Oggi vi presentiamo 5 bellissime piante originarie del Brasile che renderanno la vostra casa, non soltanto più bella, ma anche più rilassante e più sana; essendo originarie delle zone a clima caldo e umido (Foreste tropicali) si deduce che esse necessitano di particolari esigenze per ambientarsi e adattarsi alle poco confortevoli condizioni ambientali in cui andiamo a trasferirle.
La prima assoluta esigenza delle piante che non deve mai mancare è la luce. Non si devono esporre alla luce diretta del sole specialmente attraverso i vetri delle finestre. Nei punti non sufficientemente illuminati si può intervenire con lampade speciali per piante con lunghezza d'onda specifiche che si possono tenere accese anche di notte. La luce in appartamento proviene da una sola direzione per cui le piante tendono a crescere verso la luce; per favorire una crescita omogenea può essere utile spostare il vaso di 1/4 di giro ad ogni annaffiatura. Le piante gradiscono, inoltre, le “uscite estive” (maggiore luminosità, alta umidità notturna…) e si possono mettere all’esterno quando le temperature minime sono sicuramente >15° C ( ma vanno ritirate quando scendono al di sotto di tale temperatura).
In secondo luogo bisogna mantenere un'adeguata umidità in casa. Si può supplire con evaporatori, umidificatori elettrici ecc. e si possono riunire le piante insieme per creare un piccolo microclima sfruttando l'evaporazione delle piante stesse; una volta posizionate le piante è meglio non spostarle perchè tendono a trovare comunque un loro equilibrio adattandosi all'ambiente. Per quanto riguarda le annaffiature non si possono dare di canoni standard. Il metodo migliore è proprio toccare il terreno in profondità almeno 3/4 cm, fintanto che la sensazione di umido è ben percepibile non interverremo con alcuna annaffiatura.
Se la gestione di acqua e concimazioni è equilibrata possiamo lasciare le piante nel loro vaso per diversi anni; quando le radici avranno occupato tutto lo spazio disponibile potremo rinvasare utilizzando un contenitore con diametro maggiore di 2/3 cm. Ricordiamoci, infine, che una pianta in vaso non può “muovere” le sue radici alla ricerca del “cibo” e dobbiamo provvedere noi ogni 20/30 giorni circa (seguiremo le scadenze delle annaffiature) con concimi liquidi, in primavera con quelli ricchi di azoto (N) per sostenere ripresa vegetativa – di solito definiti “per piante verdi” ; in estate e autunno con quelli ricchi di fosforo e potassio (P-K) per sostenere l’indurimento dei tessuti – di solito definite per “piante da fiore”.
Se rispettiamo queste particolari esigenze, le nostra piante riusciranno a vivere nei nostri appartamenti con una certa facilità, considerando che tutte le piante sono dotate di una caratteristica importantissima che è quella di adattamento, caratteristica che ha permesso l'evoluzione e la sopravvivenza delle piante per milioni di anni fino ai nostri giorni.
Scopriamole insieme e ricordiamoci sempre che le piante e i fiori portano nei nostri appartamenti il piacere della natura, il colore, il profumo. Le soluzioni ci sono sempre, anche quando c’è poco spazio.
1. Abutilon
Nome scientifico: Abutilon hybridum
Nome comune: Abutilon
Famiglia: Malvaceae
Paese di origine: Brasile
Le foglie delicate di questa pianta, simili a quelle dell'Acero, mettono perfettamente in risalto i fiori leggeri, d'aspetto ceroso, a forma di campana (viene, infatti, comunemente, chiamato anche acero da fiore per forma delle sue foglie). Gli Abutilon sono piante arbustive sempreverdi, vengono coltivate per il loro fogliame, per la bellezza della fioritura che dura da maggio a ottobre.
Di fogliame verde chiaro comprende le seguenti colorazioni: albicocca, corallo, rosso, pesca, rosa, rosa tenue, avorio e giallo limone. Il nome Abutilon indica in arabo una specie di Malva. Come pianta da interno è piuttosto delicata e richiede copiose bagnature in estate. Può crescere tanto da toccare i travetti del tetto; in casa, sostenuta da 1 o 2 paletti, cresce fino a 1 m. Viene coltivato generalmente in vasi di 20-25 centimetri di diametro e rinvasati man mano la pianta cresce.
