Oggi vi presentiamo alcune specie di piante officinali che per caratteristiche aromatiche, medicinali o legate alla tradizione popolare meritano di essere considerate e coltivate nel campo.
Di ciascuna vengono indicate le principali caratteristiche botaniche, l’ambiente in cui vive, le tecniche di propagazione, le distanze di impianto, le principali cure colturali con le più frequenti avversità, le parti utilizzate, il tempo balsamico (momento in cui il contenuto e la concentrazione dei principi attivi contenuti nella pianta è massimo) e di raccolta, i principi attivi, le proprietà e le modalità d’impiego.
Le piante aromatiche ed officinali, trattandosi di specie generalmente rustiche e spontanee, bisogna collocarle in modo da offrire loro le condizioni di terreno, acqua, luce e temperatura il più possibile simili a quelle naturali, così che possano sintetizzare sostanze utili adeguate per quantità e per qualità.
La stessa epoca di raccolta non si definisce in base alla quantità di prodotto recuperabile dalla coltura ma piuttosto in base al contenuto in principi attivi e alla qualità degli stessi.
Ad esempio la lavanda verrà quindi raccolta nel momento in cui inizia la formazione del seme, quando è massima la concentrazione in olio essenziale, piuttosto che alla fioritura; del timo si raccoglieranno preferibilmente le foglie basali più ricche in essenza delle altre e dell’origano le sommità nel momento della piena fioritura perché più profumate ed aromatiche.
Ecco quindi la necessità di individuare per ciascuna pianta il «suo» tempo balsamico, trascorso il quale non solo la quantità e la qualità, ma anche la stessa composizione chimica dei principi attivi possono variare in modo significativo.
Le tecniche agronomiche dovranno essere semplici ed efficaci, dovranno stimolare lo sviluppo della pianta ma mai forzarlo, mitigare gli effetti dei fattori ambientali senza esagerazioni ed eccessi.
1. Achillea, Altea e Angelica
▶︎ Achillea
Achillea millefolium
Famiglia:Compositae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea perenne con un rizoma lignificato da cui si producono stoloni; i fusti sono rigidi e resistenti, alti fino a 50-60 cm, e portano alla sommità i fiori riuniti in capolini, raggnippati in corimbi terminali ramificati; i capolini sono di colore bianco o rosati ed appaiono dal mese di giugno a tutto settembre; le foglie alterne hanno forma lanceolata e sono finemente frastagliate; i frutti sono acheni di colore bruno lunghi 2-3 mm.
- Ambiente
Comune dal mare alle zone montane, l'achillea cresce nei campi, negli incolti e lungo le strade, assumendo spesso carattere infestante. Preferisce terreni ben drenati, tendenzialmente aridi, con buone condizioni di luminosità.
- Propagazione
Le tecniche di propagazione possono essere la semina, da eseguirsi preferibilmente ad inizio primavera in semenzaio o direttamente a dimora in marzo-aprile (il seme sul mercato è di difficile reperibilità, quindi occorre recuperarlo personalmente da esemplari spontanei), o la divisione dei cespi, da praticarsi in primavera con impianto direttamente a dimora (da ottimi risultati, con raccolta già dal primo anno, ma è abbastanza laboriosa da eseguirsi).
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 centimetri tra le file e di 15-20 centimetri sulla fila.
- Cure colturali
Le cure prevedono alcune sarchiature per il controllo delle infestanti. La coltura può durare per 5-7 anni e non presenta significative avversità.
- Parti utilizzate
Le sommità fiorite.
- Tempo balsamico e raccolta
Il tempo balsamico è durante la fioritura e la raccolta delle sommità fiorite si esegue falciando la pianta 15 cm al di sotto delle infiorescenze; possono essere effettuati due sfalci, il primo a giugno ed il secondo a settembre.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
I principi attivi contenuti nelle infiorescenze sono composti da un olio essenziale (contenente azulene e bomeolo), tannini ed un glucoside amaro (achilleina). Le si attribuiscono proprietà digestive, sedative, antinfiammatorie, vulnerarie ed emostatiche. Si impiega in decotti ed infusi sia per uso interno che esterno, ma il maggior utilizzo si ha nell'industria liquoristica per preparare amari e vermouth.
