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5 riti tabù

In ogni civiltà, da quelle mesopotamiche a quella egizia, fino a quella greca e a quella romana, molto, se non tutto, ruotava attorno ai rituali religiosi e non, i quali hanno sempre accompagnato la quotidianità dell'essere umano. 

I riti possono essere strettamente connessi con la religione, oppure avere dei contenuti e significati più ampi. Possono avere un fine sociale o un fine strettamente personale. In ogni caso ogni rito, per esistere, ha bisogno di una partecipazione emotiva profonda da parte degli individui che lo praticano. Le tradizioni di un popolo, di solito, generano sensibilità differenti, che a loro volta creano differenti riti. Un gruppo di persone può vivere un determinato rituale con serenità e devozione ma si può verificare che gruppi di persone diverse possono percepire, il medesimo rituale, come crudele, barbaro, inutile, ecc.

Esistono diversi tipi di riti: rito di passaggio, rito funebre, rito di iniziazione e tanti altri. Alcuni di questi rituali vengono, addirittura, considerati come un tabù per diverse categorie di persone.

Vediamo 5 di questi rituali provenienti da tutto il mondo, cosi bizzarri, da ritenersi persino scioccanti agli occhi occidentali, cristiani e non.

1. Cannibalismo e Necrofagia (India)

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Gli Aghori Babas appartengono ad una setta, fondata da Kina Ram, e vivono a Varanasi, la città sacra dell’Induismo, in India. 

A differenza dalla grande maggioranza degli indu, non sono vegetariani, bevono alcool e il loro modo di vivere viene considerato impuro nella maniera più assoluta. Mangiano qualsiasi tipo di carne. Consumano persino carne in decomposizione e, quando capita, anche carne umana di persone defunte (in genere pezzi di cervello estratti dai crani). I teschi umani sono anche la loro ciotola per il cibo ed il loro bicchiere.

Di solito si cibano di corpi che non possono essere cremati secondo i divieti religiosi dell'Induismo: Rabbini, donne incinte o non sposate, lebbrosi e persone morte da morsi di serpenti. I corpi appartenenti a queste categorie, vengono gettati direttamente nel fiume e raccolti dagli Aghori per essere consumati!

Gli Aghori credono che la paura piu grande degli esseri umani risiede nella paura della propria morte, e che questa paura costituisce l'ostacolo principale per l'illuminazione spirituale. Solo confrondandosi con essa la si può raggiungere. 

2. Scarificazione (Papua, Nuova Guinea)

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Questo rito viene praticato dalla tribù Kaningara che vive in Papua Nuova Guinea.

La scarificazione consiste nel incidere, utilizzando strumenti affilati come coltelli o lame, la pelle del dorso, del ventre e delle braccia.
In sostanza viene disegnata e riproposta sulla carne la figura 
della pelle del coccodrillo, animale ammirato dalla gente del posto. La ferita viene riempita con cenere o fango misto a olio in modo che si infetti, si rialzi e formi una specie di verruca e, una volta guarita, assomigli alla pelle del rettile.

E' un rito di iniziazione molto importante per i ragazzi adolescenti del posto. Loro vengono isolati per due mesi nella cosidetta Casa degli Spiriti e solamente dopo la prova del rito della scarificazione si potranno ritenere adulti. Questa prova viene considerata una seconda nascita dalla gente del posto. 

3. Flagellazione (Phuket, Thailandia)

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E' un rituale praticato durante i 10 giorni del festival vegetariano che si svolge ogni anno a Phuket (Thailandia), dai residenti di origine cinese. Durante questo festival si svolgono diversi rituali per lo più tenuti nei santuari, ma anche in processioni di strada (come ad esempio l’invocazione degli Dei Lam Tao per i viventi).

Ma, sicuramente, il più caratteristico rimane quello della flagellazione, dove i protagonisti sono dei giovani scelti dalla comunità. Sono loro che dalla prime ore dell'alba, vestiti con dei grembiuli recanti simboli Taoisti, entrano in uno stato di trance e, prima di partire per la caratteristica processione, si fanno trafiggere in diverse parti del corponelle guance, nei capezzoli, ecc. con i più disparati oggetti.

Si crede che agendo cosi si sposta il male dagli altri individui verso se stessi e si garantisce fortuna e prosperità a tutta la comunità.

4. Sky burial (jhator) (Tibet)

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E' un antico rito funerario Tibetano all'insegna della reincarnazione, che può apparire barbaro agli occhi di un occidentale ossia un vero proprio tabù. Consiste nel offrire in pasto agli avvoltoi i corpi dei defuntiIn tibetano la pratica è nota come jhator, che letteralmente significa “fare l’elemosina agli uccelli”.

Il rito avviene solitamente all'alba in presenza dei parenti del defunto. Dopo alcuni giorni di canti e preghiere, il corpo del defunto viene portato nel luogo sacro destinato al funerale, sul fianco di una montagna che guarda ad est. La salma viene smembrata da un monaco o dai cosidetti rogyapas e offerta in pasto agli avvoltoi.

L’estrema durezza del suolo che impedisce la sepoltura vera e propria e la mancanza di vegetazione sul suolo tibetano (che rende molto difficile la cremazione per la mancanza di legname), sono le cause della nascita e dello sviluppo di questo rituale cosi distante dalle nostre sensibilità.



5. Riti di morte (Yanomami, Foresta Amazzonica)

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Gli Yanomami sono una delle tribù più primitive del mondo. Essi vivono nell'est Roraima, alla frontiera tra il Venezuela e il Brasile nella zona di foresta compresa tra i bacini dei fiumi Orinco e Rio delle Amazzoni.

Per gli Yanomami, una delle celebrazioni più importanti nella loro società sono i riti funebri. Durante questi riti, infatti, vengono mangiate le ossa dei morti, dopo averli inceneriti e mescolati con pasta di banana. Tutto questo per assumere le virtù e le caratteristiche positive del defunto e permettere, quindi, a quest'ultimo di riposare in pace.






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