Nei mesi più caldi si può tenere anche in giardino o sul terrazzo mentre, se in inverno il clima è rigido, è necessario spostarla in un luogo riparato. Tra le specie maggiormente diffuse ricordiamo l’Abutilon grandiflorum, con foglie di grandi dimensioni e fiori di colore giallo o arancio; l’Abutilon striatum, caratterizzato da foglie cuoriformi con margine seghettato e fiori di colore rosso o arancio; l’Abutilon vitifolium, con foglie vellutate e fiori di colore lavanda.
La propagazione dell'Abutilon avviene per semina al termine della stagione invernale o per talea in primavera e nel corso della stagione estiva.
- Esposizione: diffusa. In casa tenere lontano dal sole estivo di mezzogiorno. Tollera la piena luce all'esterno in primavera, ma in estate, anche fuori, va protetta dal sole forte.
- Annaffiatura: quasi quotidianamente in estate perché la pianta non secchi, ma il terriccio non deve essere intriso d'acqua. Essenziale un buon drenaggio.
- Temperatura: ideale 18-20°C. Se in inverno la si tiene a questa temperatura, continua a fiorire. In alternativa, tenere a 13°C, bagnando una sola volta la settimana.
- Umidità: non ha particolari esigenze di umidità.
- Concimazione: settimanalmente in primavera e estate, soltanto dopo la comparsa dei primi fiori. Usare fertilizzante liquido per piante da interno, diluito normalmente.
- Rinvaso: a primavera, lasciando spazio sufficiente fra la terra e il bordo del vaso per consentire copiose bagnature in estate (circa 2,5 cm).
- Terriccio: parti uguali di composta a base di terra grassa n° 2, torba e terriccio di foglie, con 1/8 di sabbia grossa.
- Pulizia: irrorare con acqua dolce tiepida. Non usare lucidafoglie. Non irrorare i fiori.
- Danni dovuti a cause non patogene: la pianta cresce pallida e rada, con foglie distanti una dall'altra. Troppa luce. Spostare lontano dal forte sole estivo.
2. Allamanda
Nome scientifico: Allamanda carthartica
Nome comune: Acalifa, coda di volpe
Famiglia: Apocynaceae
Paese di origine: Brasile e Guyana
L'Allamanda è una pianta dal fiore sempreverde a fusto legnoso, originaria del Brasile e Guyana. Esistono circa una decina di specie di piante tutte rampicanti e sempreverdi, appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae. Le piante appartenenti al genere Allamanda, in natura, riescono a svilupparsi fino a raggiungere anche i 10-12 metri di lunghezza, mentre gli esemplari che vengono coltivati in vaso non superano i 100-150 cm di altezza. Le sue foglie sono a gruppi lanceolate verde chiaro e i suoi fiori sono imbutiformi di color giallo intenso.
Si tratta di piante sempreverdi, che quindi mantengono le foglie per tutto l'arco dell'anno ed è una pianta erbacea perenne. E' facile da coltivare, soprattutto in serra, ma anche in casa se vi è un alto grado di umidità. Non deve stare accanto a radiatori e neppure essere intrisa c'acqua perché le radici marcirebbero. I fiori fanno la propria comparsa in primavera e decorano la pianta fino all’autunno. Si tratta di fioriture di notevoli dimensioni (fino a 10 centimetri di diametro), a forma di imbuto e colorate per lo più di un bel giallo intenso. Vanno posizionate in una zona luminosissima, con luce solare diretta, per tutta la giornata.
Tra le specie di Allamanda più diffuse alle nostre latitudini troviamo l’Allamanda cathartica, caratterizzata da foglie ovali ed appuntite, con margine irregolare, di colore verde brillante; L’Allamanda neriifolia, con foglie lanceolate e fiori gialli a forma di imbuto; l’Allamanda blanchetii, caratterizzata da foglie di colore verde chiaro e da fiori di colore rosa scuro; l’Allamanda schottii, con foglie lucide di piccole dimensioni e fiori gialli.
- Esposizione: piena in estate, leggermente ombreggiata in inverno, quando la temperatura scende sotto i 16°C.
- Annaffiatura: abbondante. In primavera e in estate mantenere la zolla ben umida. Durante la stagione fredda attendere che il terriccio si asciughi tra una bagnatura e l'altra.
- Temperatura: ideale 20-25°C. Umidità: mantenerla sempre umida, ossia quasi quotidianamente se la temperatura è elevata. Da fine estate a inizio primavera bagnare quando la superficie del terriccio è quasi asciutta, 1 volta la settimana o anche meno.
- Concimazione: settimanalmente in primavera ed estate, dopo la comparsa dei primi fiori, usando un fertilizzante liquido per piante da interno, diluito.
