La vita di tutti i giorni, si sa… è molto difficile e complicata!
Decine e decine di attività da organizzare, informazioni da immagazzinare, pensieri da processare.
Già, perché a causa dell’evoluzione tecnologica, noi uomini del ventunesimo secolo siamo costretti a fronteggiare una complessità informativa che i nostri antenati potevano solo sognarsi.
Ed il risultato il più delle volte è solamente tanto stress ed un gran mal di testa a metà giornata.
Per combattere tutto questo avremo bisogno di allenare la nostra memoria per memorizzare ogni cosa in maniera rapida ed efficace, per studiare ed apprendere con il minimo dello sforzo ed il massimo del risultato e, infine, leggere tutti i testi che vogliamo con il massimo della concentrazione e della rapidità.
Solo dopo avere potenziato al massimo le nostre capacità di memorizzare, studiare ed apprendere, ci rendiamo conto di essere:
– meno stressati in quanto gran parte dello stress, dell’ansia e della preoccupazione derivano infatti da ciò che in qualche modo il cervello fatica a processare in maniera organizzata e coerente (più cose invece apprenderai, ricorderai ed elaborerai con facilità, e più serenamente sarai in grado di affrontare le sfide di tutti i giorni);
– più creativi perché quando siamo in grado di ricordare di più e meglio, migliorano anche la nostre capacità di stabilire relazioni tra le cose che ci circondano. Questo inevitabilmente migliora le nostre capacità di generare idee e sfornare soluzioni creative ai nostri problemi;
– più produttivi in quanto meglio sai imprimere, richiamare e gestire informazioni nel tuo cervello e meglio saprai usarle in maniera efficace ed efficiente nelle tue attività quotidiane. Il risultato sarà inevitabilmente una capacità di ottenere di più impiegando di meno nello studio e nel lavoro.
Ma vediamo meglio delle strategie molto utili, importanti e semplici da seguire, per potenziare la memoria . Leggiamole insieme.
1. Strategia I – Usare tre chiavi fondamentali
Prima strategia per migliorare la propria memoria e le proprie capacità di apprendimento? Semplicemente coltivare l'atteggiamento giusto.
Può sembrare una sciocchezza, ed effettivamente questa cosa può non bastare da sola; eppure rappresenta in ogni caso un eccellente punto da cui partire.
Un fondamentale quid senza cui non ha quasi senso imparare ulteriori tecniche.
Molto spesso, infatti, abbiamo difficoltà ad immagazzinare un'informazione perché semplicemente:
- Sentiamo di non dovere immagazzinarla. Magari non reputiamo necessario farlo. Magari crediamo che qualcun altro lo farà per noi, oppure che in qualche modo potremo farne tranquillamente a meno.
- Sentiamo di non volere immagazzinarla. Non ne abbiamo alcuna voglia. Il fatto stesso di non averne alcun desiderio ci sprona a non impiegare il 100% delle nostre risorse, e l'atto stesso della memorizzazione risulta quindi vago, confuso e raffazzonato.
- Sentiamo di non potere immagazzinarla. Semplicemente non abbiamo fiducia nel fatto di poterlo fare nel migliore dei modi. Quindi inevitabilmente questa profezia si concretizza nel fatto che effettivamente, attraverso un atteggiamento svogliato e poco efficace, ci rendiamo incapaci di farlo.
Spesso queste tre motivazioni agiscono in profonda collaborazione e sincronia tra loro, ed il loro più grande potere è nel fatto che agiscano in maniera inconscia ed inconsapevole. Ossia, più di una volta, pur ritenendo intimamente di non dovere, volere o potere immagazzinare quell'informazione, ripeteremo a noi stessi il contrario.
Qui il segreto è nel guardarsi dentro, nell'imparare a fare un po' di introspezione (magari tenendo un diario) per capire quando questi fattori intervengono, ma soprattutto nel ripetersi con ferma risolutezza davanti alle informazioni da memorizzare:
- Io devo memorizzare, io devo studiare, io devo apprendere. Non ci sono scuse che tengano e non ci sono motivi per cui tu debba sottrarti al tuo compito. Ogni dovere a cui adempi è un pezzettino di automiglioramento che ti avvicina a ciò che desideri essere e realizzare. Non essere schiavo della tua pigrizia o dei tuoi dubbi. Memorizza, studia, apprendi!
