Immaginate una tovaglia a quadri rossa, persone intente a degustare piatti con prelibatezze culinarie e il compagno a quattro zampe sotto al tavolo che dorme sulla sua copertina.
Un sogno? Un cane addestrato? Fortuna? Il cane è un componente della famiglia e quando si va al ristorante deve venire con noi.
Ma, innanzitutto, i cani possono sempre entrare al ristorante? E, ancora prima, il nostro cane come vivrebbe questo evento? Cosa possiamo fare per aiutarlo?
Cerchiamo di analizzare con attenzione un momento come “cane e ristorante” sotto tutti i punti di vista per rendere possibile questo evento nel migliore dei modi.
1. I CANI POSSONO ENTRARE? IL RISTORATORE PUÒ LIMITARE IL LORO ACCESSO?
La Federazione italiana pubblici esercizi - Fipe ha stabilito che l’accesso dei cani nei bar e ristoranti è consentito a condizione che siano muniti di guinzaglio e museruola.
Normative validate dal Ministero della Salute che fanno comunque riferimento a direttive europee.
Secondo le norme nazionali il cane, per ovvie ragioni igieniche, non deve entrare nelle cucine o nelle zone dedicate alla preparazione e conservazione del cibo.
Il cane non può essere lasciato libero, ma deve stare al guinzaglio e con museruola al seguito; deve, inoltre, stare vicino al suo adopter, senza ostacolare il personale di servizio e non disturbare gli altri clienti abbaiando, per esempio. Infine, l’animale non deve creare situazioni di pericolo per nessuno.
Le indicazioni da seguire ci sono tutte, sarà compito nostro mettere il cane nella condizione di vivere al meglio tale situazione.
Quando mancano le indicazioni dettate dalla Fipe, il ristoratore potrebbe chiederci di uscire qualora l’accesso fosse consentito.
Ristoranti e bar rimangono comunque proprietà privata per cui il proprietario dell’attività può decidere le regole da far valere nel suo locale, anche se aperto al pubblico.
In caso di divieto di accesso, il gestore avrà l’obbligo, però, di esporre un cartello in posizione ben visibile, con specifico avviso che gli animali non sono ammessi.
Come preparare il cane al ristorante? Calma e tranquillità sono di sicuro un ottimo biglietto da visita per quando faremo presente che avremo un cane con noi.
Ci sono abitudini che possiamo insegnare al cane nella vita di tutti i giorni durante il momento del nostro pranzo e che ci possono aiutare anche nel contesto del ristorante senza dover sconvolgere le nostre routine.
2. SEI CONSIGLI DA SEGUIRE PRIMA DI ANDARCI
Ricordate sempre che è molto più facile vivere nuove situazioni se sappiamo come affrontare le novità con le dovute competenze necessarie per non dover improvvisare.
Mi riferisco a nuove esperienze già vissute e metabolizzate nella nostra vita. Da parte nostra è importante mettere il cane nella condizione di avere un’idea di quello che gli chiederemo di fare.
Dovremo, quindi, preoccuparci (questa volta nel vero senso della parola, ovvero “occuparci-prima”) di fornire al cane tutte le informazioni delle quali avrà bisogno per vivere al meglio il momento ristorante.
Qui di seguito ecco sei suggerimenti che vi consiglio di seguire:
1. Abituate il cane alla copertina come “zona tranquilla”.
Così fornirete l’immagine chiara di un luogo che rappresenta casa e relax da utilizzare anche al ristorante.
2. Usate il kong e i masticativi quotidianamente.
Questi rappresentano un modo semplice per tenere impegnato e rilassare il cane.
3. Mai rispondere a richieste da parte del cane.
Di solito è bravissimo a elemosinare cibo dal tavolo e se capisce che può avere un riscontro difficilmente si metterà tranquillo.
4. Dapprima bar e ristoranti tranquilli.
Iniziate come prima esperienza a frequentare bar e locali con tavoli all’aperto in contesti tranquilli lontano da rumori e ambienti particolarmente stressanti e ricchi di stimoli.
5. Tempi corti.
Iniziate con un caffè al tavolo di un bar con il cane intento a mordicchiare un masticativo sulla sua copertina e prima che lui inizi a mendicare uscite dal locale.
6. Il prima e il dopo hanno una grande importanza.
Ovvero preparate il cane con attività rilassanti. Una bella passeggiata interattiva nella quale l’animale abbasserà il suo livello di stress e sarà più propenso al riposo e al rilassamento è sempre un’ottima soluzione.
Nel caso del ristorante i tempi saranno più lunghi per cui sarà importante fare una pausa intermedia durante la quale porterete il cane a fare una breve passeggiata con piccole attività di ricerca olfattiva.
Sarà un modo intelligente per prevenire eventuali situazioni di difficile gestione, neutralizzando il rischio di dover comunque uscire in seguito a reazioni di insofferenza di terzi.
3. PRENOTAZIONE, BUON SENSO E ODORI...
Al momento della prenotazione sarà importante comunicare la presenza del cane e la sua tipologia così il ristoratore - se attento - sceglierà per noi un tavolo in un contesto favorevole alla presenza dell’animale.
