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5 incredibili posti scavati nella roccia

Quando si parla di posti scavati nella roccia, di solito, la maggior parte la gente pensa subito a Petra, l'antica città situata in Giordania e diventata uno dei siti archeologici più visitati al mondo. 
Certamente, questo posto fiabesco, è degno della sua fama. Ma quello che molti ignorano, è che Petra, costituisce uno dei tanti luoghi – a volte persino più belli e suggestivi di essa –  costruiti scavando nella roccia.

Nella nostra lista di oggi vi presentiamo 5 magici, unici e suggestivi posti scavati nella roccia, che molto probabilmente sconoscete. Scopriliamoli insieme.

1. Ellora

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Ellora si trova vicino a Mumbai, nell'India centrale, e con le sue 34 grotte adibite a templi, ospita la maggiore località di opere architettoniche rupestri di tutta India e, forse, di tutto il mondo - superando in bellezza persino Petra.

Delle 34 grotte soltanto 12 sono buddiste  e sono state costruite tra il 350 d.C e il 750 d.C. Le 5 piu' settentrionali del gruppo sono Jain e sono state create tra il 700 d.C. e il 1200 d.C., mentre le restanti 17 sono Brahma e sono state costruite tra il 600 d.C. e il 700 d.C. 

Per edificare questo miracolo ingegneristico, i fedeli del tempo scavarono nel pendio di un'intera collina di nome Charanandri. Queste 34 magnifiche grotte, sono piene di bellissime statue e di stupa. Degna di particolare attenzione rimane la grotta numero 16, dove al suo interno è stata scavata nella roccia una stanza, lunga 100m e larga 40m, dove al centro, è stata riprodotta, scolpendo un massiccio blocco in pietra alto 30 m, la forma del Kailash, la sacra montagna del Tibet.

Dal 1983 le grotte sono state dichiarate patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. 

2. Le grotte di Ajanta

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Le 30 grotte di Ajanta, una cui visita giustifica da sola il viaggio in India, si trovano nello stato indiano del Maharashtra e sono un insieme di grotte scolpite con importanti affreschi a carattere religioso buddista. Sono state scavate sulla costa di una collina di origine vulcanica a ferro di cavallo. Costituiscono un'eccezionale testimonianza artistica e religiosa e, al tempo stesso, forniscono un'intensa testimonianza degli usi e costumi dell’India all’epoca della dinastia Gupta.

Durante il periodo che va dal II al VI secolo, queste grotte hanno ospitato, una numerosa comunità di monaci e al tempo stesso offrivano riparo ai viandanti durante i monsoni. Ma verso l'anno 650 d. C. furono abbandonate, e dimenticate, quasi divorate dalla rigogliosa vegetazione della giungla. Il loro ritrovamento, nel 1819, fu un vero colpo di fortuna. E questo avvenne causualmente, per opera di alcuni ufficiali britannici, portati all’ingresso di una delle grotte, mentre erano all'inseguimento di una tigre. 

Dal 1983 le grotte di Ajanta sono un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

3. Le Grotte di Longmen

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Le Grotte di Longmen si trovano nella provincia cinese dello Henan e sono una serie di santuari scolpiti nelle grotte e sulle pareti rocciose delle montagne Xiangshan e Longmenshan. Lungo la dura superficie rocciosa di queste montagne, a partire dal V secolo d.C., sono state scolpite gigantesche statue di Buddha. Pensate che alcune di loro sono alte più di 10 metri.

Gli scavi delle grotte di Longmen cominciarono agli inizi della dinastia dei Wei, attorno al 470 d.C. e sono lunghe circa 1 km.  Allo stato attuale esistono 1352 caverne, circa 2450 nicchie e 97.306 statue buddiste di pietra. Molte delle statue sono state commissionate direttamente dagli imperatori di fede buddhista.

Le Grotte buddiste di Longmen sono state inserite il 30 novembre 2000 nella lista del Patrimonio Culturale mondiale dell’UNESCO.

4. Petra

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Petra, fondata intorno al 312 a.C., era l'antica capitale del regno dei Nabatei, un'antica tribù nomade di origine araba, ed è situata nell'odierna Giordania. Ubicata all'interno di una cerchia di montagne, quasi impenetrabili, del deserto giordano, è una città scavata interamente nella roccia rossa e può essere raggiunta solo a piedi o a cavallo. 

Dopo la caduta del regno nabateo, avvenuta nel 105 d.C., Petra venne dimenticata e per molti secoli la sua esistenza fu ignorata dal mondo occidentale. Solo i beduini erano i suoi visitatori esclusivi, durante i loro continui spostamenti. Fino a quando, nel 1812,  l'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, viaggiando da Damasco al Cairo, si imbatté in questo meraviglioso capolavoro di pietra, nascosto fra le montagne.  

La cosa straordinaria di questo capolavoro, sta nel fatto che, l'opera dei costrutori del tempo si è saputa fondere, incredibilmente e meravigliosamente, con quella della natura circostante, creando uno scenario unico al mondo. Non a caso, viene annoverato tra le sette meraviglie del mondo ed è uno dei siti archeologici più visitati del pianeta. 

Dal 1985 Petra fa parte patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.



5. Abu Simbel

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Abu Simbel è un sito archeologico situato nell'Egitto meridionale e comprende due colossali templi scavati nella roccia. I due tempi di Abu Simbel furono costruiti dal faraone Rameses II (che regnò dal 1304 al 1213) della XIX dinastia. La località, quando fu scoperta dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1813, era quasi interamente ricoperta dalle sabbie. La facciata è alta 33m, e su di essa troneggiano 4 statue colossali di Rameses II seduto, alte di 20 metri ciascuna. 

Nel 1964 fu avviato un progetto internazionale, promosso dall’UNESCO, per salvare i monumenti dall’inondazione del lago Nasser, il bacino che si sarebbe creato dalla diga di Assuan. L'operazione ebbe inizio nel 1964 e i lavori durarono 4 anni. I templi furono smontati e tagliati in blocchi e successivamente ricostruiti su una collina artificiale, a 64 metri sul livello del mare.

Dal 1979 Abu Simpel è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.






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