“Prevenire è meglio che curare”. Non è solo un modo di dire, ma un motto che dovremmo fare nostro in ogni ambito. Soprattutto quando la cura rischia di essere molto più costosa della prevenzione.
È per questo che ci sono le assicurazioni: sono un modo per unirsi nell’affrontare danni altamente probabili, mettendo tutti piccole cifre in una sorta di cassa comune che possa servire anche nel caso in cui siano richieste cifre importanti.
Nate nell’ambito del commercio a seguito di un incendio che devastò Londra nel 1666, le polizze assicurative si sono decisamente evolute nel corso degli anni e oggi devono essere considerate alla base di qualsiasi pianificazione finanziaria.
Ci tutelano infatti da esigenze primarie come la capacità di produrre reddito e, ancor più, dal rischio di gravare economicamente sui familiari a noi più vicini in caso di eventi imprevisti o catastrofici.
Ci sono molte situazioni che possono verificarsi nella vita di una persona, come incidenti, malattie, danni alla proprietà, incendi, disastri naturali e così via. Senza un’adeguata assicurazione, queste situazioni potrebbero causare gravi perdite finanziarie e difficoltà economiche.
1. UN TREND IN CRESCITA, COSE E PERSONE
Forse a causa dello stato di incertezza in cui ci troviamo dopo il Covid, negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione delle famiglie italiane nei riguardi delle coperture assicurative, anche in ambiti differenti rispetto a quelli tradizionali come RC Auto o altri rami elementari.
Secondo le statistiche dell’Ania (l’associazione delle imprese assicuratrici operanti in Italia), infatti, nel 2022 i premi totali Danni sono cresciuti del 6,0% rispetto all’anno precedente, tanto da arrivare a quota 41,5 miliardi di euro.
Particolare attenzione viene data al comparto Infortuni e a quello Malattia, che sono cresciuti rispettivamente del 4,7% e del 13,0%. Di fronte agli imprevisti, meglio assicurarsi per evitare sgradite sorprese.
In ambito assicurativo esistono infatti due principali ambiti, chiamati “rami”: quello Danni che tutela i beni e le cose e quello Vita che tutela le persone.
E tutelarci ci aiuta non solo a preservare le nostre disponibilità economiche in caso di danno (alcuni probabili come la premorienza, altri sempre più frequenti come quelli atmosferici) ma ci consente anche una maggior serenità in quanto sappiamo che, in caso di evento negativo, si avrà il supporto finanziario necessario per far fronte alle spese impreviste o per riparare i danni subiti.
In sintesi, assicurarsi è importante per proteggere se stessi, la propria famiglia e i propri beni contro gli imprevisti e le conseguenze finanziarie che potrebbero derivarne.
Nell’ambito della protezione alla persona (e quindi del ramo Vita) le polizze si distinguono in due principali coperture.
Il “caso morte” consente ai beneficiari di avere un capitale o una rendita nel caso in cui l’assicurato (che deve esserne consenziente e accettare la copertura assicurativa sulla sua testa) muoia. Chi ha stipulato un mutuo, o chi è l’unica (o la principale) fonte di reddito familiare, può tutelare i propri cari sottoscrivendo questo tipo di assicurazione.
La più diffusa tipologia di assicurazione caso morte è la polizza temporanea ma può essere prevista anche una polizza “a vita intera”, che copre l’assicurato per tutta la vita senza un termine prestabilito. L’indennizzo, in questo caso, è certo e viene erogato ai beneficiari soltanto dopo l’evento negativo.
2. INVESTIRE PER IL FUTURO
La polizza “caso vita” garantisce invece un capitale o una rendita soltanto se, a una scadenza predeterminata, l’assicurato è ancora in vita.
Chi stipula un’assicurazione caso vita investe quindi una somma che sarà restituita alla scadenza della polizza insieme agli interessi maturati.
Le polizze caso vita sono sostanzialmente di tre tipi. Possono essere:
1) a “capitale differito”, quando alla scadenza del contratto viene erogato il capitale investito rivalutato degli interessi;
2) a “rendita differita”, e in questo caso il beneficiario riceve una rendita con scadenze periodiche, mensili o annuali, a partire da una data contrattualmente stabilita;
3) a “rendita immediata”, che prevede che il premio stabilito sia versato in un’unica soluzione e la rendita inizi a essere percepita come un vitalizio immediatamente dopo il versamento.
LA DOMANDA DA FARE
Le polizze assicurative sono strumenti da un lato semplici ma dall’altro estremamente complessi in quanto devono tenere in considerazione una pluralità di aspetti, probabilità e possibili casistiche.
Per questo motivo è importante leggere bene i Documenti di informativa precontrattuale (Dip) per capire le caratteristiche della polizza che si acquista ponendo attenzione soprattutto alla parte dedicata alle esclusioni: è importante essere consapevoli di che cosa si stia realmente assicurando per evitare spiacevoli sorprese in caso di un imprevisto dal quale eravamo convinti di essere coperti.
Formalmente rientrano all’interno delle polizze vita anche strumenti di investimento come le gestioni interne separate o le polizze index o unit linked; ma il consiglio di base è quello di rivolgersi a un intermediario bancario per gli investimenti e a una compagnia assicurativa per le esigenze di protezione.
Infine, prima di scegliere un’assicurazione, è importante valutare le proprie esigenze e budget per trovare la soluzione migliore anche valutando le proposte di più intermediari.
3. ATTENZIONE A NON “AUTO-ASSICURARSI”
Sarà il nostro essere superstiziosi, sarà la bassa educazione finanziaria, ma solitamente consideriamo una buona forma di autoassicurazione lasciare del denaro depositato sul nostro conto corrente bancario.
