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5 squali pericolosissimi per l’uomo

Gli squali costituiscono solo l'1% circa di tutti i pesci viventi e di questi condividono molte caratteristiche principali. Fecero la loro prima comparsa negli oceani circa 350 – 400 milioni di anni fa e la maggior parte delle specie che oggi conosciamo hanno antenati che risalgono all'era giurassica.

Come tutti i pesci possiedono branchie per estrarre ossigeno dall'acqua, hanno un corpo affusolato di forma idrodinamica e sono provvisti di 3 tipi di pinne impari (dorsale, anale e caudale) e di 2 coppie di pinne pari (pelviche e pettorali). Si spostano nell'acqua mediante ondulazioni laterali della coda che forniscono la necessaria spinta propulsiva. Ancora oggi molti di noi pensano agli squali come a creature che vivono in un ambiente remoro che non ha alcun legame con la nostra vita quotidiana. In realtà, il mondo degli squali e quello dell'uomo, sono uniti da stretti rapporti che spesso vanno a totale svantaggio dello squalo.

All'inizio del nostro secolo, in molte parti del mondo, gli squali alimentavano piccole industrie regionali della pesca. Ma la recente esplosione della popolazione umana e il miglioramento delle tecniche di pesca, hanno provocato ovunque una massiccia raccolta di questi pesci, ricercati non solo per le carni, ma anche per soddisfare il mercato internazionale delle pinne, in particolare di squalo mako, utilizzate per raffinate pietanze. Ogni singolo giorno, 200.000 squali vengono massacrati per le loro pinne. Tranciate con un coltello, le pinne vengono prelevate mentre il resto dello squalo (che è ancora vivo) viene ributtato a mare come spazzatura. Impossibilitato a nuotare, lo squalo soffoca e va incontro ad una lenta e dolorosa morte.

Un mercato più modesto è quello degli scheletri degli squali utilizzati per gli integratori alimentari. Poiché di recente molte specie di squali hanno subito un notevole calo numerico, alcuni paesi iniziano a imporre restrizioni sulla pesca nell'intento di riportarla a livelli sostenibili. La rimozione degli squali dal nostro ecosistema marino sta avendo effetti catastrofici. Per garantire la sopravvivenza degli squali è indispensabile un generale impegno di collaborazione a livello, individuale, nazionale e internazionale.

Oggi parleremo di 5 squali molto pericolosi per l'uomo (esistono più di 400 especie di squali e solamente una decina è pericolosa per l'uomo). Vediamoli insieme.

1. Carcharodon carcharias - Squalo bianco o Pescecane

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E' il temutissimo squalo bianco, il più grande fra gli squali carnivori. Anche se non se ne conoscono con precisione la biologia e il comportamento, è stato protagonista di film e romanzi e viene comunemente associato all'idea di pura aggressività. Il grande squalo bianco possiede un corpo siluriforme e robusto, un muso conico e una normale dotazione di pinne dorsali, anale, pettorale e pelviche.

Diversamente da molti squali, ma come gli altri membri della sua famiglia, ha i lobi superiore e inferiore della coda di dimensioni quasi identiche: questa caratteristica è propria degli squali, spesso anche veloci, che nuotano costantemente per respirare. Si distingue dalle specie affini per le grandi dimensioni e i denti triangolari quasi simmetrici e con margine seghettato. Frequenta di preferenza le basse e fredde acque costiere, ma lo si è osservato in tutto il mondo (compreso il Mar Mediterraneo), sui margini continentali di tutti i mari temperati, talvolta ai Tropici.

Il più grande esemplare finora catturato misurava 6,6 m per 3285 kg. Di giorno gli adulti ricercano foche e leoni di mare, che sono elementi importanti della loro alimentazione. Il pescecane è lo squalo che con maggiore frequenza ha attaccato l'uomo in acque fredde, spesso provocandone la morte. Il numero degli attacchi è solitamente inferiore a 10 all'anno. Immergendosi all'interno di speciali gabbie d'acciaio è possibile osservarlo in relativa sicurezza.

