Davanti a molti di noi si stende finalmente un mare di tempo libero: l’agosto italiano. Dovremo scegliere i libri in cui tuffarci.
Quelli che ci porteranno via, quelli che non vediamo l’ora di riabbracciare, quelli che illumineranno il mondo di una nuova luce, quelli che ci turberanno, quelli che ci cambieranno o che ci risveglieranno le emozioni.
L’estate è il momento perfetto per riprendere in mano un po’ la propria cultura e dedicarsi a una sana lettura sotto l’ombrellone o su un’amaca in cima a una montagna.
È il momento privilegiato per i libri di intrattenimento, ma anche per quelli che, prima o poi, sappiamo di dover leggere.
L’estate, si sa, è da sempre sinonimo di relax e letture. Sarebbe il periodo ideale per invitare chi legge poco o non legge affatto a dedicare parte di questo tempo al piacere della lettura.
Se non hai ancora scelto quali libri mettere in valigia ecco i nostri consigli per belle letture in viaggio o sotto gli ombrelloni (e non solo).
Scriveva Anton Cechov: “La medicina è la mia legittima sposa, mentre la letteratura è la mia amante: quando mi stanco di una, passo la notte con l’altra”.
Mentre Umberto Veronesi diceva: “La vacanza è l’occasione per leggere quel libro che non si ha mai tempo di sfogliare. Così la mente abbandona l’incubo delle scadenze lavorative ma continua il suo esercizio”.
Leggere sarà uno svago e una ginnastica ricostituente utile per il cervello.
1. "Klara e il Sole" di Kazuo Ishiguro
«I lettori adoreranno "Klara e il Sole" perché riproduce il modo in cui impariamo ad amare. "Che ne sanno i bambini del vero amore?", domanda Klara. La risposta, naturalmente, è tutto» – Anne Enright, The Guardian
Dalla vetrina del suo negozio, Klara osserva trepidante il fuori e le meraviglie che contiene: il disegno del Sole sulle cose e l'alto Palazzo RPO dietro cui ogni sera lo vede sparire, i passanti tutti diversi, Mendicante e il suo cane, i bambini che la guardano dal vetro, con le loro allegrie e le loro tristezze.
Ogni cosa la affascina, tutto la sorprende. La sua voce, cosí ingenua ed empatica, schiva e curiosa quanto quella di un animale da compagnia, appartiene in realtà a un robot umanoide di generazione B2 ad alimentazione solare: Klara è un modello piuttosto sofisticato di Amico Artificiale, in attesa, come la sua amica Rosa e il suo amico Rex, e tutti gli altri AA del negozio, del piccolo umano che la sceglierà.
A sceglierla è la quattordicenne Josie. E fin dalla sua prima visita al negozio, nonostante l'ammonimento di Direttrice sulla volubilità dei bambini, Klara sente di appartenerle, e per sempre. Josie è una ragazzina vivace e sensibile, ma afflitta da un male oscuro che minaccia di compromettere le sue prospettive future.
Per lei Klara è pronta ad affrontare la brusca autorevolezza di una madre cupa e indecifrabile, l'ostilità spiccia di Domestica Melania e gli scherzi cattivi dei compagni speciali che frequentano con Josie gli «incontri di interazione», e che mal sopportano i diversi.
Quando la malattia di Josie colpisce piú duramente, Klara sa che cosa fare: deve trovare colui da cui ogni nutrimento discende e intercedere per la sua protetta, anche a costo di qualche sacrificio; deve impegnarcisi anima e corpo, come se anima e corpo avesse.
Nel primo romanzo dopo il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura, Ishiguro torna ai temi esplorati in Non lasciarmi per offrirci una nuova meditazione indimenticabile e struggente sul valore dell'amore e del sacrificio e sulla complessità del cuore umano, composito e sfaccettato come i riquadri in cui si fraziona la vista dell'androide Klara.
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Kazuo Ishiguro è vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 2017.
Scrittore giapponese naturalizzato britannico, è nato a Nagasaki nel 1954 e si è trasferito con la famiglia in Inghilterra nel 1960.
Tutti i suoi romanzi sono tradotti in italia da Einaudi: Un pallido orizzonte di colline (1982), Un artista del mondo fluttuante (1986), Quel che resta del giorno (1989 e 2011), Gli inconsolabili (1995 e 2012), Quando eravamo orfani (2000), Non lasciarmi (2006), Il gigante sepolto (2015) e Klara e il Sole (2021).
Da Quel che resta del giorno (Booker Prize 1989) è stato tratto un celebre film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson.
Sua è anche la raccolta di racconti Notturni. Cinque storie di musica e crepuscolo (2009 e 2010).
