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Cani e gatti: portarli con noi in vacanza. Cose da sapere, errori da evitare

Per organizzare una vacanza a sei zampe serve un po’ di pianificazione, considerando tutti i fattori che possono influenzarla: il viaggio, la destinazione, la sistemazione, l’attrezzatura da portare e così via.

Vale la pena investire un po’ di tempo per riflettere sul modo migliore di passare una vacanza con i nostri amici animali, perché è tempo speso bene: se abbiamo previsto le possibili difficoltà e siamo pronti ad affrontarle e risolverle, i giorni di ferie saranno molto più piacevoli e rilassanti per noi e per loro.

Che poi è lo scopo principale delle vacanze, no? E non parleremo solo delle esigenze dei cani, perché sono tantissimi i cinofili che hanno anche gatti nel loro branco, quindi è bene pensare anche a loro, pur se come viaggiatori i mici sono spesso poco portati.

A quanto pare, e tocchiamo ferro, quest’estate le vacanze dovrebbero essere più serene e per noi sono, ovviamente, soltanto a sei zampe.

Ecco come organizzare al meglio perché siano davvero bellissime per tutti. Cose da sapere ed errori da evitare!

 

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1. Dove andiamo? Destinazioni... da cane e posti da gatto

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Prima di qualsiasi altra cosa, è essenziale decidere dove vogliamo andare in vacanza con il nostro amico.

Nel caso del cane, la meta è importante perché il nostro partner ha esigenze molto precise che devono essere rispettate anche in questo frangente, che spesso offre l'opportunità di fargli vivere esperienze ancora più appaganti rispetto a quelle della quotidianità casalinga.

Infatti, montagna, mare, lago o campagna sono tutti ambienti stimolanti e ricchi di possibilità a misura di cane.

Lunghe passeggiate in quota, per esempio, sono un toccasana per la sua natura di creatura che vive di odori e di spazi da esplorare. E la montagna ne offre davvero di meravigliosi, rispetto all'ambiente urbano e anche alla campagna. Al mare e al lago, invece, il nostro amico ha modo di divertirsi e rinfrescarsi in acqua, cosa che a molti cani piace tantissimo.

Ma in entrambi i casi, è bene prima riflettere: il nostro cane è in forma? Riuscirà ad affrontare salite anche impervie e discese ripide, nel caso avessimo scelto la montagna? Oppure: è abituato all'acqua, al nuoto, al rumore delle onde, nel caso optassimo per il mare? Le risposte che ci daremo sono essenziali per una vacanza serena. E per questo dovranno essere molto sincere.

Viaggiare con cani e gatti è possibile anche in treno, in nave e in aereo, lo sappiamo. Ma non è quasi mai molto facile in termini pratici e spesso tutto si trasforma in forte stress per i nostri amici.

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Sui treni delle Ferrovie dello Stato si può viaggiare con il proprio animale. Quelli di piccola taglia, custoditi nell’apposito contenitore di dimensioni non superiori a 70x30x50 centimetri, viaggiano gratis.

I cani di taglia più grande devono essere muniti di museruola e guinzaglio e possono viaggiare solo sui treni Espressi, IC, ICN, sui treni Regionali nel vestibolo o piattaforma, escluse le ore di punta, e nelle carrozze letto per compartimenti acquistati per intero. I cani guida per non vedenti possono viaggiare su tutti i treni gratuitamente senza alcun obbligo. I cani devono essere in possesso del certificato di iscrizione all’anagrafe canina o del “ passaporto” del cane per i viaggiatori stranieri.

Diverse compagnie aeree consentono il trasporto di animali ma ciascuna può stabilire la tipologia del trasportino o il numero degli animali accettati in cabina, generalmente solo cani di piccola taglia (inferiori a 10 kg), gatti, uccelli e altri piccoli animali, purché in appositi contenitori, mentre i cani di media o grande taglia viaggiano nella stiva pressurizzata in apposite gabbie rinforzate.

