Chi vive con un gatto si augura che il proprio amico a 4 zampe possa vivere il più a lungo possibile e in buona salute: ecco perché a un certo punto ogni proprietario inizia a porsi delle domande riguardo al suo invecchiamento.
Quando un gatto si può considerare anziano e quali sono i cambiamenti legati all’età?
È risaputo che i gatti non perdono le loro caratteristiche di grazia ed eleganza con il passare degli anni e sembrano non mostrare affatto i segni del tempo!
Tuttavia, verso i 7 anni iniziano a manifestarsi i primi effetti dell’invecchiamento a livello cellulare, anche se i mutamenti non sono sempre visibili.
In questa fase della vita rallenta il processo di rinnovo delle cellule che varia a seconda dell’organo e del singolo animale.
La caratteristica comune dell’invecchiamento è un progressivo e irreversibile cambiamento che può essere accelerato da effetti di malattie, stress, malnutrizione, diminuzione di esercizio e ambiente.
C’è un periodo nella vita dei nostri gatti in cui sembrano sospesi in uno stato di perenne gioventù.
Invece le lancette dell’orologio ruotano anche per loro e qualche trucchetto comportamentale può essere importante. Scopriamo insieme quale…
1. Una visita medica per potenziali problemi
Quante volte ci hanno chiesto «Quanti anni ha?» e noi abbiamo risposto, per esempio, «Cinque», solo per renderci conto in seguito, dopo aver controllato la data... che invece ha compiuto nove anni?!
È vagamente confortante negare che il nostro gatto stia invecchiando, ma alla fine è una strategia migliore accettare il processo di invecchiamento.
Anche se non è affatto anziano. Un certo controllo nelle varie fasi della sua vita sarebbe senza dubbio utile, anche per mettere in evidenza potenziali problemi e poterli affrontare sul nascere.
Probabilmente il momento migliore per farlo è a cavallo del compleanno del nostro gatto. Dopo aver spento le candeline, potremmo prenderci del tempo per riflettere sulla sua età e sui possibili cambiamenti nello stile di vita, nel peso o nel comportamento che sono avvenuti nell’ultimo anno.
Avremo così l’opportunità ideale per stabilire che, per esempio, sembra più rotondetto intorno alla pancia, non va più fuori così tanto o sta diventando pigro.
In realtà, i segni da ricercare sono più comportamentali che fisici, ma potrebbe essere una buona opportunità per considerare entrambi.
Il veterinario valuterà in ogni caso lo stato generale di salute del nostro gatto al nostro annuale appuntamento per il controllo o le vaccinazioni, ma sarà in grado di stabilire solamente i potenziali disturbi di salute tramite la visita e gli esami fisici rilevanti, mentre noi siamo in una posizione migliore per identificare problemi nello stile di vita che potrebbero avere un certo rilievo, perché viviamo con lui ogni giorno e conosciamo le sue abitudini e le sue preferenze.
Curiosità: Quanti anni ha il nostro gatto? Ecco come calcolarlo
Prima di tutto è importante mettere l’età del nostro gatto nella giusta prospettiva e il miglior modo per farlo è paragonarla all’età degli esseri umani.
I primi due anni della vita di un gatto corrispondono grosso modo al periodo dello sviluppo fisico ed emotivo dell’uomo, con il primo anno che equivale a circa quindici anni della vita umana e il secondo a ventiquattro.
Probabilmente la formula migliore da usare per i gatti sopra i due anni è: età umana equivalente = 24 + [(l’età del vostro gatto —2) x 4].
Non dovremmo essere troppo rigidi nell’applicare questa formula ma ci potrebbe essere utile per valutare meglio alcune componenti che riguardano la vita e la salute del nostro amico a quattro zampe.
2. Valutare il suo stile di vita
Magari il nostro gatto non è più giovanissimo ma non è ancora vecchio: diciamo che va avanti per la sua strada, standoci accanto e sopportando la nostra vita fatta di lavoro, famiglia e impegni vari.
Quando ogni anno lo guarderemo con occhi nuovi, ricordiamo che una componente importante della sua salute generale e della sua vitalità è il suo stile di vita, in poche parole come passa le giornate.
Per capire meglio come sta invecchiando, poniamoci alcune domande, come: “è ugualmente pronto a giocare come in passato?”, “lo incoraggio a giocare come una volta?”, “va fuori o sul balcone spesso quanto prima?”, “è un gatto da ‘bel tempo’, ossia va fuori solo per sdraiarsi al sole?”, “si entusiasma se porto nuove cose in casa?”.
