Il mondo in cui abitiamo non smette mai di stupirci. E’ infatti un "palcoscenico naturale" formidabile e strabiliante, in cui macrocosmo e microcosmo continuano ad offrirci ogni attimo innumerevoli sorprese e facendoci scoprire continuamente cose di cui non avremmo mai sospettato l’esistenza.
E come accade, ormai, sempre più di frequente, il web è diventato il luogo ideale di quanto di nuovo o di sorprendente e rivoluzionario la ricerca scientifica e il progresso tecnologico sono in grado di regalare all’uomo.
Le ultime scoperte “scientifiche”, effettuate dalle varie équipe tecniche e pubblicate attraverso i sistemi tradizionali, vengono divulgate in brevissimo tempo rimbalzando di schermo in schermo ed entrano a far parte della vita di tutti i giorni digitando semplicemente le relative coordinate su di una tastiera del pc.
Oggi abbiamo scelto per voi alcune delle notizie scientifiche più recenti che ci hanno sorpreso e appassionato di più. Se siete curiosi vi basterà scorrere la lista che troverete qui di seguito. Buona lettura.
1. I dinosauri avevano il sangue caldo
Un'équipe di scienziati del California Institute of Technology (Caltech), negli Stati Uniti, ha scoperto, attraverso lo sviluppo di un approccio all'avanguardia, che la temperatura corporea dei giganteschi sauropodi, come il Brachiosauro (Brachiosaurus altithorax), era molto vicina a quella dell'uomo moderno.
Analizzando le concentrazioni isotopiche di ossigeno e carbonio nel minerale di bioapatite (un fosfato di calcio con struttura simile alla idrossiapatite, capace di immagazzinare e rilasciare calcio e fosforo) di 11 denti di 2 diverse specie sauropodi (il Brachiosaurus e il Camarasaurus), enormi dinosauri detentori del titolo di animali piu' grandi mai esistiti sulla Terra, gli esperti sono riusciti a ottenere lo stesso risultato "che si potrebbe avere utilizzando un termometro su un animale estinto da 150 milioni di anni", dice fiero Robert Eagle, autore principale dell'esperimento.
Hanno scoperto cioè che il Brachiosaurus aveva una temperatura di circa 38,2 gradi Celsius e il Camarasaurus di circa 35,7, una temperatura, pare, 'assimilabile' a quella dei mammiferi moderni. Anche uno studio condotto dalla University of Adelaide (Australia) conferma la stessa cosa e cioè che i dinosauri non erano come gli attuali rettili, ma avevano il sangue caldo come i mammiferi e gli uccelli.
Entrambi i gruppi di scienziati hanno dimostrato che se fosse stato a sangue freddo un dinosauro non sarebbe stato dotato della forza muscolare necessaria per predare altri animali. I dinosauri, quindi, dovevano necessariamente essere dotati di sangue caldo, indispensabile per renderli i temibilissimi predatori che tutti abbiamo imparato a conoscere attraverso libri, film e documentari.
Inoltre, se fossero stati davvero come i grandi coccodrilli, i dinosauri non avrebbero avuto neppure una resistenza paragonabile a quella dei mammiferi, quindi non sarebbero riusciti a cacciarli e a nutrirsi.
2. Rimorchiare gli iceberg artici fino in Africa
Nel Grande Nord ci sono iceberg giganteschi, e più a sud milioni di persone sono prive di acqua potabile. "Bisogna fare qualcosa per risolvere questo problema", affermò di recente l'ingegnere francese Georges Mougin, che intende trainare gli iceberg delle deserte lande polari verso luoghi dove l'acqua scarseggia. Ad esempio, dall'isola canadese di Terranova fin nel Nord Africa.
Mediante simulazioni al computer, Mougin ha studiato come realizzare un progetto così ambizioso, ed è arrivato alla conclusione che un rimorchiatore può trainare un iceberg da 7 milioni di tonnellate da Terranova alle Isole Canarie, al largo delle coste nord-occidentali del continente africano, in 141 giorni, rifornendo così di acqua potabile 35.000 persone all'anno.
Il progetto non è comunque privo di insidie e problemi da risolvere: le tempeste costituiscono una seria minaccia per un rimorchiatore con un iceberg gigante al traino, e se l'iceberg si spezza in 2 o più parti, possono essere generate onde fino a 60 metri. Inoltre, l'iceberg si scioglierebbe durante il viaggio, ma questo problema può essere ridotto avvolgendo con una "cintura galleggiante" di isolamento alta 12 metri.
Georges Mougin ha calcolato che i costi per trainare un iceberg da 7 milioni di tonnellate dall'isola di Terranova alle Canarie, ammonterebbero a circa 100.000 dollari, il che porterebbe il prezzo dell'acqua a 1,50 dollari al litro. "Utilizzando iceberg di dimensioni maggiori, il prezzo si ridurrebbe", dice Mougin.
