Per noi esseri umani, abitanti delle terre emerse, gli oceani rappresentano un ambiente enigmatico, ostile e minaccioso.
Nel complesso occupano una superficie pari a oltre tre volte quella dei continenti e, al loro confronto, i nostri habitat terrestri appaiono piccola cosa. Questo mondo così diverso è abitato dai pesci, il gruppo di invertebrati che con maggiore successo si è affermato nella storia della terra. Si stima che ne esistano oltre 25.000 specie, per molte delle quali, grazie all'abbondanza dei reperti fossili, si è potuto ricostruire la storia evolutiva.
Fra queste creature si trova un vasto numero di pesci ossei di origine relativamente recente che abitano quasi tutti gli ambienti acquatici della Terra. Ma la vita di tutte queste specie è condizionata in misura maggiore o minore da un gruppo molto particolare di pesci privi di scheletro osseo denominati Elasmobranchi i quali comprendono circa 500 specie viventi di squali. Lo scheletro di questi pesci è costituito in prevalenza da cartilagine, tessuto di sostegno leggero e flessibile.
Alla luce delle attuali conoscenze, i paleontologi ritengono che i progenitori diretti degli squali risalgano a oltre 400 milioni di anni fa. Gli squali, come tutti gli Elasmobranchi, hanno evoluto forme di adattamento esemplari alle condizioni di vita presenti nelle più diverse comunità marine. Gran parte delle specie viventi ha la mascella superiore protrattile e una dentatura specializzata alle quali deve le ottime doti predatorie. L'apparato sensoriale e estremamente sviluppato il cervello a grandi dimensioni.
Spesso l'apparato e il comportamento riproduttivo di questi animali marini sono altamente specializzati che risultano più simili a quelli degli uccelli e dei mammiferi che non a quelli degli altri pesci. Grazie a queste caratteristiche gli squali hanno potuto affermarsi in numerosi habitat marini.
Isolati in un ambiente a noi inaccessibile, per migliaia di anni gli squali sono rimasti circondati dal mistero. Nulla si sapeva del loro comportamento e della loro natura. L'avvento del respiratore subacqueo e di altre tecnologie ci ha finalmente consentito di osservare questi animali per periodi prolungati direttamente nel loro ambiente naturale.
Purtroppo ancora oggi gli squali non godono di una particolare simpatia nella cultura occidentale e un quarto dei 500 tipi di squalo conosciuti è a seria minaccia di estinzione. Reputazione ingiustificata se pensiamo che in un anno nel mondo meno di 10 persone sono state uccise dagli squali, mentre i coccodrilli uccidono più di 2000 persone, i serpenti 100000 e le zanzare 800000 (mentre l'uomo uccide 100milioni di squali ogni anno).
Per l'opinione pubblica gli squali rappresentano i mostri per eccellenza, l'incarnazione dei nostri peggiori incubi. Niente di più sbagliato. Contrariamente a quanto non si creda, non è affatto vero che gli squali sono mostri assetati di sangue. Tra le 500 specie, infatti, solo 30 hanno attaccato l'uomo e soltanto 4 possono diventare davvero pericolose e cioè aggredire senza essere provocati: il grande squalo bianco, lo squalo longimanus, lo squalo tigre e lo squalo dello Zambesi.
Oggi vedremo 5 squali bellissimi e completamente innocui per l'uomo, ricordando sempre che queste creature, si potenzialmente pericolose, sono pur sempre creature degne di rispetto e protezione.
1. Stegostoma fasciatum - Squalo Zebra
Area di distribuzione della specie: molto diffuso nelle acque tropicali del Pacifico occidentale dell'Oceano Indiano
Dimensioni: fino a 3,5 m
Possibili rischi derivanti dall'incontro con essa: innocuo
Periodo migliore del giorno o dell'anno per osservarla: più attivo di notte, tutto l'anno
Informazioni sull'entità della sua popolazione: comune
Fra le formazioni coralline tropicali lo squalo zebra si distingue subito per la coda lunga e robusta e per la tipica colorazione: i giovani presentano strisce gialle su uno sfondo nero con disegni simili a quelli di una zebra, che abbandonano gradualmente con la maturità per assumere una colorazione bruno-giallastra comparsa di macchiettature marrone scuro.
Per l'aspetto maculato degli adulti, questa specie viene chiamata anche "squalo leopardo", anche se tale denominazione viene attribuita a una specie molto diversa, Triakis semifasciata (vedi sotto punto 3), diffusa nelle acque fredde del Pacifico orientale.
Lo squalo zebra ha sul muso bocca, occhi e barbigli di piccole dimensioni. I denti sono acuminati e presentano due cuspidi laterali di minori dimensioni. I fianchi sono percorsi da due creste prominenti. È una specie piuttosto indolente.