- Io voglio memorizzare, io voglio studiare, io voglio apprendere. Diceva Johann Wolfgang Von Goethe che "laddove viene meno l'interesse, viene meno anche la memoria". Quindi... desidera di memorizzare, desidera di imparare, desidera di apprendere! L'informazione che hai davanti ti serve, senza scuse e senza procrastinazioni.
Ed anche qualora tu non sia sicuro al 100% del fatto che ti servirà a breve, non potrai mai sapere se prima o poi, nel vortice di inevitabili casualità della vita, sarà ciò che farà la differenza positiva tra successo ed insuccesso, tra ricchezza e povertà, tra vita e morte. - Io posso memorizzare, io posso studiare, io posso apprendere. Già, perché qualche anno fa, un gruppo di ricercatori della University College of London, esaminando il funzionamento del cervello di alcuni tra i più grandi campioni di memoria al mondo, ha dimostrato che tali cervelli non avevano alcuna differenza strutturale o chimica rispetto a quelli delle persone comuni.
Tuttavia, ciò che li contraddistingueva era l'allenamento costante, misto ad un uso intelligente delle tecniche giuste. Quindi puoi farlo. Il tuo cervello ha potenzialità superiori a quelle che tu credi che abbia. Ha capacità di calcolo maggiori di quelle del più avanzato dei computer e la possibilità di stabilire un numero di connessioni sinaptiche praticamente infinito.
Infine, non dimenticare l'importanza di quell'"io". Non esistono scuse, non esistono alternative. Sei tu il padrone della tua vita e l'artefice dei tuoi risultati. E non lo sei a causa di ciò che hai fatto o che farai in tempi o luoghi non ben precisati, ma rigorosamente sulla base di ciò che fai oggi, qui, adesso. Tienilo sempre bene a mente.
Ricordati che niente è perduto. Che nel tuo cervello si trovano molte più informazioni di quelle che tu creda e che, anche se hai dimenticato qualcosa, probabilmente non devi fare altro che capire come estrarlo nel modo giusto.
Ogniqualvolta tu voglia ricordare qualcosa, ricollegala ad un altro elemento per te più facile da tenere a mente.
Magari si tratta di qualcosa che conosci bene, di elementi che sono sotto la tua costante attenzione, o di informazioni che ti risultano molto facili da ricordare. Insomma, basta applicare questo piccolo trucchetto da solo e vedrai che già la tua capacità di memorizzare informazioni aumenterà esponenzialmente.
2. Strategia II – Fare ordine
Sentiamo troppo spesso dire che “il disordine è il fondamento di una mente creativa”, ed in quanto tale lo immaginiamo sempre associato all'idea di una mente ricca e fervida.
Ma non sempre tale associazione ha basi nella vita reale. Spesso infatti l'avere a che fare con ambienti, informazioni, elementi caotici “avvelena” letteralmente la mente.
Aumenta la confusione, lo stress e logora la capacità di immagazzinare informazioni in maniera corretta, sistematica e dotata dei giusti “riferimenti”.
L’ordine invece favorisce enormemente il pensiero razionale e la capacità di giudizio; permette valutazioni lucide e serene, ed in quanto tale migliora anche inevitabilmente le nostre capacità di apprendimento e memorizzazione.
Ragion per cui, attieniti alle seguenti strategie:
- Organizzati e pianifica
- Se devi studiare quei due libri, organizzati in maniera tale da sapere quando dovrai aver completato il tuo programma di studio, quante pagine dovrai fare al giorno, in quali giorni della settimana lavorare, e magari anche in quale precisa ora del giorno dovrai studiarle.
- Definisci delle priorità. Ossia stabilisci, laddove non vi è un ordine obbligato, su quali compiti focalizzarti per primi. Un suggerimento che do sempre in questi casi, in particolare, è di focalizzarsi contemporaneamente innanzitutto sui compiti più importanti e su quelli più brevi.
