I più recenti studi hanno evidenziato un gene che sembra influire sulla capacità di perseguire gli obiettivi e di entrare in empatia con gli altri.
Sono questi i principali tratti distintivi dei carismatici, leader naturali delle comunità umane.
Ma anche se si è geneticamente predisposti al carisma, occorre coltivarlo. Ecco come…
1. C’è il gene del carisma
Mai come negli ultimi tempi ci siamo resi conto di quanto sia importante la coesione sociale e che ogni persona agisca nell’interesse della comunità. La pandemia ce l’ha insegnato.
Allo stesso modo questa circostanza ha dato visibilità a diversi personaggi, tra i quali hanno avuto maggior spicco quanti hanno il dono del carisma (termine greco che significa “grazia”, “dono”): costoro sono capaci d’influenzare gli altri e fare da traino nei momenti difficili.
La lingua greca, d’altra parte, è molto articolata e il termine carisma ha diversi significati che comprendono addirittura l’abilità di profetizzare e di compiere miracoli. Per i Greci, gli individui dotati di carisma erano rari.
È stato invece in epoca moderna, più precisamente all’inizio del XX secolo, che il sociologo tedesco Max Weber (1864-1920) ha evidenziato l’importanza del riconoscimento del ruolo di una persona carismatica da parte degli altri, destinati a seguirlo: i “discepoli”, dei quali l’individuo dotato di carisma, diventa a tutti gli effetti un leader.
Non a caso in tutti gli studi scientifici e articoli di ogni tempo sono evidenti i legami tra i termini “carisma” e “leader.
Ma esiste il gene del carisma? Se in psicologia sociale il filone delle ricerche a riguardo è molto ampio, il progresso delle neuroscienze ha reso la domanda sempre più attuale.
Uno studio del 2013 pubblicato sulla rivista The Leadership Quarterly da un gruppo di ricercatori guidati da Jan-Emmanuel De Neve, professore di Political Economy and Behavioral Science all’University College di London, ha dato per la prima volta una risposta: si tratterebbe del gene rs4950, utile a modulare il recettore dell’acetilcolina, un importante neurotrasmettitore associato sia a caratteristiche di personalità quali la persistenza nel perseguire un determinato obiettivo sia alla capacità di provare empatia nei confronti degli altri.
Ciò non significa che possedere il gene equivalga a essere trascinatori di folle, ma che ci sia una fisiologica predisposizione al carisma che deve essere comunque coltivata.
2. Due reti neurali abbinate e un test di autovalutazione
Richard Boyatzis, Distinguished Professor alla Case Western Reserve University di Cleveland (Ohio, USA) ritiene che non si sappia esattamente come funzionino le menti delle persone carismatiche, ma è certo che lo è chi riesce a essere efficace nella relazione con gli altri per le sue capacità cognitive, empatiche e morali.
La persona carismatica è dunque in grado di abbinare due reti neurali diverse: il task positive network e il default mode network.
La prima rete neuronale è deputata al funzionamento degli aspetti cognitivi come la risoluzione dei problemi, la capacità di prendere decisioni e la focalizzazione dell’attenzione, mentre la seconda ha più a che fare con i comportamenti etici e sociali, con la consapevolezza di sé, con la creatività e la predisposizione a entrare in sintonia con gli altri.
Nell’ambito lavorativo il carisma è importante. «Quattro persone su 10 che raggiungono posizioni di rilievo», spiega Roberto D’Incau, headhunter e coach di Lang&Partherns di Milano e autore di Lessico della felicità (Baldini + Castoldi), «hanno un carisma innato, mentre le altre 3 ci lavorano per migliorarlo. Dunque il 70 per cento di coloro che fanno carriera sono persone carismatiche». Ma come si fa a sapere se lo siamo anche noi? «In ambito lavorativo non è così complicato», continua l’esperto.
«Basta rispondere a qualche semplice quesito per farsi un’idea. Si tratta di un giochino, spesso utilizzato dai cacciatori di teste, che fornisce un’interpretazione precisa delle proprie caratteristiche.
