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Antiossidanti e radicali liberi: 5 cose importanti da sapere

Chi non ha mai sentito parlare di antiossidanti e radicali liberi? Ma cosa realmente sono, come vengono prodotti e quali sono i loro effetti sul organismo umano?

Vedremo di seguito cosa sono i radicali liberi e il perché possono provocare vari disturbi nel nostro organismo, cosa sono gli antiossidanti e perché la loro azione è così importante. Scopriamolo insieme.

1. I radicali liberi e il loro pericolo

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L'uomo ha bisogno di ossigeno per sopravvivere: il corpo, infatti, usa l'ossigeno per ottenere energia dal cibo che serve a sostenere l'insieme dei processi metabolici interni. Per nutrire le cellule, l'ossigeno è trasportato in tutte le strutture dell'organismo dall'emoglobina, che contiene ferro (è per questo che il sangue è rosso scuro): grazie all'emoglobina il nostro sangue può assorbire una quantità di ossigeno 50 volte superiore alla capacità di assorbimento dell'acqua. Il processo di conservazione dell'ossigeno in energia è chiamato ossidazione ed è essenziale per la vita.  

C'è però un effetto collaterale: il processo di ossidazione crea radicali liberi che possono essere pericolosi per le nostre cellule. I radicali liberi sono costantemente creati all'interno del corpo: mentre leggete queste parole, i radicali liberi vengono prodotti in massa nel vostro organismo. Ora, benché una certa quantità di radicali liberi sia necessaria per l'attività del nostro sistema immunitario che ci difende dai batteri, un eccesso di radicali liberi causa rapidamente problemi di salute. 

I radicali liberi, quindi, sono prodotti di “scarto” che si formano naturalmente all’interno delle cellule del corpo quando l’ossigeno viene utilizzato nei processi metabolici per produrre energia (ossidazione). Per apprezzare pienamente il danno causato dai radicali liberi basta fare una rapidissima dimostrazione chimica. I radicali liberi sono molecole con un elettrone "spaiato" nella sua orbit esterna. Disgraziatamente per noi, gli elettroni sono creature molto socievoli e preferiscono viaggiare in coppia.

Così i radicali liberi provano ad acchiappare un altro elettrone da un'altra molecola, non esitando a rompere una coppia per ottenere un partner. Così facendo si creano altre molecole instabili, cioè dotate di un elettrone "spaiato". In breve si crea una reazione a catena all'interno del nostro corpo che danneggia le cellule. Per fare un esempio pratico, i radicali liberi sono prodotti dall'ossidazione, lo stesso processo che fa arrugginire l'automobile quando è esposta agli agenti atmosferici o che causa l'irrancidimento del burro quando è conservato fuori dal frigo. Benché il nostro corpo non irrancidisca o arrugginisca, le nostre cellule sono colpite da un meccanismo simile che spiega perché i radicali liberi sono dannosi.

Essi sono prodotti normalmente dal nostro organismo, ma la loro quantità può essere considerevolmente aumentata da agenti esterni, come gli inquinanti, che sono in rapida diffusione nel nostro ambiente. I pesticidi e il fumo di sigaretta possono causare un notevole incremento nella produzione di radicali liberi. Il mondo in cui viviamo è drammaticamente cambiato nel corso di pochi decenni e ci espone a una grande quantità di radicali liberi: l'inquinamento e l'alimentazione moderna sono i principali responsabili dei questo aumentato pericolo.

2. Radicali liberi, malattie e necessarietà

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I radicali liberi non possiamo vederli né sentirli, sono subdoli e silenziosi, eppure rappresentano una costante minaccia per il nostro organismo, perché ne minano l’integrità esercitando una vera e propria aggressione cellulare. Sono dei sottoprodotti dell'ossidazione, processo che si realizza quando l'organismo "brucia" il cibo ricavandone energia e quando "brucia" germi e sostanze tossiche come l'ozono e il monossido di carbonio.

Questi piccoli incendi producono "scintille": sono i radicali liberi, molecole dotate di grande reattività che danneggiano innanzitutto la delicata membrana che circonda le cellule, disturbano il materiale genetico e distruggono importanti enzimi, causando meccanismi di reazione a catena che si diffondono nei nostri tessuti. Numerose ricerche suggeriscono che i radicali liberi contribuiscono a una grande quantità di malattie tra le più comuni, come i disturbi delle coronarie, del polmone, alcuni tipi di cancro, la cataratta, l'artrite reumatoide, le malattie neurodegenerative (come il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer) e lo stesso processo di invecchiamento.

