Il Cocker Spaniel Inglese (English Cocker Spaniel) è un cane di taglia medio-piccola dotato di temperamento costante, ansioso, giocoso, allegro, per niente pauroso, sensibile, gentile e talvolta troppo esuberante. Si tratta di una razza socievole, e ama stare intorno ai suoi cari. Il Cocker Spaniel Inglese è un cane desideroso di coccole e apprende velocemente e questo rende facile la formazione. Senza essere ingombrante in macchina o in albergo, questo cane dal carattere vivace e affettuoso diventa il beniamino della casa, quello in cui la padrona va fiera a causa della sua innegabile eleganza, e conquista anche i bambini con la sua passione per il gioco; non bisognerebbe, comunque, prenderlo per un cane da appartamento.
Dovrebbe essere sempre considerato un cane da caccia e mai un “peluche” da salotto. Trattarlo, infatti, come un giocattolo gli rovina immancabilmente il carattere. Alcuni esemplari possono avere un carattere ostinato e questo può portare a possessività quando si tratta di cose come i suoi giocattoli. Questo cane è assai diffuso come animale da compagnia, ma questo impiego può renderlo felice solo a patto che vengano rispettate le sue esigenze: molto moto e vita all’aria aperta, in caso contrario diverrà un cane grasso e nevrotico. Il Cocker Spaniel è un cane adorabile, ma non deve diventare un cane “da cuscini”. Le persone sedentarie, gli anziani e chi non può portarlo a correre dovrebbero orientarsi piuttosto sul Cocker americano, dal carattere molto più pacato e meno soggetto a stress.
Curiosità: Rubens, il famoso pittore, ha dipinto ripetute volte un piccolo Épagneul bianco e arancio, che gli era visibilmente familiare (è rappresentato presso il desco familiare, o ancora intento a giocare con i bambini). Un Épagneul multicolore appare anche nelle opere di Velazquez, di Tiepolo, di Tiziano e di Rembrandt. Oudry faceva entrare spesso degli Spaniel a completamento di nature morte con selvaggina, e uno di più affascinanti ritratti della marchesa di Pompadour, eseguito da Nattier, la ritrae con un piccolo Spaniel nero focato sulle ginocchia.
FCI Standard N° 5 / 28.10.2009
COCKER SPANIEL INGLESE
ORIGINE: Gran Bretagna
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 28.07.2009
UTILIZZAZIONE. Cane da cerca
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 8 Cani da riporto, cani da cerca, Cani da acqua
Sezione 2 Cani da cerca
Con prova di lavoro
1. Origine
Il Cocker Spaniel Inglese (English Cocker Spaniel), comunemente chiamato Cocker Spaniel o semplicemente Cocker, appartiene alla grande famiglia degli Spaniel e degli Épagneul continentali, quei Cani d'Oysel e cani da ferma conosciuti fin dal Medioevo per aver preso il posto dei cani da caccia, dei segugi e dei Bracchi, giudicati poco efficaci per la caccia agli uccelli. Fu in quell'epoca, in effetti, che si cominciò a ricorrere all'Épagneul per far alzare la selvaggina da piuma, in modo che il signore potesse lasciare andare il suo falcone o che i suoi valletti lanciassero le reti piombate. Da lunghissimo tempo il nome stesso Épagneul - Spaniel per gli Inglesi - ha suscitato interminabili discussioni tra i cinologi.
E' dunque legato a un'origine spagnola, come affermava Gaston Phébus nel Medioevo, "per il fatto che questa natura viene dalla Spagna, e quanti ce ne sono negli altri paesi"? Questo sembra poco verosimile nella misura in cui non ci sono mai state, sembra, tracce di Épagneul nella penisola Iberica. Max Siber, da parte sua, supera questa difficoltà stimando che i riferimenti alla Spagna non concernono le origini del cane, ma i metodi di caccia per i quali si utilizzavano questi cani, metodi che sarebbero stati in questo paese un'eredità dei Romani (per la caccia con la rete) e degli Arabi (per la caccia col falcone). Un' altra ipotesi, forse più convincente, ci viene dal verbo "s'espagner" (alla lettera "risparmiarsi"), anticamente sinonimo di "accucciarsi", utilizzato per designare l'azione dei cani che si appiattiscono a terra per non disturbare i cacciatori nel lancio delle reti.
