Quante volte ci siamo detti: questa è la volta buona che mi rimetto in forma?
E quante volte i nostri propositi hanno fatto una misera fine?
Adesso facciamo sul serio. Con una strategia basata su cinque mosse vincenti.
Possiamo farcela tutti, a patto di avere pazienza, determinazione e strategia.
Fondamentale è anche trovare le giuste motivazioni, grandi o piccole che siano: noi ve ne suggeriamo 5. Le altre dovete cercarle voi!
1. Roma non fu fatta in un giorno e identifica la tua kriptonite
- 1) Roma non fu fatta in un giorno
Questo vecchio proverbio ricorda che il raggiungimento dei propri obiettivi o l’adozione di un nuovo stile di vita sono processi graduali, lenti e a fasi oscillanti.
Mangiar bene non è essere a dieta.
E non serve nemmeno iscriversi in palestra per sviluppare addominali da sogno in tre settimane o glutei da pin up in quattro.
Gran parte delle persone che s’iscrivono in palestra a giugno vuole un corpo perfetto da esibire in spiaggia in agosto. Non può che rimanere deluso.
La verità è che per vedere i primi risultati bisogna lavorare sodo almeno sei mesi. Darsi obiettivi non realistici o nutrire aspettative illusorie significa fallire in partenza.
- 2) Identifica la tua kriptonite
La kriptonite è il minerale immaginario, risultante dall’esplosione del pianeta Krypton, che ha il potere non solo di annullare i superpoteri di Superman, ma anche di ucciderlo.
Trovare la propria kriptonite significa accettare di avere fallito in passato e capire dove e perché.
«I fallimenti e gli errori sono spesso vissuti come un colpo basso alla nostra autostima», spiega Jack Matson, docente del corso di creatività presso la Pennsylvania State University (Usa).
«Ma le persone di successo e i creativi tengono duro: sanno che sono aspetti essenziali del processo di apprendimento». Chi ha fallito dispone di un bagaglio prezioso: conosce i propri punti deboli.
2. Piccole + grandi motivazioni= successo
3) Piccole + grandi motivazioni= successo
Se vuoi centrare un obiettivo, trova le giuste motivazioni.
Ci sono tante, ottime motivazioni per rimettersi in forma e conquistare salute, bellezza, benessere fisico e psicologico: date un’occhiata ai nostri box e le scoprirete.
Ma le grandi motivazioni non bastano. Tutti sappiamo che il fumo aumenta il rischio di cancro ai polmoni, ma quanti smettono per questo?
Chi smette, lo fa spesso per motivazioni più personali: per risparmiare migliaia di euro all’anno e andare alle Maldive o per poter baciare un non fumatore senza farlo inorridire, per esempio.
Lo stesso vale anche per l’alimentazione corretta e l’attività fisica.
Avere il colesterolo molto alto o altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari non è una motivazione sufficiente per perdere peso e rieducarsi dal punto di vista alimentare, perché non si traduce in nessuna forma di disagio o dolore.
Le persone si rivolgono ai nutrizionisti per perdere peso con altre ragioni: mi sento goffo e a disagio, faccio fatica a salire le scale, non riesco più ad allacciarmi le scarpe, eccetera.
Per essere davvero motivati, quindi, alle “grandi” motivazioni dobbiamo associare una serie di motivazioni “piccole”, strettamente legate a chi siamo e a come viviamo.
3. Distingui tra divertimento e punizione e scopri il tuo Jedi
4) Distingui tra divertimento e punizione
Se vuoi essere sicuro di raggiungere la tua meta, occorre che la strada da percorrere sia divertente o gratificante. Se vuoi fallire, rendila invece una punizione.
Trovi che i corsi in palestra siano una vera tortura? Li mollerai entro poche settimane, ci puoi scommettere.
Ti sei dato una dieta rigidissima togliendoti tutto quello che ti piace? Prima o poi la pianterai e riprenderai i chili persi.
Non sei tu a essere “sbagliato”: è il tuo progetto a non funzionare in partenza.
Ecco il segreto: se sei felice o gratificato nel fare quello che fai, le tue motivazioni aumentano e non molli più.
Con l’aiuto del nutrizionista, scegli dunque un equilibrio alimentare che ti faccia sentire forte, pieno di energia e che non ti tolga i tuoi piatti preferiti.
Rivolgiti a un personal trainer per scoprire quale attività sportiva sia la più adatta a te.