- Contempla gli imprevisti. Così come il vento può sradicare anche alberi molto robusti ma non piante più flessibili, un piano troppo rigido può "rompersi" se non è abbastanza flessibile da contemplare qualche inevitabile imprevisto. Il miglior modo per essere sempre pronti agli imprevisti? Tenersi da parte un "capitale di tempo" di emergenza. Ossia, inserire nei propri piani l'atto di non riservare una porzione di giornata, settimana o mese a nulla in particolare. Così, anche qualora non capiti alcun imprevisto effettivo, semplicemente potrai usarla per rilassarti e dedicarti a te stesso.
- Non porti delle scadenze troppo larghe. Diceva lo studioso Cyril Parkinson che, solitamente, più tempo mettiamo a disposizione per un compito e più ne sprecheremo. Questo non vuol dire certo che dobbiamo puntare a memorizzare libri da 500 pagine in dieci minuti, ma semplicemente che, così come non spenderemo cento euro per un caffè, non dovremmo mai spendere "cento euro di tempo" per memorizzare od apprendere argomenti che ne richiederebbero tranquillamente dieci, o cinque.
- Scriviti i tuoi piani ed utilizza liste di attività, schemi e tabelle per tenerli sotto la tua costante attenzione. Non è obbligatorio sovraccaricare la memoria di informazioni non essenziali. Quindi avvaliti anche del supporto del mezzo scritto, quando necessario. - Ordina le tue informazioni
- Prova a creare un criterio d'ordine, che sia esso alfabetico, numerico o di importanza e poi ordinale in materia metodica.
- Raggruppale in maniera da tenere vicine tra loro quelle più simili.
- Spilla tra loro tutti i foglietti volanti.
- Prendi appunti in maniera ordinata e gradevole alla vista. Il cervello, infatti, tenderà ad immagazzinare meglio le informazioni sistemate in maniera armonica rispetto a quelle disposte caoticamente. - Ordina il tuo ambiente
- Elimina dal tuo ambiente tutto ciò che non è necessario.
- Riponi ogni cosa al suo posto
- Crea aria, luce e spazio.
- Oltre ogni altra cosa, non temere di perdere troppo tempo per una fase di riordino: un ambiente ben ordinato è l'imprescindibile base di una buona produttività personale e di un procedimento di memorizzazione efficiente e valido. Per ogni secondo di tempo impiegato in quest'attività ne risparmierai almeno quindici in futuro.
3. Strategia III - Preservare le varietà e ascoltare
La varietà stimola, fin dall'alba dei tempi, il pensiero e la creatività umana.
Nella ripetitività e nella monotonia invece invecchiamo, ci logoriamo, perdiamo stimoli ed interesse, e le nostre stesse capacità cerebrali appassiscono. Quindi...
- Varia saggiamente le tue attività quotidiane. Quando variamo le nostre attività, aumenta la nostra motivazione. E quando aumenta la nostra motivazione aumenta, come già detto, anche la nostra disposizione ad apprendere.
Questo non vuol dire che ci dobbiamo trasformare in frenetici uomini-multitasking che si mettono a cucinare il proprio pranzo rispondendo alle mail, conversando con i propri amici e pensando contemporaneamente alle nuove strategie aziendali da proporre al lavoro.
Ma semplicemente che dobbiamo fare una cosa alla volta, senza però che questa monopolizzi completamente tutto il nostro spirito, tutto il nostro interesse, tutta la nostra giornata. - Alterna i periodi di apprendimento a quelli di passività. Il cervello umano ha, nella media, una capacità di mantenere un'attenzione costante per circa 40/50 minuti. Oltre questo intervallo si tende a perdere la capacità di concentrarsi e di apprendere ulteriori informazioni.
Ed è per questo che ogni 40/50 minuti dedicati allo studio, all'apprendimento od alla memorizzazione, bisognerebbe sempre fare una pausa e dedicarsi ad altro, o rilassarsi completamente, per circa 5/10 minuti. - Stimola la tua curiosità. Quello che devi apprendere... è molto di più di quello che devi apprendere. Ha sicuramente prospettive, implicazioni, applicazioni, singolarità che lo rendono curioso ed unico nel suo genere, per quanto noioso o monotono possa inizialmente sembrare. “Esplorare” queste singolarità ti renderà sicuramente più motivato e predisposto ad immagazzinare informazioni di qualunque genere.
