Adesso la frutta esotica è anche italiana

Avocado, mango, papaya, litchi e banane: in Sicilia, ma anche in Calabria e in Puglia, vengono coltivati con successo, complice il cambiamento climatico che ha innalzato la temperatura.

Per di più la distanza tra produttori e consumatori si accorcia e il contenuto di vitamine e antiossidanti ne guadagna!

Non ci sono mai buone notizie quando si parla di surriscaldamento del pianeta e dei cambiamenti climatici che ne conseguono.

Ma forse ne abbiamo trovata una: in Italia ora si produce anche la frutta esotica. Soprattutto in Sicilia, seguita da Calabria e Puglia. Potremo quindi gustare avocado, mango, papaya, banane, maracuja, litchi italiani, tutte produzioni di qualità, spesso biologiche.

Ci guadagna la nostra salute – perché la frutta che non ha percorso lunghe distanze in nave o in aereo arriva sulle nostre tavole più ricca di vitamine e antiossidanti – e si riduce l’impatto sull’ambiente – visto che un viaggio più breve dal campo alla tavola causa meno emissioni di gas serra.

Per l’economia ortofrutticola italiana, si tratta più che altro di una strategia di sopravvivenza: secondo una recente indagine di Coldiretti, alla base di queste produzioni c’è spesso l’iniziativa di giovani agricoltori che hanno scelto di recuperare e rivitalizzare terreni abbandonati o in precedenza destinati alla produzione di agrumi.

Nel 2019 il consumo di frutti esotici in Italia è stato pari a 890mila tonnellate, soprattutto banane e ananas. Dati forniti a dicembre 2021 da CSO Italy. In sostanza: sulle nostre tavole avremo sempre più frutta esotica e meno arance, limoni o mandorle.

1. AVOCADO - Migliora la funzionalità del cervello e protegge gli occhi

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Frutto della pianta Persea gratissima (originaria del Messico e dell’America Centrale dove è ancora molto diffusa), in Italia l'avocado è coltivato soprattutto nelle due varietà Hass, dalla buccia ruvida e violacea, e Fuerte, più grande e con la scorza verde e liscia.

Si caratterizza per la polpa “burrosa” ricca di grassi buoni omega 3 e omega 6, importanti per la salute dell’apparato cardiovascolare.

Ha inoltre un contenuto elevato di vitamina E, carotenoidi, vitamine del gruppo B e potassio. È un frutto nutriente, molto apprezzato anche da chi segue diete vegetariane o vegane.

Uno studio condotto da ricercatori della Tufts University di Boston (USA) suggerisce che consumare un avocado fresco ogni giorno (attenti però alle calorie!) possa migliorare i processi cognitivi e la vista grazie al contenuto di luteina, un pigmento della famiglia dei carotenoidi con dimostrati effetti antinfiammatori e antiossidanti per il cervello e per gli occhi.

Gli scienziati hanno studiato le abitudini alimentari di 40 persone in salute di età superiore ai 50 anni, nella cui dieta era incluso il consumo di un avocado al giorno per 6 mesi.

Il risultato è stato un aumento del 25 per cento dei livelli di luteina negli occhi, un miglioramento della memoria e delle capacità di problem-solving, rispetto alle persone di un gruppo di controllo che non aveva mangiato avocado.

Secondo Elisabeth Johson, principale autrice dello studio: «I dati suggeriscono che gli acidi grassi monoinsaturi, la fibra e la luteina rendono gli avocado particolarmente efficaci nell’aumentare i livelli neurali di luteina, con effetti positivi sugli occhi e il cervello».

2. MANGO - Abbassa il livello degli zuccheri nel sangue

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Frutto della Mangifera indica, originaria del Sudest asiatico, il mango matura a partire dalla tarda estate e si raccoglie in autunno fino alla metà di dicembre.

In Italia è coltivato soprattutto nella varietà Glenn che ha trovato il suo habitat ideale nel clima della Sicilia: frutti di media pezzatura (300-500 grammi), polpa di colore giallo intenso molto profumata e gustosa.

È una buona fonte di vitamine, soprattutto la C, antiossidanti (carotenoidi e polifenoli), minerali e fibre. Ha attività antinfiammatorie e antimicrobiche dovute alla presenza di flavonoidi come la quercetina.

Sembra inoltre che il consumo di questo frutto aiuti a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue delle persone sovrappeso od obese.

È quanto emerge da uno studio statunitense dell’Oklahoma State University, secondo cui il mango contiene molti composti bioattivi, tra i quali la mangiferina, un antiossidante che, insieme alle fibre, ha dimostrato effetti benefici sulla glicemia di un gruppo di persone obese seguite nella ricerca.

Saranno però necessari ulteriori studi per confermare i dati.

