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Animali “musicisti”: dagli uccelli ai serpenti i suoni dalla natura

Noi uomini non siamo i soli ad apprezzare le melodie.

Molti animali hanno un ottimo udito e producono suoni raffinati per comunicare con i loro simili.

I maschi, in alcuni casi, sanno essere buoni compositori perché questa caratteristica servirà loro a fare bella impressione sull’altro sesso e a tenere a bada i rivali.

Anzi, per alcune specie la forza fisica e l’estetica passano in secondo piano e la capacità nel canto diventa il primo criterio nella scelta del partner.

La femmina ascolta, valuta ed emette un giudizio, ma può essere molto severa.

Gli uccelli hanno un posto di primo piano tra gli animali musicisti, ma la lista degli artisti va oltre e coinvolge animali molti diversi tra loro. Scopriamoli insieme.

 

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1. Usignoli e scimmie urlatrici

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- CAMPIONE DI CANTO

Non è uno dei volatili più belli e variopinti, ma in quanto a doti musicali l’usignolo (Luscinia megarhynchos) ha pochi rivali.
Ogni maschio per richiamare l’attenzione delle femmine compone melodie complesse in cui utilizza un'ampia gamma di note, lunghe o brevissime, variazioni di volume, molti effetti sonori.
In una sola canzone può produrre fino a 260 strofe diverse.
Nella stagione degli amori gli usignoli non si fermano neppure nelle ore notturne, dando vita a una colonna sonora insuperabile: molti compositori hanno celebrato l’usignolo nelle loro opere, tra cui Beethoven nella Sesta Sinfonia. In primavera frequenta le siepi nelle nostre campagne, ma resta nascosto e non si vede: è il suo canto a tradirne la presenza.
usignolo

 

 

- DALL’ALTO DEGLI ALBERI

La calma delle foreste del Sudamerica è interrotta all’alba e al tramonto dai canti delle scimmie urlatrici (sotto, due femmine e un maschio di Alouatta caraya).
Sono tra gli animali più rumorosi al mondo: anche tra la vegetazione il loro richiamo viaggia per più di 3 chilometri.
I veri musicisti tra i primati sono però i gibboni, una famiglia di scimmie senza coda, vere specialiste della vita sugli alberi del Sudest asiatico.
Maschio e femmina fanno coppia fissa e si mantengono in contatto con sofisticate melodie, alternandosi a vicenda nel canto.
Sono cosi brave a modulare i suoni da rivaleggiare con i cantanti umani più dotati.

scimmie urlatrici

2. Cicale e manachini deliziosi

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- FESTA TUTTA L’ESTATE

Le cicale con il loro frinire (è il nome del loro incessante richiamo) sono la colonna sonora dell’estate.
I maschi cominciano la mattina presto e si fermano solo a notte inoltrata, perché le femmine li giudicano soprattutto in base a questo: fermarsi vuol dire rinunciare alla stagione riproduttiva.
Il canto penetrante delle cicale è prodotto da strutture rigide che sono fatte vibrare rapidamente nell’addome, che è vuoto per metà per amplificare il suono, un po' come una chitarra.
Le specie tropicali producono suoni così potenti da coprire anche i canti degli uccelli.
Per questo, quando cantano, disattivano il loro udito per non danneggiarlo!
cicala

 

 

- CANTARE CON LE ALI

Un uccello delle foreste di quota del Sudamerica, il manachino delizioso (Machaeropterus deliciosus), canta utilizzando un sistema unico al mondo: sbatte rapidamente le ali producendo un suono squillante.
Ogni ala ha una penna col rachide (la “costa” centrale rigida della penna) modificato e formato da sette creste.
Accanto a questa penna, se ne trova un’altra strana, con la punta rigida e incurvata: quando l’uccello muove le ali, le strofina tra loro, producendo suoni... come se stesse suonando un violino.
Oltre a cantare, durante il corteggiamento il manachino si esibisce in numerose figure acrobatiche.

