Non c’è epoca del passato in cui celebri storie di amori extra-coniugali non si siano intrecciate alle vicende politiche o militari.
La prima storia di corna, sangue, guerra e vendetta agli albori della civiltà è quella raccontataci da Omero nell’Iliade.
Secondo questa antichissima narrazione epica, all’origine della sanguinosa e pluriennale guerra di Troia, combattuta dagli Achei contro i Troiani, vi sarebbe stato l’amore clandestino di Paride, principe troiano, per Elena, moglie del re spartano Menelao.
L’Iliade non tramanda una storia vera, ma Elena, Paride, Agamennone, Achille hanno segnato nei millenni la storia della nostra cultura più di tanti personaggi reali. Alcune storie extra-coniugali hanno avuto un tale peso da condizionare le vicende politiche, militari e religiose dell’Europa, come vi raccontiamo qui.
Ma perché siamo spinti a tradire, si chiedono oggi gli scienziati? Una persona su due ha tradito almeno una volta nella vita, gli uomini più delle donne.
Dietro alla ricerca della varietà sessuale vi sarebbe l’istinto ad aumentare le possibilità di una discendenza fertile. Una pulsione che nell’uomo sarebbe più marcata, per via del potenziale riproduttivo illimitato.
La fertilità di una donna, invece, ha una durata inferiore e, tra gravidanza e allattamento, i costi della riproduzione sono assai più ingenti che nell’uomo.
Tuttavia, secondo lo psicologo evoluzionista Jesse Bering, questa teoria non terrebbe conto del fatto che «anche le pene d’amore sono un adattamento psicologico tanto quanto fare sesso con altri».
Nell’evoluzione della nostra specie si è profondamente sviluppata anche la capacità di provare empatia per la sofferenza altrui, compresa quella delle persone che tradiamo.
Garibaldi, se non fosse stato tradito dalla seconda moglie, sarebbe mai partito con i Mille? E se Enrico VIII non si fosse innamorato di Anna Bolena.. Ecco 5 relazioni amorose che hanno cambiato la storia.
1. MARCO ANTONIO E CLEOPATRA: un amore clandestino che provoca lo scoppio di una battaglia
Sono 4 i protagonisti di questa storia che rivoluziona il panorama politico dell’antica Roma:
- il generale romano Marco Antonio, delfino di Giulio Cesare, uomo bellissimo, di eccezionale prestanza fisica e adultero seriale (si sposa 4 volte e tradisce regolarmente tutte le mogli);
- Ottaviano, ambizioso figlio adottivo di Giulio Cesare che diventerà il futuro primo imperatore di Roma con il nome di Augusto;
- Cleopatra, ultima regina di Egitto e figlia del faraone Tolomeo XII Aulete, donna non bella (il viso è dominato da un vistoso nasone), ma intelligente, carismatica e colta (può brillantemente conversare in 9 lingue);
- la dolce e bella Ottavia minore, sorella di Ottaviano.
Nell’anno che segue l’assassinio di Giulio Cesare (44 a.C.), Marco Antonio e Ottaviano si scontrano per la conquista del potere.
La lotta sembra aver termine nel 43 quando entrambi sottoscrivono un accordo politico e militare e in segno di buona volontà decidono un doppio matrimonio: Ottaviano sposa Clodia Pulcra, figliastra di Marco Antonio, e nel 40 quest’ultimo, da poco vedovo, sposa Ottavia minore, sorella di Ottaviano.
L’anno precedente, però, Marco Antonio ha conosciuto la regina Cleopatra e ne è diventato l’amante. Quando sposa Ottavia, è ancora innamorato di Cleopatra, ma poco importa: il matrimonio con la sorella di Ottaviano è un legame politico, non affettivo.
Tuttavia, grazie alle doti di Ottavia, il matrimonio si rivela sereno e viene presto allietato dalla nascita di due figlie (Antonia maggiore e Antonia minore).
Nel 36 Marco Antonio guida una spedizione contro i Parti e ne approfitta: stufo della moglie, la lascia per ritornare da Cleopatra che gli aveva partorito due gemelli.
Ottavia cerca con ogni mezzo di riconquistare il marito, senza riuscirci. Suo fratello Ottaviano sfrutta l’onore ferito della sorella per costruire a Roma un fronte compatto, ostile a Marco Antonio: il momento di far fuori il vecchio nemico è arrivato.
