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5 celebri vicende di fantasmi

Fantasmi, spettri, spiriti, apparizioni… sono tanti i nomi attribuiti e con cui si definiscono alcuni fenomeni insoliti e inspiegabili.

Tali fenomeni appaiono in alcuni luoghi, o attorno ad alcune persone, e lasciano sempre paura, angoscia e tante domande.

Si suppone, siano state persone decedute in circostanze drammatiche e che, non riuscendo a trovare la pace nell’aldilà, aleggiano nei luoghi in cui sono morti, in forma di fumo, lamenti, rumori vari, frasi bisbigliate, strane impronte, insomma presenze non ben identificate.

Di case infestate se ne sente parlare sin dall’antichità e la prima testimonianza scritta risale al lontano primo secolo e in una lettera di Plinio il Giovane (61-113 d.C.) si legge di come il filosofo Atenodoro avesse risolto un caso di infestazione ad Atene, dando giusta sepoltura alle ossa del fantasma che appariva nella casa.

Chi è abituato alle tradizionali storie di fantasmi potrebbe immaginare spaventose presenze che attraversano stanze e corridoi di case buie, fredde, inospitali e violano il silenzio della notte con fragore di catene, voci terrificanti, lugubri suoni.

Ma, i diversi racconti attraverso la letteratura popolare la quale è ricca di storie di fantasmi, ci dicono quanto i fantasmi possano essere diversi l’uno dall’altro, agire in scenari differenti e in contesti inusuali.

C’è chi ci crede e chi è scettico. C’è chi dice di averne avuta esperienza diretta e chi trova spiegazioni razionali a ogni fenomeno che potrebbe avere origine soprannaturale. .

Quasi tutti i castelli, in Italia e nel mondo, si collegano a storie di fantasmi.

Oggi, infatti, vi racconteremo la storia di 5 celebri vicende di fantasmi. Tutti i fenomeni paranormali citati sono stati oggetto di investigazioni e studi scientifici oppure registrati da numerosi testimoni anche in epoche diverse.

1. Dorothy Walpole

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Sorella dello statista sir Robert Walpole, Dorothy Walpole ebbe una vita sventurata.

Innamorata del visconte Charles Townshend, non riuscì a sposarlo perché il padre glielo vietò, temendo di essere considerato un arrampicatore sociale a causa della sue umili origini.

Charles Townshend sposò un’altra donna e Dorothy partì con il cuore spezzato per la Francia. Là incontrò Lord Warthon, un nobile noto per la sua scarsa moralità e lo sposò, suscitando grande scandalo nell’alta società.

Dorothy tornò però in Inghilterra nel 1711, quando seppe che il suo antico amore era rimasto vedovo. I due si sposarono e andarono a vivere nella residenza dei Townshend, Raynham Hall (Norfolk).

Qui vissero molto felici fino a quando qualcuno non informò il visconte della scottante liaison di Dorothy in terra francese. Adirato, il visconte fece chiudere a vita Dorothy nella sua stanza, impedendole di uscire e anche di vedere i suoi cinque figli, ai quali era legatissima.

Dorothy morì a quarant’anni, si dice consumata dal vaiolo. Dalla sua morte cominciò a infestare Raynham Hall, con apparizioni sempre più frequenti.

Nel 1786 il futuro re Giorgio IV, ospite a Raynham Hall, se la trovò di fronte nella sua stanza: una figura femminile vestita di satin marrone, spettinata e con il volto cereo. Atterrito, fuggì la mattina seguente dopo una furibonda crisi di rabbia contro i Townshend.

Il 25 dicembre del 1835 Dorothy apparì durante il pranzo di Natale facendo fuggire gli invitati. Uno di loro, il colonnello Loftus, cognato di lady Townshend, decise di rimanere e nei giorni seguenti ebbe ancora modo di incontrare Dorothy, che descrisse come molto elegante nel portamento.

Dopo questi episodi a Raynham Hall approdò per indagini il capitano Frederick Marryat, noto per il suo scetticismo nei confronti di ogni episodio paranormale. Insediatosi in una stanza dove si trovava un ritratto di Dorothy, la riconobbe subito quando lei gli capitò davanti in un corridoio.

Marryat si lanciò all’inseguimento con due amici, ma il fantasma si fermò davanti a una porta e si voltò a guardarli con un sorriso di chiaro disprezzo dipinto sul bel viso. Marryat impugnò la sua pistola e sparò: il proiettile trapassò il fantasma e si conficcò nella porta.