Si tratta di autovalutarsi, dandosi un voto da 1 a 5 (il numero più basso corrisponde a scarso carisma) in relazione a 5 aspetti: la propria presenza in sala riunioni, ossia la capacità di catturare l’attenzione altrui, la capacità di influenzare sottoposti e colleghi, la capacità di far stare bene gli altri, cioè di metterli a proprio agio, la propensione al sorriso e la capacità di andare d’accordo con gli altri e di essere accomodanti.
Una volta attribuito un punteggio onesto a ogni quesito e diviso per 5 il risultato, se si ottiene un numero superiore a 3,5 si appartiene alla categoria dei carismatici; se il risultato è uguale a 3,5 significa che si è nella media e ci si può lavorare su, se è inferiore, bisogna impegnarsi parecchio».
3. In coppia e l'educazione dei ragazzi
Essere carismatici significa condurre a sé, dunque, “sedurre”.
La persona carismatica nella coppia è quella a cui ci si affida volentieri, tendenzialmente brillante ed estroversa, in grado di comunicare le emozioni e instaurare dialoghi aperti.
Capace di valorizzare i propri pregi e lavorare sui difetti, il carismatico infonde sicurezza e trasmette energia positiva perché è sicuro di sé e dei propri sentimenti.
Non è ovviamente necessario essere ricchi, ben vestiti e belli per apparire carismatici, anche se indubbiamente può aiutare.
Nella coppia possono coesistere anche due persone carismatiche perché il carisma non implica una leadership a danno dell’altro, ma è capace di valorizzare gli aspetti postivi di ciascuno.
Vero è anche che spesso una persona carismatica attira a sé un partner più spento per la legge della complementarità.
Educare i ragazzi! Il ruolo della scuola è imprescindbile. Deve aiutare i ragazzi al “fare” e al “fare con gli altri”. Alla base del carisma ci sono infatti il rispetto di sé, degli altri e il gioco di squadra.
Esistono ragazzi più o meno dotati, ma ognuno deve riuscire a far emergere il meglio di sé. Una sorta di arte della maieutica socratica, insomma, in cui, l’insegnante deve osservare gli studenti e sviluppare modalità diverse di interazione in base a chi si trova di fronte.
I ragazzi devono sentirsi amati, compresi e guidati, a prescindere dalla performance scolastica, sia a scuola sia a casa, da adulti che li conducano alla comprensione di se stessi.
Devono sentire apprezzati i loro personali talenti per imparare ad ascoltare critiche costruttive e gioire dei propri successi. Solo così il loro carisma naturale sboccerà e fiorirà appieno.
4. Come diventare più carismatici
Premesso che essere carismatici ha a che fare con l’intelligenza emotiva e con le capacità di comunicare, diventarlo significa lavorare su se stessi e imparare a dialogare con gli altri.
Come? I cacciatori di teste e gli psicologi hanno messo insieme alcuni stratagemmi utili. Eccoli.
1. PIACERSI E COLTIVARE LA PROPRIA AUTOSTIMA
Impossibile risultare carismatici se non ci si piace. Ciò che comunichiamo agli altri parte sempre dalla percezione che abbiamo di noi stessi.
Come risultare attraenti se soffriamo di bassa autostima o non ci piacciamo a sufficienza?
Imparare a rafforzare la propria autostima, del resto, richiede prima di tutto consapevolezza di sé, dei propri punti di forza e dei propri limiti.
2. LAVORARE SULLA VOCE
Se quello che si dice è fondamentale, non da meno è il come lo si dice. Le modalità comunicative sono importanti per attrarre a sé gli altri.
Dunque bisogna lavorare sulla propria voce iniziando dal tono che non deve essere mai monocorde. Anche il saper dosare le pause costituisce un aspetto significativo per una comunicazione efficace.
Un attimo di silenzio, una pausa, una frase cadenzata possono solleticare l’interesse altrui molto più di uno sproloquio poco ritmato e proferito in modo
vorticoso.
3. PRESTARE ATTENZIONE A FISICITÀ E POSTURA
Un modo di muoversi e di porsi eccessivamente rigido non ha nulla a che vedere con il carisma.
La postura deve essere sciolta, pur mantenendo un buon ancoraggio al terreno, e mai troppo statica. Al di là dell’aspetto fisico in senso stretto, sono proprio le modalità di atteggiarsi che fanno la differenza.