E ancora: “è affettuoso come una volta?”, “gli presto altrettante attenzioni?”. Questo non è un elenco definitivo e non ci sono risposte giuste o sbagliate.
Come il nostro gatto svilupperà la propria personalità e come reagirà al mondo che lo circonda dipenderà dai suoi geni e dalle sue esperienze giovanili, ma le attività che deve intraprendere per avere il meglio dalla vita possono essere influenzate almeno in parte da noi.
Purtroppo, se i gatti si sentono minacciati spesso adottano un comportamento di chiusura piuttosto che mostrare apertamente quello che provano.
Il nostro gatto può sembrare felice e soddisfatto mentre dorme sul divano tutto il giorno e sul letto tutta la notte, ma questo potrebbe indicare che ha troppa paura per fare altro.
I gatti riempiono i vuoti creati dalla loro incapacità a fare le cose con un comportamento certo e prevedibile. Non c’è niente di più sicuro del dormire (o del fare finta di dormire), mangiare o toelettarsi.
Non è una coincidenza il fatto che molti gatti stressati mangino troppo, dormano troppo o si toelettino troppo. Se vogliamo un gatto sano di mente e di corpo, dovremo fare in modo che mangi bene (non in eccesso), faccia esercizio ogni giorno e abbia una vita priva di stress cronico.
In altre parole, quello che fa l’essere umano medio per vivere fino a un’età veneranda in buona salute. Ci sono diverse cose che possiamo fare.
3. L’entusiasmo? Va ritrovato
I gatti amano giocare: sono geneticamente programmati a catturare le prede, perciò qualunque cosa riproduca l’agguato, l’avventarsi sulla preda e ucciderla per loro è divertente.
Ci sono due tipi principali di giocattoli, quelli interattivi e quelli solitari.
I primi sono i giocattoli che possiamo agitare in aria o far strisciare per terra o muovere da lontano con l’ aiuto delle batterie, mentre i secondi contano sul fatto che il gatto trovi il giocattolo sufficientemente interessante da muoverlo da solo.
I giocattoli interattivi includono: giocattoli a canna da pesca, giocattoli telecomandati, pezzi di corda o nastro, bastoncini e rametti.
I giocattoli solitari includono: palline da ping pong, topini, qualunque piccolo oggetto con l’erba gatta dentro, scatole di cartone, buste di carta e qualunque cosa che il nostro gatto ha trovato da solo e con cui gioca come un foglio di giornale appallottolato o i tappi di bottiglia.
Molte persone spendono una fortuna per comprare giocattoli colorati e fantasiosi solo per lasciarli in un cestino in un angolo del salotto, presumendo che il loro gatto passerà di lì e prenderà il giocattolo con cui vuole divertirsi a seconda del suo umore, ma la maggior parte dei gatti non capisce che il cestino è una scatola dei giochi e il suo contenuto non ha significato per loro.
Se conosciamo bene il nostro gatto riusciremo a farci un’idea del tipo di giocattoli che preferisce, delle dimensioni, della forma e della consistenza che devono avere.
Una volta stabilito questo, dovremmo tenere tutti i giocattoli in un contenitore chiuso, in modo da poter tirare fuori un giocattolo a caso di tanto in tanto con tutta la sua attrattiva intatta. In questo modo sarà molto più probabile che lui Io esplori, incuriosito.
4. L'ora della pappa. Rendiamola stimolante
Con il passare degli anni è molto facile che per coccolare il micio il cibo aumenti di quantità.
Ovviamente sono tutte coccole deliziose, ma soddisfare i desideri del palato sempre più difficile (e viziato?) del gatto non è affatto nel suo interesse.
La gestione della pappa è una delle molte occasioni in cui è assolutamente essenziale dire no al proprio gatto. La quantità di cibo è un altro fattore importante, perché va regolata a seconda dello stile di vita del nostro amico.
Se d’estate esce ed è in generale più attivo, avrà bisogno di più calorie per mantenere il suo peso corporeo.
Se invece gli piace poltrire sul divano e sembra svegliarsi solo per una mezz’oretta al giorno, allora ha un fabbisogno di calorie molto limitato (nonostante quello che vorrebbe farci credere lui).
