Macchiarsi l’abito quando si è fuori casa e andare in giro con la chiazza ben visibile è una delle situazioni più imbarazzanti in cui ci si possa trovare.
La macchia, del resto, è una fatalità inevitabile. Intervenire subito per rimediare almeno alla meglio può salvare un capo d’abbigliamento e facilitare il successivo intervento di recupero.
Lo smacchiatore più efficace è la candeggina, che però è dotata di un certo potere corrosivo per cui candeggiate senza scrupoli i capi bianchi di cotone, mentre dovete prestare particolare cautela nell’uso della candeggina sui capi sintetici, che sono molto più sensibili e se anche non risentono dell’usura, tendono a ingiallire. Quando vi accorgete di aver esagerato con questo smacchiatore, diluite l’acqua con l’aceto bianco che è il suo acerrimo antagonista.
L’acqua calda è un altro buon trattamento d’impatto, perché allenta la presa dello sporco, anche di quello untuoso. Le fibre naturali reggono abbastanza bene allo shock termico, mentre quelle sintetiche sono più sensibili e potrebbero deformarsi. Ovviamente il trattamento a caldo, anche per i filati vegetali o animali, deve essere praticato solo su abiti che siano già stati lavati alcune volte.
Gli smacchiatori chimici sono una grande invenzione per la loro praticità e per la loro rapidità d’azione, ma non dovreste mai applicarli su capi sintetici e comunque, prima di adoperarli, dovreste testarli su un angolo di tessuto, per esempio il risvolto dell’orlo, per accertare eventuali reazioni anomale.
Un buon detergente di produzione casalinga è un misto di glicerina, acqua e detersivo liquido: funziona delicatamente su tutto.
Di seguito elenchiamo in ordine alfabetico alcune delle macchie più frequenti, accompagnate dalle indicazioni utili per il loro trattamento.
1. Acqua, Bevande alcoliche, Bruciature, Burro e sostanze oleose, Caffè, Cera
- Acqua: nonostante si tratti del primo rimedio che si adotta contro molte macchie, l’acqua a sua volta può provocare chiazze molto resistenti, per esempio sulla seta. La macchia fatta dall’acqua è delimitata da un alone netto e si toglie esponendola a dieci centimetri da un getto di vapore.
- Bevande alcoliche: le macchie prodotte da queste sostanze sono molto resistenti e, per l’elevato contenuto di zucchero, con il tempo tendono a diventare sempre più scure. Quando sono appena fatte potete metterle subito sotto il getto dell’acqua fredda, curando che l’acqua filtri da una parte all’altra del tessuto, perché se non lo trapassa, non fa altro che fissare meglio la macchia. Completate il trattamento con un risciacquo a base d’aceto. Se la macchia è vecchia o per la composizione dell’alcolico tenace, provate a passarla con tre parti di acqua e una di acqua ossigenata.
- Bruciature: le più usuali sono quelle da sigaretta, ma si trattano tutte allo stesso modo, ovvero tamponandole con acqua ossigenata diluita in acqua.
- Burro e sostanze oleose: tutte le sostanze oleose si trattano nello stesso modo, indipendentemente dal fatto che siano di origine animale o vegetale. Sulle fibre naturali insaponate a fondo e sciacquate; sulle fibre animali ricoprite la macchia con talco o polvere saponaria (non più frequentissima nelle nostre case) e lasciate riposare per mezza giornata prima di spazzolare energicamente; sulle fibre sintetiche passate lo smacchiatore, cospargete la zona con polvere di talco e spazzolate energicamente quando quest’ultima è asciutta.
- Caffè: le macchie provocate dal caffè amaro si asportano assai più agevolmente di quelle prodotte dalla stessa bevanda zuccherata. Sulle fibre vegetali potete procedere a un candeggio delicato subito seguito dal lavaggio; sulle fibre animali, come su quelle sintetiche, coprite la macchia con un velo di glicerina e poi strofinate con un asciugamano imbevuto di acqua.