Ricorri a un medico per smettere di fumare nei tempi e nei modi più rispettosi di ciò che sei. Non maltrattarti. Mai.
- 5) Scopri il tuo Jedi
Trovare il proprio Jedi significa una cosa sola: trovare un supporto.
È importante che i nostri sforzi siano sostenuti e non derisi o, peggio ancora, sabotati da chi ci sta vicino. I gruppi di auto-aiuto (dagli alcolisti anonimi ai gruppi di sostegno alimentare o a quelli di mutuo aiuto per ex fumatori) nascono proprio dalla consapevolezza di quanto contino la solidarietà, il sostegno e il supporto degli altri.
Non tutti però ne abbiamo bisogno allo stesso modo: non siamo tutti uguali. Tu, che persona sei? Ami raggiungere i tuoi obiettivi da solo o hai bisogno di condividerli con chi ti sta vicino? Per capire come sei, considera i tuoi fallimenti passati e analizzali.
Se ti accorgi di aver bisogno di un Maestro Jedi, chiedi supporto a qualcuno dei tuoi amici, a un collega, al partner o a un familiare, oppure rivolgiti a un personal trainer, a un nutrizionista o a un medico gentile e disponibile; iscriviti a un running club, a un’associazione sportiva oppure a una palestra, dove puoi conoscere gente.
Se non sei un’anima solitaria, qualsiasi cosa tu scelga di fare, falla insieme ad altri.
4. 5 ”grandi” motivazioni per smettere di fumare e di mangiar male
Ecco 5 “grandi” motivazioni per smettere di fumare e di mangiar male: a esse, dovrete associare motivazioni più “piccole”, legate alla vostra vita quotidiana.
- SMETTO DI FUMARE E DI MANGIAR MALE...
1) ... per la salute del mio cuore
I fumatori rischiano l’infarto cardiaco 4 volte più di un non-fumatore.
A ogni boccata di sigaretta i vasi sanguigni si restringono, causando un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Il monossido di carbonio, assorbito con il fumo, riduce l’apporto di ossigeno alle pareti interne delle arterie, favorendo i depositi arteriosclerotici con gravi conseguenze (infarto, angina pectoris, ictus cerebrale o occlusione di arterie delle gambe).
Smettere di fumare è l’unica scelta salutare: chi abbandona la sigaretta riduce subito di un quinto il rischio di disturbi cardiocircolatori; dopo un anno, i rischi si riducono ulteriormente e dopo 3-5 anni (a seconda del numero di sigarette fumate) si azzerano del tutto.
Quanto ai chili in più, va detto che l’obesità è oggi considerata alla stregua di una vera e propria malattia che predispone a patologie cardiovascolari.
Anche il semplice sovrappeso è un fattore di rischio: quando i chili in più si correlano a colesterolo cattivo (LDL) alto, colesterolo buono (HDL) basso, glicemia alta, trigliceridi alti e ipertensione, si parla di sindrome metabolica, associata ad alto rischio d’infarto o diabete.
L’obesità e il sovrappeso nella regione addominale sono i più pericolosi per il cuore: l’adipe in questa zona produce sostanze infiammatorie che intaccano le pareti interne delle coronarie. - 2) ... per la salute dei miei polmoni
In Italia, ogni anno 35mila persone si ammalano di tumore al polmone e nei maschi adulti il cancro al polmone costituisce il 20 per cento di tutti i tumori maligni.
È stato dimostrato che una persona di 35 anni che fuma più di un pacchetto di sigarette al giorno ha il 13 per cento in più di possibilità di morire di cancro del polmone; inoltre, è più a rischio di bronchite cronica ed enfisema.
L’aggressione peggiore che subiscono i polmoni proviene dal fumo di sigaretta, più dannoso di quello di pipa o sigaro (che viene inalato meno profondamente, ma fa più danni al cavo orale e alla laringe).
Il fumo di hashish e marijuana è addirittura più dannoso di quello di sigaretta: recenti studi dimostrano che essi provocano una maggiore infiammazione delle cellule delle vie respiratorie.
Anche la cocaina fa malissimo e non solo al naso: in alcuni casi, può provocare un edema polmonare. In fine, molti studi hanno dimostrato gli effetti dannosi sui polmoni del fumo passivo, soprattutto in bambini e adolescenti.
