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Il Cocker Americano: un cane dal carattere bonario, vivace, giocoso e sempre allegro

Il Cocker Americano, che è il più piccolo degli Spaniel dell’ottavo gruppo, è anche il più giovane poiché è nato ufficialmente nel 1945.

Gli Americani hanno ottenuto questa razza — che doveva velocemente divenire la loro favorita — effettuando una severa selezione a partire dai soli Cocker.

Il Cocker Americano potrebbe sembrare un po’ pedante ed esigente. Ciò non è affatto vero: di temperamento bonario, questo cane è molto vivace, giocoso e sempre allegro; piacevole in tutte le occasioni, abbaia poco, non ha tendenze alla fuga, si dimostra calmo in casa ed è sensibile al proprio comfort.

Socievole, estroverso, il Cocker Americano si adatta a tutti gli ambienti e adora le passeggiate e i viaggi. Non dà prova di nessuna aggressività, né verso gli altri cani né verso i gatti. Cane da famiglia per eccellenza, è un grande compagno per i bambini.

Questo irresistibile piccoletto non diventa comunque mai difficile o esageratamente capriccioso, se si dà prova di un po’ di fermezza al momento opportuno.

Vivace nei movimenti, ‘brulicante’ come dicono i cacciatori, ha bisogno di sfogare il suo surplus di energie con delle belle passeggiate quotidiane.

Perfetto animale da esposizione e da compagnia, questo cane ben solido è soprattutto uno sportivo tenace, felice di spassarsela in campagna con qualsiasi tempo.

Ma vediamo meglio l’origine, la storia, il carattere, il comportamento e tante altre cose su questa straordinaria razza canina: il Cocker Americano, un cane dal carattere bonario, vivace, giocoso e sempre allegro!

1. Origine e storia

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Il Cocker Americano, che è il più piccolo degli Spaniel dell’ottavo gruppo, è anche il più giovane poiché è nato ufficialmente nel 1945.

Gli Americani hanno ottenuto questa razza — che doveva velocemente divenire la loro favorita — effettuando una severa selezione a partire dai soli Cocker.

Gli Spaniel rappresentano un antico ceppo canino, a partire dal quale sono nati i Cocker nel XIX secolo. Dalla creazione britannica, i Cocker ebbero grande successo oltre Atlantico, in particolare in Canada, paese che aveva, verso il 1880, la reputazione di avere i migliori esemplari.

Il signor Mac Douglas, un amatore originario di Toronto, ebbe un ruolo da pioniere, fondando nel 1882 con un americano, il signor Watson, l’American Spaniel Club, che aveva la sua sede a New York.

Lo stesso anno un altro americano, il signor Pittcher, importava una cagna chiamata Chloé II, che era stata accoppiata con Obo, un cane derivato dall’incrocio fra un Sussex Spaniel e una Field Spaniel e considerato come il fondatore della razza Cocker (il suo ritratto figura al posto d’onore nel Kennel Club Americano).

Chloé II partorì due cuccioli, Obo II e Miss Obo II, che sono gli antenati del Cocker Americano, anche se non avevano ancora la silhouette compatta di quello attuale (l’altezza del maschio è di circa 38 cm, mentre Obo II misurava 25 cm al garrese per un peso di 10 kg — ciò vuol dire che aveva un corpo molto lungo).

Alcuni specialisti e giudici dell’epoca trovavano d’altronde la sorella più graziosa del fratello. Molto fieri dei loro cani, i Canadesi andarono a esporli negli Stati Uniti e i loro campioni furono i vincitori di numerose esposizioni americane (Black Duck, un figlio di Obo II originario dell'Ontario, è rimasto celebre negli annali canini).

Sedotti da questi successi, alcuni amatori di Spaniel di Boston e persino di tutta la costa importarono numerosi cani dal Canada; incoraggiati in questo da Watson che, sprezzando ogni sciovinismo, era il primo a dire che negli Stati Uniti i Cocker erano «mal marcati» (cioè avevano coloriti difettosi).

Gradualmente la selezione americana del Cocker si diversificò da quella fatta in Gran Bretagna. Ci fu all’inizio una semplice differenza di peso: quelli che pesavano fra le 18 e le 25 libbre inglesi erano considerati come Cocker Spaniel, quelli che raggiungevano le 25/28 libbre come English Cocker Spaniel.