▶︎ Altea
Althea officinalis
Famiglia: Malvaceae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea perenne vigorosa, con fusti eretti alti fino a 120-150 cm; le foglie di colore verde cinerino presentano un corto picciòlo e una lamina di forma ovale appuntita irregolarmente dentata o lobata; i fiori compaiono da giugno a settembre all'ascella delle foglie superiori, sono grandi fino a 3 cm e presentano 5 petali di colore variabile dal bianco al rosa; il frutto è formato da numerosi semi reniformi riuniti circolarmente uno vicino all'altro; la radice, grossa e carnosa, è di colore bianco-giallastro.
- Ambiente
Diffusa nei luoghi umidi dalla pianura alla mezza montagna, è più frequente nell'Italia settentrionale.
- Propagazione
La propagazione, possibile a partire dal seme in primavera, si può effettuare anche utilizzando le gemme dormienti presenti al colletto. Al momento della raccolta si recidono le radici circa un centimetro al di sotto del colletto; il materiale ottenuto, che può essere sezionato in due o tre parti, va invasato, posto a vegetare in ambiente protetto e trapiantato all'inizio della primavera.
- Distanze d'impianto
La disposizione in campo è a file distanti 60-70 cm, mentre sulla fila la distanza ideale è di 30-40 cm.
- Cure colturali
Le operazioni colturali sono costituite dalle sarchiature e da alcune irrigazioni, da aumentare in caso di tempo siccitoso (l'altea preferisce terreni umidi, ma teme i ristagni). Le foglie possono essere attaccate dalla ruggine mentre tra gli insetti dannosi troviamo gli afidi.
- Parti utilizzate
Le radici, le foglie e i fiori.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta delle foglie e dei fiori si può effettuare, già il primo anno di impianto, tra luglio e settembre. La raccolta delle radici, la parte più interessante della pianta, tra novembre e marzo del secondo-terzo anno.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
Le sostanze contenute sono: mucillagini (dal 25 al 35% nella radice), amidi, vitamine A e C, olio essenziale. L'altea ha proprietà emollienti, decongestionanti delle mucose gastrointestinali e delle vie respiratorie. Si assumono in infuso le foglie ed i fiori, in decotto le radici.
▶︎ Angelica
Angelica arcahangelica
Famiglia: Umbrelliferae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea biennale, alta fino a 200 cm, il cui fusto robusto, ramificato e cavo all'interno è percorso da striature rossastre; le foglie, glauche nella pagina inferiore, sono alterne, bipennatosette e dotate di un lungo picciòlo e di una guaina avvolgente all'inserzione con il fusto; i fiori, bianchi o verdastri, appaiono all'inizio dell'estate del secondo anno e sono raccolti in ombrelle terminali; i frutti, di colore bruno chiaro, sono dei diacheni; la radice è carnosa, fittonante, bianca all'interno.
- Ambiente
La pianta, originaria dell'Europa settentrionale, in Italia cresce spontaneamente nei terreni leggeri e ricchi di humus delle zone alpine e prealpine.
- Propagazione
La propagazione avviene per semina; una volta raccolto, il seme presenta una accentuata dormienza ed occorre attendere 4-5 mesi affinchè la percentuale di germinabilità raggiunga il 70%. I semenzai si preparano in primavera e le piantine possono essere trapiantate dopo 90 giorni.
- Distanze d'impianto
La messa a dimora si effettua a file distanti tra loro 80 centimetri; la distanza sulla fila è di 50 centimetri.
- Cure colturali
Le cure necessarie si riducono ad alcune sarchiature e a qualche irrigazione. Se collocata in terreni freschi e ricchi di humus non si segnalano problemi di attacchi parassitari.
- Parti utilizzate
Le radici e i frutti.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta delle radici può essere fatta a partire dal primo anno in settembre-ottobre; i frutti si raccolgono nell'estate del secondo anno.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
I principi attivi dell'angelica sono: olio essenziale, tannini, resine e derivati della cumarina. L'angelica ha proprietà toniche, digestive, stimolanti e diuretiche. Si utilizza in infuso.
Attenzione: il succo della pianta fresca, in particolare quello della radice, può provocare irritazioni alla pelle e alle mucose; l'olio essenziale se assunto in dosi elevate può provocare intossicazioni.