Immersioni di questo tipo vengono organizzate al largo della Baja California (Messico), in Australia meridionale, e in Sudafrica Si ritiene che la femmina produca in tutta la vita da 4 a 6 figliate di 7-9 piccoli, che raggiungono la maturità solo fra i 10 e i 12 anni. Il grande squalo bianco è protetto in Sudafrica, Australia, Maldive e California.

2. Galeocerdo cuvieri - Squalo Tigre

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Pericolo e di dimensioni davvero cospicue, lo squalo tigre rappresenta nei mari tropicali ciò che lo squalo bianco rappresenta nei mari temperati. Il suo nome allude alle strisce di colore scuro che attraversano il corpo grigio, più pronunciate negli individui giovani e via via più chiare fino a scomparire nei grandi adulti. La dimensione del suo corpo può arrivare fino a 5,6 m (talvolta anche a 7,4 m). Tratti tipici sono la bocca ampia, il muso largo, il tronco possente, la base della coda assottigliata e i denti a cresta di gallo profondamente seghettati.

Grazie alle poderose mascelle e alla dentatura specializzata, lo squalo tigre può ridurre a brandelli grandi tartarughe marine, foche, leoni di mare e cetacei.  Si lascia allettare anche da succulenti bocconcini come meduse velenose, pastinache e serpenti di mare. Vero "squalo spazzino", ha mangiato bovini, suini, ovini, scimmie e uomini accidentalmente caduti in mare. Gli adulti trascorrono le ore diurne oltre il margine della scogliera fino a profondità di 150 m circa, ad eccezione di alcuni periodi dell'anno in cui si avvicinano alla costa. E' infatti di notte, momento di maggiore attività, che penetrano tra le scogliere e nelle lagune per ricercare cibo.

In alcune regioni migrano fra i gruppi di isole per approfittare dei giovani uccelli marini che imparano a volare. Solitamente lo squalo tigre si sposta con lentezza, ma quando è impegnato nella caccia sa essere veloce. E' il solo carcarinide ovoviviparo (le uova sono incubate e si schiudono nell'organismo materno). A un anno dall'accoppiamento, la femmina mette al mondo 10-82 piccoli lunghi dai 50 ai 75 cm, i quali raggiungono la maturità a 4-6 anni e vivono per circa 12 anni.

3. Carcharhinus leucas - Squalo Leuca o Squalo Cucciolo

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Lo squalo leuca, dalla robusta corporatura e piuttosto lento nei movimenti, è diffuso lungo le coste continentali, ma si addentra anche in fiumi e laghi, nel qual caso è noto come squalo del Nicaragua e squalo dello Zambesi. Un tempo si pensava che corrispondesse anche all raro squalo del Gange (Glyphis gangeticus), che oggi è invece stato riconosciuto come specie distinta. Lo squalo leuca tollera tanto le acque marine quanto quelle dolci: è stato osservato nel Mississippi a 2800 km dalla foce e nel tratto peruviano del Rio delle Amazzoni, a ben 4000 km dal mare.

Ha quindi molte opportunità di incontrare, attaccare e divorare gli esseri umani. Essendo stato confuso con altri squali di aspetto simile, è probabile che sia responsabile di un maggior numero di attacchi rispetto a quelli che gli sono stati attribuiti. E', in generale, ancor più pericoloso dello squalo bianco e dello squalo tigre. Nelle Americhe lo si incontra in prossimità degli estuari e negli habitat marini fino a 30 m di profondità.

Nel 1916 a Matawan Creek, sulla costa del New Jersey, fu registrata una serie di gravi incidenti: in soli 12 giorni 4 persone furono uccise e 1 rimasta ferita da squali appartenenti a questa specie. Si nutre praticamente di tutto ciò che riesce a catturare, anche di altri squali, razze, pesci, tartarughe, uccelli, delfini, molluschi, crostacei e perfino di animali domestici, ratti e persone che accidentalmente cadono in mare.