Le apparizioni si susseguirono numerose e il 19 settembre 1936 Dorothy Walpole salì agli onori delle cronache, immortalata da due fotografi di Country Life, Captain Provand e Indre Shira, arrivati a Raynham Hall per un servizio fotografico sulla sontuosa residenza.

Per incominciare il servizio, scelsero la grande scalinata della dimora. Provand fece un primo scatto, poi tornò sotto il telo nero per risistemare l’apparecchio. Shira, pronto a far scattare il lampo al magnesio del flash, a un tratto vide sui gradini una forma eterea e fluttuante che si muoveva verso di loro.

«Presto, presto! C’è qualcosa!» gridò e azionò il flash. Scattata la foto, Provand riemerse da sotto il panno nero chiedendo: «Ma che succede? Perché tanta eccitazione?» Per capirlo gli bastò guardare la lastra fotografica dopo lo sviluppo: sulla scalinata c’era lei, Dorothy (foto).

2. Azzurrina di Montefeltro

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È la seconda metà del Trecento.

Nel castello di Montebello (Rimini) vive con la famiglia la piccola Guendalina Malatesta. La piccola è albina, particolare considerato segno sicuro di stregoneria.

Per proteggerla da una fine atroce la madre le tinge i capelli (che però si colorano solo di un lieve celeste, da cui il soprannome) e la fa guardare a vista da due soldati.

Un 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, Azzurrina rincorre la sua palla di pezza giù nella ghiacciaia del castello. Il soldato di guardia non si preoccupa, la bambina ricomparirà perché la ghiacciaia non ha un’altra uscita.

Con il passare delle ore, però, Azzurrina non si vede. Scattano le ricerche, inutili. La ghiacciaia è deserta, nessuna traccia della piccola o della palla neanche nel castello e nel vicino borgo, minuziosamente perlustrati.

Da allora, però, ogni anno che finisce per 0 o per 5 nella notte del 21 giugno si sente chiaramente il pianto della piccola. Il fenomeno si è ripetuto anche dopo il radicale restauro del castello avvenuto nel 1989 e da allora sono iniziate le registrazioni.

Nel 1990 la RAI registra fra suoni tipici di un temporale il pianto flebile di una voce infantile; in più, dodici rintocchi di campane di un timbro molto particolare che, si accerta, non appartiene a nessuna campana dei dintorni.

Nel 1995 una registrazione a cura dell’Università di Bologna «ferma» un acuto grido infantile.

Il castello di Montebello è anche sede di numerosi altri fenomeni accuratamente verificati dai ricercatori: impressionante la levitazione con oscillazioni e spostamenti attraverso la stanza del grande tavolo in legno massiccio della sala da pranzo, pesante oltre tre quintali.

3. Veronica Cybo Malaspina

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Sposa al duca Jacopo Salviati, consigliere del granduca di Toscana Ferdinando II, la nobile Veronica Cybo Malaspina conduce una vita infelice, consapevole di essere tradita dal dissoluto consorte con prostitute e donne di basso rango.

Il giorno di Capodanno del 1634, sparsi per Firenze sono ritrovati i resti smembrati di Caterina Brogi, sposa di un laido settantenne di nome Canacci e della sua domestica, che la aiutava nelle sue tresche con altri uomini.

In particolare la testa di Caterina è rinvenuta con orrore dal duca Salviati in casa propria, dentro una cesta. Le indagini appurano che Caterina Brogi era amante del duca e da tempo derideva anche in pubblico la duchessa.

Sotto tortura il figlio del Canacci confessa di aver compiuto l’assassinio con due sicari su ordine di Veronica Cybo. Contro di lei non si raccolgono prove sufficienti, ma il marito riesce a farla esiliare. Veronica Cybo si spegnerà molti anni dopo a Massa, suo feudo natale.

Dall’epoca della morte però la duchessa continua a manifestarsi. Dove? Nella sua residenza prediletta quando era infelicemente sposata, una villa di Figline Valdarno (foto), attuale sede dell’ospedale Serristori. Qui ormai la duchessa è una presenza considerata «abituale» dal personale come dalla gente del posto.

In genere Veronica usa manifestarsi verso Natale e durante l’estate nell’ala che ospita l’amministrazione, con strane correnti d’aria gelida, passi e scricchiolii anomali ai quali nessuno fa più caso.

La sua presenza è documentata anche da altri episodi inquietanti, come ripetuti casi di strattonamento degli abiti e nel 2000 strane impronte di piedi femminili sono state trovate su tutte le pareti di un ufficio appena imbiancato e poi chiuso a chiave dall’imbianchino perché nessuno gli rovinasse il lavoro.