2. Calendula, Camomilla e Dragongello o estragone
▶︎ Calendula
Calendula officinalis
Famiglia: Compositae
- Caratteristiche botaniche
Pianta annuale, alta dai 20 ai 50 cm, con fusti ramificati ricoperti da peluria; le foglie sono spesse, lanceolate con il margine leggermente dentato; i fiori sono dei capolini di colore giallo-arancione; i semi sono degli acheni.
- Ambiente
L'areale di origine non è identificabile ma viene ricondotto alla zona mediterranea; in Italia si trova un po' ovunque inselvatichita perché sfuggita alle coltivazioni.
- Propagazione
Sono possibili due epoche di semina: in autunno per colture primaverili; in primavera per colture estivo-autunnali. In entrambe le epoche si può adottare la tecnica della semina diretta o la preparazione di semenzai.
- Distanze d'impianto
L'impianto va eseguito mantenendo le distanza di 60-70 cm tra le file e di 25- 35 cm sulla fila.
- Cure colturali
Va effettuata una spuntatura per favorire la ramificazione del fusto; una volta iniziata la raccolta dei capolini, questa si protrae per alcune settimane. Sono necessari alcuni diserbi e qualche innaffiatura. Le avversità più comuni sono l'oidio e gli afidi.
- Parti utilizzate
I fiori, le sommità fiorite e le foglie.
- Tempo balsamico e raccolta
Le foglie si raccolgono da marzo fino a novembre; i fiori e le sommità fiorite da aprile a giugno e da luglio ad ottobre a seconda dell'epoca di semina. Dopo la raccolta l'essiccazione dei fiori deve avvenire immediatamente per la conservazione dei principi attivi; il prodotto essiccato è molto igroscopico e va quindi conservato in sacchetti o barattoli al riparo dall'umidità.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
Tra i principi attivi della calendula si possono ricordare: olio essenziale, calendulina, acido salicilico, tannini, carotenoidi e flavonoidi. L'infuso di calendula aiuta negli stati influenzali ed in presenza di dolori mestruali; la crema alla calendula lenisce le irritazioni della pelle e riduce gli eritemi; i petali possono essere usati in cucina come lo zafferano.
▶︎ Camomilla
Matricaria chamomilla
Famiglia: Compositae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea annua, con foglie bipennatosette, divise in lacinie sottili, di colore verde chiaro; i fusti alti fino a 50 cm sono sottili e ramificati; i fiori sono capolini, gialli al centro e con petali bianchi alla periferia, riuniti in corimbi; la fioritura avviene da maggio a luglio ed il frutto è un achenio molto piccolo e di colore giallastro.
- Ambiente
Si incontra allo stato spontaneo in tutta Italia, prevalentemente su terreni forti e ricchi di scheletro, più di frequente nelle zone asciutte. Viene largamente coltivata.
- Propagazione
Anche se si tratta di una pianta annuale la coltura può essere prolungata dai 3 ai 5 anni, poiché i capolini sfuggiti alla raccolta si disseminano e perpetuano spontaneamente la specie. La semina, direttamente a dimora, si effettua in agosto-settembre distribuendo il seme a spaglio senza interrarlo: la nascita si avrà alle prime piogge autunnali. Sono possibili semine primaverili ma con rese di solito più scadenti rispetto a quelle estive.
- Distanze d'impianto
Per facilitare le operazioni di diserbo si sono sperimentati impianti a file distanti 35-50 cm; in questo modo si riduce anche l'impiego di seme.
- Cure colturali
Essendo specie a ciclo breve non necessita di particolari interventi se non alcune innaffiature, specialmente per le semine primaverili. Non destano particolare preoccupazione gli attacchi parassitari; sono però possibili attacchi da parte degli afidi.
- Parti utilizzate
I capolini.
- Tempo balsamico e raccolta
I capolini si raccolgono in maggio-giugno.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
La camomilla contiene olio essenziale (di colore blu grazie alla presenza di camazulene), flavonoidi e cumarina. Ha proprietà antispasmodiche, antinevralgiche, lenitive, digestive, toniche ed emmenagoghe. Si assume sotto forma di infuso, decotto, oleolito. Il decotto di camomilla aiuta a schiarire i capelli biondi.