Non sempre i radicali liberi sono dannosi. Alcuni enzimi hanno bisogno della loro azione per funzionare al meglio; un radicale libero come l'ossido nitrico (NO in sigla) è essenziale per mantenere dilatati al punto giusto i vasi sanguigni e quindi permettere una corretta circolazione del sangue. I radicali liberi sono richiesti per uccidere i germi e aiutare le cellule del nostro sistema immunitario ad attaccare i batteri. Questo fenomeno è visibile quando ci produciamo una ferita sulla pelle: subito compare del rossore attorno alla ferita, che segnala l'infiammazione prodotta dall'azione dei radicali liberi generati dalle cellule immunitarie (leucociti) per uccidere i batteri che potrebbero produrre un'infezione. I problemi sorgono quando il nostro organismo produce troppi radicali liberi e il processo è fuori controllo. E' l'equilibrio che è importante, quindi, non tanto i radicali liberi in se stessi.

3. DNA e danno da radicali liberi

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Tutta la vita sulla Terra è costruita sull'informazione genetica contenuta nel DNA, la più importante ( e anche la più complessa) molecola del mondo e che è la sigla dell'acido deossiribonucleico. Tutti i messaggi dell'ereditarietà sono contenuti nel DNA, che quindi garantisce la riproduzione della vita sulla Terra. Il DNA è presente in ogni cellula del nostro corpo e contiene una quantità di informazioni tale da riempire oltre 3.000 libri. E' composto, inoltre, da 2 catene collegate assieme a formare una spirale o doppia elica. I messaggi genetici sono scritti in questa spirale in una forma chimica conosciuta come "coppie di basi" che uniscono la doppia elica come i gradini di una scala a chiocciola. 

Quando la cellula si divide e si moltiplica, la doppia elica si separa e ciascuna catena porta la stessa informazione genetica nelle 2 nuove cellule. I radicali liberi danneggiano il DNA attaccando gli zuccheri e i fosfati che formano la "colonna vertebrale" della doppia elica. Una volta che questa viene danneggiata, il DNA non può fornire istruzioni corrette per fabbricare proteine: questo fenomeno conduce a mutazioni e alla creazione di sostanze che non dovrebbero esserci all'interno del corpo. Un eccesso di radicali liberi colpisce il nostro organismo al più importante livello, nel suo programma di base. I radical liberi possono attaccare qualsiasi tipo di cellula. I loro bersagli primari sono i grassi (o lipidi) che ricoprono la parete delle nostre cellule. Questo tipo di attacco è chiamato lipoperossidazione poiché sono innanzitutto i grassi a essere danneggiati dall'ossidazione.

Uno dei massimi esperti dei radicali liberi, Catherine Rice-Evans, direttore del gruppo di ricerca sui radicali liberi della Guy's Medical School di Londra, spiega: "All'interno della parete cellulare ci sono diversi componenti che svolgono differenti compiti. I radicali liberi attaccano i lipidi e danneggiano la membrana cellulare causando la distruzione di queste componenti. Si può paragonare tutto ciò a un uovo che viene danneggiato o rotto: il suo contenuto fuoriesce e si disperde. Un punto importante è la reazione a catena che si crea e che è responsabile del danno alle membrane e che, al tempo stesso, induce una morte prematura della cellula o un'alterazione della sua risposta agli ormoni e ai neurotrasmettitori. I radicali liberi danneggiano anche i sistemi enzimatici sregolando così importanti reazioni interne al nostro corpo; inoltre, possono causare mutazioni genetiche nelle nostre cellule inducendole a trasformarsi in cellule maligne (cancro)".

4. Gli antiossidanti

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Negli ultimi anni un pugno di molecole (betacarotene, vitamine C ed E), ha prodotto un grande scalpore nel mondo della scienza e della medicina, in quanto è risultato che questi e altri nutrienti agiscono come "antiossidanti" (cioè hanno la potenzialità di conservarci più in salute, giovani più al lungo). Gli scienziati hanno fatto queste eccezionali scoperte quando si sono spinti a studiare più da vicino il legame fra la dieta e lo sviluppo di certe malattie.

Uno dei risultati più importanti di questi studi è la dimostrazione che chi vive in paesi dove l'alimentazione è più ricca di frutta e verdura, sviluppa meno malattie cardiovascolari e tumorali. Ulteriori ricerche hanno suggerito che questa protezione verso le malattie è dovuta agli alti livelli di antiossidanti, vitamine e minerali, contenuti nella frutta e nei vegetali. Oggi, le malattie degenerative costituiscono la maggioranza dei problemi di salute. E' stato scoperto che gli antiossidanti contenuti nella frutta, nei vegetali e determinate erbe possono aiutare a prevenire proprio numerose malattie degenerative.