Quando si viaggia all’estero bisogna informarsi sugli obblighi sanitari del Paese d’arrivo ma anche di quelli dei Paesi dove si deve eventualmente cambiare volo, perché l’animale può essere bloccato nel Paese di transito per eventuali controlli o addirittura per il fermo di quarantena.

In nave, crociere a parte, i cani di taglia grande o media possono alloggiare nei canili di bordo. A volte è permesso tenerli sul ponte con guinzaglio e museruola. Che dite? Meglio l’auto? In linea di massima sì. E anche se limita la distanza di viaggio, la serenità dei nostri amici vale molto di più.

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I mici hanno esigenze molto diverse rispetto ai cani, lo sappiamo. E in realtà, spesso amano poco spostarsi, per ragioni etologiche, cioè il loro forte legame con il territorio che conoscono a menadito e che gli dà sicurezza. Ci torneremo.

Ciò nonostante, i gatti "viaggiatori" esistono e per loro è bene scegliere destinazioni usuali, se possibile, di modo che conservino le esperienze acquisite di anno in anno e si sentano più tranquilli.

Certo... ma la prima volta? Mare, monti o altri luoghi fanno poca differenza, in genere, poiché il gatto raramente diventa compagno di escursioni e men che meno di tuffi e nuotate.

Ciò che serve è un luogo tranquillo, con aree sicure dove portarlo a esplorare, se lo apprezza, oppure una sistemazione casalinga con un giardino ben chiuso e protetto. Alberghi e simili, quindi, sono meno indicati rispetto ad appartamenti o vere e proprie case-vacanza.

 

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2. L'abitudine all'auto. Precauzioni da non dimenticare

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Abbiamo visto che l'auto è il mezzo più comodo per viaggiare con i nostri amici, in particolare con il cane, ma solo se è già abituato.

Infatti, se finora è salito in macchina solo per brevi tratti o comunque molto di rado, potrebbero presentarsi dei problemi: potrebbe soffrire la macchina (il "mal d'auto" o chinetosi non è una prerogativa soltanto umana) oppure lamentarsi e agitarsi per tutto il viaggio per altre ragioni.

Quindi è fondamentale abituare per tempo e gradatamente il cane ad affrontare anche lunghi periodi in macchina e, nel caso soffra il mal d'auto, consigliarsi con il veterinario che potrà indicarci un farmaco adeguato a rilassarlo e a rendergli il viaggio meno fastidioso. Il che avrà ovviamente riflessi positivi anche per noi.

Nel caso in cui, invece, il nostro amico non abbia particolari problemi a viaggiare in auto, è comunque opportuno prendere alcune precauzioni. Per prima cosa, somministrare un pasto leggero e asciutto qualche ora prima di partire, poi tenere il guinzaglio, la sua ciotola e una scorta d'acqua a portata di mano e prevedere alcune soste per fargli sgranchire le zampe, dargli da bere e espletare qualche bisognino.

In media, è sensato fare una sosta almeno ogni due o tre ore. Inoltre, ricordiamoci che le soste avverranno per forza in prossimità di una strada e comunque in zone non conosciute dal cane, quindi dovrà assolutamente rimanere al guinzaglio, da fissare al collare prima di farlo scendere, per evitare possibili drammi.

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Il caldo è un pericolo. Portiamo sempre una buona scorta di acqua!I cani sono estremamente sensibili alle temperature alte perché non hanno un buon sistema di traspirazione, quindi mai lasciarli chiusi in una macchina ferma al sole: la morte può arrivare in poco tempo.

E lo stesso vale anche per i mici, perché anche se soffrono meno il caldo rispetto ai cani, il calore intenso dell'auto li ucciderà in breve tempo. Nel malaugurato quanto prevedibile caso di lunghe code e se l'auto non dispone di aria condizionata, cosa oggi sempre più rara fortunatamente, la temperatura potrebbe facilmente raggiungere livelli critici.