▶︎ Dragongello o estragone
Artemisia dracunculus
Famiglia: Compositae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea perenne con fusti molto ramificati, alti 70-80 cm, che tendono a lignificare alla base; le foglie, di colore verde chiaro, sono lunghe e sottili; i fiori, di colore giallo-verde, sono riuniti in pannocchie ed appaiono da luglio a settembre.
- Ambiente
Pianta originaria dell'area sud-orientale dell'ex Unione Sovietica, non si trova in Italia allo stato spontaneo, ma viene frequentemente coltivata per le sue proprietà aromatiche.
- Propagazione
La varietà detta «francese», molto aromatica e frequentemente coltivata, è considerata sterile e quindi deve essere propagata per via vegetativa. La coltura si impianta ad aprile-maggio mettendo a dimora rizomi o piantine ottenute per divisione dei cespi delle piante madri. Da una pianta madre si possono ottenere fino a 12-15 piantine.
- Distanze d'impianto
I rizomi o le piantine ottenute per divisione dei cespi si pongono in file distanti 60 cm, con una distanza tra le piantine sulla fila di 15-20 centimetri.
- Cure colturali
Nei climi freddi si proteggono le piante dai rigori invernali con una pacciamatura di paglia; la durata della coltura è di 4-5 anni e gli interventi agronomici necessari sono dei diserbi ed un rincalzo dei cespi a fine autunno. Normalmente in commercio si trova la varietà fertile, nota come «estragone russo», poco interessante perché non aromatica. Normalmente non si riscontrano problemi di attacchi parassitari.
- Parti utilizzate
Le foglie e le sommità fiorite.
- Tempo balsamico e raccolta
Le foglie si raccolgono in primavera (maggio-giugno); le sommità fiorite si raccolgono in luglio-agosto.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
L'uso alimentare prevale su quello erboristico; al dragoncello si attribuiscono proprietà stomachiche e digestive; per questo viene utilizzato dall'industria liquoristica.
3. Lavanda, Maggiorana e Malva
▶︎ Lavanda
Lavandaia officinalis
Famiglia: Labiateae
- Caratteristiche botaniche
Pianta perenne suffruticosa, alta da 50 a 100 cm, con fusti quadrangolati legnosi alla base; le foglie sono lineari, di colore verde-grigiastro; i fiori sono raggnippati in spicastri di colore azzurro violastro. La fioritura si ha da giugno a settembre, e la pianta è attivamente bottinata dalle api; la concentrazione di olio essenziale negli spicastri è massima verso la fine della fioritura.
- Ambiente
Rustica e resistente, è spontanea nelle regioni meridionali italiane; viene coltivata in ampie distese per l'estrazione dell'olio essenziale.
- Propagazione
La semina si può effettuare in marzo-aprile, ma in genere si moltiplica per talea radicata. Le talee vengono prelevate da piante sane di almeno due anni in autunno o a fine inverno ed il trapianto a dimora si esegue in primavera utilizzando piantine che hanno dimorato un anno in vivaio.
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 150-200 cm tra le file e di 50-70 cm sulla fila.
- Cure colturali
I lavori si limitano a sarchiature per controllare le infestanti specialmente nei primi 2-3 anni di impianto. Non è soggetta ad avversità particolari.
- Parti utilizzate
Le infiorescenze.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta si esegue in fioritura (giugno-luglio) recidendo le infiorescenze alla base; nel caso in cui il prodotto sia destinato alla distillazione la raccolta va effettuata do- po la formazione del seme.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
Nella lavanda è presente un olio essenziale particolarmente attivo composto per il 50% da linalilacetato; la pianta ha proprietà profumanti, balsamiche, digestive, coleretiche, carminative, antisettiche ed analgesiche. Si utilizzano i preparati di lavanda sotto forma di tinture, infusi, acqua aromatica ed olio essenziale. Poiché le infiorescenze della lavanda mantengono a lungo il loro profumo intenso e gradevole, vengono riunite in mazzetti o raccolte in sacchetti utilizzati poi per profumare armadi, cassetti ed ambienti.