manachino delizioso

3. Raganelle e megattere

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- LA MUSICA DEL PALLONCINO

Rane, rospi e raganelle cantano nella stagione delle piogge per attirare il loro partner.
I maschi riempiono una membrana elastica sotto il capo, il cosiddetto sacco vocale, con aria compressa che poi liberano, producendo una varietà di suoni che caratterizzano la notte di boschi e foreste.'
Sotto, una raganella Hyperolius marmoratus: vive nelle zone umide dell'Africa meridionale e si arrampica sui canneti per diffondere i suoi richiami, che ricordano un cicalino di allarme immerso in acqua.
Questa colorazione vistosa lascia posto a una più sobria nelle ore diurne, quando l'attività si riduce.
raganella Hyperolius marmoratus

 

 

- COME UNA CANARINO

Tra i musicisti marini, le megattere sono le balene che compongono le melodie più complesse.
I singoli individui producono vere e proprie canzoni, composte da più strofe, che cambiano anno dopo anno e in acqua si trasmettono per decine di chilometri.
Anche i beluga (Delphinapterus leucas), i delfini bianchi del Polo Nord, sono molto rumorosi: emettono suoni più acuti delle megattere, che ricordano quelli degli uccelli.
Lo fanno, al pari degli altri delfini, forzando aria compressa attraverso apposite fessure all’interno delle cavità del capo.

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4. Serpenti a sonagli e ragni

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- IL RUOLO DEL SONAGLIO

I rettili possono emettere suoni, come nel caso dei serpenti a sonagli che fanno oscillare la coda producendo una vibrazione caratteristica.
Il principio di funzionamento è quello delle maracas, lo strumento sudamericano costituito da piccole zucche piene di semi e sassolini, che fanno rumore per scuotimento.
II sonaglio del rettile, però, non serve per comunicare con un membro della propria specie, ma per spaventare i nemici.
Se qualcuno si avvicina troppo, il serpente attiva il suo sonaglio e solleva il capo, come nella foto sotto di un Crotalus viridis, per mandare un messaggio preciso: non ti avvicinare perché ti mordo.
Crotalus viridis

 

 

- SERENATA CON LE VIBRAZIONI

Anche i ragni possono “cantare” però non producono suoni da noi percepibili, bensì vibrazioni che si propagano sulla ragnatela.
Il maschio che si avvicina alla femmina annuncia la sua presenza con una “serenata” fatta di tambureggiamenti prodotti con le appendici davanti al capo (i pedipalpi), per fare in modo di essere accettato dalla compagna, che spesso è più grande e aggressiva di lui.
Molte specie che costruiscono una ragnatela circolare, come questa argiope (Argiope bruennichi) nella foto sotto, che vive anche in Italia, fanno vibrare i fili di seta con precise sequenze per comunicare.

argiope



5. L'uccello lira e i lupi

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- L’ARTE DI COPIARE

L'uccello lira (Menura novaehollandiae) per battere i rivali in amore non usa soltanto il bel canto, ma attiva anche la sua creatività.
Il maschio incorpora infatti i canti di altre specie per rendere le sue melodie più suggestive.
La cosa stupefacente è che, se capita l’occasione, riproduce anche i suoni artificiali emessi dall’uomo nelle vicinanze, come l’allarme delle automobili, il click delle fotocamere e i rumori di macchinari, come le motoseghe.
Questo uccello vive nel sottobosco delle foreste dell'Australia e deve il suo nome alle lunghe penne a forma di “S” che ricordano vagamente la sagoma di una lira, un antico strumento a corde.
uccello lira

 

 

- NON SOLO ALLA LUNA

L'immagine dei lupi che ululano alla luna è stata celebrata in così tanti film e racconti da diventare un comportamento “scientificamente provato".
In realtà i lupi (Canis lupus) diffondono i loro richiami anche nelle notti senza luna e pure di giorno.
Lo fanno per mantenere unito il branco e per ricordare ai lupi che vivono nei dintorni che quel territorio è già occupato.
Quando cantano insieme, i vari individui modulano il proprio ululato (ognuno produce una nota leggermente diversa) e per questo danno l'impressione di essere più numerosi che nella realtà.
Il suono emesso è così cupo e potente da viaggiare in condizioni ideali fino a 10-16 km di distanza, a seconda del tipo di ambiente.

lupi






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