- Cera: quando le macchie di cera si trovano sulle fibre vegetali, lasciate che asciughino, grattatele e poi lavate con acqua saponata; sulle fibre animali lasciate che asciughi, poi copritela con un foglio di carta porosa ad elevata capacità assorbente (per esempio la carta da cucina) e passate con il ferro ben caldo, così che la cera venga raccolta dalla carta. Le fibre sintetiche si trattano, in questo caso, come quelle vegetali, ma si sciacquano solo con acqua tiepida.
2. Cioccolata, Erba, Fango, Fiori, Frutti rossi, Gomma da masticare, Grasso
- Cioccolata: le macchie di cioccolato si trattano come quelle lasciate da latte e sangue. Sembra un rito magico, ma garantiamo che funziona: fate bollire in abbondante acqua una manciata di foglie di edera oppure qualche radice di saponaria, poi filtrate il bollito attraverso un canovaccio e usate l’acqua per sciacquare la macchia. Sparirà in un batter d’occhio.
- Erba: si tratta di una delle macchie più temute perché ha la fama di essere indelebile. Per ottenere qualche risultato, trattatela il prima possibile strofinando abbondantemente con alcool denaturato. Provate anche a fare riferimento ai consigli fomiti per eliminare le tracce lasciate dai fiori.
- Fango: le macchie si lasciano seccare e poi si spazzolano fino a togliere ogni residuo quindi i tessuti di origine vegetale si lavano con acqua e sapone, mentre quelli di origine animale si sciacquano con acqua e aceto.
- Fiori: i fiori hanno tinte incantevoli da vedersi, che macchiano in maniera incredibilmente profonda. Sulle fibre naturali i colori dei fiori si tolgono con un risciacquo fatto con acqua (un litro) e ammoniaca (un cucchiaio circa). Le fibre animali e quelle sintetiche si trattano con la soluzione, nelle stesse proporzioni, di acqua e acqua ossigenata. Potete provare a sostituire l’acqua ossigenata con una porzione più consistente di aceto.
- Frutti rossi: le macchie di frutta sono solitamente indelebili, ma quelle dei frutti rossi sono, stranamente, meno resistenti delle altre. Un buon trattamento preliminare consiste nel tendere la stoffa e far ardere sotto di essa, a una decina di centimetri di distanza, una candela, sfruttando come smacchiatore la sola fiamma azzurra.
- Gomma da masticare: anche questo materiale è temutissimo, più per la sua viscosità che per il suo reale potere di macchiare. Non toccatela fin tanto che è fresca, ma lasciatela essiccare. Allora la grattate, facilitando l’operazione grazie a un passaggio preliminare nel freezer o allo strofinamento con un cubetto di ghiaccio.
- Grasso: le macchie appena fatte si asciugano con il borotalco, che viene spazzolato dopo aver assorbito l’untuosità, e quindi si picchiettano con un batuffolo intriso di benzina o di ammoniaca diluite. Per evitare l’alone si tiene sulla macchia un foglio di carta assorbente.
3. Inchiostro, Iodio, Latte, Muffa, Pastelli a cera, Pittura, Profumo, Resina
- Inchiostro: scrivendo, disegnando o giocando, soprattutto i vestiti dei bambini sono a rischio di macchia. Il rimedio più conosciuto è l’immersione del lembo macchiato nel latte tiepido. Sui capi bianchi funzionano anche la candeggina e il succo di limone. Sui capi sintetici provate a ridurre la macchia spruzzandoci sopra un prodotto fissativo (per esempio la lacca per i capelli) e, quando è asciutto, spazzolate con energia.
- Iodio: lo iodio e le sostanze da esso derivate, per esempio la tintura disinfettante, sono macchie davvero resistenti. Determinante è la tempestività dell’intervento. Sulle fibre vegetali sciacquate subito con acqua saponata, strofinando così che la soluzione penetri velocemente. Sulle fibre animali e sintetiche tamponate la chiazza con una soluzione di acqua tiepida e aceto o acqua tiepida e ammoniaca.
- Latte: il latte viene trattato come le macchie di cioccolata, con infuso di edera o di radice di saponaria.