Il betacarotene (che è il precursore della vitamina A, per così dire la sua forma vegetale), le vitamine C ed E, il selenio, il rame, lo zinco, il manganese e altri nutrienti sono tutti antiossidanti, il che vuol dire che non solo migliorano il nostro benessere, ma proteggono anche le cellule del nostro corpo. Gli antiossidanti funzionano rallentando significativamente o impedendo l'ossidazione (danno dal processo dell'ossigeno) causato dai radicali liberi che può condurre a disfunzione cellulare o all'insorgenza di problemi come malattie al cuore e diabete. Gli antiossidanti possono anche migliorare le funzioni immunitarie e forse ridurre il rischio d'infezione e cancro.

Sarebbe il caso, quindi, di prendere in considerazione l'assunzione di integratori antiossidanti. Nelle farmacie, nelle erboristerie, nei negozi di prodotti biologici e, sempre più spesso, nei supermercati, sono disponibili molte combinazioni di questi nutrienti sotto forma di compresse o capsule. Alcuni antiossidanti vengono, inoltre, aggiunti a molti cibi come conservanti naturali. Per esempio, la vitamina E viene aggiunta ad alcuni grassi e oli per ritardarne il processo di irrancidimento, e la vitamina C viene usata come "correttore" per rendere più elastico il glutine nel pane bianco. Gli antiossidanti possono essere identificati sulle etichette dei cibi in questo modo:

  • la vitamina E viene riportata come E306-E309;
  • la vitamina E naturale come E306;
  • E307, E308 ed E309 sono tutte forme sintetiche di vitamina E;
  • la vitamina C viene riportata come E300-E304, ma può essere indicata anche come acido ascorbico.

Nell'organismo ci possono essere differenti livelli di radicali liberi in eccesso a seconda dello stress, dell'alimentazione e dello stile di vita. Per questa ragione non abbiamo sempre bisogno della stessa quantità di antiossidanti.



5. La risposta antiossidante contro i radicali liberi

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Le sostanze antiossidanti riportano l’equilibrio chimico nei radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro gli elettroni di cui sono privi. L’organismo umano si difende naturalmente dai radicali liberi producendo degli antiossidanti endogeni come la superossido dismutasi, la catalasi e il glutatione. Superata una certa soglia è necessario un apporto esterno di antiossidanti (Vitamine: vitamina C, vitamina E, betacaroteni, e micronutrienti ed enzimi: selenio, rame, zinco, glutatione, coenzima Q10, ecc.

Tra gli alimenti dai poteri antiossidanti per eccellenza troviamo la frutta dal colore nero ad esempio uva e prugne, mirtilli, more fragole e ciliege, il pompelmo rosa. Anche il cavolfiore, la melanzana, il pomodoro, i fagiolini, gli spinaci, hanno potere antiossidante. Gli antiossidanti possono essere utilizzati per lottare contro l'eccesso di radicali liberi, neutralizzandoli e prevenendone i danni all'interno dell'organismo, e, infine, trasformandoli in sostanze meno dannose. Studi su larga scala hanno mostrato al di là di ogni dubbio che bassi livelli di betacarotene e di vitamine come la C e la E possono indurre alti livelli di malattia.

Ogni anno nuovi antiossidanti vengono scoperti, e la ricerca più avanzata a livello mondiale mostra che queste sostanze vitali costituiscono uno strumento fondamentale per aiutare il nostro sistema immunitario a combattere le malattie, e anche per prevenire problemi come la cataratta e altri disturbi legati all'età. Gli antiossidanti sono presenti in diversi cibi. Sono sostanze sicure se prese in quantità ideali e servono a favorire il raggiungimento della buona salute e a mantenerla.

Sfortunatamente la stessa cosa non si può dire di numerosi farmaci che vengono normalmente prescritti, e che in misura crescente presentano effetti indesiderati mentre diminuiscono la loro efficacia. Tutti i farmaci hanno effetti collaterali, inoltre la ricerca sta dimostrando che questi "farmaci miracolosi" semplicemente non mantengono le loro promesse iniziali. Diversi studi dimostrano che l'uso di supplementi è mille volte più sicuro dei farmaci. Nell'arco di 5 anni, nessuna segnalazioni di morte dovuta all'uso di supplementi vitaminici è stata mai riportata ai Centri di controllo medico di tutto il mondo, mentre nello stesso periodo, farmaci di tutti i tipi hanno causato più di 1000 morti (esclusi i suicidi da overdose). 






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