▶︎ Maggiorana
Origanum majorana
Famiglia: Labiatae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea perenne con portamento cespitoso, raggiunge un'altezza di 40-60 cm; i fusti pubescenti sono fittamente ramificati; le foglie sono piccole, ovali, con corto picciolo e ricoperte da peluria; i piccoli fiori, che compaiono in estate, hanno un colore bianco rosato. Tutta la pianta emana un intenso profumo fortemente aromatico.
- Ambiente
Originaria dell'Asia sudoccidentale e del nord Africa è intensamente coltivata in tutta l'area mediterranea; in Italia si trova allo stato spontaneo soltanto nelle regioni meridionali.
- Propagazione
Si effettua generalmente per semina diretta a fine marzo-metà aprile, o con semina in semenzaio a fine febbraio-metà marzo, con successivo trapianto 60 giorni dopo la nascita delle piantine.
- Distanze d'impianto
La maggiorana si mette a dimora in file distanti 30-40 cm con distanze sulla fila di 20-25 cm; la durata della coltura è di circa 4-5 anni.
- Cure colturali
Le operazioni colturali consistono nel combattere le infestanti (diversi interventi nel primo anno di coltura) e nel far sì che i rami dei cespi siano il più possibile a contatto con il terreno; in tal modo si facilita l'emissione di radichette e si aumenta l'accestimento. Questa operazione si può eseguire rincalzando le piante o rullandole leggermente. Nei piccoli impianti non è soggetta a malattie.
- Parti utilizzate
Le sommità fiorite.
- Tempo balsamico e raccolta
Le sommità fiorite si raccolgono da giugno a tutto settembre evitando le porzioni lignificate. La raccolta si effettua in prefioritura per ottenere un prodotto per usi erboristici, in piena fioritura per la distillazione di olio essenziale; dopo il primo anno si possono fare due raccolte, una a fine giugno e la seconda a fine agosto.
- Principi attivi, proprietà e impiego
I principi attivi sono: olio essenziale, tannini, acido rosmarinico, resine e vitamina C in quantità importanti. La maggiorana ha proprietà digestive, carminative, antispasmodiche, analgesiche e diuretiche. Oltre che per i consueti usi alimentari, la maggiorana si utilizza per infusi ed olio essenziale.
▶︎ Malva
Malva silvestris
Famiglia: Malvaceae
- Caratteristiche botaniche
Pianta perenne con portamento cespuglioso; il fusto raggiunge l'altezza di 60-90 cm; le fo- glie sono lungamente picciolate, di for- ma circolare, ripartite in 3-5 lobi a margine dentato; i fiori peduncolati compaiono all'ascella delle foglie superiori del fusto, hanno cinque petali di colore rosa violaceo con nervature più scure e fioriscono scalarmente per tutta l'estate; il frutto è un poliachenio di forma discoidale.
- Ambiente
Frequente negli incolti e nei prati, è pianta spontanea in tutta Europa e comunissima in Italia dalla zona mediterranea fino ai 1.200 metri di altitudine.
- Propagazione
La malva si propaga per semina diretta in aprile o con trapianto di piantine prodotte in cassone (semina in febbraio e messa a dimora in maggio).
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 cm tra le file e di circa 20 cm sulla fila.
- Cure colturali
Pochi diserbi sono necessari in quanto la malva è molto competitiva. Alcune irrigazioni di soccorso sono utili subito dopo il trapianto. Una attenzione particolare si deve porre nel controllo della ruggine, che attacca la pianta in condizioni di umidità e temperatura elevate; nel caso occorre asportare le parti malate.
- Parti utilizzate
Fiori e foglie.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta di fiori e foglie si esegue due volte l'anno in maggio-giugno ed in agosto-settembre.
- Principi attivi, proprietà e impiego
Ricca di mucillagini, la malva contiene an- che olio essenziale, tannini, antociani, vitamine e pectine. Ha proprietà emollienti, bechiche, lassative e calmanti; si assume sotto forma di infuso o decotto. Le foglie possono essere consumate, preferibilmente cotte, come ortaggio. Le mucillagini della malva, che assorbono acqua per centinaia di volte il loro peso, vengono anche utilizzate per uso oftalmico, dato il loro potere emolliente, per lenire gli occhi arrossati e le congiuntiviti.