Prima di sederci sarà buona cosa chiedere ai vicini se la presenza del cane rappresenti un problema (questa richiesta dovrebbe farla il cameriere, ma difficilmente l’ho vista fare...).
Immaginando il pranzo della domenica, tutti profumati e con il vestito “della festa”, dovrebbe essere cosa scontata presentarsi con il cane all’altezza dell’evento.
Da persona che vive con i cani, il mio olfatto risulta essere meno sensibile a questo tipo di odori ma, nonostante tale assuefazione, mi capita di sentire cani che non sempre profumano. Ricordate, poi, che nelle giornate piovose il problema legato a odori sgradevoli risulta più forte.
Questa cosa si amplifica per le persone che non vivono a stretto contatto con un cane e potrebbero giustamente non gradire la presenza dell’animale e, di conseguenza, creare problemi al ristoratore che, a sua volta, si troverebbe a dover scegliere.
Faccio queste considerazioni per sensibilizzare i proprietari, affinché si presentino in modo tale da permettere anche al ristoratore di accogliere con piacere il cane.
COSA PORTARE:
• Copertina
• Ciotola
• Masticativi
• Kong
• Eventuale pappa
• Museruola
Come già precisato, andremo al ristorante con il cane che conoscerà bene il valore della copertina e l’uso del kong.
4. E PER I CANI PICCOLI?
Si tende a pensare che il cane piccolo, il microcane da compagnia, il famoso pet da borsetta, sia esente da tutte le accortezze “grazie” alle sue modeste dimensioni, come se gli si possa concedere tutto.
Proprio parlando con gestori di locali, è emersa la problematica legata alle persone che tengono il cane in braccio mentre consumano, che si tratti sia di tavolo sia di banco.
Se ci pensate bene, è come se ci mettessimo con i piedi sulle sedie agitando magari le scarpe ad altezza tavolo. Sono tutte situazioni e libertà eccessive che possono diventare motivo di disappunto da parte di un cliente nei confronti del gestore e, di conseguenza, potrebbero creare fastidiosi problemi.
Sempre parlando di cani piccoli e al tavolo, nonostante alla fine venga tutto sanificato in lavastoviglie, certi clienti addirittura utilizzano piattini e cucchiaini per far consumare le “briciole” di fine pasto all’animale.
Potrebbe essere un’abitudine non gradita e di fatto rappresentare una causa di problemi, è per questo motivo che consiglio di portare con noi la ciotola del cane. Spesso tali situazioni non vengono direttamente evidenziate finché non rappresentano un problema reale.
Sono consapevole che se questa è una vostra abitudine non vi possa far piacere leggere tale raccomandazione, ma il mio obiettivo rimane sempre quello di favorire la convivenza tra chi ama i cani e chi li vive con indifferenza o, addirittura, insofferenza. Purtroppo il cane viene giudicato per quelle che sono le nostre abitudini.
5. COSA VUOL DIRE PER UN RISTORATORE FARE ENTRARE IL CANE?
Di solito vi ribadisco: “Impara a guardare il mondo attraverso gli occhi del tuo cane!”. Ma questa volta proviamo, invece, a guardare il cane al ristorante attraverso gli occhi del ristoratore.
Le attenzioni da prestare non sono tante e il famoso buon senso risolverebbe tanti spiacevoli problemi.
Di sicuro è bene avvertire in fase di prenotazione della presenza del cane e della sua taglia e tipologia, segnalando esigenze particolari e, in assoluta trasparenza, problematiche come la difficoltà a stare con altri cani, la necessità di spazi particolari, eventuali attenzioni da prestare...
Sono informazioni che permettono ai ristoratori di valutare al meglio come accogliere l’animale e accontentare le esigenze del cliente e, nel caso in cui mancassero le condizioni per farlo, di spiegare le proprie difficoltà e, se necessario, non accettare l’ingresso dell’amico a quattro zampe.
Ecco un breve elenco con alcuni suggerimenti per il ristoratore:
• Spazi dedicati ai clienti con il cane
• Ciotole in acciaio, individuali
• Non far interagire il personale con il cane senza previa richiesta all’adopter
• Evitare l’accesso al cane con le dovute motivazioni, in caso di: non idoneità degli spazi, serata caotica, presenza di altri cani vicini o di molti bambini...
• Evitare di dare cibo per umani al cane, tanti alimenti sono tossici per Fido e possono creare intolleranze.
Si parla sempre più di un mondo a misura di cani e della famosa inclusione. Ognuno di noi può contribuire, nel suo piccolo, dimostrando che con rispetto e attenzione si può convivere serenamente.
In questo articolo abbiamo cercato di mettere sullo stesso piano una serie responsabilità da entrambe le parti, con la speranza di sensibilizzare l’attenzione verso l’altro.
Volendo sognare, perché non immaginare un’edizione speciale della già famosa serie di Alessandro Borghese dal titolo “4 ristoranti: dog edition”?
Così promuoveremmo in modo concreto i consigli esposti in questo articolo: il pet friendly con indicazioni concrete, reali e possibili.