- Riempi ciò che vuoi imparare, memorizzare, apprendere, di elementi bizzarri e divertenti. Nel repertorio da conversazione di ognuno di noi ci sono un sacco di aneddoti bizzarri e curiosi, e sono senza dubbio tutto ciò che più e meglio rimane impresso nella memoria di tutti. Il che è solo una delle tante prove del fatto che tendiamo a memorizzare meglio ciò che in qualche modo si distingue e fa la differenza rispetto a tutto il resto.
Quindi? Rendi l'esposizione dei concetti che vuoi apprendere comica e bizzarra, riempila di colore e di assurdità, gioca con quello che hai davanti, fai battute ed associazioni strane, e sta certo che ti risulterà tutto molto più facile e divertente da leggere, apprendere e ricordare.
Certo, alcune informazioni sono talmente complesse e tediose che questo lavoro in certi casi potrebbe sembrare impossibile. Ma in realtà è necessario fare solo un piccolo sforzo di fantasia ed immaginazione. Trasforma quelle formule matematiche in pupazzi che conversano tra loro. Rendi i personaggi di quel capitolo di storia buffi e stralunati. Ripeti le tue nozioni in modo colorito e stravagante! - Focalizzati sulle differenze e rinforzale. Molto spesso facciamo un'enorme fatica a tenere bene a mente certi concetti perché alcuni di essi ci sembrano troppo simili tra loro e quindi facciamo fatica a distinguerli nella nostra memoria. Nomi molto simili tra loro, numeri telefonici praticamente identici, volti con caratteristiche rassomiglianti, sono tutte cose che non fanno che aumentare la "densità" della nostra nebbia mentale e peggiorare la nostra confusione interiore.
Per questo, quando ti trovi in situazioni in cui ti stai rendendo conto di fare fatica a "catalogare" bene informazioni troppo simili, innanzitutto isola e classifica le differenze; ti aiuterà ad inquadrarle con maggiore nitidezza e precisione. Magari quei due sconosciuti hanno un volto molto simile, ma si distinguono per il fatto che abbiano 2 menti dalla forma completamente differente.
Dopodiché, rinforza mentalmente le differenze che hai dedotto in questo modo. Esasperane ed esagerane le caratteristiche. Aggiungivi colori, assurdità ed associazioni bizzarre come nel punto precedente, e noterai tu stesso che "come per magia" ti risulterà molto più facile ricordare ogni cosa.
Tramite la memoria uditiva immagazziniamo informazioni costantemente, senza sosta. Che sia ascoltando una canzone, ascoltando una lezione universitaria od un discorso importante su Youtube, la nostra memoria uditiva contribuisce ininterrottamente a formare ed organizzare le informazioni all'interno del nostro cervello. Per questo:
- Ripeti vocalmente ciò che vuoi memorizzare e cerca di imprimerlo in mente proprio dal punto di vista “uditivo”. Meglio ancora se associandovi variazioni di ritmo e di tonalità, o addirittura delle rime. Quella del far rimanere impresse delle parole attraverso una ripetizione "studiata" d'altronde è una tecnica molto usata anche dai pubblicitari e dagli esperti di comunicazione e, come sappiamo, è in grado di fare rimanere anche a lungo nomi o numeri telefonici nella nostra mente.
- Prova a creare una canzoncina che comprenda i concetti che vuoi memorizzare. Non sempre è fattibile o conveniente arrivare a creare una canzoncina per ricordare qualcosa. Però può essere comunque una tecnica molto efficace.
4. Strategia IV - Associare e visualizzare
Quando proprio ci risulta difficile ricordare un elemento od un insieme di elementi, possiamo aiutarci enormemente associandoli ad elementi più semplici da tenere a mente.
Per esempio ad elementi:
- Che facciano parte del nostro quotidiano
- Che siano particolarmente famosi o noti
- Che spicchino in qualche modo per le proprie caratteristiche
- Che siano maggiormente d'impatto in quanto bizzarri o fantasiosi
- Che stimolino i cinque sensi
- Che siano strutturalmente meno complessi
- Che abbiano per noi un particolare significato emotivo
- (oppure, perché no, più di queste cose insieme)
Ecco alcuni esempi di associazioni che è possibile fare:
- Associazione algoritmica o tabellare: possiamo memorizzare una formula matematica od una piccola tabella che ci consenta di fare le nostre associazioni. Per esempio “associa ogni numero ad un oggetto che meglio lo ricordi per forma.”