4. Melissa, Menta piperita e Origano
▶︎ Melissa
Melissa officinalis
Famiglia: Labiatae
- Caratteristiche botaniche
Pianta cespugliosa con fusti a sezione quadrata, ramificati ed alti fino ad un metro; la radice presenta corti rizomi; le foglie, ovali, opposte, a margine dentato e ricche di peli secretori, se sfregate emanano un intenso profumo simile a quello di limone; i fiori, di colore dapprima giallastro, poi bianco ed infine rosato, sono posizionati all'ascella delle foglie ed appaiono da fine giugno ad agosto.
- Ambiente
Originaria dell'area mediterranea, predilige terreni freschi, ben drenati e ricchi di sostanza organica; per germinare necessita di temperature tra i 18° ed i 30° C. In Italia si trova allo stato spontaneo fino ai 1.000-1.500 metri di altitudine.
- Propagazione
La riproduzione da seme prevede l'allestimento di semenzai riscaldati in febbraio-marzo, o semine in cassone in aprile-maggio; l'epoca di trapianto consigliata è la fine dell'estate. La divisione del cespo è possibile ma non conveniente se non per piccole superfici.
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto sono di 60-70 cm tra le file e di 15- 20 cm sulla fila; una minore densità di impianto favorisce una migliore resa in olio essenziale poiché le foglie basali ne sono più ricche (anche del 50% in più).
- Cure colturali
Servono sarchiature tra le file e diserbo manuale sulla fila; dopo la raccolta vanno eseguite una concimazione azotata per una pronta ripresa ed alcune irrigazioni. Con andamenti stagionali particolarmente caldo-umidi si evidenziano attacchi di oidio. Gli attacchi parassitari in genere non sono di particolare gravita e normalmente non richiedono interventi.
- Parti utilizzate
L'intera parte aerea nel momento della prefioritura.
- Tempo balsamico e raccolta
Ogni anno sono possibili due tagli: in prefioritura (giugno) ed a fine estate.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
I principi attivi sono: olio essenziale (ricco di citrale), tannini e sostanze amare. La melissa è la pianta rilassante per eccellenza; inoltre ha proprietà aromatizzanti, sedative, antispasmodiche, coleretiche, diuretiche, antinfiammatorie. Molto usata in liquoristica e profumeria, si utilizza sotto forma di infusi, decotti, tinture ed estratti.
▶︎ Menta piperita
Mentha x piperita
Famiglia: Labiatae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea perenne, con fusti quadrangolari, ramificati, alti fino a 50 cm; le foglie, opposte, sono di forma lanceolata con margine seghettato; i fiori, di colore rosa violaceo, a volte bianchi, sono raccolti in spicastri ed appaiono dalla fine della primavera fino a metà estate; l'apparato radicale produce numerosi stoloni, indispensabili per la propagazione della specie che viene considerata sterile.
- Ambiente
La piperita è un ibrido tra la menta acquatica e la menta verde; è poco frequente in Italia allo stato spontaneo, si ritrova talvolta inselvatichita perché sfuggita alle coltivazioni.
- Propagazione
La propagazione si fa a partire dagli stoloni, raccolti da colture a fine ciclo, con due sistemi altrettanto validi: l'impianto diretto in campo degli stoloni (in settembre-ottobre) o la preparazione di cassoni dove gli stoloni messi a germogliare producono delle giovani piantine che a loro volta saranno trapiantate all'aperto nella primavera successiva. Pur trattandosi di specie perenne, al fine di mantenere delle buone rese è necessario rinnovare l'impianto ogni due anni.
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 40-45 cm tra le file e di 20 cm tra le piante sulla fila.
- Cure colturali
Le cure successive all'impianto sono costituite da frequenti sarchiature per combattere le infestanti e dalle irrigazioni, particolarmente dopo le raccolte. Nelle piccole colture i maggiori problemi sanitari sono dovuti alla presenza degli afidi al momento della raccolta.
- Parti utilizzate
Le foglie (prima della fioritura) e la pianta intera fiorita.
- Tempo balsamico e raccolta
Le raccolte delle foglie si eseguono in giugno-luglio, la prima, ed in agosto-settembre, la seconda; l'intera pianta fiorita si raccoglie in agosto
- Principi attivi, proprietà ed impiego
La sostanza di principale interesse della menta piperita è l'olio essenziale ricco di mentolo e mentone, resine e sostanze amare. Questa pianta ha proprietà digestive, carminative, balsamiche, rinfrescanti, antisettiche. Si assume sotto forma di infusi, estratti, tinture, sciroppi e liquori.