Evidentemente, dunque, le origini dello Spaniel, come quelle di molte altre razze, sono circondate da numerose controversie. Quello che è sicuro, al contrario, è la presenza di tali cani in Gran Bretagna fin da tempi immemorabili. Édouard de Langley (1344-1412), gran maestro di caccia e di cani di Enrico IV di Inghilterra, fa l'elogio delle qualità degli Spaniel come cacciatori nel suo "Mayster of Game" pubblicato nel 1406; il poeta Chaucer, autore dei celebri "Racconti di Canterbury", fa un ardito confronto fra il comportamento della donna nei riguardi dell'uomo e quello dello Spaniel, "in quanto così come uno Spaniel ella vuole saltellare intorno a lui", e aggiunge, per colmare la misura, che lo Spaniel è un cane molto affettuoso, "come una donna in cerca di un marito".
Inoltre, il Dottor Caius, medico personale della regina Elisabetta I, li descrive espressamente nella sua opera "De Canibus britannicis", apparsa nel 1570: "Vengono chiamati comunemente Spaniel come se questi cani provenissero dalla Spagna"... Si sa del resto che Elisabetta I possedeva, oltre ai Levrieri, degli Spaniel che erano considerati da P. Sidney come i "gentlemen delle mute reali". Tutti questi elementi confortarono l'opinione di Paul Gaillard - al quale si deve l'introduzione della razza in Francia alla fine del XIX secolo -, secondo il quale la presenza degli Spaniel oltre Manica risalirebbe almeno al XIV secolo. Questo eminente specialista assicura, in effetti, che sia quadri sia incisioni di quell'epoca, in particolare nei castelli scozzesi, rappresentano degli Spaniel. Per quanto riguarda l'apparizione del Cocker Spaniel propriamente detto, essa è evidentemente monto meno antica.
Bisogna sapere in effetti che, per lunghissimo tempo, i sostenitori della razza si accontentarono del solo appellativo di Spaniel per designare tutta una gamma di cani, più o meno grandi, pesanti o leggeri, da caccia o di lusso, quando esistevano, a lato degli Spaniel comuni, il cui discendente più diretto è lo Spinger attuale, degli Spaniel di taglia più ridotta e degli autentici Spaniel in miniatura (toy), considerati come cani da compagnia. I cinofili britannici non ammettevano allora nessuna distinzione se non quella tra Land Spaniel (utilizzati su terra) e Water Spaniel (che lavoravano nell'acqua). Quest'ultimo tipo è rappresentato oggi da una sola razza superstite (irlandese), mentre il Land Spaniel non ha cessato di diversificarsi fino all'inizio del XX secolo. A partire dal 1859, in effetti, le cose iniziarono ad essere più precise e i Land Spaniel vennero divisi in 2 gruppi: i Land Spaniel propriamente detti e i Fiel Spaniel.
2. Storia
Fu necessario attendere il 1883 perché il Cocker fosse conosciuto come razza propriamente detta. Il criterio del peso giocò allora un ruolo fondamentale, dato che quello del Cocker Spaniel doveva essere inferiore a 25 libbre, mentre quello del Field Spaniel poteva essere solamente superiore. Ma esisteva un altro elemento di differenziazione: mentre i Cocker, grazie alla taglia ridotta, potevano penetrare nel folto delle macchie e delle siepi, ai Field Spaniel venivano lasciati i terreni scoperti. Subendo gli effetti di una moda crescente in Gran Bretagna, dove le esposizioni diventavano gli avvenimenti mondani, il Field Spaniel doveva così rapidamente evolvere verso un tipo basso sulle zampe e lungo di corpo, che assomigliava di più a un Bassotto che a uno Spaniel, morfologia che lo rendeva inadatto alla caccia senza farne realmente un cane da compagnia, al punto che rischiò di scomparire all'indomani della prima guerra mondiale, tanto che il Kennel Club stesso ne sospese le iscrizioni nel 1919.