- Causa-effetto: ad esempio, per ricordare “boato” ci ricordiamo una pistola.
- Concetto astratto-concetto concreto: ad esempio, per ricordare il concetto di somma, semplicemente ricordiamo un "2+2".
- Frase per persona che la pronuncia: ad esempio ricordare l'immagine di un dado per rievocare la frase “Il dado è tratto” ed associarla a Giulio Cesare.
- Parte per il tutto: ad esempio, per ricordare “Cucina" ci ricordiamo un fornello.
- Riferimento famoso: ad esempio, per ricordarci il numero “29” pensiamo alla recessione del '29 e ci immaginiamo un grafico finanziario che crolla.
- Riferimento personale: se ad esempio vogliamo ricordarci una frase, e questa frase la diceva spesso nostra nonna tanti anni fa, quando eravamo piccoli, poco ci vorrà per ricordarci il viso di nostra nonna.
- Rima: ad esempio, per ricordare “palingenetico”, ci ricordiamo invece “generico” o “periferico”.
- Semplificazione: per esempio mentre giochiamo a carte, invece di ricordarci “Asso di cuori”, possiamo ricordarci “C1”.
- Somiglianza visiva: ad esempio, per ricordare “Italia”, ricordiamo invece uno stivale. Oppure, per ricordare il numero “1”, ricordiamo l'immagine di una matita.
- Somiglianza fonetica: ad esempio, per ricordare il verbo inglese “to borrow”, ci ricordiamo invece l'immagine di un panetto di burro.
- Stessa radice: come ad esempio quando memorizziamo “carne” per ricordarci “carneficina”.
Questa tecnica funziona molto bene perché attraverso l'associazione, o più catene di associazioni (nulla ci impedisce, ad esempio, di pensare allo stivale per meglio ricordare l'Italia, e successivamente di memorizzare al tacco per meglio ricordare lo stivale stesso), creiamo con una certa semplicità dei riferimenti attraverso cui prelevare l'immagine dalla nostra memoria.
Una volta fatta l'associazione quindi la tecnica è finita? No, in realtà va fatta una precisa distinzione tra i casi in cui basta memorizzare il solo elemento-risultato dell'associazione e quelli in cui bisogna memorizzare un legame tra l'elemento-risultato e l'elemento originario.
Per essere più chiari. Se sto giocando a carte e mi serve memorizzare la carta "3 di fiori", un'associazione semplice è quella che consiste nel memorizzare solo "3F" attraverso una trasformazione di natura semplificativa. Non è necessario fare altro.
Se invece devo ricordarmi che il nome di una ragazza conosciuta durante una festa è "Gemma", potrebbe non bastarmi memorizzare l'immagine di una gemma. Magari durante la stessa serata ho conosciuto anche altre ragazze, e la sola immagine della gemma rimarrebbe isolata dall'informazione originaria.
Più appropriato sarebbe invece, per esempio, ricordarmi che questa ragazza ha due occhi chiari e brillanti, proprio come due gemme, e quindi immaginarmela con due gemme al posto degli occhi.
Questo porta alla considerazione che basta memorizzare il solo risultato quando l'associazione tra quest'ultimo e l'elemento originario è ovvia od univoca; d'altronde cosa altro può essere "3F" in un mazzo di carte francesi se non un 3 di fiori? Invece è necessario memorizzare una "fusione" tra i due elementi quando l'associazione tra i due può non essere ovvia o immediata, ed è necessario fare delle distinzioni. E quest'ultimo caso rappresenterà probabilmente la maggioranza dei casi reali.
Altro esempio di situazione in cui associamo il concetto da memorizzare ad uno più semplice da ricordare e poi ne memorizziamo un legame? E' quello che accade quando puntiamo a ricordarci una qualunque parola straniera associandola, magari per somiglianza fonetica, ad una parola italiana. Per esempio in tedesco "Fumo" si dice "Der Rauch". Bene, potremo memorizzarlo molto facilmente puntando a ricordare la voce rauca che viene a chi fuma cinquanta sigarette al giorno.