▶︎ Origano
Origanum vulgare
Famiglia: Labiatae
- Caratteristiche botaniche
Pianta perenne cespitosa, alta fino a 50 centimetri, con fusti eretti, ramificati e legnosi nella porzione basale; le foglie, opposte e picciolate, sono di forma ovale; i fiori, di colore rosato o bianco, appaiono in estate raccolti in pannocchie terminali.
- Ambiente
Comune nelle regioni mediterranee, l'origano è spontaneo in Italia dove colonizza i luoghi erbosi e le radure soleggiate e sassose dal mare fino alla montagna.
- Propagazione
La propagazione avviene per semina diretta (aprile) o in semenzaio a fine inverno con trapianto a maggio; la tecnica della divisione del cespo, pur complicata se si devono investire grandi superfici, è da consigliarsi se si vogliono mantenere le caratteristiche aromatiche della pianta madre.
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 50-60 centimetri tra le file e di 25-30 cm sulla fila.
- Cure colturali
I lavori successivi all'impianto si limitano a qualche diserbo. La pianta è rustica e in genere non pone problemi sanitari.
- Parti utilizzate
Le infiorescenze al momento della completa fioritura.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta si esegue in piena fioritura, asportando le sommità fiorite che vengono poi essiccate all'ombra.
- Princìpi attivi, proprietà ed impiego
Oltre all'olio essenziale, particolarmente aromatico e simile a quello di timo, l'origano contiene tannini e una sostanza amara. Ha proprietà toniche, stomachiche, antisettiche ed espettoranti. Si assume prevalentemente sotto forma di tisana o tintura idroalcolica.
Attenzione: l'olio essenziale dell'origano, molto volatile, può irritare gli occhi delle persone sensibili se usato per la preparazione di suffumigi. L'origano viene tradizionalmente impiegato in cucina per aromatizzare molte pietanze, quali pizze, carni arrostite, pesce e salse.
5. Salvia, Timo e Valeriana
▶︎ Salvia
Salvia officinalis
Famiglia: Labiatae
- Caratteristiche botaniche
Pianta suffruticosa, alta 50-60 cm, con fusti ramificati, legnosi alla base; le foglie, opposte, sono lanceolate, con la superficie rugosa e ricoperte da una fitta peluria; i fiori di colore bianco violaceo, talvolta rosei, sono raggnippati in verticilli in numero di 5-10, compaiono nella tarda primavera; il seme è un achenio di colore marrone scuro.
- Ambiente
Pianta mediterranea, è spontanea nell'Italia centro-meridionale; è inoltre diffusamente coltivata per uso culinario.
- Propagazione
La propagazione si può effettuare a partire dal seme (deve essere selezionato) allestendo dei semenzai a fine inverno, a cui segue il trapianto dopo 10- 12 settimane; o a partire dalle talee, prelevate in marzo-aprile e poste a radicare in vasetto o cassone, che vengono poi trapiantate a fine estate. L'attitudine alla radicazione delle talee è molto alta: si possono così mantenere le identiche caratteristiche della pianta madre.
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 60-70 cm tra le file e di 40 cm sulla fila.
- Cure colturali
La coltura dura in media 5-7 anni e le cure devono prevedere sarchiature e irrigazioni solo in caso di stagione eccezionalmente asciutta; una concimazione azotata in primavera ed una in autunno sono vivamente consigliate. Tra le avversità della salvia sono da segnalare l'oidio e gli afidi che possono essere vettori di alcuni virus.
- Parti utilizzate
Le cimette immediatamente prima della fioritura; le foglie per uso culinario tutto l'anno.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta delle cimette per usi erboristici si esegue in prefioritura, mentre per uso culinario si effettua scalarmente durante l'anno.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
L'olio essenziale è molto ricco in tujone (50%), canfora, borneolo e cineolo. Ha proprietà aromatizzanti, digestive, colagoghe, antisettiche e cicatrizzanti. Si assume sotto forma di infusi, estratti, tinture, olio essenziale.