- Rinvaso: ogni anno in primavera, avendo cura di sistemare sul fondo del vaso del materiale drenante (sassi, ghiaia grossa, pezzi di coccio); non utilizzare contenitori troppo grossi, ma di misure adatte alle dimensioni dell'Orchidea.
- Terriccio: 2 parti a base di terra grassa n° 2 per 1 parte di torba e carbonella o sabbia grossa con un 1/8 di letame bovino maturo, se disponibile.
- Pulizia: irrorare con acqua dolce tiepida, evitando i fiori.
- Danni dovuti a cause non patogene: tutta la pianta diventa nera. Danni da lucidafoglie. Non usarlo. Pulire soltanto spolverando attentamente con un piumino o una spazzola di pelo di cammello.
3. Calathea
Nome scientifico: Calathea lancifolia
Nome comune: Calathea
Famiglia: Marantaceae
Paese di origine: Brasile
Il genere comprende 150 specie di piante sempreverdi perenni dal bel fogliame. Sono piante rizomatose che raggiungono i 30 ma anche i 50 cm d'altezza. Le Calathea, in genere, sono tra le piante più erette. Sono grandi oblunghe, portate da lunghi piccioli sottili, lunghe circa 15 cm. La pagina superiore è di color verde argento e presenta grandi macchie ovali verde scuro lungo le nervature.
La pagina inferiore ha le macchie color porpora e i margini rossi. In natura le calatee mostrano anche una particolare fioritura, durante i mesi primaverili producono sottili fusti rigidi, che portano alcuni fiori di colore giallo, arancio o bianco, riuniti in corte spighe; ogni fiore è sotteso da una lunga brattea colorata. Difficilmente le calatee fioriscono se coltivate in vaso, anche se la calatea crocata spesso produce alcuni fiori anche in appartamento. E’ una pianta non molto facile da coltivare, ma se trova la giusta collocazione all’interno delle mura domestiche, riuscirà a mostrare il meglio della sua bellezza per tutto l’anno.
Tra le specie di Calathea più belle occorre ricordare la Calathea zebrina, con foglie di colore verde brillante, attraversate da striature chiare; la Calathea insignis, caratterizzata da foglie lunghe ed appuntite, screziate di bianco o di giallo; la Calathea ornata, con foglie di colore verde e striature rosate molto sottili; la Calathea crocata, caratterizzata da grandi foglie di colore verde con riflessi porpora e fiori gialli o arancio molto decorativi.
La Calathea makoyana, in particolare, è stata selezionata dai ricercatori del Plants for Clean Air Council e dal Wolverton Environmental Services Inc. come pianta assorbi inquinamento indoor, ovvero l’inquinamento che si produce dentro la nostra casa e negli uffici.
- Esposizione: gradisce una luminosità ridotta e non tollera l'insolazione diretta. Non va mai lasciata asciutta, benché sia in grado di mantenere l'acqua, se la temperatura scende a 16°C.
- Annaffiatura: 2-3 volte alla settimana in estate; 1 volta in inverno
- Temperatura: richiede calore e umidità costante. La temperatura non deve scendere sotto i 18°C.
- Umidità: mantenerla sempre umida, ossia quasi quotidianamente se la temperatura è elevata.
- Concimazione: quando è in fase di crescita, ogni 14 giorni, con un fertilizzante liquido per piante da interno, diluito secondo la quantità consigliata.
- Rinvaso: in primavera tutti gli anni. Se le piante crescono troppo per lo spazio a loro disposizione, dividerle.
- Terriccio: deve essere formato da 4 parti di terra di brughiera e 1 parte di terriccio da vaso con sabbia e sfango. La terra deve essere ben drenata.
- Pulizia: pulire le foglie con un panno leggermente umido.
- Danni dovuti a cause non patogene: se le foglie presentano zone decolorate che si accartocciano, hanno subito danni per il freddo.
4. Gloxinia
Nome scientifico: Gloxinia (Sinningia) speciosa
Nome comune: Gloxinia
Famiglia: Gesneriaceae
Paese di origine: Brasile
La Gloxinia è una pianta erbacea con radice rizomatosa conosciuta anche come glossina. Ha le foglie di un verde intenso e i fiori campanulati che all'apertura misurano anche 10 cm di colore bianco, rosso, blu, viola ecc.
Per poter regalare il meglio della sua bellezza ha bisogno di parecchie ore di luce (anche 12-14 al giorno) ed è per questo che ha volte per vederla fiorire è necessario aiutarsi con delle lampade, che le assicurino la giusta dose di luminosità. In mancanza di luce artificiale, invece, il periodo della fioritura si limiterà ai mesi compresi tra maggio e settembre, quando le giornate tendono ad allungarsi.
