Perché alcuni risultano simpatici a tutti e altri no?
Carismatici non si nasce ma si diventa.
Vi sveliamo i segreti per avere più successo tra gli amici e al lavoro!
1. Il fascino non è più misterioso
Perché il vostro amico è simpatico a tutti, è sempre al centro dell’attenzione e le sue opinioni sono prese in gran considerazione?
Alcuni psicologi chiamano magnetismo sociale questa capacità di attirare gli altri a sé.
E' una dote rara ma importante, perché essere piacevoli e comunicativi ci aiuta a cogliere le opportunità utili ad avere successo, non solo nella vita personale ma anche in quella professionale.
Ma cosa ci rende magnetici? Ilan Dar-Nimrod, ricercatore del dipartimento di Psichiatria dell’Università di Rochester (Usa), ha studiato a lungo per trovare una risposta a questa domanda.
Negli Stati Uniti la competizione sociale, specie tra adolescenti, è molto sentita: essere un loser, un “perdente”, è quasi una condanna sociale.
Cosa ci rende magnetici e cosa invece degli esclusi, si è quindi chiesto Dar-Nimrod. Lo ha spiegato in uno studio pubblicato sul Journal of Individual Differences.
«A 13 anni», racconta, «mi regalarono un paio di occhiali da sole. Mi sentivo cool, figo: potevo vedere gli altri ma loro non potevano guardarmi negli occhi. Pensavo che questo mi desse un che di misterioso e affascinante».
L’idea secondo cui attiriamo gli altri se siamo misteriosi e se incutiamo rispetto ha caratterizzato la cultura occidentale per molti decenni, ma oggi non è più così, secondo lo studioso.
Per dimostrarlo, ha sottoposto tre questionari a un gruppo di persone, chiedendo loro di definire con esattezza le caratteristiche tipiche delle persone magnetiche.
Risultato: è cool, secondo la maggioranza delle risposte, chi è socievole e pieno di interessi e chi è capace di condividere con gli altri i propri sentimenti.
2. La nascita del carisma e avere potere sugli altri
Se ci pensiamo, infatti, è sempre più apprezzato chi, tra gli amici, dimostra di essere comunicativo ed è disposto a scambiare una parola con tutti.
Ma c’è dell’altro. Ronald Riggio, professore di Leadership e psicologia delle organizzazioni alla Claremont McKenna College (Usa), ha identificato sei abilità che a suo avviso sono alla base del carisma.
La prima è proprio la capacità di esprimere le emozioni. A seguire, la predisposizione a interpretare quelle degli altri, la capacità di esprimerle bene, il modo in cui comunichiamo a voce ciò che pensiamo, quello di interpretare le situazioni sociali e i rapporti tra le personee, infine, la nostra abilità nel destreggiarci tra le relazioni interpersonali.
Le emozioni sono quindi importanti, ma non sono tutto. Olivia Fox Cabane autrice de Il segreto del carisma (Sperling & Kupfer) ha individuato altre tre caratteristiche che ci rendono magnetici.
Una di queste è il potere: le persone carismatiche appaiono spesso come potenti nel senso di «capaci di influenzare il mondo circostante, vuoi per influsso o per autorità sugli altri».
Questo non significa che lo facciano in modo positivo e altruistico... Pensiamo ad Adolf Hitler. A quanto sappiamo era incapace di esprimere le sue emozioni eppure era fortemente carismatico.
Del resto molti leader della storia non erano persone equilibrate, ma erano certamente in grado di coinvolgere il prossimo e di guidarlo a fare cose anche molto stupide. Certo non tutti lo fanno con il terrore, come Hitler.
Secondo gli psicologi ha potere sugli altri chi è assertivo: chi cioè sa affermare le proprie idee e ottenere seguito senza necessariamente essere minaccioso o arrogante.
3. Calore e attenzione
La seconda chiave del magnetismo è la presenza.
«Vi è mai capitato, conversando con qualcuno», scrive Cabane, «di avere la sensazione che la vostra mente fosse lì solo a metà, e che l’altra metà vagasse liberamente?».
In momenti come questo teniamo gli altri alla larga, perché ci mostriamo disinteressati.
Purtroppo capita spesso: uno studio su 2.250 persone condotto da Daniel Gilbert, psicologo ad Harvard (Usa), ha dimostrato che per circa metà del tempo che dedichiamo alle relazioni la nostra mente vaga altrove.
«Con una presenza piena, anche solo cinque minuti di conversazione possono bastare a fare colpo sull’interlocutore e a stabilire un contatto emotivo», prosegue Cabane.
Chi si trova con voi in quel momento percepirà di aver ricevuto la vostra piena attenzione, e questo è il primo passo per risultare simpatici. Guardare l’interlocutore negli occhi è infatti un segnale di disponibilità e attenzione.