Parallelamente il Cocker stava, da parte sua, conquistandosi il suo posto al sole: attivo cacciatore, appassionato e resistente , "brulicante" - per utilizzare l'espressione che meglio caratterizza il suo temperamento -, venne rapidamente apprezzato da numerosi Inglesi sia per puntare la selvaggina sia per essere un affascinante compagno in casa. E' chiaro che il Cocker ha beneficiato del lavoro effettuato dagli allevatori britannici alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, al fine di accentuare e di fissare le caratteristiche che differenziano nettamente ogni Spaniel. Alcuni riproduttori ebbero un ruolo determinante in quest'opera di selezione, in particolare Ted Obo, nato nel 1879 e appartenente al signor Farrow, il quale fece molto per la nascita della razza. Negli Stati Uniti dove venne fondato un Club nel 1881, furono importati numerosi esemplari, tra i quali figuravano ben piazzati deu discendenti del già celebre Obo.
La diffusione e la rapidità del successo del Cocker negli Stati Uniti e in Canada suscitarono d'altra parte qualche disaccordo sull'evoluzione della razza tra allevatori inglesi e americani, in quanto questi ultimi vedevano nel Cocker esclusivamente un cane da compagnia e da esposizione. Rifiutando in punto di vista degli Americani, gli Inglesi vollero lasciare al Cocker il suo doppio ruolo di compagno e cacciatore. Per fare questo dovettero assicurargli una solida posizione ufficiale, facendo appello, in particolare, alle autorità che vegliavano sul divenire del mondo canino: nel 1893 il Kennel Club cominciò a registrare dei rappresentanti della razza e, verso il 1900, venne definito il primo standard. I sostenitori della razza dell'epoca, molto anglofili, non esaurivano mai gli elogi per le razze inglesi e non senza ragione dato che, nei primi field-trials organizzati in Francia, queste dimostrarono in maniera eclatante evidenti qualità, in particolare per la rapidità nella ricerca e la grande finezza del naso.
Con il suo carattere polivalente, il Cocker ha sedotto anche un buon numero di cacciatori francesi, i quali, a differenza dei loro colleghi d'oltre Manica, non possono in genere permettersi di possedere contemporaneamente un cane da ferma e uno da riporto, se non un cane per la pianura e uno per i boschi. Per molto tempo i Cocker più diffusi sul suolo Francese furono bianchi e marrone o bianchi e neri, soprattutto perché il mantello bianco era più visibile (dettaglio di primaria importanza per un cane destinato, durante i periodi di caccia a battere le macchie più folte). Uk blu e il nero erano, al contrario, molto apprezzati dagli amanti delle esposizioni, cosa che non impediva ai cani di partecipare ai field-trials. Questi cani erano, inoltre, di taglia molto piccola: il celebre cinologo Paul Mégnin scriveva nel 1923 che essi non superavano i 30 cm al garrese (cosa che corrisponde del resto alle 25 libbre già indicate). La corporatura del Cocker sarebbe peraltro a poco a poco aumentata, in particolare in Gran Bretagna, grazie a un'alimentazione più completa e, soprattutto, per un desiderio di maggiore efficacia nei field-trials.