Criterio poco significativo — al punto che una giovane cagna poteva cominciare le sue classi di esposizione in una categoria e poi passare in un’altra, una volta raggiunta la maturità!

Tuttavia, diventava a poco a poco evidente che, al di là di alcune libbre in più o in meno, alcuni caratteri fisici si affermavano: i Cocker selezionati dagli Statunitensi e dai Canadesi avevano una testa più quadrata, un cranio più bombato, un muso più corto, grandi occhi rotondi e uno stop profondo.

Leggermente più piccoli, avevano soprattutto un corpo più corto, ma con delle membra lunghe; inoltre, possedevano un pelo più lungo e più abbondante. Questa scelta estetica corrisponde a una vocazione: oltre Atlantico si voleva fare del Cocker un cane da esposizione e di lusso.

Fino agli anni Trenta, comunque, i due tipi potevano essere incrociati. Ma i field-trials per Spaniel, organizzati sia sulla costa orientale sia su quella del Pacifico, accentuarono la differenziazione tra le due varietà: presto i Cocker ‘Americani’ non parteciparono più a queste prove, mentre gli ‘Inglesi’ vi facevano buona figura, rispetto agli Springer che cominciavano a stabilirsi negli Stati Uniti.

Peraltro, certi cittadini americani restano fedeli al Cocker Inglese; poco numerosi ma molto attivi, questi sostenitori si rammaricano di veder la razza acquisire questo muso corto e questo pelo così ricco, inconveniente evidente per un cane da caccia.

Nel 1935, preoccupati di difendere il loro beniamino, fondarono l’English Cocker Spaniel Club, il cui scopo dichiarato era quello di controllare il rispetto dello standard stabilito dai Britannici. L’anno seguente, l’American Kennel Club, approvando il loro punto di vista, creò nelle esposizioni delle classi speciali riservate ai Cocker Inglesi.

Questo significava riconoscere implicitamente due varietà ben distinte. Restava solo da formalizzare ufficialmente questa distinzione; il Canadian Kennel Club fece questo passo nel 1940, distinguendo due razze di Cocker. Il suo omologo americano seguì l’esempio nel 1945, mentre la razza English Cocker Spaniel ebbe il proprio registro nel 1947.

Negli Stati Uniti il successo popolare del Cocker Americano si concretizzò dopo la seconda guerra mondiale, dato che divenne in quel periodo la razza che contava il maggior numero di nascite.

Nonostante la notevole concorrenza da parte dello Yorkshire-Terrier e del Barboncino — senza parlare della moda dei grandi cani come il Labrador, il Bobtail e il Pastore Tedesco —, il Cocker è rimasto da allora al primo posto nel cuore degli Americani.

Tra i più grandi campioni che hanno dato il loro marchio alla razza, bisogna citare Scioto Bluffs Simbad, che riportò un numero incalcolabile di premi ed ebbe una discendenza tanto numerosa quanto brillante: fu padre di circa un migliaio di figli e figlie, centosedici dei quali divennero a loro volta dei campioni! Una stirpe coi fiocchi...

Gli Europei riservarono un’accoglienza molto meno entusiastica al Cocker Americano. Il successo del Cocker (Inglese), dapprima e per lungo tempo come cane da caccia, poi, negli anni Sessanta e Settanta, come cane da compagnia, agì evidentemente come freno per la diffusione del Cocker Americano in Europa.

Ivi la razza non ha potuto neanche beneficiare della pubblicità rappresentata nel 1956 — troppo presto quindi — dal famoso cartone animato di Walt Disney Lilly e il vagabondo: il pubblico non ha dunque identificato in Lilly un Cocker Americano e ha creduto che si trattasse semplicemente di un Cocker stilizzato.

C’è voluta una ventina d’anni per vedere crescere e irrobustirsi il numero dei suoi esemplari.

2. Comportamento

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Se, nella maggior parte del mondo, il Cocker è rimasto un cane da caccia, convertito in caso di necessità in cane da compagnia, la razza americana venne concepita, fin dalle sue origini, per fornire un cane da compagnia.

Naturalmente i retaggi ancestrali restano un’eredità sempre presente, per lo meno in potenza, nei cani come negli uomini.