Durante le immersioni diurne è possibile sorprenderne alcuni esemplari isolati che riposano sul fondo sostenendosi sulle pinne pettorali e con la bocca aperta rivolta alla corrente per assumere più facilmente ossigeno dall'acqua. Si tratta di un specie innocua per l'uomo.
Grazie al corpo snello e flessibile, si insinua nelle anguste fessure delle formazioni coralline per scovare i molluschi, i crostacei e i piccoli pesci di cui ama nutrirsi. Lo squalo zebra è oviparo: depone grandi uova brune o nero-purpureo, lunghe 13-18 cm, che si ancorano al fondo mediante lunghi filamenti.
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Chondrichthyes
Sottoclasse: Elasmobranchii
Ordine: Orectolobiformes
Famiglia: Stegostomatidae
Genere: Stegostoma
Specie: S. fasciatum
2. Ginglymostoma cirratum - Squalo Nutrice
Area di distribuzione della specie: Pacifico orientale dal Messico al Perù; Atlantico occidentale, da Rhode Island (Usa) al Brasile meridionale
Dimensioni: fino a 4,25 m; raramente oltre 3 m
Possibili rischi derivanti dall'incontro con essa: innocuo
Periodo migliore del giorno o dell'anno per osservarla: durante il giorno, tutto l'anno
Informazioni sull'entità della sua popolazione: comune, soprattutto ai Caraibi
Non si conosce l'origine del nome comune di questo squadro: forse allude al rumore che esso produce quando si nutre, simile al suono di un lattante che succhia.
E' uno squalo bentonico di dimensioni notevoli, con la livrea di colore uniforme dal marrone al grigio-bruno e grandi pinne arrotondate. Dalle aperture nasali emergono evidenti barbigli che si protendono in avanti fino agli angoli della bocca.
Un piccolo spiracolo dietro e sotto ogni occhio consente il passaggio dell'acqua nelle branche durante la respirazione. Comune nelle acque costiere sovrastanti le formazioni coralline tropicali, è probabilmente lo squalo incontrato più di frequente da chi si immerge anche solo in superficie.
Durante il giorno è pigro, ma di notte ricerca attivamente gli invertebrati del fondo, aragoste e altri crostacei, bivalvi, polpi, calamari e tutti i pesci che, per la loro lentezza, possano essere facilmente risucchiati come è tipico del suo stile. Per la facilità con la quale vengono catturati, gli squali nutrice sono comuni negli acquari. Si è scoperto che hanno una certa capacità di apprendimento e che imparano a reagire a situazioni nuove.
Attuano un interessante rituale di corteggiamento. Maschio e femmina nuotano in stretta sincronia, fianco a fianco o con il maschio leggermente arretrato più in basso. Talvolta sono seguiti da un secondo maschio che impedisce che la femmina si ritragga.
Il partner afferra con la bocca la pinna pettorale della femmina inducendola a voltarsi sul dorso, quindi nuota sopra di lei e introduce lo pterigopodio nella sua cloaca per depositarvi lo sperma. La specie è ovovivipara.
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Chondrichthyes
Ordine: Orectolobiformes
Famiglia: Ginglymostomatidae
Genere: Ginglymostoma
Specie: G. cirratum
3. Triakis semifasciata - Squalo Leopardo
Area di distribuzione della specie: Costa nordamericana del Pacifico, dall'Oregon (Usa) alla Baja California (Messico)
Dimensioni: fino a 1,8 m
Possibili rischi derivanti dall'incontro con essa: innocuo
Periodo migliore del giorno o dell'anno per osservarla: solitamente di giorno, tutto l'anno
Informazioni sull'entità della sua popolazione: un tempo molto abbondante, oggi raro in alcuni luoghi a causa della pesca sportiva e commerciale
Lo squalo leopardo, molto diffuso nelle baie della costa settentrionale della California, possiede un corpo fusiforme ed elegante con una colorazione dal fondo generalmente grigio con macchie nere a sella, che gli ha valso una certa popolarità presso gli acquari pubblici.
Possiede tutte le pinne tipiche degli squali, ma non ha bisogno di nuotare per respirare. E', anzi, una specie piuttosto pigra, dotata di piccoli denti appuntiti con i quali cattura pesci e le loro uova, gamberi, granchi bivalvi.
Lo squalo leopardo migra annualmente dalle baie riparate fino alle acque costiere più esterne del Pacifico nord-occidentale, dove subacquei e kayakisti lo osservano di frequente sui fondali sabbiosi e melmosi delle insenature e delle zone più esposte.
È uno squalo del tutto innocuo, ma poiché dimostra una spiccata socialità e ama spostarsi in banchi, molto spesso è oggetto di pesca e viene catturato in gran numero. Raggiunta la maturità, il maschio è più piccolo della femmina, ma con l'andare del tempo la supera, anche se di poco.
Ogni primavera la femmina mette al mondo fino a 24 piccoli.