▶︎ Timo
Thymus vulgaris
Famiglia: Labiatae
- Caratteristiche botaniche
È un piccolo suffrutice, alto da 20 a 60 cm, con fusti eretti e ramificati tendenti a lignificare; le foglie, di piccole dimensioni, sono opposte, lanceolate e di colore grigio-verde; i fiori, di color rosso-violetto, raramente bianchi, riuniti in spicastri all'ascella delle foglie, compaiono da giugno a settembre.
- Ambiente
Il timo cresce dai litorali alla montagna fino ai 1.500 metri di altitudine, su suoli sassosi ed aridi, preferisce i climi temperati e non tollera gli inverni freddi ed umidi.
- Propagazione
La semina è da sconsigliarsi a causa della difformità genetica delle nuove piante nate da seme. Si effettua la divisione del cespo o la margotta per rincalzo, prelevando porzioni di piante già provviste di radici o anche la moltiplicazione per talea; il trapianto va eseguito in primavera.
- Distanze d'impianto
Si mette a dimora a file distanti 50-60 cm, con distanze sulla fila di 25-35 cm.
- Cure colturali
Vanno combattute le infestanti con frequenti sarchiature; un rincalzo dei cespi è consigliabile, come protezione, prima della stagione invernale. Non necessita in genere di particolari interventi contro malattie o parassiti.
- Parti utilizzate
La pianta intera fiorita.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta della pianta intera si esegue in piena fioritura nel periodo centrale dell'estate (luglio).
- Principi attivi, proprietà ed impiego
I composti principali dell'olio essenziale sono timolo e carvacolo. Il timo ha proprietà aromatizzanti, digestive, carminative, diuretiche, stimolanti, balsamiche ed antisettiche. Le forme d'uso sono: olio essenziale, tintura, estratto e pianta fresca. Per le sue proprietà antisettiche viene utilizzato per combattere, o ancor meglio per prevenire, i primi sintomi delle influenze e dei raffreddori; a tale scopo dall'arrivo dei primi freddi è senza'altro consigliabile assumere abitualmente una tisana di timo almeno una volta al giorno.
▶︎ Valeriana
Valeriana officinalis
Famiglia: Valerianaceae
- Caratteristiche botaniche
Pianta erbacea perenne, alta fino a 150 cm, con fusti scanalati portanti dei corimbi formati da fiori rosa o bianchi; le foglie sono pennatosette, con foglioline lanceolate a margine seghettato; l'apparato radicale fascicolato, provvisto di un breve e tozzo rizoma, emana un forte odore non sempre gradevole.
- Ambiente
Spontanea in Italia dal mare fino ai 2.000 metri di altezza, predilige terreni freschi, umidi, ombrosi; tollera poco i periodi siccitosi.
- Propagazione
La propagazione può essere effettuata per semina diretta (in autunno) o in semenzaio a fine inverno con trapianto dopo 70-90 giorni. La divisione dei cespi e l'impiego di porzioni di rizoma sono un buon metodo solo per piccole superfici.
- Distanze d'impianto
Le distanze di impianto consigliate sono di 60-80 cm tra le file e di 40-50 cm sulla fila.
- Cure colturali
Dopo alcuni diserbi ed irrigazioni da eseguirsi all'occorrenza, serve provvedere alla cimatura delle punte fiorite in modo da favorire l'accumulo nella radice delle sostanze officinali. In genere non presenta particolari problemi sanitari.
- Parti utilizzate
Le radici quando la pianta è in riposo vegetativo.
- Tempo balsamico e raccolta
La raccolta delle radici che sono l'unico organo di interesse erboristico, si effettua nell'autunno successivo all'anno di impianto.
- Principi attivi, proprietà ed impiego
I principi attivi della valeriana sono: olio essenziale, una resina ed un glucoside. La pianta ha proprietà principalmente rilassanti, tranquillanti e sonnifere. I preparati d'uso più comune sono l'estratto, l'infuso, il decotto, la tintura e Folio essenziale. Poiché i preparati a base di valeriana presentano ottime proprietà ansiolitiche, se assunti 30-45 minuti prima di coricarsi aiutano e facilitano il sonno. Per evitare l'insorgere di assuefazione è bene non prolungarne l'uso oltre i 10 giorni per poi riprenderlo, se necessario, dopo 20-25 giorni.