La mangiferina ha mostrato anche significative proprietà antinfiammatorie e antitumorali nei confronti dell’intestino in diverse ricerche condotte sui topi o su modelli cellulari.

 

3. PAPAYA - Aiuta la digestione ed è ricca di antiossidanti

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Tra aprile e novembre, nei climi miti di Calabria e Sicilia, si coltiva la papaya, il frutto della Carica papaya, una pianta nativa dell’America Centrale.

La varietà più diffusa è la Formosa, che può raggiungere il peso di 3 chili, ha la polpa rossastra e un sapore deciso.

È un’ottima fonte di antiossidanti e contiene un enzima, la papaina, in grado di rompere e digerire le proteine, pertanto può essere di aiuto consumarla a fine pasto. La maggiore concentrazione dell’enzima si trova però nel frutto acerbo.

Da alcuni anni il mercato degli integratori propone anche la papaya fermentata, un prodotto ottenuto dalla fermentazione e macinazione del frutto e di cui si pubblicizzano diverse proprietà, tra cui la capacità di contrastare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare, di combattere gli stati di affaticamento e rafforzare le difese immunitarie.

Ma l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che a oggi non ci sono studi in grado di dimostrare l’efficacia antiossidante e antinvecchiamento degli integratori di papaya fermentata su soggetti sani e ben nutriti.

La papaya è sicuramente molto ricca di sostanze antiossidanti, ma questa è una caratteristica di tutta la frutta e la verdura, sia di provenienza mediterranea sia tropicale.

4. MARACUJA - Favorisce il transito intestinale e controlla il colesterolo

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È il frutto della Passiflora edulis, originaria del Paraguay. Ne esistono due varietà, i cui frutti differiscono per dimensioni e per il colore della buccia, rispettivamente, rosso-bruna o gialla.

La maracuja, nota anche come “frutto della passione”, ha poche calorie (circa 36 in 100 grammi) e, grazie al suo elevato contenuto di fibre, protegge la salute dell’intestino ed è consigliata a chi ha il colesterolo alto nel sangue.

La presenza delle vitamine A e C, oltre che di flavonoidi, la rendono un efficace antiossidante e benefica per la vista e la pelle.

Contiene anche potassio che favorisce l’idratazione dell’organismo e aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna e a regolare la frequenza cardiaca.

Secondo uno studio della Paraíba State University di Campina Grande, in Brasile, nei soggetti affetti da diabete tipo 2 (diabete dell’adulto e dell’anziano), la maracuja a polpa gialla riduce l’insulino-resistenza, cioè la resistenza all’azione dell’insulina che costringe questi pazienti ad assumere farmaci o a somministrarsi insulina per controllare i livelli di glucosio nel sangue.

I risultati dello studio non sono ancora conclusivi, ma aprono la strada all’introduzione di questo frutto nella dieta dei diabetici tipo 2 o allo sviluppo di nuovi integratori.





5. BANANA E LITCHI

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- BANANA. Contrasta lo stress e la fatica. E risolleva l’umore
Nella Conca d’Oro, la pianura dove è adagiata Palermo, si coltivano anche le banane, che hanno bisogno di clima mite (minimo 10 °C) e umidità.
I suoi frutti sono nutrienti e apprezzati. Per la loro ricchezza di potassio possono essere ottimi alleati contro la ritenzione idrica e la sensazione di gonfiore.
Uno studio condotto in Austria all’Istituto di psicologia ha concluso che la banana combatte gli stati di stress e contrasta il rischio di depressione.
Merito del suo contenuto di triptofano, un amminoacido essenziale che l’organismo umano utilizza per produrre la serotonina, il cosiddetto “ormone del buonumore” che può anche contribuire a diminuire il senso di affaticamento.
Inoltre la vitamina B9 (acido folico) di cui è ricca la banana aiuterebbe la serotonina a raggiungere più velocemente il cervello.
Alcuni studi hanno infatti evidenziato una carenza di acido folico nella metà dei pazienti affetti da depressione.

 

- LITCHI. Attivano il metabolismo (ma attenti agli zuccheri!)
Chiamato anche “ciliegio della Cina”, il Litchi chinensis è un albero del Sudest asiatico, che richiede un clima tropicale o subtropicale.
Alcune zone rurali della Sicilia ne hanno permesso l’insediamento e l’ottima crescita, con frutti che maturano ad agosto.
I litchi sono succosi e ricchi di vitamina C – che favorisce il funzionamento del sistema immunitario – di vitamine del gruppo B – che attivano il metabolismo – di potassio – prezioso per la salute cardiovascolare – e di rame – necessario alla produzione dei globuli rossi.
Sono anche ricchi di polifenoli, in particolare flavonoidi e antocianine con attività antinfiammatoria, antiossidante e antitumorale.
A causa dell’elevato contenuto di zuccheri, sono sconsigliati a chi soffre di diabete.








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