«I carismatici ti fanno sentire la persona più speciale al mondo», aggiunge Leil Lowndes, autrice di How to instantly connect with anyone (“Come connettersi istantaneamente con chiunque”), che suggerisce di puntare sempre la luce sugli altri prima che su noi stessi: «I carismatici sono altruisti e noi gravitiamo intorno a loro e alla speciale luce che emanano».
Spesso le persone che attirano gli altri sono anche generose, pronte a lasciare un segno positivo nel mondo. È infatti il “calore” la terza regola di Cabane, una qualità che non viene solo dal cuore ma anche dal cervello.
Coltivare interessi, conoscere più cose possibili, imparare ad ascoltare, saper intessere una conversazione stimolante sono i segreti per rendersi intriganti e desiderati.
La competenza in ciò che sappiamo fare va a braccetto con l’altruismo: secondo uno studio condotto da Susan Fiske, Amy Cuddy e Peter Glick delle università di Princeton, Northwestern e Lawrence (Usa), chi è percepito come caldo e competente produce emozioni estremamente positive mentre chi appare solamente caldo ma privo di particolari capacità è apprezzato ma ha meno chance di diventare socialmente magnetico.
Il magnetismo però non è innato. Molti studi dimostrano che la pratica aiuta a diventare migliori comunicatori. Ciò che anima le persone piacevoli e di successo è la passione che mettono in quello che fanno e come lo comunicano. Anche il modo di mostrarsi agli altri conta.
Camminare a testa alta e con la schiena dritta, per esempio, ci rende più sicuri e più interessanti: in uno studio del 2008 i ricercatori del Media Lab del Massachusetts Institute of Technology (Usa) hanno dimostrato di poter predire l’esito di trattative commerciali con un’accuratezza dell’87 per cento analizzando il linguaggio del corpo dei partecipanti.
4. La spontaneità vince sempre
«Nell’arco dell’evoluzione umana l’invenzione del linguaggio è relativamente recente», dice Cabane.
«La comunicazione non verbale è dunque profondamente scolpita nel cervello». L’importante è che i movimenti siano genuini.
La capacità di comunicare è spiccata nelle persone carismatiche che si esprimono con congruenza, i loro gesti e le loro parole si accordano perfettamente alle loro emozioni e al messaggio che inviano.
Così, se siamo poco interessati all’altro, potremo metterci tutto l’impegno che vogliamo ma prima o poi qualche pensiero che tentiamo di nascondere arriverà in superficie. L’unica regola è sempre la stessa: essere spontanei.
Essere spontanei vuol dire essere se stessi, significa riuscire a far capire agli altri quali sono veramente i nostri sentimenti, le nostre emozioni, le nostre motivazioni, senza indossare alcuna maschera, ma facendo risplendere la parte più bella che è in noi.
La spontaneità è la capacità di essere naturali e sinceri nei pensieri e nel comportamento. Non ha nulla a che vedere col fare o dire cose originali e ingegnose; semplicemente riguarda chi è trasparente e si mostra per com’è, sia nel comportamento che nelle parole. Essere spontanei è un indicatore di benessere emotivo.
Una persona spontanea è libera dalle apparenze, dal fingere di essere qualcuno che non è, e inoltre non ha problemi quando si tratta di riconoscere i propri errori e lacune. Essere spontanei significa essere naturali, per questo chi non lo è ha bisogno di camuffarsi per mostrare una versione migliorata di sé stessa.
5. Le 5 regole che ci rendono piacevoli agli altri
È semplice essere spontanei se si ha fiducia in sé stessi e una grande autostima.
Se ci sono insicurezze e resistenze nell’accettarsi, la questione si fa un po’ più complicata, ma non impossibile.
Per aumentare la propria spontaneità mostrandosi naturali e trasparenti, liberi da qualunque tipo di artificio, basta solo leggere i consigli qui sotto e mettersi all’opera.
Le persone che sanno porsi al centro dell’attenzione senza risultare invadenti mostrano caratteristiche comuni. Ecco i consigli degli psicologi per svilupparle.
1. Quando parlate, cercate di esprimervi in modo chiaro, usando un tono di voce caldo, capacedi trasmettere entusiasmo.
2. Ascoltate il vostro interlocutore: è fondamentale per farlo sentire speciale. Ad esempio, evitate di farvi distrarre da quello che succede dietro di lui.
3. Al primo incontro, cercate il contatto con i suoi occhi. Sorridete in modo convinto mantenendo lo sguardo su di lui.
4. Tenete una postura eretta che trasmetta sicurezza ma non ostentazione. Nel modo di muovervi cercate di sintonizzarvi sul linguaggio del corpo dell’altro: ad esempio, se gesticola poco, evitate di spaventarlo muovendovi troppo.
5. Se volete ricevere attenzione, iniziate e prestarla. Fatevi benvolere con qualche piccolo gesto di cortesia, senza però esagerare per non risultare ruffiani.