Può arrivare fino a 3,5 m di lunghezza. Ha un aspetto inconfondibile: muso conico e molto arrotondato, occhi piccoli, prima pinna dorsale appuntita e apici delle pinne scuri. E' ovoviviparo (le uova sono incubate e si schiudono nell'organismo materno) e partorisce negli estuari da 1 a 13 piccoli dopo circa 1 anno di gestazione.

4. Isurus oxyrinchus - Squalo Mako od Ossirina

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Chiamato semplicemente Mako, fra i Lamnidi è lo squalo con il corpo più marcatamente fusiforme, con un lungo muso conico, le pinne pettorali brevi e quella caudale a forma di mezzaluna. Il dorso è azzurrino, il ventre bianco. I denti sono visibili anche quando la bocca è chiusa: piccoli stiletti lunghi e sottili dal margine liscio.

Il mako è lo squalo reso celebre da Ernest Hemingway nel romanzo "il vecchio e il mare". E' molto noto ai pescatori sportivi: quando viene catturato all'amo può compiere spettacolari balzi di 6 m e può raggiungere una velocità di oltre 35 km/h. Grazie al nuoto rapido cattura pesci oceanici e calamari, gli esemplari più grandi anche marlin e cetacei. E' noto il caso di uno squalo mako che ha percorso 2128 km in 37 giorni.

La dimensione del suo corpo può arrivare fino a 3,95 m di lunghezza. Vive in mare aperto in acque tropicali e temperate, dalla superficie a 150 m di profondità. E' presente anche nel Mediterraneo. Lo si incontra raramente, ma talvolta è possibile osservarlo in acque aperte. E' un pesce pericoloso, che ha assalito più volte l'uomo, ma gli attacchi più frequenti sono quelli sui pescherecci: è capitato che, presi all'amo e affamati, alcuni individui siano balzati sull'imbarcazione. 

La femmina mette al mondo da 4 a 16 piccoli vivi alla volta, che però non sono collegati al corpo materno tramite una placenta: gli embrioni praticano una forma di cannibalismo nutrendosi delle uova e degli altri embrioni.



5. Carcharhinus longimanus - Squalo Longimano

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Si tratta di un grande squalo (può arrivare fino a 4 m) dal corpo piuttosto tozzo che si distingue per le notevoli dimensioni della prima dorsale e, soprattutto, di quelle pettorali, allungate in forma di remo e cosparse sulle punte di macchioline bianche, talora nere negli individui giovani. Vive solitamente al largo, dalla superficie a 150 m almeno di profondità.

Preferisce il mare aperto, dove talvolta lo incontrano le imbarcazioni e i subacquei. Anche se è piuttosto lento nei movimenti è pericolosissimo per via delle potenti mascelle armate di grossi denti e poiché non esita ad avvicinare piccole imbarcazioni e bagnanti. E' ritenuto responsabile dell'attacco a gruppi di turisti nelle acque di Sharm el Sheikh, località Naama Baydi, nonché di molti altri attacchi in mare aperto ai danni di vittime di incidenti aerei o naufragi (specialmente durante le due guerre mondiali).

E' particolarmente abbondante ai Tropici, ma è possibile incontrarlo anche dalle coste della California all'Australia meridionale, lungo il tragitto che compiono le correnti calde. Mangia qualsiasi cosa gli capiti a tiro in mare aperto: una grande varietà di pesci e calamari, carcasse di balena, tartarughe, uccelli marini e rifiuti gettati in acqua. E' aggressivo e dominante sulle altre specie di squalo in competizione per il cibo. Il numero di piccoli varia in funzione delle dimensioni della madre: al termine di una gestazione che dura circa 1 anno nascono fino a 15 piccoli.






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1 commento su “5 squali pericolosissimi per l’uomo”

  1. antonello santini

    Lo squalo bianco non e’ il piu’ pericoloso per l’uomo, sono altri, piu’ piccoli ma molto piu’ aggressivi. Squalo leuca e squalo tigre sono quelli piu’ pericolosi, poi sicuramente lo squalo toro.

I commenti sono chiusi.