Hai presente quando pesti il mignolino del piede contro uno spigolo e poi salti per la casa urlando e stringendo il dito per attenuare il dolore?
Purtroppo non è sempre così semplice far passare un male che ti assilla. Inoltre, certe volte, dopo un primo effetto doloroso se ne sviluppa un altro più tardi, infido e molto più forte.
Tutto può iniziare con una semplice botta o una piccola ferita ma poi alcune complicazioni possono trasformare il problema da acuto in cronico.
La fonte di quel dolore può essere difficile da identificare e la soluzione di conseguenza non si trova. In alcuni casi può durare mesi o anni e può andare e venire a suo piacimento.
La prima cosa da fare è non dargli troppo peso. La tensione provocata dall’ansia e dalla paura di stare male infatti viene amplificata dal cervello e porta a percepire un dolore maggiore di quello reale.
Se questo non basta, ecco le strategie per spezzare il circolo vizioso del dolore.
1. Mal di testa
Il mal di testa più doloroso tra quelli comuni è l’emicrania: un pulsare da un lato della testa che peggiora con l’attività fisica.
L’emicrania è genetica, e una recente teoria cerca di spiegarne l’origine sostenendo che le cellule cerebrali che processano il dolore alla testa in certi casi possono diventare iperattive.
Dopo l’emicrania, il mal di testa più comune è quello da tensione, che si manifesta con un dolore diffuso e costante spesso localizzato lateralmente.
I mal di testa a grappolo normalmente colpiscono soprattutto di notte e si concentrano attorno a un occhio o a un lato della testa, facendo lacrimare gli occhi e colare il naso.
CHE COSA FARE:
- Tieni un diario del mal di testa
È il modo più semplice per capire che cosa lo scatena: stanchezza, stress, certi tipi di cibi...
Una volta che avrai identificato una possibile causa scatenante sarai in grado di correre ai ripari, o perlomeno di informare il medico, che avrà una base da cui partire per aiutarti.
Migraine Buddy è una app gratuita molto utile per tenere traccia delle possibili cause scatenanti il mal di testa. - Non sopprimere il dolore con una pillola
Evita di eliminare il mal di testa ricorrendo agli antidolorifici.
Se prendi un farmaco per il mal di testa 15 o più volte al mese per 3 mesi rischi di aumentare l’incidenza del mal di testa.
Prova a stenderti in una stanza al buio mettendo una borsa del ghiaccio sulla testa. - Chiedi aiuto se...
Se i mal di testa iniziano dopo i 40 anni; se cambiano all’improvviso; se sono collegati a debolezza, confusione mentale, febbre, difficoltà a camminare o parlare, perdita di peso significativa e se sono molto forti fin da subito.
Potresti avere un problema di salute da non sottovalutare.
2. Mal di schiena
Più del 25% degli uomini ha avuto male alla parte bassa della schiena negli ultimi 3 mesi e a tutti prima o poi capita.
Se finora sei stato fortunato e non ti è mai successo fai questo test per capire come ti andrà in futuro: quando stai in piedi per due ore la parte bassa della schiena inizia a farti male?
Se la risposta è sì hai buone probabilità di sviluppare problemi alla parte bassa della schiena nei prossimi due anni. Lo dice uno studio pubblicato sulla rivista Spine.
CHE COSA FARE:
- Esercizio
Sembra paradossale allenarsi quando hai mal di schiena ma se non stai malissimo l’esercizio ti aiuterà ad alleviare il dolore, a rafforzare il core e rimanere attivo.
Prova con lo spinning, il vogatore o lo yoga. - Prendi i farmaci giusti
L’ideale sono gli antiinfiammatori da banco come l’ibuprofene e il naprossene. - Per alleviare il dolore acuto alla schiena il naprossene funziona bene, in particolare quando viene associato a un oppiaceo.
Lo dice uno studio pubblicato su JAMA International Medicine. - Trova uno specialista della schiena
Certe volte i fisiatri, i neurologi e i chirurghi specializzati nella colonna vertebrale tendono a concentrarsi sulle aree in cui sono più esperti, finendo per dare consigli contrastanti al paziente.
Meglio cercare uno specialista che si occupi della schiena nella sua totalità e che possa offrire una diagnosi più ampia.
3. Dolore ai nervi e dolore muscolare
- Dolore ai nervi
Le fibre nervose che inviano al cervello i segnali di dolore in certi casi possono trasmettere una sensazione di pizzicorio, di bruciore, di insensibilità o addirittura un dolore acuto.
È colpa dell’herpes zoster. Quando prendi la varicella il virus rimane latente nel corpo e può riemergere in occasioni di stress e quando il sistema immunitario è indebolito.
CHE COSA FARE:
- Gioca in difesa
Se non hai mai avuto la varicella potresti fare il vaccino.
Di solito si raccomanda agli adulti che hanno superato i 60 anni ma può essere utile anche per le persone più giovani che hanno problemi autoimmuni.
- Controlla gli zuccheri
L’eccesso di glucosio nel sangue provoca infiammazione nei nervi: è per questo che chi ha il diabete perde sensibilità alle estremità.