Non c’è quindi altra scelta: bisogna smettere con tutti i tipi di fumo. Ed è una scelta obbligata per chi vive in una città inquinata: gli effetti del fumo e dell’inquinamento atmosferico si sommano e il sistema respiratorio soffre il doppio. - 3) ... per la salute della mia pelle
La pelle si rovina e invecchia in modi e con ritmi diversi in ciascuno di noi. I nostri geni contano molto, ma lo stile di vita può accelerare o rallentare il processo d’invecchiamento.
Tra i fattori che causano più danni alla pelle, c’è sicuramente il fumo.
Le sigarette rendono a pelle vizza prima del tempo perché diminuiscono la vascolarizzazione e l’ossigenazione dei tessuti; detto in altri termini, la pelle di un fumatore è più vecchia, meno elastica e meno tonica di quella di un coetaneo non fumatore.
Altri fattori possono incidere in modo meno rilevante sullo stato della nostra pelle: esporsi al sole per troppe ore al giorno e senza un’adeguata protezione, l’abuso di detergenti irritanti e aggressivi, una dieta scorretta dal punto di vista nutrizionale, ricca di cibo-spazzatura; l’abuso di alcol e droghe; una vita stressante e sregolata.
Per combattere un colorito del viso spento e grigio occorre smettere di fumare e di mangiar male: la pelle ha una buona capacità di recupero e in sei settimane può rimediare in parte ai danni causati dalle sigarette. - 4) ... per la salute della mia bocca
Fumare sigarette, sigari o pipa fa malissimo al cavo orale. In primo luogo, l’azione chimica e termica del fumo favorisce le gengiviti (infiammazione delle gengive) e le parodontiti (infiammazione dei tessuti parodontali).
Due, i fumatori che hanno impianti dentali rischiano la perimplantite, cioè l’infezione dei tessuti attorno all’impianto.
Tre, i fumatori sono particolarmente soggetti a lesioni precancerose come il lichen e il pemfigo e corrono più rischi di sviluppare il carcinoma del cavo orale, uno dei cancri più aggressivi che si conoscano.
Quattro, la nicotina macchia i denti e rende il sorriso non proprio smagliante. Cinque, il fumo provoca alitosi: spesso i fumatori incalliti hanno un alito maleodorante. Quanto all’alimentazione, ciò che mangiamo incide moltissimo sulla salute di denti e bocca.
Una dieta troppo ricca di zuccheri (semplici o carboidrati) crea il terreno perfetto per la proliferazione batterica e l’insorgenza delle carie.
Una dieta carente di vitamine (con poca frutta e verdura) rende più fragili sia lo smalto sia la struttura profonda del dente. Chi mangia male spende quindi di più dal dentista. - 5) ... per stare bene con me stesso
Chi si rimette in forma raggiunge il benessere totale: fisico e psicologico.
Non solo ritrova la salute, ma riesce anche a sentirsi a proprio agio, a vestirsi come vuole, a piacersi e piacere.
Il “cappotto di grasso” che avvolge il corpo insinua in noi disagio e insicurezza e spesso occulta la nostra vera personalità; rimettersi in forma può invece portare alla luce alcune parti di noi stessi. E rendere più facili molte cose.
5. Con lo sport si diventa anche più intelligenti
Secondo i dati presentati dal Coni nel 2014, gli italiani sportivi sono solo il 30 per cento della popolazione.
Il 28 esercita qualche sporadica attività, mentre il restante 42, circa 25 milioni tra bambini e adulti, si dedica al dolce far niente. Peccato.
Molti studi recenti hanno dimostrato che l’esercizio fisico non solo ha un effetto positivo sul sistema nervoso, ma ha anche la capacità di attivare alcuni circuiti neurali, di favorire la crescita di nuove cellule cerebrali e la formazione di nuove sinapsi.
Più sport si praticano e meglio è: alcuni come il tennis sviluppano la coordinazione oculomotoria, altri come la corsa o il nuoto potenziano le capacità propriocettive, altri ancora, come sci e bicicletta, migliorano l’equilibrio.
La Società italiana di Neurologia ha sottolineato come l’esercizio fisico regolare protegga dalle demenze senili e dall’Alzheimer, mentre per l’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma l’attività di tipo aerobico non si limita a incrementare l’ossigenazione del cervello e a migliorare tutte le capacità cognitive e mnemoniche, ma blocca anche il processo di invecchiamento cerebrale (ritenuto sino a oggi irreversibile), stimolando una massiccia produzione di nuove cellule staminali nell’ippocampo (la struttura del cervello che controlla la memoria e l’apprendimento.