Generalmente le glossinie si acquistano in piena fioritura, difficilmente se ne acquistano i tuberi; la pianta in pieno fiore va tenuta in luogo molto luminoso, ma non direttamente esposto ai raggi solari, soprattutto durante le ore più calde del giorno; si riproducono per seme e si moltiplicano per divisione dei tuberi o per talea di foglia. Nel linguaggio dei fiori indica “amore a prima vista”.
- Esposizione: desidera un ambiente luminoso, evitare il sole diretto.
- Annaffiatura: annaffiare 2 volte la settimana, 1 volta in inverno. Fare attenzione a non bagnare le foglie e i fiori.
- Temperatura: la temperatura ideale ai 18°C.
- Umidità: non ha particolari esigenze di umidità.
- Concimazione: quando la pianta è in fiore, aggiungere 1 volta la settimana n concime liquido. Concimi a base di potassio favoriscono la formazione di fiori, al contrario quelli a base di azoto aumentano lo sviluppo delle foglie.
- Rinvaso: a fioritura conclusa, quando il fogliame è completamente ingiallito, i tuberi vanno tolti dal terreno e messi a riposo in un luogo asciutto. Si ripiantano in marzo in vasi di 12 cm di diametro dopo averli tenuti in un luogo fresco e buio.
- Terriccio: vuole un terreno torboso.
- Pulizia: non occorre.
- Danni dovuti a cause non patogene: se notate che le foglie si arricciano, vuol dire che la pianta è stata troppo esposta al sole.
5. Maranta
Nome scientifico: Maranta leuconeura
Nome comune: Marant
Famiglia: Maranantaceae
Paese di origine: Brasile
Si tratta di una pianta molto apprezzata per le foglie arabescate dalle forme e dai colori più incredibili. Richiede una buona illuminazione ma mai la luce diretta del sole. Questa pianta cespugliosa, compatta a lenta crescita, ha foglie che si chiudono di notte, oblunghe o ovali, color verde smeraldo con nette macchie marrone chiaro o verde scuro tra le venature. Deve il suo nome a Bartolomeo Maranta, medico e botanico del 1500. La Maranta viene coltivata per il fogliame variegato assai ornamentale.
Alcune varietà di questa pianta(la famiglia delle Marantacee comprende all’incirca 25 specie, una più bella dell’altra per la colorazione caratteristica delle foglie) vengono utilizzate per fini alimentari: in particolare dalle radici si ottiene un tipo di fecola commestibile. Alle nostre latitudini, dove non mancano gelate notturne nel periodo invernale, è consigliabile coltivarla all’interno delle pareti domestiche per poterne apprezzare meglio la bellezza durante tutto l’anno. Una particolarità curiosa di queste piante è che chiude le foglie quando la luminosità dell'ambiente è elevata. Si tratta difatti di piante che resistono bene anche in zone non molto luminose.
Le specie più famose sono 3: Maranta arundinacea ( con steli sottili alti circa 2 metri e con foglie molto grandi che possono arrivare anche a 30 cm), Maranta bicolor (con foglie, di colore verde scuro, ellittiche, che superano raramente i 14 cm di lunghezza con un fiore di colore bianco, poco vistoso, con una nervatura porpora all'interno) e Maranta Leuconeura, conosciuta come "Pianta della preghiera" che presenta degli stelli abbastanza corti e non raggiunge mai grandi dimensioni (massimo 50 cm).
- Esposizione: ombra leggera, lontana da viva insolazione.
- Annaffiatura: annaffiatura abbondante in estate.
- Temperatura: la temperatura ottimale deve essere intorno ai 18°C (massima 23°C e minima 10°C).
- Umidità: non ha particolari esigenze di umidità.
- Concimazione: da maggio a settembre si aggiunga all'acqua di annaffiatura un fertilizzante liquido leggero ogni 2-3 settimane.
- Rinvaso: a primavera. Terriccio: composto da vaso John Innes n. 2 o una miscela a base di torba.
- Pulizia: spruzzare spesso le foglie con acqua nebulizzata.
- Danni dovuti a cause non patogene: le foglie esposte al sole soprattutto in estate, sbiadiscono. Le foglie inferiori ingialliscono e si arricciano se il terriccio è asciutto: controllare che il grado di umidità sia sufficiente soprattutto nel periodo vegetativo.