Per questa ragione delle generazioni di vincitori di premi da esposizione non hanno potuto far dimenticare la naturale predisposizione alla caccia, in particolare nella macchia, del Cocker.

Alcuni allevatori francesi, facendo passare il test di attitudine naturale (TAN) al loro Cocker Americano, hanno dimostrato che questa tendenza non è del tutto cancellata.

Ciò nonostante, non si può considerare questo cane come un ausiliare del cacciatore, in quanto questo ruolo è incompatibile con la bellezza del suo mantello: se si avventurasse in un roveto, potrebbe restarvi impigliato e non riuscire a uscirne con i propri mezzi.

Questa pelliccia così ricca, a volte un po' ingombrante all'aria aperta ma che affascina l'occhio per la sua grazia, fa del Cocker Americano un buon cliente per le boutique di toelettatura.

In effetti, contrariamente alla toelettatura del Cocker Inglese (il quale deve restare poco appariscente) che lascia al cane un aspetto ‘naturale’, quella che bisogna effettuare sul Cocker Americano deve essere eseguita con particolare cura e competenza.

Con il suo aspetto ricercato, il Cocker Americano potrebbe sembrare un po’ pedante ed esigente.

Ciò non è affatto vero: di temperamento bonario, questo cane è molto vivace, giocoso e sempre allegro; piacevole in tutte le occasioni, abbaia poco, non ha tendenze alla fuga, si dimostra calmo in casa ed è sensibile al proprio comfort.

Socievole, estroverso, il Cocker Americano si adatta a tutti gli ambienti e adora le passeggiate e i viaggi. Non dà prova di nessuna aggressività, né verso gli altri cani né verso i gatti. Cane da famiglia per eccellenza, è un grande compagno per i bambini.

L’educazione del Cocker Americano non pone particolari problemi: certamente è un po’ testardo — come tutti gli Spaniel —, ma il fatto di abituarlo molto presto a farsi toelettare regolarmente lo rende più malleabile e paziente.

Si può così utilizzare a buon fine il suo piacere nel ricevere i complimenti, senza peraltro lasciarsi troppo prendere da questo suo gioco, in quanto ha la tendenza a usare e abusare dei suoi grandi occhi languidi e umidi per ottenere ciò che vuole.

Questo irresistibile piccoletto non diventa comunque mai difficile o esageratamente capriccioso, se si dà prova di un po’ di fermezza al momento opportuno.

Vivace nei movimenti, ‘brulicante’ come dicono i cacciatori, ha bisogno di sfogare il suo surplus di energie con delle belle passeggiate quotidiane.

Perfetto animale da esposizione e da compagnia, questo cane ben solido è soprattutto uno sportivo tenace, felice di spassarsela in campagna con qualsiasi tempo.