Le immagini esercitano su noi esseri umani un'attrattiva molto potente e primordiale. Il nostro stesso linguaggio scritto era inizialmente grafico per permettere una più immediata associazione tra simbolo e significato, per poi solo successivamente evolversi verso forme più stilizzate e complesse.
Quando pertanto vuoi ricordare meglio qualcosa, prova una delle seguenti tecniche:
- Visualizza mentalmente l'immagine di ciò che vuoi memorizzare, e punta successivamente a ricordare la “foto” mentale che ti sei creato. Fai anche il possibile perché tale immagine assuma un significato particolare all'interno della tua mente. Perché "spicchi", perché si distingua rispetto a tutto ciò che è già presente nei tuoi archivi di memoria. Per esempio, prova a renderla:
- Bizzarra (aggiungi paradossi, stranezze, elementi illogici, esagerati, sproporzionati, disgustosi).
- Multisensoriale (prova a contornare gli elementi di puzze, odori, sapori, sensazioni tattili, dolore fisico).
- Emotivamente significativa (rendila triste, spaventosa, gioiosa, volgare, esilarante, imponente, epica, sensuale). - Fanne un disegno e punta a memorizzare il disegno stesso. Non è importante essere dei disegnatori esperti. Va bene anche uno schizzo, una bozza, o qualunque cosa che sia abbastanza strana e particolare da poter essere ricordata facilmente.
- Concentrati sul memorizzare una “fotografia” delle parole legate ai concetti che vuoi memorizzare.
Tramite l'uso delle immagini il potere di memorizzazione e richiamo dei pensieri si moltiplica. Inoltre, queste tecniche tendono a funzionare ancora meglio se siamo naturalmente predisposti ad una memoria di tipo “fotografico”. Ossia, se il nostro cervello immagazzina con maggiore facilità le forme geometriche, le strutture, le distanze e le variazioni cromatiche.
5. Strategia V - Curare la propria salute ed estrarre parole-chiave
Una cosa che spesso dimentichiamo è che il cervello ed il corpo tendono a restituirci ciò che diamo loro.
In questo senso dovremmo smetterla di guardarli come strumenti da cui spremere il massimo risultato possibile, e cominciare invece a vederli come elementi da nutrire il più possibile affinché diano spontaneamente i loro frutti.
Quindi? Una buona memoria e buone capacità cerebrali discendono innanzitutto da un imprescindibile rispetto nei confronti del proprio corpo, della propria salute e dei propri ritmi biologici. In particolare:
- Dai al tuo corpo l'ossigeno di cui ha bisogno. Quando studi, per esempio, prova a tenere socchiusa la finestra o ad arieggiare la stanza; ti accorgerai immediatamente che la tua attenzione aumenterà, ti sentirai più sveglio e riuscirai a studiare con maggiore facilità.
- Fai attività fisica. L'attività fisica ossigena corpo e cervello. Senza dovere necessariamente dedicarsi a sport particolarmente faticosi, basterebbe anche una sola ora al giorno di passeggiata per rendere più efficace il proprio metabolismo ed ossigenare al meglio il proprio cervello. Tra l'altro la dottoressa Marilyn Albert, ricercatrice nel campo del funzionamento del cervello, ha scoperto che gli adulti hanno maggiore probabilità di conservare una buona memoria nella maturità se sono fisicamente attivi e sono dotati di una buona salute cardiovascolare.
- Mangia bene. Esistono decine e decine di teorie su cosa voglia dire “mangiare bene”, ed allo stesso modo le abitudini e la struttura di ognuno di noi ci rendono più e meglio predisposti ad assumere certe diete invece di altre.
Senza dovere necessariamente rivolgersi ad un nutrizionista, l'importante è non distaccarsi mai da certe elementari regole di buonsenso: varietà, non appesantirsi troppo, fare sempre colazione, fare un buon carico quotidiano di antiossidanti, non tralasciare né eccedere con gli zuccheri, e soprattutto non dimenticare di integrare nella propria dieta tutti quegli alimenti che contengono fosforo e vitamine del complesso B. Per esempio? Cereali, pesce, frutta secca. - Caffè? Sì, ma nelle giuste dosi. Sì, il caffè, le bibite in lattina, i the neri e verdi, e tutto quanto contenga caffeina, sicuramente accresce le nostre capacità cognitive, favorisce l'attenzione e migliora la rapidità delle nostre reazioni neurologiche.
