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5 prodigi con la “sindrome del savant”

La “sindrome del savant” o “sindrome dell’idiot savant” (“l’idiota sapiente” che può oggi sembrare in termine offensivo…e infatti preferiamo “sindrome del savant”), è una condizione rara nella quale persone affette da ritardo mentale, autismo o schizofrenia mostrano abilità eccezionali in alcuni singoli settori, spesso associati alla musica, alle arti o ai numeri.

Si tratta di individui con ritardo mentale (spesso autistici) i quali mostrano sprazzi di talento, di un’intensità tale che la media della popolazione non conoscerà mai.

La “sindrome del savant” può comparire anche durante il corso della vita a seguito di traumi e in qualche sparuto caso senza la presenza di ritardo mentale, ma il più delle volte è già lì alla nascita.

I dati sanciscono che il 50% dei savant sono autistici, e, per contro, il 10% degli autistici sono savant. Inoltre, sappiamo che questa sindrome, così come per l’autismo, coinvolge molto di più gli uomini che le donne, con una proporizione di 6 a 1.

Le prime osservazioni in merito risalgono al XVIII secolo, ma è soltanto nel 1887 che J.L. Down (quello che ha dato il nome alla sindrome di Down) che per primo ha fatto la definizione di questa sindrome.

Sebbene oggi gli specialisti siano in grado di caratterizzare meglio i talenti dei savant, non vi è alcuna teoria generale che possa descrivere esattamente come e perché essi possiedano queste abilità.

Quello che ormai appare essere certo è che la “sindrome del savant” ha a che vedere con un danno a una specifica parte dell’emisfero cerebrale sinistro.

La convinzione è che questa predominanza dell’emisfero destro conduca a un’amplissima inclinazione a concentrarsi sui particolari, particolari che alla maggior parte di noi, per un’economia della mente necessaria all’esistere, sfuggono del tutto.

Il savant più famoso resta tutt’oggi Kim Peek (1951 – 2009), capace di divorare un libro in un’ora ricordandone quasi il 98%: : ogni occhio legge una pagina. Kim Peek ha ispirato il celebre film “Rain man” e, in più, possedeva l’orecchio assoluto, dotato di incredibili capacità musicali.

Ma vediamo 5 celebri prodigi con la sindrome del savant.

Curiosità: il miglior libro pubblicato sulla “sindrome del savant” è Extraordinary People (Persone Straordinarie) del Dott. Darold Treffert. Vale inoltre la pena ricordare che esiste una scuola – Hope University, con sede ad Anaheim, in California – dedicata esclusivamente all’istruzione degli adulti iperdotati ma affetti da disabilità mentali.

1. Alonzo Clemons (1959 - )

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Alonzo Clemons, il cui quoziente d'intelligenza è pari a 40, vive in una struttura per disabili mentali a Boulder, nel Colorado.

Scultore di eccezionale talento, Clemons ha venduto centinaia di opere, di cui una per 45.000 dollari.

Dopo un’occhiata di sfuggita, riesce a plasmare con la creta figure animali identiche agli originali reali.

E' capace di modellare in meno di 20 minuti una replica perfetta di un animale visto fuggevolmente alla televisione; la sua figurina in cera risulta invariabilmente corretta in tutti i dettagli anatomici e perfettamente proporzionata.

Molti clienti hanno comperato i suoi oggetti senza sapere che erano stati realizzati da un artista mentalmente handicappato.

2. Stephen Wiltshire (1974 - )

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Sebbene possieda un quoziente d'intelligenza paragonabile a quello di un ragazzo con la metà dei suoi anni, Stephen Wiltshire, che abita a Londra (di origine antillese), è in grado di dare una breve occhiata a un edificio e ridisegnarlo nei minimi dettagli.

Viene praticamente considerato una fotocamera vivente per la sua capacità di ricordare ogni singolo dettaglio di qualsiasi panorama abbia visto anche per poco tempo.

Ogni dettaglio, dalle finestre, agli archi, alle colonne, strade, ponti, fiumi, persone, viene disegnato con scrupolo e dovizia di particolari, senza tralasciare nulla al caso.

Basti pensare che di chiese, palazzi, uffici e e fabbricati in genere riesce anche a riportate perfettamente il numero di colonne ben proporzionate e calibrate: un vero e proprio fenomeno.

Wiltshire ha prodotte 3 libri di disegni, uno dei quali, Floating Cities, è stato un best seller in Gran Bretagna.

Dopo aver sorvolato New York in elicottero, ha realizzato per la compagnia UBS un disegno panoramico della citta’, esposto all’aeroporto JFK , Terminal 1 dal mese di aprile 2011.

3. Matthew Savage (1992 - )

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Matthew Savage, a cui all'età di 3 anni è stata diagnosticata la sindrome di Asperger - un disturbo simile all'autismo - è un musicista jazz professionista.

Con il suo trio ha partecipato a numerosi festival del jazz in tutti gli Stai Uniti in Canada, incidendo 3 CD.

Mentre le capacità musicali acquisite dai musical savants sono spesso confinate alla fredda e meccanica esecuzione dei brani, Matthew, invece, è anche un prolifico compositore e un abile improvvisatore.

Definito "straordinario" dalla leggenda del jazz Dave Brubeck, Savage è una persona pretenziosa, super impegnativa e così iperattiva da non sentire il bisogno di dormire.

Possiede abilità eccezionali anche in matematica (a 11 anni sta imparando algebra avanzata) e in geografia (nel 2004 ha rappresentato lo Stato di New Hampshire al concorso "US National Geography Bee").

4. Jonathan Lerman (1987 - )

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Jonathan Lerman, a cui è stata diagnosticata una forma di autismo all'età di 3 anni, ha un quoziente di intelligenza pari a 53.

Ha iniziato a disegnare a 10 anni, subito dopo la morte del nonno materno, Burt Markowitz, che aveva sempre insistito sul talento di Jonathan.

I suoi disegni a carboncino, che i critici hanno paragonato ai lavori di George Grosz e di Francis Bacon, si vendono dai 500 ai 1200 dollari.

Nel 2002 è stato pubblicato un libro sulle sue opere: Jonathan Lerman - The Drawings of a Boy with Autism.





5. Richard Wawro (1952 – 2006)

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Richard Wawro, autistico e parzialmente ritardato, ha iniziato a disegnare all'età di 3 anni e, diciassettenne, ha tenuto la sua prima mostra a Edimburgo, in Scozia.

Molti dei suoi lavori raffigurano paesaggi e spiagge e si basano su immagini viste una sola volta sui libri o alla televisione. Richard Wawro riusciva a ricordare dove e quando aveva realizzato ciascuno dei suoi disegni.

Wawro, artista quasi cieco, si era specializzato nell’esecuzione di paesaggi realizzati con dovizia di particolari, notevoli anche per la forza dell’impatto creativo e la profondità dei colori.

Ricorreva ad una tecnica pittorica particolare, impiegando dei pastelli ad olio, e soprattutto non usò mai modelli, disegnando sulla base di immagini viste per poco, una sola volta.

Ma, nonostante possedesse una perfetta memoria delle fonti dei suoi dipinti, spesso  aggiungeva, come licenza “poetica”, qualche tocco personale.

Le opere d'arte di Richard Wawro hanno ottenuto riconoscimenti a livello internazionale e fanno parte delle collezioni di personaggi famosi, come Margaret Thatcher e papa Giovanni Paolo II.

Le sue opere furono descritte come "un incredibile fenomeno reso con la precisione di un meccanico e la visione di un poeta".

Il documentario Eyes Wide Open (1983) si è ispirato a lui.








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