3. La silhouette del Cocker Americano e il Cocker cioccolato

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  • La silhouette del Cocker Americano
    Il Cocker Americano deve buona parte della sua silhouette piuttosto sofisticata a un pelo tanto lungo quanto abbondante.
    Quest'ultimo è connesso alla presenza di un gene particolare, come ha riconosciuto ufficialmente lo standard, rimaneggiato e pubblicato nel 1957 (si noterà d'altronde che, secondo questo standard, un pelo troppo lungo che nasconda la linea del cane è considerato come una caratteristica penalizzabile mentre, nei fatti, raggiunge il suolo...).
    Il carattere spettacolare del mantello del Cocker Americano spiega l'importanza data al suo colore.
    La gamma è ricca e si contano in effetti più di quindici colori: il nero carbone, il nero e fuoco (il fuoco potendo andare dal crema chiaro ai rosso scuro o anche essere carbonato, detto in inglese pencilling), il biondo (dal platino al golden e persino fino al mogano), il nero e bianco, l'arancio e bianco, il cioccolato, Il cioccolato e bianco, il cioccolato e fuoco, il cioccolato, bianco e fuoco, il blu roano.
    Questa ricca tavolozza può ancora arricchirsi, poiché gli Americani hanno recentemente messo a punto una nuova nuance, il sabbia e bianco, giudicata da alcuni 'piuttosto impressionante'.
    Tenuto conto di questa grande diversità di colori, i cocker Americani sono giudicati secondo tre diverse categorie: i neri (che comprendono ugualmente il nero e il fuoco), gli 'Ascob' (iniziali di any solid color other than black, cioè 'ogni colore a tinta unita diverso dal nero) e i multicolori (uno o due colori accompagnati dal bianco), in Canada i neri e fuoco sono giudicati in una speciale categoria.
    È un tributo pagato all’estetica? in ogni caso la forma a cupola del cranio si accompagna, in alcuni Cocker Americani, a un'apparente idrocefalia (accumulo anormale del liquido cerebrospinale, che non può essere drenato al di fuori del cranio).
    Alcuni osservatori stimano che negli Stati Uniti il 20% dei Cocker Americani ne potrebbe essere affetto a diversi gradi, senza che questo, d’altronde, colpisca l'intelligenza o la salute della maggior parte dei soggetti.
  • Il Cocker cioccolato
    Il color cioccolato è molto diffuso negli Spaniel e negli Épagneul. Il cane che ha questo mantello è interamente bruno: pelo, occhi, tartufo, pelle.
    Curiosamente il cioccolato fu per lungo tempo trascurato nei Cocker, per non dire evitato.
    Comunque il famoso Obo, nato nel 1879, considerato come il fondatore della razza, era portatore del gene cioccolato.
    Un gene, come si sa, può mostrarsi d'umor vagabondo e il primo esemplare a essere dotato di un mantello cioccolato fu la cagna sweet Georgia Brown, detta Sudie, nata nel 1925; ma è il campione My Own Brucie che, grazie alle sue qualità di riproduttore, propagò questo bel mantello, la cui eleganza fu ufficialmente riconosciuta quando due cani di questo colore conquistarono il titolo di campione prima di Windridge Chocolate Dandy, che l'ottenne nel 1964.
    L'allevamento da cui quest'ultimo era derivato ha fornito anche Windridge Chocolate Baron, campione messicano e primo cane cioccolato a essere importato in Francia.
    Le stirpi del Cocker Americano cioccolato non sono molto numerose. In effetti, poiché il gene che produce questo colore è recessivo, perché nascano cuccioli cioccolato occorre che i due genitori lo abbiano nel loro patrimonio genetico.
    E in fatto di interazione con gli altri geni del colore non è facile fissare una nuance ricca e scura, né unire i cioccolato ad altri mantelli.
    Gli allevatori sono nondimeno riusciti a declinare, dopo una ventina d'anni, le differenti possibilità dei mantelli che comportano la nuance cioccolato: bianco e cioccolato, cioccolato e fuoco e anche cioccolato, bianco e fuoco.
    L'allevamento canino verifica anche una grande legge della genetica: un gene recessivo può essere veicolato durante molte generazioni e non apparire che accidentalmente, ma viceversa è molto difficile da eliminare.
    Avendo acquisito una buona conoscenza dei dati genetici, alcuni allevatori esperti possono utilizzarli con maestria e fissare a volontà delle nuove caratteristiche in una razza.

4. Lo Standard della razza

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FCI Standard N° 167 / 22.01.1999
COCKER AMERICANO
ORIGINE: U.S.A.
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 17.05.1993
UTILIZZAZIONE: Cane da cerca e da compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 8 Cani da riporto – Cani da cerca
Cani da acqua
Sezione 2 Cani da cerca
Senza prova di lavoro

ASPETTO GENERALE
Il Cocker Americano è il più piccolo dei cani da caccia. Ha un corpo robusto, compatto e una testa nettamente cesellata e raffinata; tutto il cane è perfettamente equilibrato e di una taglia ideale.
Ben sostenuto alle spalle, su arti diritti, ha la linea superiore leggermente inclinata verso il posteriore che è moderatamente angolato e muscoloso.
E’ un cane capace di considerevole velocità, unita a grande resistenza. Soprattutto, deve essere libero e allegro, sano, ben armonico e in azione deve mostrare un’appassionata inclinazione al lavoro.
Un cane ben equilibrato in tutte le sue parti è più desiderabile di un cane con buone qualità ma forti difetti che le contrastano.

PROPORZIONI IMPORTANTI
• La distanza fra la punta dello sterno e quella della natica è leggermente superiore alla distanza fra il garrese e il suolo. Il corpo deve avere sufficiente lunghezza che permetta un passo diritto e libero; ma il cane non deve mai apparire lungo e basso.