Lo scontro finale nella battaglia navale di Azio nel 31 a.C. vede la clamorosa sconfitta del primo, che si suicida nel 30; anche Cleopatra si suicida o forse è uccisa dai Romani poco dopo e Ottaviano Augusto, libero da nemici, prende il potere, sancendo la fine dell’epoca repubblicana e l’inizio dell’età imperiale.
2. ENRICO VIII E ANNA BOLENA: per sposarla, rompe con il papa e fonda la Chiesa d’Inghilterra
Nel 1509, sale al trono d’Inghilterra Enrico VIII Tudor che sposa la principessa spagnola Caterina d’Aragona.
Dal matrimonio, non particolarmente felice, nascono vari figli, ma sopravvive solo una bambina, Maria.
Il re tradisce Caterina: dalla relazione con Elizabeth Blount nel 1519 gli nasce un figlio, Henry Fitzroy, mentre nel 1520 ne inizia un’altra con la nobile Maria Bolena.
Nel 1526, si prende una bella cotta per l’affascinante sorella di questa, Anna. Lei accetta la corte, ma non si concede subito: vuole che lui si separi dalla legittima consorte.
Enrico è preso tra due fuochi: al divorzio lo spingono sia l’amante sia la preoccupazione di non avere un erede maschio legittimo.
Nel 1527, chiede a papa Clemente VII l’annullamento del matrimonio; il pontefice però rifiuta, influenzato dalle pressioni dell’imperatore spagnolo Carlo V, nipote di Caterina e strenuo difensore dei diritti della zia.
Nel 1532, Anna Bolena resta incinta (della futura Elisabetta I) e il re, sostenuto dal primo ministro Thomas Cromwell, decide la rottura con il Papato.
Nel 1533, l’arcivescovo di Canterbury, Cranmer, celebra le nozze di Enrico con Anna Bolena, dichiarando nullo il precedente matrimonio. Caterina d’Aragona perde il titolo di regina e sua figlia Maria viene dichiarata illegittima.
Il papa scomunica Enrico VIII, ma nel 1534 il Parlamento inglese approva l’Atto di Supremazia: tutti i diritti papali sono trasferiti al sovrano che diviene «l’unico Capo Supremo della Chiesa d’Inghilterra».
3. GARIBALDI E LA SECONDA MOGLIE GIUSEPPINA: per dimenticare le corna, parte con i Mille e unisce l’Italia
Giuseppe Garibaldi (1807-1882) piace molto alle donne, da giovane per la prestanza fisica, in età avanzata per l’aura di leggendario condottiero.
In realtà non è un gran corteggiatore, ma un uomo spiccio che va subito al sodo.
Con la prima moglie, una giovane e bella brasiliana di nome Anita, è il classico colpo di fulmine; lei gli dà tre figli, lo segue e lo aiuta ovunque. Alla sua tragica morte, avvenuta in Italia nel 1849, Garibaldi singhiozza come un bambino.
Il secondo matrimonio è sfortunatissimo e infelice per lui, ma fortunatissimo per noi che siamo i suoi posteri.
Dopo essersi invaghito della contessa Paolina Pepoli (una fiamma che durò poco), Garibaldi viene infatti sedotto dalle giovani e già esperte grazie della furba diciassettenne marchesina comasca Giuseppina Raimondi. La sposa, dopo essere stato a letto con lei, il 24 gennaio 1860.
Tuttavia, poche ore dopo le nozze, durante il ricevimento nella dimora del marchese Giorgio Raimondi Mantica Odescalchi, Garibaldi riceve una lettera dalle mani del maggiore Rovelli, alla presenza del governatore di Como Lorenzo Valerio e del conte Giulio Porro Lambertenghi.
La missiva, che è anonima, lo informa del fatto che la sua dolce e giovanissima sposa lo ha beffato: non solo ha avuto diversi amanti con i quali ha continuato a divertirsi sino al giorno prima delle nozze, ma è incinta del suo amante storico, l’ufficiale garibaldino Luigi Cairoli.
I due novelli sposi s’insultano e si lasciano furenti per non rivedersi mai più. L’annullamento delle nozze avverrà in seguito, ma la notte del 5 maggio, appena cinque mesi più tardi, Garibaldi parte da Quarto con la Spedizione dei Mille.