A tal punto che, dopo la seconda guerra mondiale, gli allevatori francesi che vollero importare degli esemplari britannici per rimettere in sesto l'allevamento nazionale decimato, constatarono che questi cani raggiungevano i 45 cm al garrese, se non di più. Il presidente dello Spaniel Club francese , il dottor Paul, richiese allora alle autorità britanniche di rivedere il punto dello standard riguardante la taglia (per diminuirlo), in maniera che il Cocker potesse veramente meritarsi la fama che aveva di "più piccolo Spaniel da caccia". Cosa che avvenne, evitando così al Cocker di diventare, come temeva René Gravigny, "un Setter in scala ridotta". Attualmente il Cocker ha conquistato il mondo intero: popolare in tutti i paesi dell'Europa occidentale, lo è ugualmente nei paesi dell'Est così come nelle repubbliche dell'ex Unione Sovietica. Si è pure adattato perfettamente ai climi di paesi lontani, dato che fa parte delle 2 o 3 razze preferite in Argentina e in Australia. In Italia, dove sono prodotti esemplari di ottima qualità, il Cocker ha avuto una notevole diffusione, anche se viene ormai utilizzato quasi solamente come cane da compagnia.
3. Comportamento
E' assolutamente certo che il Cocker deve la sua popolarità quasi universale più alla vocazione di cane da compagnia che al ruolo di cacciatore, che viene realmente apprezzato solo negli ambienti specializzati. Ma questa popolarità, che lo mette ai primi posti tra i cani da compagnia (posto conquistato in Italia negli anni Settanta), ha provocato dei notevoli inconvenienti: la diffusione della razza in effetti, tenendo conto del numero dei cani messi in circolazione, non poteva che sfuggire al controllo del Club della razza e degli allevatori competenti. Di qui gli inevitabili slittamenti rispetto allo standard, quando dei privati, senza conoscenze specifiche, si sono messi ad allevare Cocker, in vista più di un arrotondamento delle entrate familiari che per una vera passione, mentre dei venditori senza scrupoli hanno fatto con questa razza un commercio molto redditizio. Le conseguenze sono state inevitabili: dato che in questa vasta popolazione canina non sussisteva più alcun controllo e una gran parte di questi esemplari non meritava neppure il nome di Cocker, si sono visti apparire dei cani aggressivi, che potevano mordere senza preavviso, in particolare tra gli pseudo-Cocker fulvi che furono per molto tempo i più popolari, quindi i più diffusi.
La razza ha così sofferto di una reputazione, ingiustificata, di aggressività. Attualmente, e per fortuna, il Cocker ha perso questa sua popolarità e ci si rallegra di vedere la razza di nuovo controllata da allevatori seri. Bisogna del resto precisare che un tale comportamento poteva, in un buon numero di casi, essere dovuto a un ambiente esclusivamente cittadino e alla mancanza di esercizio. Non bisogna mai dimenticare che il Cocker è visceralmente un cane da caccia e che un tipo di vita troppo diverso dalla sua destinazione originaria non può che essergli pregiudizievole. Per sua eredità genetica, questo cane è nato per "lavorare"; in mancanza d'altro, ha bisogno di un'attività sostitutiva e di uno spazio vitale adatto alle sue tendenze e al suo dinamismo. Alcuni esperti si sono chiesti se il Cocker occupasse ancora il suo posto tra i cacciatori. La risposta può essere fornita dal comportamento di un Cocker, che, uscito da un confortevole salotto, si ritrovi su un terreno di caccia.
Se cerchiamo un cane da riporto, il Cocker è il nostro cane; riportare anche una grossa lepre non gli fa paura. In lui il riporto è innato e questo non può disturbare l'addestramento alla ferma anche se non è un cane da ferma ma un cane da "boscaglia", cioè esso fa alzare la selvaggina e la obbliga a fuggire, anche si trova nascosta nel sottobosco più inestricabile. Il Cocker non teme neppure il roveto più folto, dato che le sue dimensioni ridotte gli permettono di infilarsi anche nella tana di un coniglio. Quest'ultimo ha rappresentato del resto, all'epoca in cui abbondava, la selvaggina prediletta del Cocker - cosa che ha sedotto un gran numero di cacciatori anche provvisti di mezzi modesti. Nelle regioni percorse da una fitta trama di siepi questo cane non ha uguali nell'incalzare il coniglio e lanciarlo davanti al cacciatore. Ma sa mostrarsi altrettanto efficace con il fagiano e gli altri "corridori", che sorprende con la sua vivacità e constringe ad alzarsi. Quaglie, pernici e beccacce sono la sua specialità: nessuna selvaggina di piccola taglia gli è inaccessibile; si è creato così la reputazione di essere incomparabile nel ritrovare l'allodola colpita nascosta nel cespuglio più folto.