COMPORTAMENTO-CARATTERE
Di temperamento costante, senza alcun segno di timidezza.

TESTA: per essere ben proporzionata, in armonia cioè col resto del corpo; deve presentare un’espressione intelligente, vivace, dolce e accattivante.

REGIONE DEL CRANIO
Cranio: arrotondato ma non esageratamente, con nessuna tendenza all’appiattimento; le sopracciglia sono nettamente definite. La struttura ossea sotto gli occhi è ben cesellata
Stop: pronunciato

REGIONE DEL MUSO
Tartufo: di misura sufficiente da risultare proporzionato al muso e alla canna nasale, con narici ben sviluppate, tipiche di un cane da lavoro. E’ di colore nero nei cani neri, nero-focati e nei neri e bianchi. Nei cani di altri colori può essere marrone, fegato o nero, il più scuro possibile. Il colore del tartufo armonizza con quello delle rime palpebrali.
Muso: ampio e profondo. Per essere giustamente proporzionato, la distanza fra lo stop e la punta del tartufo deve essere uguale alla metà della distanza fra lo stop e l’occipite
Labbra: il labbro superiore è pieno e di sufficiente profondità da ricoprire la mascella inferiore
Mascelle: quadrate e di uguale lunghezza
Denti: forti e sani, non troppo piccoli. Chiusura a forbice
Guance: non prominenti
Occhi: globo oculare rotondo e pieno, sguardo diretto in avanti. La forma delle rime palpebrali ha un aspetto leggermente a mandorla; l’occhio non è debole o sporgente. Il colore dell’iride è marrone scuro e in generale si ricerca l’occhio il più scuro possibile.
Orecchi: a lobo, lunghi, di cartilagine sottile, ben coperti di frange e inseriti non più in alto della parte inferiore dell’occhio

COLLO: sufficientemente lungo da permettere al tartufo di raggiungere facilmente il terreno; muscoloso e privo di pendula pelle rilasciata. Esce con forza dalle spalle e s’inarca leggermente mentre si restringe per congiungersi alla testa.

CORPO
Linea dorsale: discende leggermente verso il posteriore muscoloso.
Dorso: forte, scende leggermente e regolarmente dalle spalle fino all’inserzione della coda tagliata.
Torace: profondo, il suo punto più basso non è più in alto dei gomiti, la sua parte anteriore è sufficientemente ampia per lasciare spazio al cuore a ai polmoni, e tuttavia non è così ampio da essere d’impaccio al movimento diritto in avanti dell’arto anteriore. Le costole sono profonde e ben cerchiate.

CODA: la coda tagliata è inserita e portata sul prolungamento della linea superiore del dorso, o leggermente più alto, mai diritta come un terrier e mai tanto bassa da indicare timidezza. Quando il cane si muove, il movimento della coda è allegro

ARTI
ANTERIORI: arti paralleli, diritti, con forte ossatura, muscolosi e disposti contro il corpo ben sotto le scapole.
Spalla: ben oblique, formano un angolo col braccio di circa 90°, il che permette al cane di muovere facilmente in avanti i suoi arti anteriori. Le spalle hanno un disegno pulito, sono oblique senza rigonfiamenti e poste in modo che le punte più alte del garrese offrono un’inclinazione tale da permettere un’ampia cerchiatura delle costole.
Gomiti: se visti di lato, in stazione, i gomiti sono sulla stessa linea perpendicolare che scende dalla punta più alta della scapola.
Metacarpi: corti e forti. Gli speroni sugli anteriori possono essere rimossi
POSTERIORI: visti da dietro, sono paralleli, in movimento e a riposo. Hanno forte ossatura e sono muscolosi.
Anche: ampie; il posteriore ben arrotondato e muscoloso.
Cosce: potenti e nettamente delineate.
Ginocchio: moderata l’angolazione del ginocchio, che è forte e non deve avere cedimenti né in movimento né da fermo.
Garretti: forti e ben discesi; gli speroni sui posteriori possono essere rimossi

PIEDI: compatti, larghi, rotondi e fermi con cuscinetti duri come il corno. Non deviano in fuori né in dentro.