Se la diciassettene fedifraga e manipolatrice fosse stata una fanciulla amorevole e irresistibile, Garibaldi sarebbe partito lo stesso con i Mille? Chi può dirlo? Senza Garibaldi, però, l’Italia non sarebbe quella che è oggi.
4. CAVOUR, NAPOLEONE III E LA CONTESSA DI CASTIGLIONE: la donna “convince” l’imperatore di Francia a sostenere Cavour
1850, Regno di Sardegna: Cavour entra nel governo di Massimo D’Azeglio come ministro dell’Agricoltura; l’anno successivo assume anche la guida del ministero delle Finanze.
Nel 1852 diviene presidente del Consiglio, carica che rinnova nel 1855.
Il momento è delicatissimo e Cavour, “grande tessitore” dell’Unità d’Italia, intuisce di aver bisogno dell’appoggio della Francia per combattere l’Impero austro-ungarico. Ma come?
Lo statista ha un’idea: perché non arruolare nella diplomazia segreta del Regno di Sardegna «la donna più bella del secolo» che, guarda caso, è anche sua cugina?
Virginia Oldoini, nata a Firenze nel 1837 dal marchese Filippo Oldoini Rapallini e dalla marchesa Isabella Lamporecchi, è sposata al conte Francesco Verasis di Castiglione.
Giovane vanesia, egocentrica e capricciosa, è però bellissima: alta, con un corpo statuario, ha grandi occhi color pervinca, un nasino all’insù, bocca piccola e ben disegnata, lunghi capelli biondi.
Nessun uomo le resiste e Cavour le fa una vera “proposta indecente”: sedurre l’imperatore di Francia e convincerlo a sottoscrivere un’alleanza franco-piemontese contro l’Austria.
La contessa accetta; nel gennaio 1856 a Parigi, a un gran ballo presso il palazzo delle Tuileries, incontra Napoleone III. «Siete più bella di quanto mi aspettassi», le dice lui guardandole nella scollatura.
Entrambi sono sposati. In pochi mesi diventano amanti e tali restano sino all’aprile 1857. La contessa tiene saldamente in pugno il sovrano ed esegue con cura ogni indicazione ricevuta da Cavour e da Costantino Nigra, politico di spicco in missione segreta a Parigi.
Nel 1858, a Plombières (in Francia), Cavour riesce a firmare un’alleanza segreta con Napoleone III. Poco dopo scoppia la II guerra d’Indipendenza: l’Austria deve cedere la Lombardia, aggiungendo un pezzo alla futura Italia.
5. EDOARDO E WALLIS: senza di loro l’attuale regina Elisabetta non sarebbe sul trono
Quando nel 1931 viene presentata a Edoardo, principe del Galles ed erede al trono britannico in quanto primogenito del re Giorgio V, Bessie Wallis Warfield è un’americana tutt’altro che bella: ha carattere, però, e soprattutto una feroce ambizione sociale, sostenuta da una volontà d’acciaio.
Nel 1934 diviene l’amante di Edoardo che la ricopre di denaro e gioielli e la porta con sé nei viaggi di rappresentanza.
La corte è orripilata: Wallis è una commoner (il termine spregiativo con cui gli aristocratici indicano i borghesi), ha un burrascoso passato (è divorziata), uno scandaloso presente (è ancora sposata ed è quindi una vergognosa fedifraga) e, quel che è peggio, manifesta simpatie filo-naziste.
Iniziano a circolare i pettegolezzi; secondo il China Report, un dossier della fine degli anni 30 di Scotland Yard e dei servizi segreti britannici, Edoardo sarebbe stato un masochista impotente che adorava essere frustato e Wallis una fredda seduttrice che aveva appreso i segreti dell’erotismo in un bordello cinese.
Nel 1936, alla morte del padre Giorgio V, Edoardo sale al trono e vuole ufficializzare il legame con la Simpson che ha chiesto il divorzio dal secondo marito.
La decisione di convolare a nozze con l’arrampicatrice americana pluridivorziata terrorizza la corte e causa una crisi costituzionale che si chiude solo quando Edoardo decide di abdicare.
L’11 dicembre 1936 il trono passa a suo fratello minore. L’abdicazione cambia l’assetto dinastico inglese: il trono passa ad Albert che diventa sovrano con il nome di Giorgio VI.
Se oggi la regina Elisabetta, figlia di Albert, siede sul trono è quindi per una storia di amore clandestino.