La duchessa ama anche dialogare: un testimone l’ha udita ammettere di non amare la biancheria rossa che si indossa a Capodanno perché le ricorda quella insanguinata di Caterina in quell’infausto 31 dicembre del 1633. Ma l’episodio più clamoroso è un altro.

Un giorno all’ospedale è stato operato d’urgenza un bambino ferito in un incidente; a intervento concluso in modo più che soddisfacente, il chirurgo accompagnato da un infermiere si è recato nella saletta d ’attesa per tranquillizzare il padre del piccolo e, con sua grande sorpresa, l’uomo gli ha riferito di sapere già delle buone condizioni del figlio.

A informarlo, ha detto, era stata poco prima una strana infermiera, curiosamente vestita con un grembiule bianco lungo fino a terra. L’uomo, piuttosto scandalizzato, ha aggiunto che l’infermiera non portava la cuffietta come ovvio in un ospedale, ma aveva lunghi capelli scuri sciolti lungo le spalle. «La Veronica...» ha commentato l’infermiere.

4. La Dama Bianca degli Asburgo

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Famosissima e angosciante, si manifestava nell’imminenza della morte di un Asburgo.

Per la prima volta fu vista nel 1588 nel monastero di Yuste (Estremadura) dove l’imperatore Carlo V si era ritirato dopo la volontaria abdicazione.

I frati videro con stupore la silhouette di una donna vestita con un abito bianco a strascico (foto) aggirarsi per i corridoi del convento. Carlo V morì l’indomani.

In seguito ci furono altre apparizioni. A Vienna la futura sposa di Napoleone, Maria Luisa d’Austria, nel 1807 sedeva con la sorellina Leopoldina al capezzale della madre morente.

A un tratto la piccola chiese chi fosse la signora vestita di bianco comparsa dietro una poltrona e l’arciduchessa in fin di vita rispose: «È la Dama Bianca che viene a cercarmi», poi spirò.

Nel 1832 fu il figlio di Maria Luisa e Napoleone, il re di Roma, a scorgere la Dama Bianca: agonizzante nel suo letto a Schonbrunn, a un tratto si alzò atterrito sui cuscini, indicandola con il dito.

Il 29 gennaio 1889 a Mayerling la Dama Bianca viene vista dal cocchiere di Rodolfo d’Asburgo nel giardino che circonda il padiglione di caccia: l’indomani mattina si scoprono i corpi senza vita dell’erede al trono d’Austria e della sua amante Mary Vetsera.

E il 9 settembre 1898 tocca a Elisabetta d’Austria, l'indimenticabile Sissi, madre di Rodolfo: l’imperatrice è a Caux, nella sua residenza svizzera sopra Montreux. Affacciata al balcone, scorge nel parco la signora in bianco.

Turbata, confida questa esperienza alla contessa Sztaray, la sua dama di compagnia. L’indomani mattina, a Ginevra, l’anarchico Luigi Lucheni la pugnalerà a morte.



5. Le bare scoperchiate

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1808, Christchurch, Barbados.

I Chase, ricchi piantatori, acquistano la tomba di famiglia di una certa Mrs Goddard... e da quel momento il «riposino in pace» perde di significato.

Nella tomba vengono successivamente seppelliti due figli Chase, il capofamiglia (1812), un certo Samuel Brewster e suo figlio (1816) e a ogni riapertura della cripta si scopre che le bare dei defunti precedentemente sepolti sono state scoperchiate.

Nel 1819, alla morte di Thomazina Clarke, che deve essere inumata nella tomba dei Chase, ancora una volta vi si trovano le bare scoperchiate.

Il governatore di Barbados, Lord Combermere, ordina che la tomba sia sigillata, anche per placare l’ansia della popolazione locale. Il 18 aprile 1920 dalla tomba provengono strani rumori.

L’ispezione dei sigilli li rivela integri, quindi si ordina la riapertura della tomba. È il panico, le bare sono state nuovamente scoperchiate. Tutte, tranne quella di Mrs Goddard, prima proprietaria della tomba.

A stupire è il fatto che la forza misteriosa che ha devastato i pesanti feretri inumati in seguito non abbia minimamente toccato la fragile cassa di legno della Goddard.

Intatta, senza nessun segno di effrazione dall’esterno. E Lord Combermere decide che ne ha avuto abbastanza e ordina che tutte le bare siano esumate e sepolte altrove.

La tomba maledetta rimane vuota. Lo è ancora oggi (foto).






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