ANDATURA: Il Cocker Americano, sebbene sia il più piccolo dei cani da caccia, possiede l’andatura tipica del cane da lavoro. Indispensabile al buon movimento è l’equilibrio fra l’anteriore e il posteriore.
Imprime spinta con forte, potente posteriore ed è correttamente costruito nelle spalle e negli anteriori in modo d’avere un allungo sciolto, con un passo che controbilanci la spinta del posteriore.
Soprattutto, il suo movimento è coordinato, liscio e senza sforzo. Il cane deve ricoprire terreno col suo passo; un’eccessiva animazione non deve essere scambiata per andatura corretta.

MANTELLO
PELO: sul capo corto e sottile. Sul corpo, di media lunghezza, con abbastanza sottopelo da dare protezione.
Gli orecchi, petto, addome e arti sono ricoperti di frange, però non così abbondanti da nascondere i profili e il movimento propri del Cocker Spaniel, o alterare l’aspetto e la funzione di un cane da lavoro moderatamente fornito di pelo.
La tessitura è molto importante. Il pelo è serico, liscio o lievemente ondulato e di una tessitura che permette una facile manutenzione.
Penalizzare severamente il pelo troppo abbondante, riccio o cotonoso. L’uso di macchinette elettriche per tosare il pelo del dorso non è desiderabile.
Una toelettatura per mettere in risalto le reali linee del cane deve essere fatta in modo da farlo apparire il più naturale possibile.

COLORE :
• Nero – unicamente nero, oppure manto nero con focature . Il nero dovrebbe essere un nero corvino; ombreggiature marroni o fegato nel mantello non sono desiderabili. Una piccola macchia bianca sul petto e/o gola è ammessa; il bianco in qualsiasi
altra parte del corpo comporta squalifica.
• Altra tinta unita diversa dal nero (ASCOB):Qualsiasi tinta unita tranne il nero, che va dal crema più pallido al rosso più acceso, inclusi marrone e marrone focato. Il colore deve essere di una sfumatura uniforme, ma è permesso un colore più chiaro nelle frange. Una piccola macchia bianca sul petto e/o gola è permessa. Il bianco in qualsiasi altra parte comporta squalifica.
• Multicolore: due o più tinte unite, ben definite una delle quali deve essere il bianco; nero e bianco, rosso e bianco (il rosso può andare dal crema più pallido al rosso più scuro) marrone e bianco, e i roani, includendo ogni combinazione di questi colori con punti focati.
È preferibile che le focature siano distribuite nello stesso modo di quelle nella varietà Nero e ASCOB.
I roani vengono classificati come Multicolori e possono essere di qualsiasi tipo di roano. Il colore principale che si estende fino al 90% e oltre della superficie corporea sarà causa di squalifica.
• FOCATURE: le focature hanno un colore che può variare dal crema più chiaro al rosso più scuro ed è limitato al 10%, o meno, del mantello; se in più saranno motivo di squalifica. Nei Neri o ASCOB, le focature saranno dislocate come segue:
1) Una chiara macchia sopra ciascun occhio
2) Ai lati del muso e sulle guance
3) Sulla parte interna degli orecchi
4) Sui quattro piedi e/o sulle quattro zampe
5) Sotto la coda
6) Sul petto, facoltativo: ci siano o meno non vengono penalizzate
Le focature che non sono nettamente visibili o che sono appena accennate, sono da penalizzare. Focature sul muso che si estendono in alto, sopra, o che siano in continuità vanno pure penalizzate. L’assenza di focature nei Neri e ASCOB, in una qualsiasi delle zone precitate in un cane per altro focato, comporterà squalifica.

TAGLIA
Altezza Ideale: Maschi 38,10 cm, Femmine 35,56 cm - la variazione ammessa è di cm. 1,27 in più o in meno di quella ideale.
Se un cane supera questa altezza (Maschi: 39,37 – Femmine: 36,83) sarà squalificato. Un cane adulto, se sarà al di sotto ( Maschi: 36.83 – Femmine: 34,29) sarà penalizzato.
L’altezza è determinata da una linea perpendicolare al suolo che parte dalla punta della scapola, con il cane naturalmente in stazione e tutti gli arti paralleli alla linea di misurazione.

DIFETTI: Qualsiasi deviazione da quanto sopra va considerato come difetto, che dovrà essere penalizzato secondo la sua gravità.