Questa è però la peggiore scelta si possa fare per la nostra tutela.
Se si lascia una somma di denaro sul conto“perché non si sa mai”, da un lato non si ha una chiara idea di quanto siano probabili certi accadimenti (errore comportamentale di overconfidence, di cui abbiamo parlato in un numero precedente) né quanto sia sufficiente per fronteggiare eventuali emergenze.
È difficile perimetrare le possibili conseguenze di un qualsiasi evento, come un incidente, una malattia o un danno atmosferico, e quindi è complicato capire quanto denaro sia realmente necessario per affrontarle.
In altre parole, l’autoassicurazione non fornisce una copertura adeguata e può creare una falsa sensazione di sicurezza. Non si può sapere con certezza quanto denaro sarà necessario per affrontare un imprevisto, e quindi non è possibile quantificare il “non si sa mai”.
Inoltre, soprattutto in periodi di forte inflazione, il denaro inutilizzato potrebbe essere usato in modo più efficace investendolo in soluzioni finanziarie.
4. LE TIPOLOGIE DI ASSICURAZIONE
Oggi sono a nostra disposizione diverse forme di assicurazione. Ecco le più diffuse.
• Assicurazione sulla vita.
Questa assicurazione paga una somma di denaro ai beneficiari designati in caso di morte dell’assicurato.
• Assicurazione sul reddito.
Fornisce un sostegno finanziario in caso di disabilità o malattia che impedisce all’assicurato di lavorare e guadagnare.
• Assicurazione sanitaria.
Copre le spese mediche, come le visite dal medico, le prescrizioni e le cure ospedaliere.
• Assicurazione per l’invalidità.
Fornisce un sostegno finanziario in caso di disabilità o malattia che impedisce all’assicurato di lavorare e guadagnare.
• Assicurazione contro gli infortuni.
Fornisce un sostegno finanziario in caso di infortunio che impedisce all’assicurato di lavorare e guadagnare.
• Assicurazione sulle malattie gravi.
Questa assicurazione fornisce una somma di denaro in caso di diagnosi di una malattia grave, come il cancro o l’ictus.
• Assicurazione sulle cure a lungo termine.
Questa assicurazione copre le spese per la cura a lungo termine, come la casa di riposo, per coloro che non possono più prendersi cura di sé stessi.
5. DUE POLIZZE POCO DIFFUSE MA MOLTO IMPORTANTI
• POLIZZE TEMPORANEE CASO MORTE
La polizza temporanea caso morte (Tcm) è una copertura con una durata prefissata (per esempio 10 o 20 anni), scelta da chi la sottoscrive in base alle sue esigenze personali.
In questo tipo di assicurazione il capitale assicurato viene corrisposto solo nel caso in cui il decesso si verifichi nel periodo di validità della polizza.
Se al termine del periodo previsto l’assicurato è ancora vivo, l’impresa trattiene l’intero importo versato.
Sono molto diffuse quando legate a un mutuo (con capitale assicurato per l’ammontare del debito residuo e beneficiaria la banca) ma dovrebbe diffondersi maggiormente il loro utilizzo come strumenti di protezione finanziaria per famiglie con figli o con debiti, in quanto offrono una copertura a costi relativamente bassi rispetto alle polizze vita permanenti.
Il premio assicurativo di queste polizze dipende principalmente dall’età dell’assicurato, dal suo stato di salute, dalla sua eventuale condizione di fumatore, dalla durata della polizza e dal capitale assicurato.
• LONG TERM CARE
La Long Term Care (Ltc) è un’assicurazione che copre le spese derivanti dall’impossibilità di svolgere autonomamente le normali funzioni della vita quotidiana (azioni semplici come muoversi, lavarsi e mangiare).
Serve a proteggersi dal rischio di non autosufficienza in età avanzata, quando risulta particolarmente utile avere una somma per pagare una badante o una casa di cura o per avere la necessaria assistenza.
Anche queste polizze possono essere temporanee: il diritto alla rendita si ottiene soltanto nell’eventualità in cui la perdita di autosufficienza insorga durante il periodo di validità del contratto.
Oppure possono essere a vita intera; in questo caso la rendita si ottiene al momento della perdita di autosufficienza, a prescindere da quando ciò si verifichi, e per tutta la vita dell’assicurato.
Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi più longevi e con un elevato numero di soggetti bisognosi di assistenza (oltre 3,8 milioni di persone), si stima che sia assicurato per la non autosufficienza meno del 2% della popolazione, quando in Germania è una polizza obbligatoria per ogni lavoratore.
Nel 2022, la raccolta premi delle polizze Ltc è stata pari a circa 220 milioni di euro con una crescita significativa rispetto all’anno precedente (+25%). Si tratta tuttavia di numeri ancora molto ridotti se confrontati con il mercato delle altre coperture di puro rischio sulle quali questo ramo incide per meno del 10%, che scende allo 0,24% se il confronto è con l’intera raccolta Vita.
Accade probabilmente perché queste polizze sono spesso fuori budget, soprattutto se a vita intera e sottoscritte individualmente in età matura: un 55enne che volesse assicurarsi 1.500 euro di rendita mensile potrebbe arrivare a spendere 1.500 euro all’anno.
Il conto sale se ci sono delle patologie pregresse che talvolta rendono la persona inassicurabile. Ovviamente prima si comincia meglio è: un quarantenne pagherebbe circa 900 euro. Va comunque ricordato che il premio pagato per polizze Long Term Care, come quello delle Tcm, è detraibile nella misura del 19% (fino a un massimo di 1.291,14 euro).