Un altro errore comune è presumere che tutti i croccantini per gatti siano uguali mentre alcuni sono pieni di sostanze nutritive e altri hanno una bassa digeribilità.
Ci sono comunque diversi modi per rendere più stimolante il momento della pappa e tante divertenti idee lanciate dagli etologi che vedono protagonista proprio il cibo.
Se diamo al gatto croccantini (con moderazione), potremmo lanciarli e di conseguenza farlo correre un po’, per guadagnarsi il suo premio preferito.
Un’altra buona idea è far saltare o arrampicare il gatto sopra qualcosa per fargli trovare il croccantino. Di certo, se dovesse cacciare per vivere, dovrebbe faticare molto di più per ottenere qualcosa di molto meno gustoso.
Potremmo anche considerare l’idea di dargli da mangiare su una piattaforma rialzata.
Se deve arrampicarsi per prendere i suoi croccantini o tirarli fuori da un oggetto usando la zampa oppure far cadere qualcosa per rovesciarne il contenuto, potrebbe trovare la sfida più stimolante.
È sempre meglio, in ogni caso, lasciare la sua pappa quotidiana nel solito posto e usare una parte della razione per i giochi: il digiuno è deleterio.
5. Su cosa puntare lo sguardo? Ecco le cose più importanti
A nessuno piace soffermarsi sugli effetti dell’invecchiamento, ma dobbiamo riflettere per qualche istante sull’argomento in modo da capire cosa succede ai nostri gatti, e anche a noi, quando gli anni passano.
Il pelo inizierà a perdere lucentezza, la pelle diventa meno elastica e appaiono dei peli bianchi.
L’udito, l’olfatto e la vista si deteriorano e alla fine anche la memoria potrebbe subire danni. Il sonno aumenta e l’attività diminuisce man mano che i muscoli e le ossa si indeboliscono
e il sistema immunitario diventa meno efficiente.
Mentre il corpo invecchia anche il comportamento del gatto cambierà man mano che si adatterà al deterioramento della sua capacità di cacciare, lottare, saltare, arrampicarsi e in generale difendere il suo territorio.
In una interessante indagine sui gatti anziani a cui hanno preso parte i padroni di 1.236 gatti sopra i dodici anni di età sono state rilevate le tendenze generali del comportamento dei gatti anziani. Eccole:
• Vanno fuori molto meno (in base al 55% dei padroni intervistati).
• Cacciano di meno (il 47% aveva smesso del tutto).
• Dormono di più (il 40% dormiva più di 18 ore e il 57% dormiva fino a 18 ore al giorno).
• Vocalizzano di più (il 66% ha riferito un aumento dei suoni rivolti a ottenere cibo, attenzioni eccetera).
• Diventano più socievoli e affettuosi (81%).
• La toelettatura diventa meno frequente e meno efficace (il 24% si toelettava solo di tanto in tanto o non si toelettava affatto).
• Giocano meno (il 63% dei padroni intervistati ha riferito che i loro gatti giocavano solo di tanto in tanto o addirittura non giocavano affatto).
• Cambiano le loro abitudini circa l’uso della lettiera (il 29% dei gatti aveva avuto “incidenti” con i propri bisogni in casa).
Quando e se dovessimo notare questi cambiamenti fisici ed emotivi, prepariamoci ad affrontarli.
È importante ricordare che la vecchiaia non è una malattia e che con qualche accorgimento è possibile rendere gli ultimi anni di vita del nostro amico a quattro zampe sereni e felici!
La maggior parte dei padroni intervistati per la suddetta indagine ha indicato che i loro mici avevano posti preferiti per i loro pisolini.
I dieci luoghi preferiti comprendevano tutti i mobili più comodi della casa, incluso il letto, e praticamente qualunque altro posto al sole o vicino a una fonte di calore.
La cosa non è affatto sorprendente, perché i gatti più anziani tendono ad avere meno grasso nel corpo e spesso anche la capacità di regolare la temperatura corporea è molto ridotta.
Anche se a noi sembra che in casa la temperatura sia confortevole, il micio potrebbe avere ugualmente bisogno di maggiore calore.
Sono particolarmente apprezzate dai gatti anziani le cucce che si appendono ai caloriferi, oppure una buona idea potrebbe essere quella di mettere la loro cuccia abituale o qualche cuscino vicino a una fonte di calore: di certo gradiranno!