2. "Tre" di Valérie Perrin
«Il fenomeno Perrin si fa in "Tre" con il nuovo romanzo. Il suo Cambiare l’acqua ai fiori è stato il caso del 2020. Questa volta il tema è l’amicizia» - il Giornale
«Su tutto, vince il ritratto di una generazione di giovani che morde il freno all’alba di una veloce modernizzazione, così simile alla generazione dei ragazzi di qui (e di qualsiasi posto). Ma anche la sensazione che non tutta l’innocenza sia perduta, non tutte le canzoni siano finite, né tutti i sogni siano caduti, ma anzi, lungo i fili misteriosi che ci legano e qualche volta si ingarbugliano, qualcuno si sia avverato» - la Lettura
«Valérie Perrin è maestra nell’incrociare storie e destini, nell’attraversare il tempo ricomponendone i frammenti con un ritmo implacabile e facendo rivivere la propria di adolescenza, le tristezze e le gioie, ogni prima volta e tutti gli uomini sbagliati, il peso dei segreti. E l’amicizia, quella vera, che, nonostante tutto, è una delle poche cose che, alla fine, contano» - il Secolo XIX
«Torna la Perrin ed è già bestseller» - il Fatto Quotidiano
«Mi chiamo Virginie. Di Nina, Adrien ed Étienne, oggi Adrien è l'unico che ancora mi rivolge la parola. Nina mi disprezza. Quanto a Étienne, sono io che non voglio più saperne di lui. Eppure fin dall'infanzia mi affascinano. Sono sempre stata legata soltanto a loro tre.»
1986. Adrien, Étienne e Nina si conoscono in quinta elementare. Molto rapidamente diventano inseparabili e uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai.
2017. Un'automobile viene ripescata dal fondo di un lago nel piccolo paese in cui sono cresciuti. Il caso viene seguito da Virginie, giornalista dal passato enigmatico. Poco a poco Virginie rivela gli straordinari legami che uniscono quei tre amici d'infanzia. Che ne è stato di loro? Che rapporto c'è tra la carcassa di macchina e la loro storia di amicizia?
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Valérie Perrin ha il dono di cogliere la profondità insospettata delle cose della vita. Seguendo il filo di una vicenda struggente e implacabile, l'autrice ci trascina al cuore dell'adolescenza, del tempo che passa e separa.
Valérie Perrin ha lavorato a lungo come fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche francesi. Il suo romanzo d'esordio, Il quaderno dell'amore perduto, è stato pubblicato in Italia da Nord nel 2016. Nel 2019 Cambiare l'acqua ai fiori viene pubblicato in Italia da E/O. Altre sue pubblicazioni: Tre (E/O 2021).
3. "Se due che come noi" di Micaela Miljian Savoldelli
Se due che come noi è ispirato a una storia vera d'amore e di rinascita, fino ai confini del mondo. Un'ode al coraggio di cambiare vita anche quando sembra impossibile. Un inno generazionale per chi ha voglia di cambiare il mondo.
«E poi, all'improvviso, fu il monsone. Eravamo le uniche ombre nella piazza illuminata dai neon delle insegne fluorescenti di Lê Lai Road. Eravamo soli in una città di nove milioni di abitanti. I clacson dei motorini si confondevano con lo scroscio incessante della pioggia. Eravamo finalmente liberi, sotto quell'oceano di lacrime rumorose che cadevano dal cielo. Fu in quel preciso istante che accadde. Sarebbe stato lì, sotto quel torrente instancabile, che avremmo trovato la nostra casa. Tutto era già scritto dalla prima sera, dal nostro primo incontro. L'avevamo scritto noi.»
Quando Selvaggia arriva a Firenze ha vent'anni e un passato scomodo. È scappata portando con sé solo un bagaglio di dilemmi e irrequietezza, per vivere appieno quelli che è convinta saranno gli ultimi anni della sua vita.
Jules è francese, ama suonare la chitarra di notte a cavalcioni sul terrazzo e ogni giorno cambia itinerario, alla ricerca dell'inaspettato. Che puntualmente arriva, per entrambi, la sera del 24 ottobre 2009, in una serata tra amici, musica e blackout.
Selvaggia e Jules non sanno cosa li aspetta, ma il destino ha già deciso per loro.
E quando la vita li metterà di fronte alla prova più dura, proprio nel momento che per tutti gli altri è il più sbagliato, Selvaggia e Jules decideranno di seguire il proprio istinto e partire per realizzare quello che devono a se stessi, un'avventura schietta e tenera come la verità, nata da una promessa scambiata all'alba: qualsiasi cosa accadrà, non smetteranno mai di credere alla magia di quella sera.
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Micaela Miljian Savoldelli: classe 1988, italiana di nascita, parigina d’adozione, cittadina del mondo per vocazione.
Per tre anni ha fatto il giro del mondo con il suo compagno di vita e due figli, diventati tre lungo il percorso.
Autrice, direttrice creativa e imprenditrice, e` la penna del profilo social @likemiljian. Se due che come noi (Vallardi, 2021) e` il suo primo romanzo.
4. "Vecchie conoscenze" di Antonio Manzini
Non è estate senza un buon giallo da leggere sotto l'ombrellone, e se non hai ancora scelto, puoi optare per il nuovo caso di Antonio Manzini che ci riconduce, ancora una volta, nelle belle avventure di Rocco Schiavone, in questo caso alle prese con la scoperta del cadavere di una professoressa in pensione.
