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5 animali scoperti di recente (Parte 2)

Il barone Georges Cuvier era un biologo francese, considerato da tutti il padre della paleontologia. Questo scienziato è riuscito a classificare numerose specie di vertebrati completamente estinti dal nostro pianeta e si oppose, con tutte le sue forze, alla concezione evoluzionistica, cioè che la natura attuale sia il risultato di un processo di trasformazione della materia.

In particolare, nel 1812, è arrivato ad affermare, molto incautamente, che "molto probabilmente non sarebbero più state scoperte nuove specie di animali" e che i naturalisti avrebbero dovuto concentrarsi sulla fauna estinta.

Solo 7 anni dopo, nel 1819 fu scoperto, il tapiro americano e da allora, una lunga lista di animali "nuovi" ha smentito definitivamente l'errata teoria di Cuvier.

Oggi vedremo 5 animali molto importanti, alcuni scoperti solo negli anni '90, che il povero barone Georges Cuvier non ha fatto in tempo a conoscere!

1. Okapi

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Dopo aver salvato un gruppo di pigmei congolesi da un tedesco che voleva catturarli per farli esibire alla Fiera di Parigi del 1900, Sir Harry Johnston si guadagnò immediatamente la loro fiducia.

I pigmei cominciarono a raccontargli le storie sull’okapi, un animale che ricorda in parte una giraffa e in parte una zebra, con la sua pelliccia  marrone con delle striature scure nella parte posteriore del corpo (che ricordano la zebra) ma dalle dimensioni di un mulo.

Nel 1901 Sir Harry spedì a Londra una pelle, due teschi e una descrizione dettagliata dell'animale. Si scoprì che il nuovo animale era imparentato con la giraffa ma, a differenza di essa, la sua vista non era eccezionale, utilizzando principalmente l’udito e l’olfatto per evitare i suoi predatori naturali.

La lunghezza dell’okapi è di circa 2 metri, mentre il suo peso nel maschio varia tra gli 800 e i 1900 kg e nella femmina tra i 550 e i 1100 kgNel 1919 i primi esemplari di okapi vivi furono trasportati al di fuori del bacino del fiume Congo e nel 1941, allo zoo di Stanleyville, nacque il primo okapi in cattività. 

Nonostante questa specie di animali dalla bellezza straordinaria sia protetta dal 1933, è costantemente minacciata d’estinzione.

2. Drago di Komodo

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Questi giganteschi varani sono dei rettili appartenenti alla famiglia dei Varanidi e sono la più grossa specie di lucertola vivente sulla terra.

Prendono il loro nome dall'isola vulcanica di Komodo, appartenente al gruppo delle Piccole isole della Sonda, in Indonesia. Questo lucertolone era sconosciuto al mondo della scienza fino al 1912.

Gli esemplari di questo rettile arrivano a misurare fino a 3.5 metri di lunghezza ed i 70 kg di peso. La scoperta di questo sauro fu opera di un aviatore che, atterrato a Komodo, tornò in patria con incredibili storie di draghi mostruosi che mangiavano pecore e maiali e arrivavano ad aggredire persino i cavalli.

All'inizio nessuno gli credette, ma i suoi racconti furono poi confermati dal maggiore P.A. Owens, direttore dell'orto botanico di Buitenzorg a Giava, che presentò pelli e fotografie per provare l'esistenza dell'animale. In seguito alcuni esemplari furono catturati vivi e messi in mostra a diversi zoo sparsi per il mondo.

Questi draghi hanno un olfatto molto sviluppato e sono in grado di percepire l’odore dei resti di un animale a 5 km di distanza.

Ma la particolarità che li contradistingue dagli altri sauri, sta proprio nella loro saliva (tossica), la quale contiene oltre 50 varietà di batteri e solitamente entro 24 ore, l'animale vittima dei suoi denti seghettati come gli squali, muore per avvelenamento.

3. Kouprey (Bos Sauveli)

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Il kouprey, un grosso bovino selvatico scoperto lungo il corso del fiume Mekong, in Cambogia e in Laos, è stato oggetto di numerose controversie.

Giunse per la prima volta all'attenzione degli scienziati occidentali nel 1936, quando comparve come trofeo di caccia nella casa di un veterinario francese.

L'anno seguente il direttore dello zoo Vincennes di Parigi, il professore Achile Urbain, si recò nel nord della Cambogia e riferì di aver avvistato un nuovo bovino selvatico, oltre al gauro e al banteng. Alcuni naturalisti ritennero che Urbain sbagliasse e che il kouprey fosse solo un ibrido del gauro e del banteng.

Finalmente, nel 1961, uno studio anatomico dettagliato dell'animale, dimostrò che era diverso dagli altri bovini selvatici della regione e che doveva per forza appartenere a un'altra specie, sebbene molti scienziati continuavano a sostenere il contrario. La scoperta di Urbain del 1937 fu confermata.

La guerra del Vietnam ha causato la morte di moltissimi kouprey e nel 1975 la spedizione organizzata dalla New York Zoological Society non riuscì a catturare nemmeno un animale, benchè ne fosse stato avvistato un branco di 50 esemplari. Attualmente è considerato una specie seriamente minacciata di estinzione e si calcola che al mondo ne siano rimasti meno di 250 esemplari. 

Il kouprey può misurare fino a due metri d'altezza al garrese e pesare fino ai 1700 kg.

4. Bondegezou

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Questo grosso canguro fu descritto per la prima volta dallo zoologo Tim Flannery nel 1995.

Benchè fino ad allora sconosciuto al mondo scientifico, la tribù locale dei Moni di Irian Jaya, nella parte occidentale dell'isola di Nuova Guinea, aveva a lungo venerato il Bondegezou come un antenato e considerato un animale sacro o comunque proibito dalle tradizioni locali.



5. Saola (Sao La)

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Questo animale fu scoperto dal biologo inglese John MacKinnon nel maggio del 1992, durante una spedizione sponsorizzata dal WWF e l'ha descritto esattamente così: "sembra una mucca, ma vive come una capra".

Gli abitanti locali lo chiamano "capra delle foreste" e può pesare fino a 100 kg. Più piccolo di una mucca ma più grosso di una capra, questo mammifero ha un mantello di color marrone scuro e lucido, con macchie bianche sul muso, corna dritte simili a pugali lunghe circa 50 cm e zoccoli concavi bidattili che gli permettono di camminare su terreni scivolosi e zono di montagna.

Soltanto nel 1994 gli scienziati sono riusciti a vedere un esemplare vivo, quando venne catturata una femmina di quattro mesi. Sfortunatamente, sia questa femmina che un altro esemplare adolescente catturato in seguito, morirono nell'ottobre del 1994, entrambi per un'infezione all'apparato digerente.

Secondo le stime degli scienziati, i Saola attualmente esistenti sono solo qualche centinaio, tanto che il governo vietnamita ne ha vietata la caccia. Nel 1994 sono stati scoperti altri 4 saola, tutti successivamente deceduti.

Gli ambientalisti temono che la popolarità stesse del sao la possa essere la causa della loro estinzione.






Note

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