3. La stella più fredda ha una temperatura di soli 25°C
Nel firmamento ci sono stelle che non brillano. Queste "stelle fallite" dette nane brune, sono difficili da individuare mediante i normali telescopi, ma il telescopio spaziale della NASA, WISE (Wide Field Infrared SUrvey Explorer), è in grado di captarne le deboli radiazioni infrarosse. Al momento WISE ha scoperto ben 100 nane brune che non erano mai osservate prima.
Sei di esse si dintinguono per la temperatura, eccezionalmente "fresca". Queste stelle sono chiamate nane Y, e sono particolarmente vicine al Sistema Solare, vale a dire ad una distanza di 9-40 anni luce. La più fredda tra le nane Y, dal nome di 1812+2650, ha una temperatura superficiale di soli 25°C. Questa caratteristica la rende il più freddo corpo stellare mai scoperto. Come paragone, basti pensare che la temperatura superficiale del sole è di 5.500 gradi.
Gli astronomi che si avvalgono del telescopio WISE, volevano avere la certezza che quelle che avevano scoperto fossero effettivamente stelle fredde, così hanno chiesto assistenza ad altri astronomi. Conseguentemente, vari telescopi terrestri, più i telescopi spaziali Spitzer e Hubble, sono stati puntati verso le nane Y, per confermare la scoperta.
Le nane brune, per le dimensioni ridotte della loro massa, non si sono mai "accese", e assomigliano in realtà più a pianeti giganti che navigano nello spazio per conto proprio. Ora gli astronomi intendono studiare le nane per scoprire di più sulla loro formazione. Poiché le nane brune assomigliano a grandi sfere di gas, studiarle farebbe anche scoprire di più agli astronomi sulla natura dei grandi pianeti che orbitano intorno a stelle remote.
4. I falchi in inverno diventano uccelli marini
Questi rapaci sono animali terrestri, ma in Groenlandia si trasformano in uccelli marini. Ai girifalchi (Falco rusticolus) sono stati applicati minuscoli trasmettitori satellitari, che hanno permesso agli ornitologi di studiarli durante l'anno. Prima, g|i scienziati credevano che tutte le specie di falchi trascorressero il loro tempo a terra, e che si avventurassero soltanto brevemente sul mare, per cacciare.
Ma ora gli ornitologi, ad esempio quelli dell'Univelsità di Oxford, in Inghilterra, hanno le prove, documentate dal satellite, che alcuni girifalchi della Groenlandia trascorrono parte dell'inverno in mare, dove cacciano gabbiano, anatre ed altri uccelli marini che vivono sugli iceberg o sul pack ghiacciato.
Facendo uso di reti, gli ornitologi hanno catturato 48 girifalchi in diverse localitá della Groenlandia: Qaanaaq, nel nord ovest, Kangerlussuaq, nella Groenlandia occidentale, e Ittoqqonoormiit, sulla costa orientale. Agli uccelli sono stati applicati dei trasmettitori satellitari che hanno permesso agli ornitologi di seguirne i movimenti per tutto l'anno.
Alla ricezione dei dati satellitari, gli scienziati sono stati in grado non solo di scoprire che i falchi in inverno diventavano uccelli marini, ma anche che le dimensioni dell'area di caccia a loro necessaria, variavano considerevolmente.
Gli uccelli della costa occidentale erano in grado di procurarsi il cibo in aree di dimensioni che variavano da 383 km2 a 6.657 km2. Sulla costa orientale i girifalchi dovevano impegnarsi molto di più per sfamarsi, e le aree di caccia si estendevano da 26.810 km2 a 63.647 km2. Questi vasti territori di caccia sono i più estesi habitat invernali che gli scienziati abbiano finora documentato per un rapace.
5. Le pesanti armature affaticavano i cavalieri
Le armature pesanti dei cavalieí erano talmente pesanti (in generale l'armatura per un uomo pesava sui 45 -50 kg) che hanno influenzato la storia, come hanno poi scopeno gli scienziati brittannici dell'Universitá di Leeds, che hanno condotto dei test su soqgetti che, indossando copie di armature medioevali si sono allenati sotto sforzo correndo su tapis roulant.
Gli esperimenti fisici dimostrano che il peso delle armature porta ad una respirazione rapida e superficiale, segno che i muscoli ricevono meno ossigeno. Allo stesso tempo, i soggetti accusano un peso enorme sulle gambe, che ne riduce sensibilmente la mobilità.
Gli scienziati credono che la pesante armatura abbia penalizzato l'esercito francese, più numeroso e meglio equipaggiato, che fu sconfitto da quello inglese nella battaglia di Agincourt, il 26 ottobre 1415. Le forze francesi furono costrette a farsi strada faticosamente nel fango durante la marcia verso il campo di battaglia, arrivando già esauste al momento dello scontro con gli inglesi, che ebbero così la meglio.