Quindi, è meglio accostare, scendere e passeggiare, con il cane, magari cercando un po' d'ombra, e sia con il cane sia con il gatto dargli spesso da bere e, se sembrano soffrire molto il caldo, bagnargli almeno la pancia e le zampe con acqua fresca.

Ecco perché è bene portarne con noi una scorta abbondante da tenere in una borsa frigo: non serve solo a farli bere.

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Il luogo comune vuole che il gatto "soffra" sempre l'auto. In realtà, è soprattutto una questione di mancanza di abitudine. Per questo tutti i mici andrebbero "educati" sin da piccoli agli spostamenti.

Facciamo qualche giro in auto cominciando con brevi puntate in modo da abituarlo ai suoni e alla sensazione, strana in realtà, di muoversi... restando fermi. Anche il rapporto con il trasportino conta molto per la serenità del gatto "automobilista".

Infatti, è essenziale fargli prendere confidenza con il trasportino fin da piccolo o comunque non appena arriva a casa nostra, non certo il giorno della partenza per le vacanze!

Qualche consiglio: mettiamo un nostro indumento usato e qualche bocconcino ghiotto nella gabbietta aperta e aspettiamo. Il più delle volte la curiosità felina avrà la meglio, il micio ispezionerà l'oggetto sconosciuto alla ricerca dell'odore noto o invogliante e, poco dopo, gli verrà voglia di entrarci.

Una volta che il gatto avrà accettato il trasportino, proviamo le manovre successive: chiudere lo sportellino, sollevare il contenitore e portarlo in macchina. Pian piano, allungando i tempi di permanenza e gli spostamenti, si abituerà.

Come per il cane, comunque, il veterinario potrà esserci di aiuto con prodotti rilassanti che facilitino la sopportazione del trasportino e del viaggio.

 

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3. Di giorno o di notte? Conta anche il tipo di percorso

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L'orario del viaggio può influenzare la serenità dei nostri amici? Sì, perché cani e gatti sono creature differenti anche da questo punto di vista.

I mici sono animali che prediligono la notte per le loro attività, mentre per i cani vale il contrario, in genere, pur restando amanti, come i loro progenitori lupi, dell’alba e del tramonto.

Dunque, il viaggio con il gatto avrà più chance di tranquillità nelle ore diurne, spesso deputate in larga parte al sonno.

Per il cane la notte è spesso più favorevole alla quiete. Ma in entrambi i casi, il consiglio è di farli giocare e sfogare per bene prima della partenza, così che abbiano meno energie a disposizione e tendano a sfruttare le ore di viaggio per riposare.

Un dettaglio non sempre considerato: lunghi tragitti autostradali, perlopiù rettilinei, creano molta meno agitazione rispetto a percorsi tortuosi o con fermate frequenti per semafori e incroci.

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Alla maggior parte dei cani, nuotare costituisce un esercizio purché abituati fin da piccoli, l'acqua piace o, perlomeno, li attira. Soprattutto nella stagione calda, perché miglior refrigerio di un bel bagno non c'è neppure per loro, considerato poi che non sudano o quasi, quindi non possono abbassare facilmente la temperatura corporea se non, appunto, con una bella immersione in acqua fresca.

Poi, sappiamo bene che i nostri amici adorano giocare e anche lavorare, e farlo in acqua è un'ottima idea per diverse ragioni. In primo luogo, fisico eccellente e completo anche per il cane, non solo per noi.

Inoltre, soprattutto per i cani di taglia grande o gigante, oppure sovrappeso (e sono sempre di più...), l'effetto "antigravità" della spinta idrostatica consente di muoversi maggiormente e con minor sforzo rispetto a quanto possibile a terra, quindi l'esercizio fisico aumenta e sappiamo quanto faccia bene alla maggior parte dei nostri amici di "peso".

Ancora, alcune attività acquatiche sono ottime per rinsaldare la muscolatura delle anche e ridurre l'incidenza di una eventuale displasia lì localizzata, patologia purtroppo ancora assai diffusa in molte razze di taglia medio-grande e grande. Ultimo ma non meno importante: giocare o lavorare in acqua è molto divertente, anche per noi!