Tuttavia, se assunte a dosi elevate, queste bevande finiscono semplicemente per essere controproducenti, poiché il loro effetto iper-stimolante non fa che compromettere le nostre capacità di memorizzazione ed apprendimento.
Attenzione quindi, e capisci il tuo limite di caffeina giornaliero. Certo, il limite di caffeina giornaliero di ognuno di noi può essere difficile da calcolare o capire, perché varia enormemente in base a fattori come sesso ed età; però ti può bastare semplicemente fare attenzione ai segnali del tuo corpo, e notare il numero di caffè, the o bibite oltre cui cominci a sentirti sconnesso, deconcentrato e nervoso. - Rilassati. Così come una cattiva memoria può produrre stress, allo stesso modo pare che, viceversa, l’80% dei disturbi dell’apprendimento derivi proprio da uno stress eccessivo.
Lo stress, infatti, induce le nostre ghiandole surrenali a produrre eccessive quantità di cortisolo, una sostanza neurotossica che può arrivare a logorare le sinapsi (i collegamenti tra masse di neuroni presenti nel nostro cervello).
Se dunque vuoi migliorare la tua capacità di apprendere e memorizzare devi sempre lasciarti un po’ di tempo per lavorare sulle preoccupazioni in eccesso, per distrarti con attività ricreative e per eliminare (o almeno imparare a gestire) il più possibile le fonti di ansia e stress. - Dormi. Anche qui, si vedono spesso consigli sul dormire 8, 9 o 10 ore al giorno. La verità è che ognuno di noi può avere esigenze variabili, a seconda della propria fisiologia innata e del proprio stato di stanchezza o stress.
Presta attenzione quindi costantemente alle tue esigenze di sonno e migliorerai enormemente la tua capacità di apprendere e memorizzare informazioni. Il sonno, infatti, è molto importante per “rigenerare” il sistema nervoso e rielaborare e consolidare tutte le informazioni apprese durante il giorno. Inoltre ci consente di tenere sempre al massimo le nostre capacità di attenzione e concentrazione.
Che si stia cercando di memorizzare una lista della spesa, un elenco di cose da fare od una storiella, un'ottima tecnica per facilitarne l'apprendimento è quella che consiste nel sintetizzarlo in un insieme di parole-chiave che ne riuniscano e ne sintetizzino i concetti fondamentali.
Molto spesso, per esempio, non c'è bisogno di ricordare un'intera lista della spesa quando possiamo ricordare solo l'elenco dei reparti del supermercato da visitare. Non c'è bisogno di ricordare l'intero insieme dei compiti lavorativi da svolgere durante la giornata quando possiamo ricordare l'elenco dei due o tre clienti per i quali questi compiti andranno svolti.
Questa tecnica, in particolare, assume una particolare efficacia quando:
- Scegliamo parole-chiave attraverso il principio di Pareto: Il principio di Pareto dice che, generalmente, un gran numero di effetti dipende da un molto minore numero di cause. Scegliere le parole-chiave attraverso questo principio quindi vuol dire scegliere quelle poche parole che siano in grado automaticamente di richiamarne molte. E dovrai comprendere tu stesso, di volta in volta, quali parole saranno in grado di svolgere al meglio questo compito.
- Scegliamo parole-chiave associate ai concetti che facciamo più fatica a ricordare. Già, perché concentrandoci solo sui concetti che facciamo fatica a ricordare, concentreremo le nostre energie solo laddove è realmente necessario. Il resto, essenzialmente, “verrà da sé”.
- Scegliamo parole-chiave semplici da ricordare. Questo punto non contraddice quello precedente. Anzi, lo bilancia e lo potenzia. Si da un “involucro” semplice da ricordare al concetto che per noi risultava più difficile. Il che conferirà alle nostre capacità di apprendimento una sostanziosa marcia in più.
Ma come scegliere parole-chiave semplici da ricordare? Beh, prova a selezionarle ed estrarle in maniera che si distinguano nitidamente l'una dall'altra e che ognuna di esse sia semplice e nel contempo profondamente significativa.