Se qualche tuo parente ha il diabete potresti essere predisposto anche tu, quindi controlla la dieta, fai attività fisica e fatti controllare regolarmente.
Il glucosio nel sangue a digiuno dovrebbe essere tra 70 e 99 mg/dl.
- Rendi insensibili i nervi
Applica una pomata a base di lidocaina. Il tuo medico potrebbe anche raccomandarti farmaci come il pregabalin, il gabapentin o persino un antidepressivo.
Prendi appuntamento con un neurologo per valutare altre soluzioni. - Dolore muscolare
Se hai i muscoli doloranti dopo un workout intenso non c’è da preoccuparsi ma se i dolori persistono è un altro discorso. In questo caso si parla infatti di sindrome del dolore miofasciale.
Spesso è una condizione cronica che si manifesta come un dolore persistente nel tessuto connettivo.
In certi casi sentirai un dolore localizzato in un punto duro e molto contratto, in altri casi il dolore invece sarà diffuso.
CHE COSA FARE:
- Consulta un trainer
Forse non soffri di sindrome del dolore miofasciale, forse è colpa del tuo workout completamente sbagliato.
Fai una chiacchierata con un personal trainer esperto e chiedigli di consigliarti sul tuo allenamento e sulla tecnica.
- Massaggiati
Se trovi un punto dove il dolore è intenso e localizzato inizia a massaggiarlo e poi espandi il massaggio all’area circostante.
Secondo uno studio tailandese, chi soffre di questi dolori alla parte alta della schiena e massaggia la parte in maniera energica ottiene maggiori benefici di chi ricorre all’ibuprofene.
- Tieni a bada lo stress
La sindrome del dolore miofasciale è più comune nei periodi in cui sei ansioso.
Secondo uno studio israeliano gli studenti sviluppano questa sindrome con maggior frequenza quando sono sotto esame.
Questo potrebbe dipendere dalla maggior tensione muscolare.
4. Dolore alle articolazioni
Se ti svegli alla mattina tutto incriccato e il dolore alle articolazioni non è legato a nessuna attività dei giorni precedenti potresti avere l’osteoartrite.
Contrariamente a quanto si crede, non è un disturbo che colpisce solo dopo una certa età.
Le ricerche dimostrano che più della metà di chi ne soffre ha meno di 65 anni.
L’osteoartrite può coinvolgere qualsiasi articolazione ma è più comune alle ginocchia e ai fianchi.
È il risultato della semplice usura della cartilagine che avvolge e protegge le nostre ossa nei pressi delle articolazioni.
CHE COSA FARE:
- Senti un esperto
In questo caso meglio evitare l’autodiagnosi e le cure fai da te.
Il dolore alle articolazioni infatti può avere diverse cause, inclusa l’artrite reumatoide, la gotta, la tendinite, la malattia di Lyme e persino le statine (certi farmaci).
Chiedi al tuo medico di aiutarti a capire qual è la causa del tuo disturbo. - Rinforza i muscoli
Un terapista può aiutarti a rafforzare i muscoli intorno alle articolazioni. Se ti fanno male le ginocchia prova con il Tai Chi.
Secondo uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine chi si esercita due volte alla settimana migliora le condizioni del ginocchio come chi ha fatto fisioterapia. - Prova la proloterapia
In questo trattamento viene iniettato del destrosio (zucchero) nell’articolazione dolorante.
Secondo uno studio in casi di artrite molto grave questo procedimento fa crescere la cartilagine (per quanto poco), poiché il destrosio stimola le cellule ad autoripararsi.
5. Dolore al piede
Ti fa male il tallone e cammini male?
Potresti soffrire di fascite plantare, un’infiammazione della spessa striscia di tessuto che si trova nella parte inferiore del piede.
Ma non è questo l’unico possibile colpevole del dolore. Potresti avere i legamenti stirati o persino una frattura da stress.
Se ti fa male la pianta del piede, alla base del problema potrebbe esserci una borsite, i piedi piatti o un disturbo ai nervi.
CHE COSA FARE:
- Controlla le scarpe
Se il dolore compare durante l’attività fisica potrebbe essere colpa delle tue scarpe sportive, ormai distrutte e sformate.
Sempre le scarpe potrebbero essere le responsabili se il dolore lo avverti invece dopo una giornata di lavoro. Cambiale in entrambi i casi: potresti risolvere il problema. - Fai stretching alle caviglie
Se sono tese tendi a sollevare il tallone da terra e a spostare il peso sulla pianta del piede.
Camminare così può provocare fratture, fascite e tendinite. Fai così: appoggia le mani sul muro e fai un passo indietro con una gamba.
Cerca di appoggiare il tallone a terra e tienilo in posizione per 15 secondi. - Vai da uno specialista
Se con lo streching e le scarpe giuste (o i plantari) il dolore non sparisce, fatti fare una radiografia.
Se ti diagnosticano la fascite plantare, il disturbo si può ridurre con iniezioni di steroidi, fino a due volte all’anno.