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Gatti e acqua. Potremmo avere delle sorprese! I mici non sono quasi mai attirati dall'acqua. O meglio, non lo sono dall'acqua "mossa", molto pericolosa per loro anche quando si tratta di ondine leggere: sono troppo piccoli.

Ma un laghetto placido o una pozza di acqua limpida ai lati di un ruscello possono piacere. Non dimentichiamoci che diversi grandi felini sono assai acquatici: tigri e giaguari, per esempio.

Dunque, se abbiamo scelto una località tranquilla con uno specchio d'acqua calma e poco profonda, potremmo stupirci di osservare il nostro felino che si avvicina cautamente alla riva, allunga una zampina per toccare l'acqua, la scruta e... entra piano piano per rinfrescarsi o giocare con gli spruzzi argentei.

Alcuni soggetti, inoltre, sono nuotatori istintivi e accettano di buon grado di seguirci in acqua, purché calma e purché non vengano forzati a farlo.

 

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4. Tra sale e zanzare. Ricordiamoci la doccia, la profilassi e i giochi sicuri

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Dopo il bagno in mare, sulla nostra pelle rimane sempre uno strato di salsedine che la asciuga e la secca rapidamente, a volte irritandola. Il cane ha il pelo che lo protegge ma solo in parte e, in ogni caso, la presenza del sale su cute e mantello non è un bene, perché irrita la prima e schiarisce il secondo.

Dunque, non dimentichiamo mai di sottoporre il nostro amico a una bella doccia con acqua dolce, anche tra un bagno e l'altro. Serve inoltre a eliminare la sabbia, altra fonte di fastidi ben noti anche a noi. Le spiagge attrezzate per accogliere i nostri amici sono sempre provviste di docce dedicate a loro, della giusta altezza: usiamole!

Le località di mare, i laghi e la campagna, a differenza della montagna sopra una certa quota, sono spesso "frequentate" anche da insetti pericolosi per i nostri cani: zanzare e pappataci. Una ragione di più per proteggerli efficacemente dalle malattie veicolate da questi piccoli "vampiri", vale a dire filariosi nel primo caso e leishmaniosi nel secondo.

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Ricordiamoci dunque di applicare prodotti repellenti specifici, di effettuare la profilassi preventiva, di non lasciare mai i nostri amici all'aperto durante la notte e di usare le zanzariere. E informiamoci sempre in anticipo se, per caso, la località che abbiamo scelto non sia tra quelle particolarmente infestate da questi insetti, per cambiare destinazione: perché aumentare il rischio?

Se al nostro amico piace inseguire e riportare i giocattoli, dalla classica pallina al frisbee, a qualsiasi altra cosa incluso il tipico legnetto, allora il gioco acquatico è bello e pronto e a costo zero o quasi. Lanciamo il suo oggetto preferito, purché galleggi, a una distanza prima breve e, se il cane si tuffa, agguanta e riporta, allunghiamo via via il tiro.

La combinazione dell'istinto predatorio che si scarica, dell'acqua che rinfresca e del nuoto che tonifica è benefica come poche altre sotto ogni aspetto, fisico e mentale. Attenzione, però, ad alcuni fattori ambientali. Il tipo di spiaggia, per esempio.

Se siamo su una distesa di sabbia morbida, teniamoci vicino alla zona umida lungo la riva, dove il fondo è più compatto, per una corsa migliore, e dove il terreno non scotta, salvaguardando i polpastrelli del cane.

Se invece la spiaggia è sassosa, conviene non chiedere al nostro amico una lunga corsa prima dell'ingresso in acqua, per evitare che si ferisca i polpastrelli con sassi aguzzi, da eliminare comunque il più possibile prima di iniziare.

Anche il fondale conta. Se siamo in presenza di alghe fitte, cerchiamo un punto sgombro per evitare che il cane possa restare impigliato e spaventarsi. Se invece il fondale appare libero, andiamo tranquilli ma per essere davvero sereni un'ispezione preventiva è sempre indispensabile.