Il suo pelo lo protegge bene dal freddo, dallel spine, dal rovo o dalla canna tagliente. Inoltre, dato che è un buon nuotatore, è anche un prezioso retriever nelle paludi, negli stagni e nei fiumi. Il Cocker possiede, in effetti, una notevole capacità di adattamento: non esistono situazioni che possano trovarlo impreparato e senza risorse; è un aiuto eccellente nelle battute, ma si apprezza anche il suo talento nel far alzare abilmente la selvaggina, lavorando senza mai scoraggiarsi a 25 m dal fucile. Questo cane non si lascia sfuggire mai una preda: il suo naso fine lo spinge a esplorare ogni metro di siepe, il più piccolo cespuglio, che affronta con determinazione. Anche se un "cockerman" esperto può ricavare il meglio dal suo cane, sorprendendo molti proprietari di grandi cani, anche su terreno scoperto, il Cocker Spaniel è consigliabile prioritariamente al cacciatore che non ha mai lavorato con un cane o che ha un'esperienza limitata di addestramento canino: anche senza essere stato addestrato al riporto, è sufficiente che il Cocker abbia delle nozioni di richiamo per rivelarsi un aiuto molto efficace.
Inoltre, il Cocker è il cane sognato dal cacciatore cittadino: viaggia facilmente, non si senta mai spesato, fa la guardia con convinzione alla casa. Senza essere ingombrante in macchina o in albergo, questo cane dal carattere vivace e affettuoso diventa il beniamino della casa, quello in cui la padrona va fiera a causa della sua innegabile eleganza, e conquista anche i bambini con la sua passione per il gioco; non bisognerebbe, comunque, prenderlo per un cane da appartamento. Il Cocker, come tutti i cani, deve essere rispettato, cosa che suppone che non lo si consideri un semplice oggetto decorativo o divertente. Fortunatamente è passato il tempo in cui un certo snobismo faceva acquistare un Cocker senza preoccuparsi del suo carattere, della sua toeletta, del suo bisogno di esercizio all'aria aperta. Attualmente, gli allevatori seri possiedono una clientela avveduta, costituita da amatori che, avendo perduto il loro compagno dopo 15 anni di una vita piena di gioie condivise, vogliono restare fedeli alla razza, acquistando cuccioli di buona discendenza.
Il fatto è che provano tutti l'entusiasmo di J. Guerville-Sevin, il quale, facendo il ritratto del Cocker, celebra con lirismo "il perfetto equilibrio della sua costituzione, lo splendore della sua testa dal cranio dolcemente arrotondato, illuminata da occhi da odalisca, incorniciata dalle lunghe orecchie, l'andatura sciolta e leggera, l'ossatura solida senza mai essere pesante, la pelle fine e morbida". Per essere sempre in forma, un Cocker deve essere portato fuori spesso e a lungo: 2 o 3 rapide sortite quotidiane non sono sufficiente; al contrario, il cane apprezzerà moltissimo delle buone, salutari passeggiate in campagna. Rispettando queste poche indicazioni, il proprietario avrà un cane allegro e vivace che gli manifesterà un attaccamento a tutta prova, quasi esclusivo, dato che saprà mostrarsi, a seconda delle circostanze, clown, seduttore (con il suo famoso sguardo languido) o stuzzicante.
