Giovanni di Lipsia, a sei passi dalla porta, senza indicazioni.
Nonostante l’importanza della sua opera, fu presto dimenticato e i suoi resti andarono perduti.
Nel 1894 venne deciso di ampliare la chiesa e benché in ritardo, la città stabilì che fosse giunta l’ora di rendere la giusta gloria al compositore, seppellendolo in un luogo più consono alla sua fama.
Il problema era che la sua bara non era stata contrassegnata ed era impossibile riconoscerla: era una bara anonima in mezzo ad altre 1.400 uguali.
L’unico indizio poteva essere il materiale di cui era composta, quercia, il che restrinse la scelta tra 12 casse.
Poi, confrontando i crani con i ritratti del musicista, rimase un solo scheletro papabile. Bach era stato ritrovato.

 

 

- 150 anni dopo la morte il cardinale Richelieu fu riesumato e decapitato

Il cardinale Richelieu (1585-1642), simbolo di quell’ancien régime contro il quale si batté la Rivoluzione francese, venne seppellito nella chiesa della Sorbona, a Parigi.
Ma i rivoluzionari che presero il potere nel 1789 decisero che anche lui, benché morto 150 anni prima, dovesse essere punito.
Così nel maggio 1793 il corpo imbalsamato del cardinale fu riesumato e decapitato.
Tre anni dopo la testa di Richelieu finì nelle mani del rivoluzionario Nicholas Armez di Bretagna, che per anni la tenne in esposizione sotto una campana di vetro nel suo castello.
La testa tornò al suo posto solo 70 anni dopo, quando, nono- stante una certa resistenza, la famiglia Armez, su richiesta di Napoleone III, dovette riunirla al corpo del legittimo proprietario.

 

4. Niccolò Paganini e Charlie Chaplin

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- A Niccolò Paganini fu negata la sepoltura al cimitero e la salma vagò per il Mediterraneo

Chi ha stretto un patto col Diavolo può essere sepolto al camposanto?
Se lo domandarono le autorità ecclesiastiche alla morte di Niccolò Paganini, il più noto violinista della Storia, che secondo alcuni contemporanei gli doveva la sua bravura eccezionale e per questo non si esibiva mai in chiesa.
Inoltre Paganini non si faceva scrupoli a esprimere le proprie opinioni in fatto di fede e raramente lusingavano il clero. Così, alla sua morte a Nizza nel 1840, il vescovo vietò la tumulazione del cadavere in terra benedetta.
Il figlio Achille si appellò ai giudici del tribunale papale, ma nella snervante attesa della sentenza, cinque amici del violinista rubarono il cadavere per seppellirlo, con una tomba improvvisata, in riva al mare di Saint-Hospice (nel Sud della Francia).
Achille non si diede per vinto e, dissotterrata la bara, affittò una nave per portare le spoglie di suo padre nella natia Genova.
Qui fu respinto a causa della peste e Giovanni si diresse a Marsiglia, dove il colera impedì lo sbarco. Decise allora di seppellire il padre nell’isola di Saint-Ferréol, Costa Azzurra.
In seguito Paganini fu tumulato a Parma, prima nel giardino di Villa Gaione da dove, nel 1876, fu spostato nella basilica di Santa Maria della Staccata.

 

 

- Charlie Chaplin fu sequestrato da morto

Sir Charles Spencer Chaplin è stato uno dei più importanti attori, registi e sceneggiatori di sempre.
Deceduto a 88 anni nella notte di Natale del 1977, nella sua casa di Corsier-sur-Vevey (Svizzera), venne sepolto dalla moglie Oona O’Neill nel cimitero di Corsier.
La sua pace durò solo tre mesi: il 1° marzo 1978, infatti, il feretro fu rubato e la famiglia ricevette una richiesta di riscatto di 600mila dollari.
La moglie disse di non aver intenzione di cedere («Charlie lo avrebbe considerato ridicolo», disse) ma finse di accettare per consentire le indagini della polizia. La banda di sequestratori venne arrestata e il corpo recuperato: la bara di Chaplin era stata sepolta in un campo di grano a pochi metri dal cimitero.
Qui Chaplin fece ritorno, protetto da una placca di cemento in grado di scoraggiare qualunque altro tentativo di sequestro.

 





5. Albert Einstein e Gene Roddenberry

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- Einstein: alla morte, il cervello gli fu asportato. Poi venne suddiviso in 240 sezioni

Al momento del trapasso del fisico tedesco Albert Einstein, nel 1955, i famigliari rispettarono le sue ultime volontà: Albert non voleva che il suo corpo diventasse oggetto di culto e per questo aveva chiesto di essere cremato e che le sue ceneri venissero disperse.
Aveva però acconsentito che una parte del suo cervello fosse posta al servizio della scienza, forse perché era quanto di lui che più aveva stupito il mondo.
Fu così che il dottor Thomas Stoltz Harvey, suo amico ed esecutore testamentario, eseguì l’autopsia e trattenne il cervello riponendolo in un barattolo.
Su quanto avvenne in seguito cadde il silenzio e del cervello di Einstein non si seppe più nulla fino al 1978, quando il giornalista Steven Levy scoprì che si trovava ancora dentro il barattolo originale ed era custodito dallo stesso Harvey nella sua casa a Wichita, in Kansas.
Oggi il cervello di Einstein “riposa”, suddiviso in 240 sezioni nelle mani di altrettanti ricercatori che gli hanno dedicato diversi studi.
La porzione più grande è custodita nell’ospedale di Princeton, università americana in cui il fisico lavorò dal 1933 all’anno della sua morte.

 

 

- Gene Roddenberry: le sue ceneri vennero spedite nello spazio

Gene Roddenberry, lo sceneggiatore di Star Trek morì per un infarto a Santa Monica (California) il 24 ottobre 1991.
Dopo il suo funerale, il corpo venne cremato e sepolto nel cimitero di Los Angeles. Ma per un uomo che aveva immaginato gli spazi infiniti dell’Universo, la Terra era un luogo piccolo per riposare.
Così nel 1997, grazie a una ditta texana specializzata in sepolture particolari, le sue ceneri furono messe in una capsula e lanciate nello spazio dalla base di Vandenberg (California).
Il vettore orbitò intorno alla Terra per 29.132 volte prima di rientrare nell’atmosfera, il 20 maggio 2002, e disintegrarsi sopra Papua Nuova Guinea.

 








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