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Regole importanti! Non esageriamo con gli sforzi
Anche il bagno dei nostri cani esige il rispetto di alcune regole.
Per prima cosa, dobbiamo evitare che il nostro amico entri in acqua subito dopo aver mangiato: come per noi, meglio attendere alcune ore dall'ultimo pasto.
Inoltre, prima di consentirgli di tuffarsi è opportuno svolgere alcuni esercizi di "riscaldamento", per esempio una camminata a passo sostenuto per diversi minuti.
Poi, se l'esercizio è quello di raggiungere l'oggetto da noi lanciato, la lunghezza dei lanci deve essere progressiva, in modo che il cane possa prendere confidenza gradualmente con le azioni richieste.
Consentiti i doverosi momenti di riposo, l'interruzione del divertimento deve avvenire quando il cane non ha ancora completamente esaurito le forze. A questo punto, è opportuno far seguire un momento di passeggiata defaticante" e un'attenta asciugatura.

Infatti, pur sconsigliando l'entrata in acque troppo fredde, lasciare il pelo inumidito può causare fastidiosi problemi di salute, dalla "ordinaria" dissenteria fino alla temporanea paralisi di arti e coda.
Meglio, quindi, dedicare qualche minuto a frizionare per bene orecchie, collo, ventre, cosce e, soprattutto, coda.

 

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5. Evviva la montagna. Secondo natura con giudizio

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La montagna è meta meno gettonata rispetto al mare per le vacanze estive.

Ma i cinofili più "puri" la privilegiano spesso perché l'ambiente è più vicino alla natura del cane: aria fresca, grandi spazi, boschi... tutto rimanda alla natura selvaggia del lupo, "padre" del nostro amico.

Passeggiate e anche escursioni impegnative sono molto gradite da tanti cani, soprattutto se in buona forma fisica.

Come attrezzatura, a parte acqua e ciotola portatili, una comoda pettorina con robusto guinzaglio, snack energetici e una pomata protettiva per i polpastrelli, non serve granché.

Ma anche la montagna esige il rispetto di alcune regole per essere goduta in sicurezza in compagnia dei nostri più fedeli amici. In particolare, è essenziale rispettare gli animali che vivono sui monti e che non è difficile incontrare lungo i sentieri più tranquilli: cervi, caprioli, camosci e marmotte sono presenze tipiche.

Prima di avventurarci nel loro mondo, pensiamo a proteggerli dal nostro cane che, per quanto ci sia caro, rimane un predatore: il guinzaglio è essenziale, soprattutto se abbiamo un cane con istinto di caccia sviluppato (vale per quasi tutti...) e corsa veloce.

Lo stesso vale per pecore, mucche e cavalli che spesso pascolano sui prati in quota nella bella stagione. A differenza degli animali selvatici, inoltre, queste creature spesso non temono i cani e quindi non fuggono. Non esponiamo loro e il nostro cane a incontri che potrebbero anche non finire bene. Di nuovo, mettiamo subito il guinzaglio.

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Non si sa mai. Meglio essere pronti all'emergenza!
Anche se quasi sempre, per fortuna, si tratta di un bagaglio destinato a rimanere chiuso, portare con sé un kit di pronto soccorso veterinario quando si va in vacanza è una saggia precauzione.
Un disinfettante efficace in caso di tagli, un rotolo di bende e garze, nastro adesivo e cerotti, pinzetta per rimuovere le zecche, detergente per orecchi, una coperta: questa la dotazione minima essenziale, facile da reperire.
Poi conviene anche portare con sé un antidiarroico di rapida efficacia, un antibiotico ad ampio spettro e una soluzione antishock anafilattico contro le punture di insetti quali vespe o ragni.
Queste ultime cose le prescriverà il nostro veterinario, al quale chiederemo sempre consiglio in merito prima di partire: potremmo scoprire che servono anche altri prodotti in base alla nostra destinazione.

 

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