Scioltezza e naturalezza rendono la persona decisamente più attraente. A cominciare dalla stretta di mano: molle e poco vigorosa, non è certo un buon biglietto da visita.
4. STABILIRE UN LEGAME TRA MESSAGGI VERBALI E NON VERBALI
Dire una cosa e comunicarne un’altra con gesti, tono della voce, movimenti, sguardi ed espressioni del volto risulta sempre sgradevole e spiazzante perché implica contraddizione.
La coerenza è un altro aspetto fondamentale della credibilità di una persona, come lo è la fiducia che si è in grado di ispirare, aspetti fondamentali del carisma.
5. SORRIDERE
Il sorriso è uno strumento indispensabile per attrarre gli altri a sé e, proprio per questo, ha molto a che vedere con il carisma.
Fa sentire gli altri accettati e graditi e stabilisce subito un rapporto positivo e d’intesa con il prossimo.
6. PERMETTERE AGLI ALTRI DI "CRITICARE"
Accettare lo sguardo altrui, i consigli e le eventuali critiche degli altri è importante per affinare il proprio carisma ed essere maggiormente consapevoli dei propri difetti (possibilmente da correggere e tramutare in punti di forza) ed esaltare le proprie virtù.
Se più persone dicono la stessa cosa, avrà un senso, no? Perché non farne tesoro? La persona carismatica è in grado di farlo.
Ovviamente bisogna scegliere gli osservatori tra le persone fidate ed esenti da invidia o rivalità.
7. COLTIVARE L'AUTOIRONIA
Imparare a osservarsi con leggerezza e a esercitare l’autoironia è utile per smorzare le tensioni, per guardare se stessi con maggior distacco e anche per migliorarsi.
Prendersi un po’ in giro permette di smussare più facilmente i propri spigoli caratteriali.
5. I personaggi più carismatici della storia e le 5 cose che un carismatico non fa
• I personaggi più carismatici della storia
Una ricerca internazionale condotta nel 2016, coordinata dalla Jacobs University Bremen (Germania) e dalla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda) ha cercato di stabilire quali fossero i personaggi storici più carismatici al mondo.
- Al primo posto si è piazzato Albert Einstein (1879-1955), considerato il più grande scienziato di tutti i tempi per aver rivoluzionato il mondo della fisica grazie alla teoria della relatività.
- Al secondo, Madre Teresa di Calcutta (1910-1997), Premio Nobel per la Pace nel 1979 e proclamata Beata nel 2003. Ha dedicato la sua esistenza a poveri e bisognosi fondando in India la congregazione delle Missionarie della carità.
- Al terzo posto, Mahatma Gandhi, emblema della difesa dei diritti civili e della lotta per l’uguaglianza sociale. Il 2 ottobre, data della sua nascita (1869-1948), è stato dichiarato “Giornata internazionale della nonviolenza” dall’ONU.
- Al quarto, Martin Luther King (1929- 1968), simbolo dell’impegno per il riconoscimento dei diritti degli afroamericani.
- Al quinto posto, Isaac Newton, noto per gli studi sulla gravità.
• 5 cose che un carismatico non fa
1. Non si mostra eccessivamente orgoglioso o presuntuoso. Chi vuole apparire superiore agli altri scatena antipatie e difficilmente è percepito come un individuo carismatico.
2. Non parla male degli altri in loro assenza. Predilige il confronto con le persone in questione e non è affatto avvezzo ai pettegolezzi.
3. Non ha sbalzi d’umore o li tiene a bada. Non vuole insomma apparire lunatico perché è consapevole del fatto che in questo caso nessuno si affiderebbe a lui.
4. Non appare insicuro, ossia gestisce le proprie insicurezze in autonomia, senza farle trapelare e, so- prattutto, non caricando gli altri delle proprie indecisioni, né di dubbi e responsabilità.
5. Non si focalizza sui lati negativi di ciò che accade e nelle situazioni che deve gestire. Cercare il lato positivo aiuta a trovare strategie risolutive e costituisce un antidoto all’immobilismo. La persona carismatica è flessibile e ben disposta ad accettare sfide e cambiamenti.