4. La toelettatura e la salute del Cocker
La toelettatura di un Cocker non è molto complicata: anche un dilettante può eseguire da solo spazzolature e pettinature, molto accurate e regolari; i peli morti devono, infatti, essere tolti in maniera sistematica. Oltre al suo
interesse estetico, questa toelettatura concorre a mantenere il cane in buona salute, evitando in particolare il mal d'orecchie e le ferite dovute alle spighette. E' molto importante iniziare bene con un cane giovane: il suo pelo morto non deve essere tagliato con le forbici o tosato (cosa che lo farebbe ricrescere arricciato); bisogna strapparlo. In particolare il ciuffo sul cranio dei cuccioli di 6 mesi deve venire regolarmente eliminato, perché possa lasciare il posto a un pelo liscio e brillante. Il pelo all'interno delle orecchie deve ugualmente essere strappato, ma in questo caso si possono utilizzare delle forbici dentate.
Il pelo del terzo superiore della parte esterna dell'orecchio verrà sfoltito sempre con l'uso delle forbici dentate. In linea generale si esegue lo stripping su tutte le regioni che devono presentare un pelo corto e liscio, per valorizzare petto, arti superiori e frange degli arti anteriori e delle orecchie; si preferiranno, comunque, le forbici nei punti più sensibili, come la parte al di sotto del collo. I peli situati intorno al piede così come negli spazi interdigitali, verranno tagliati, cosa che dà al cane un profilo più netto e impedisce nello stesso tempo che si attacchino le fastidiose spighette. Al Cocker può essere fatto il bagno senza inconvenienti ogni 2 mesi, dopo averlo ben spazzolato (altrimenti i nodi si stringono durante l'asciugatura e diventa difficile eliminarli). Gli allevatori, i toelettatori professionisti competenti e il Club della razza sono in grado di dare all'acquirente neofita tutti i consigli a proposito della toelettatura.
Il Cocker è un cane solido, persino rustico, con una salute che in generale non crea problemi. Ha, comunque, un punto debole: le orecchie; attaccate basse, pendenti, guarnite da lunghi peli, esse arrivano quasi a terra, data la taglia piccola del cane: ciò facilita la raccolta di spighette (spighe di graminacee), che possono danneggiare l'orecchio interno. Una protezione, molto empirica, consiste nell'otturare le orecchie con del cotone al momento della passeggiata - cosa in genere non molto apprezzata dall'interessato. Ma naturalmente è preferibile togliere regolarmente il pelo nel lato interno dell'orecchio e all'entrata del condotto uditivo. Tale precauzione aiuterà a prevenire, inoltre, la propensione del Cocker al catarro auricolare: le sue orecchie costituiscono, in effetti, una zona calda, umida, mal aerata, un terreno propizio, dunque, alla proliferazione dei microbi.
Si raccomanda, quindi, di far eseguire regolarmente un esame delle orecchie, esame da ripetere a ogni più piccolo segno di fastidio manifestato dall'animale (il cane si gratta, scuote frequentemente la testa). Bisogna peraltro curare anche l'igiene alimentare, mettendo a disposizione del Cocker delle scodelle strette, nelle quali non potrà immergere le orecchie. Inoltre, dato che le pieghe del labbro inferiore trattengono facilmente il cibo, bisognerà procedere regolarmente alla loro pulizia per evitare un'infiammazione della zona (cheilite). Il Cocker è spesso golos: la sua alimentazione deve, dunque, essere molto equilibrata. Bisognerà anche metterlo a dieta se ha tendenza all'obesità, caso piuttosto frequente nei Cocker sedentari. Da qualche tempo i veterinari notano nei Cocker un aumento di difficoltà oftalmologiche; dato che queste possono avere conseguenze gravi, bisogna intervenire rapidamente in caso di irritazione, segnalata dall'occhio molto rosso.
5. Standard del Cocker Spaniel Inglese
ASPETTO GENERALE
Allegro, forte, sportivo; molto armonioso e compatto.
PROPORZIONI IMPORTANTI:
Misura, dal garrese al suolo pressappoco quanto dal garrese alla radice della coda.
COMPORTAMENTO – CARATTERE
Di carattere allegro, con la coda che scodinzola sempre, mostrando un tipico movimento agitato, specialmente quando segue una pista, senza alcun timore dei terreni infestati dai rovi. Gentile e affettuoso, ma pieno di vita e di esuberanza.