«Toglieteci tutti i commissari, ma non Rocco Schiavone» - Rolling Stone
Antonio Manzini continua il suo romanzo sul vicequestore scontroso, malinconico, ruvido e pieno di contraddizioni che i lettori ormai conoscono e apprezzano.
Rocco Schiavone indaga sull'omicidio di una professoressa in pensione. E intanto l'ombra del passato si fa pressante: la pena per Sebastiano, l'amico fraterno che non ha mai smesso di dare la caccia a Enzo Baiocchi, che gli ha assassinato la moglie, lo rende inquieto e gli ruba il sonno.
Antonio Manzini continua il suo romanzo sul vicequestore scontroso, malinconico, ruvido e pieno di contraddizioni che i lettori ormai conoscono e apprezzano; lo fa con una capacità di invenzione e con una passione per il personaggio, per tutti i personaggi, che difficilmente possiamo riscontrare in altri scrittori di oggi.
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Attore e sceneggiatore, romano (allievo di Camilleri all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica), Antonio Manzini ha esordito nella narrativa con il racconto scritto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per l'antologia Crimini.
Del 2005 il suo primo romanzo, Sangue marcio (Fazi).
Con Einaudi Stile libero ha pubblicato La giostra dei criceti (2007).
Un suo racconto è uscito nell'antologia Capodanno in giallo (Sellerio 2012).
Del 2013, sempre per Sellerio, ha pubblicato il romanzo giallo Pista Nera. Secondo episodio della serie: La costola di Adamo (Sellerio 2014).
Nel 2015 pubblica Non è stagione (Sellerio), Era di maggio (Sellerio) e Sull'orlo del precipizio (Sellerio). Del 2016 è Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio). Altri suoi romanzi pubblicati con Sellerio sono: 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), La giostra dei criceti (2017), L' anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019), Ogni riferimento è puramente casuale (2019), Gli ultimi giorni di quiete (2020) e Vecchie conoscenze (2021).
5. "Un bello scherzo. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò" di Andrea Vitali
Sembrerebbe impossibile, perché la posizione è invidiabile, ma anche al caffè dell'imbarcadero di Bellano capita che per una giornata intera entri solo qualche sparuto cliente.
Come martedì 5 marzo 1935. Per tirare sera l'oste Gnazio Termoli deve inventarsele tutte, fino a lavare e rilavare bicchieri già puliti.
E poi sbadigliare all'ingresso del bar deserto. Eppure questa è una data che non potrà dimenticare, né lui né l'intero paese.
Al calare delle prime ombre, infatti, al molo attracca una motonave della Milizia confinaria da cui scendono tre uomini completamente vestiti di nero. Uno davanti e gli altri due dietro. Modi spicci e poche parole che incutono terrore.
Muti e impietriti, il Gnazio e i pochi altri testimoni assistono a una scena che ha dell'incredibile. Dopo alcuni minuti i tre militi, infilatisi nell'intrico delle contrade, riappaiono al molo. Sempre in formazione, ma adesso tra loro, sorretto per le ascelle e trascinato come un peso morto, c'è il povero maestro Fiorentino Crispini.
Caricatolo brutalmente a bordo, l'imbarcazione riprende il largo in direzione di Como. E il Gnazio? Come tutti sanno, meglio farsi i fatti propri, fingere di non aver visto nulla e morta lì. Ma in questo caso... Il maestro Crispini...
Come è possibile? A ripensarci, da qualche tempo il maestro non sembrava più lui. Aveva mancato più volte, per esempio, il proverbiale appuntamento con il suo marsalino, che il Gnazio gli serviva ogni mattina.
Però, da lì a immaginare che possa aver meritato un arresto del genere ce ne passa. Unica soluzione: affidare la patata bollente ai carabinieri. Se la veda il maresciallo Ernesto Maccadò con quelli della Milizia. Capisca insomma cosa è successo e, se ci riesce, riporti a casa il Crispini.
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Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale.
Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004).
Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo di nozze. L'anno successivo escono Le tre minestre, lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di Ilide ce n'è una sola. Nel 2014 Quattro sberle benedette, Premiata ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto, signorina!; nel 2015 La ruga del cretino, scritto con Massimo Picozzi, Le belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi benedetti, Un amore di zitella (tutti editi da Garzanti). Nel 2016 Nel mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le mele di Kafka (Garzanti), Viva più che mai (Garzanti). Nel 2019 esce Certe fortune. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti), Sotto un cielo sempre azzurro (Garzanti) e Documenti, prego (Einaudi). Altre sue pubblicazioni sono: Un uomo in mutande. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti, 2020), Nessuno scrive al Federale. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti, 2020), Vivida mon amour (Einaudi, 2021) e Un bello scherzo (Garzanti, 2021).
Tra le sue pubblicazioni si ricorda anche il libro per bambini La zia Ciabatta (Garzanti, 2020).
Da ricordare che con il romanzo Almeno il cappello (edito nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.