DIFETTI DA SQUALIFICA
• Colori e macchie nel manto: i sopra citati sono i soli accettabili colori o combinazioni di colori. Qualsiasi altro colore, o combinazione di colori, comporterà squalifica
• Neri: macchie bianche tranne che sul petto e gola
• ASCOB: macchie bianche eccetto che sul petto e gola
• Multicolori: il colore primario 90% o più
• Focature:
1) focature superiori al 10%
2) assenza di focature nei Neri o ASCOB in una qualsiasi delle zone precitate in un cane per altro focato
• Altezza: Maschi sopra 39,37 cm. - Femmine sopra 36,83 cm

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.





5. Razze affini

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Quella degli Spaniel è una famiglia numerosa, dato che, nell'ottavo gruppo, ben otto razze ne fanno parte, il Cocker Americano ha il vantaggio dovuto al numero.

Dal momento che gli Stati uniti possiedono la popolazione più numerosa tra i cani di razza — l'American Kennel Club registra ogni anno più di un milione di nascite —, il Cocker Americano, molto in voga oltre Atlantico, può rivendicare al Cocker (o English Cocker spaniel) il titolo di Spaniel più diffuso.

Ma il Cocker è presente in numerosi paesi: in Brasile, per esempio, figurava ancora poco tempo fa in testa alle razze più popolari; in Francia resta di gran lunga il più diffuso degli spaniel e in Italia è anche molto conosciuto.

Il Cocker è un po' più grande dell’Americano (da 39 a 41 cm per il maschio, da 38 a 39 cm per la femmina) e un po' più pesante (da 12 a 14 kg), ma queste differenze non devono saltare all'occhio del profano, in quanto il Cocker ha anche il corpo più lungo rispetto all'Americano e possiede inoltre un pelo molto meno abbondante.

La sua testa invece è molto diversa: il muso è più allungato e il cranio non ha la tipica forma a cupola. Per il resto, il Cocker è rimasto un vero cane da caccia, polivalente, buono nel riporto, incomparabile nelle regioni di radure e boschi.

Anche se attualmente viene meno spesso preferito all'Americano come cane da compagnia, è comunque sempre ricercato da numerosi cacciatori che prediligono un compagno poco ingombrante e che possa vivere in casa.

Lo Springer inglese (English Springer Spaniel) è meno conosciuto dal pubblico ma sempre più apprezzato dai cacciatori; nettamente più grande del Cocker (51 cm circa al garrese per 22,5 kg), è spesso bianco e fegato, qualche volta bianco e nero o ancora tricolore — ma il colore del mantello non ha per questo cane un’importanza preminente.

Apprezzato tanto nella caccia quanto nel field-trial, deve la sua reputazione alla potenza. Questo cane è apprezzato in Gran Bretagna anche come cane da compagnia.

Troviamo in seguito lo Springer Gallese (Welsh Springer spaniel); un po' meno grande dello springer inglese, è esclusivamente bianco e rosso vivo. È ancora raro in Italia.

Lo stesso vale per il Clumber spaniel, il più pesante degli spaniel (una trentina di kg). Il suo mantello bianco è messo in risalto da macchie limone.

Viene poi il Field Spaniel (di cui il Cocker era in origine una varietà più piccola, nei tempi in cui, più grande e più lungo di lui, il Field Spaniel aveva preso, all’inizio del secolo, con il suo muso allungato, dei modi da Basset). Possiede un mantello nero, fegato, rosso o roano, con o senza macchie focate.

Ultimo rimasto al giorno d'oggi degli Spaniel d'acqua, l'irish Water Spaniel si distingue decisamente dagli altri membri della tribù per la taglia (fino a 58 cm al garrese) e per il pelo crespo e oleoso.

Di color fegato scuro, ha una certa rassomiglianza con l'Épagneul de Pont-Audemer, di cui è senza dubbio uno degli antenati (negli stati uniti l’irish water spaniel sarebbe stato incrociato con il Curly-Coated Retriever per creare l'American water spaniel).

Ricordiamo infine il Sussex Spaniel, che assomiglia al Clumber per la linea massiccia e la forma allungata; è comunque un po’ più piccolo e si distingue particolarmente per lo spettacolare mantello color fegato dorato.








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