TESTA
REGIONE DEL CRANIO
Cranio: ben sviluppato, nettamente cesellato, né troppo fine né troppo pesante
Stop ben definito; situato a metà distanza fra il tartufo e l’occipite.
REGIONE DEL MUSO
Tartufo abbastanza largo da permettere un buon olfatto
Muso quadrato.
Mascelle/Denti mascelle forti, con perfetta, regolare e completa chiusura a forbice, cioè con i denti superiori che si sovrappongono, a stretto contatto, ai denti inferiori; denti impiantati perpendicolarmente alle mascelle.
Guance non prominenti.
Occhi riempiono bene le orbite, ma non sporgenti. Sono marroni scuro o marroni, mai chiari; ma nei cani fegato, fegato-roani e fegato e bianco, gli occhi sono nocciola scuro per armonizzarsi col mantello.
Espressione intelligente e gentile ma molto sveglia, brillante e allegra; rime palpebrali aderenti.
Orecchi a forma di lobo, inseriti bassi, a livello degli occhi. Padiglioni con membrana fine che arrivano all’estremità del tartufo. Gli orecchi portano delle belle frange di peli lunghi, diritti e serici.
COLLO
Di moderata lunghezza e muscoloso. S’inserisce nettamente su spalle fini e oblique. Non ha giogaia.
CORPO: forte e compatto. Linea superiore ferma e orizzontale, scende dolcemente verso la coda dalla fine del rene all’inserzione della coda. Rene corto e largo. Torace ben sviluppato, regione sternale ben discesa, né troppo largo né troppo stretto nella sua parte anteriore. Le costole sono ben cerchiate.
CODA
Inserita un po’ più in basso della linea dorsale. Deve agitarsi allegramente in azione. È portata orizzontalmente e mai alzata. Antecedentemente era quasi sempre tagliata.
Tagliata: mai troppo corta al punto di non essere più visibile, né troppo lunga da disturbare l’agitarsi continuo della coda quando il cane lavora.
Non tagliata: leggermente ricurva, di moderata lunghezza, proporzionata alla taglia del corpo, deve conferire un generale aspetto di giuste proporzioni; idealmente non dovrebbe scendere al di sotto del garretto. Forte alla radice, si assottiglia in una punta fine; ricca di frange in armonia col mantello. Vivace quando il cane si muove, portata ad un livello non più alto di quello del dorso e mai tanto bassa di indicare timidezza.
ARTI
ANTERIORI hanno una buona ossatura. Sono diritti e sufficientemente corti per una potenza concentrata. Non sono tanto corti da nuocere agli sforzi intensi che ci si attende da questo magnifico cane da caccia. Spalle oblique e fini. Piedi anteriori: fermi con cuscinetti spessi. Sono “piedi di gatto”.
POSTERIORI larghi, ben pieni e molto muscolosi. Hanno una buona ossatura. Ginocchio ben angolato. Metatarso corto sotto il garretto, per dare molta spinta. Piedi posteriori: fermi con cuscinetti spessi. Sono “piedi di gatto”.
ANDATURA movimento regolare con grande spinta e buon allungo.
MANTELLO
PELO piatto. Di tessitura serica, mai del tipo “filo di ferro”, né ondulato. Non troppo abbondante e mai arricciato. Gli arti anteriori, il tronco e i posteriori, sopra i garretti, sono ben guarniti di frange.
COLORE vari – nei monocolori, il bianco è ammesso solo sul petto.
TAGLIA E PESO
Altezza approssimativa: maschi: 39 – 41 cm, femmine 38 – 39 cm
Peso approssimativo 12,5 - 14,5 kg
DIFETTI
Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato come difetto e la severità con cui va penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità e agli effetti sulla salute e benessere del cane, e sulla capacità di svolgere il suo tradizionale lavoro.
DIFETTI ELIMINATORI
- Cane aggressivo o eccessivamente timido
- Qualsiasi cane che manifesti in modo evidente delle anomalie d’ordine fisico o comportamentale, sarà squalificato
N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.