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Superphylum: Deuterostomia
Phylum: Chordata
Classe: Chondrichthyes
Sottoclasse: Elasmobranchii
Ordine: Carcharhiniformes
Famiglia: Triakidae
Genere: Triakis
Specie: T. semifasciata
4. Rhincodon typus - Squalo Balena
Area di distribuzione della specie: Atlantico occidentale e orientale, Indo-Pacifico occidentale, centrale e orientale
Dimensioni: fino ha 14 m
Possibili rischi derivanti dall'incontro con essa: innocuo
Periodo migliore del giorno o dell'anno per osservarla: stagionalmente, giorno e notte
Informazioni sull'entità della sua popolazione: comune in alcune regioni
Unico rincodontide vivente, lo squalo balena è il più grande pesce del mondo: il massiccio corpo fusiforme può superare i 14 m.
Ha una singolare livrea scura solcata trasversalmente da una serie di sottili tratti verticali alternati a file di macchie bianche. Presenta lunghe costolature che corrono lungo il dorso e una carena laterale evidente. La bocca percorre l'intera larghezza del capo appiattito. Gli occhi sono piccoli e in posizione avanzata.
Le narici possiedono un piccolo barbiglio e le fessure branchiali sono lunghe e si estendono al di sopra delle pinne pettorali. Sul dorso, in corrispondenza delle piccole pinne pelviche, si innesta la prima delle due dorsali. La poderosa caudale ha una forma di mezzaluna.
Lo squalo balena nuota lentamente vicino alla superficie nutrendosi di crostacei planctonici, pesci piccoli ma anche di grandi dimensioni come gli scombri. All'interno degli archi branchiali si trovano grossi filtri spugnosi che aiutano a trattenere le piccole prede nell'enorme bocca.
Durante il nuoto questo sistema può ostacolare il flusso di acqua che attraversa la bocca e limitare la quantità di plancton che l'animale assume. Ma lo squalo balena, oltre a filtrare il cibo, può anche risucchiare attivamente acqua nella bocca e alimentarsi di plancton ove questo è più concentrato.
E' diffuso in tutti gli oceani tropicali e subtropicali, lungo le coste e nelle lagune insulari. Lo si osserva per lo più in superficie, dove si lascia accompagnare tranquillamente nel nuoto dai subacquei. Le femmine possono portare nel grembo centinaia di piccoli lunghi fino a 60 cm.
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Chondrichthyes
Sottoclasse: Elasmobranchia
Ordine: Orectolobiformes
Famiglia: Rhincodontidae
Genere: Rhincodon
Specie: R. typus
5. Hemiscyllium ocellatum - Epaulette Shark
Area di distribuzione della specie: Indo-Pacifico occidentale
Dimensioni: un metro
Possibili rischi derivanti dall'incontro con essa: innocuo
Periodo migliore del giorno o dell'anno per osservarla: notte e giorno, in ogni periodo dell'anno
Informazioni sull'entità della sua popolazione: comune
Le 13 specie della famiglia degli Emiscilliidi si suddividono fra i generi Hemiscyllium e Chiloscyllium. Si tratta per lo più di pesci di piccola taglia, con il corpo allungato, lievemente depresso, con le due pinne dorsali relativamente grandi e di dimensioni analoghe.
La pinna anale, molto arretrata, è separata da quella caudale soltanto da una piccola depressione. Molte specie utilizzano queste pinne, brevi e robuste, per "camminare" sul fondo. In età giovanile diversi emiscilliidi presentano ampie bande di colore contrastante sul corpo.
Negli adulti di Hemiscyllium ocellatum queste bande si trasformano in chiazze, mentre sui fianchi, al di sopra delle pinne pettorali, prende forma una grossa macchia nera circondata da un bordo di colore chiaro che la fa risaltare sullo sfondo giallino o marrone chiaro della livrea maculata.
Narici e bocca sono situate quasi all'estremità del muso, che breve è arrotondato come in tutti gli Hemiscyllium. Le bande di colore che caratterizzano gli individui giovani sbiadiscono o scompaiono del tutto nei Chiloscyllium adulti. Chiloscyllium punctatum, ad esempio, in età matura presenta la livrea uniformemente marrone, mentre C. Indicum è coperto da piccole macchie scure, tondeggianti o a barra, e presenta piccole creste sui fianchi.
Gli Emiscilliidi sono diffusi nelle acque costiere di scogliere rocciose e coralline e nei bacini di marea. Durante le immersioni è più facile incontrare gli adulti piuttosto che gli individui giovani, che amano rifugiarsi all'interno della scogliera. Questi squali dalle abitudini notturne si nutrono di piccoli invertebrati e pesci bentonici. Molte specie sono ovipare.
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Chondrichthyes
Sottoclasse: Elasmobranchii
Ordine: Orectolobiformes
Famiglia: Hemiscylliidae
Genere: Hemiscyllium
Specie: H. ocellatum