- Muffa: cospargete le macchie fresche con il sale e poi tamponate con il succo di limone. Quest’ultimo dovrebbe ritardare la riformazione di muffa.
- Pastelli a cera: sono prodotti coloranti molto adoperati dai bambini perché atossici e si rimuovono come già indicato per la cera. Badate a non soffermare troppo il ferro caldo, altrimenti fisserete il colore in maniera pressoché indelebile.
- Pittura: se è a base di resina o di smalto, si rimuove dalle fibre vegetali immergendole in una soluzione di molta acqua e trementina. A questo bagno deve seguire il lavaggio in acqua saponata. Le fibre animali si smacchiano tamponandole, sul rovescio, con una soluzione di acqua e trementina addizionata con alcool denaturato (potrebbero stingere, quindi il test è obbligatorio prima di ogni uso). Le fibre vegetali si tamponano con acqua e benzina, sempre preferibilmente dal rovescio. La soluzione deve essere impiegata in quantità modiche, basterà sperimentarla su un piccolo campione per verificarne gli eventuali effetti indesiderati.
- Profumo: non dovrebbe lasciare traccia sulle fibre vegetali, ma macchia quelle animali e sintetiche, che devono essere cosparse di saponaria e poi energicamente strofinate con una pezza immersa in alcool denaturato.
- Resina: quella adoperata per il fai-da-te si tratta come gli smalti e la pittura.
4. Rossetto, Ruggine, Salse, Sangue, Smalto, Sudore, Tè
- Rossetto: cospargete la macchia con un velo di trementina e poi sciacquatelo con molta acqua fredda. Con l’acqua calda e altri trattamenti termici si fissa.
- Ruggine: immergete il capo chiazzato nell’infuso di edera o di radice di saponaria già consigliato per la cioccolata e il latte. Trattate anche con una pastetta di sale e limone, che sciacquate poi con succo di limone puro.
- Salse: quelle unte, come tutti gli intingoli, si spalmano con glicerina e si sciacquano con acqua tiepida. Se lasciano aloni, tamponateli con acqua tiepida in cui avete stemperato acqua ossigenata. Potete trattare anche con perborato di sodio.
- Sangue: la tempestività è obbligatoria per l’eliminazione di queste macchie, solitamente tenaci e comunque, quando sono asciutte o vecchie, destinate a mantenersi sotto forma di alone. Trattate il sangue con l’acqua in cui avete bollito edera o saponaria, come già indicato per cioccolato, latte e ruggine. Potreste, anzi, preparare una certa quantità di questo liquido, da tenere lontano dalla portata dei bambini, che scalderete leggermente prima dell’impiego.
- Smalto: si tratta come già indicato per la pittura.
- Sudore: di questo liquido organico bisogna trattare la macchia e contestualmente l’odore. L’aceto bianco puro funziona anche sui tessuti più delicati (ma testate sempre, prima, su di un angolo nascosto).
- Tè: il tannino contenuto in questa bevanda è intensamente colorante e si potenzia se combinato con lo zucchero. Dalle fibre vegetali si asporta con un’energica passata in acqua e sapone ed eventualmente con un goccio di candeggina molto diluita. Dalle fibre animali si asporta con un risciacquo tiepido dopo che è stato spalmato di glicerina. Le fibre sintetiche si sciacquano con acqua acidulata con succo di limone. La tempestività dell’intervento può essere determinante.
5. Unto, Urina, Uovo, Vernice, Vino, Vomito, Zuppe
- Unto: a parte il trattamento già consigliato per il burro, provate a cospargere la macchia appena fatta con abbondante talco, rinnovandolo appena si intride e spazzolandolo dopo che l’ultima polvere, non intrisa, ha agito per un’ora circa.
- Urina: quella umana come quella animale deve “essere trattata sia come macchia che come odore. Un rimedio decisivo, che non potete evitare di testare, si compone di una parte di acqua ossigenata, sei parti di acqua e mezza parte di ammoniaca.
- Uovo: le macchie prodotte dal tuorlo dell’uovo devono essere inumidite e cosparse con il sale, quindi spazzolate e sciacquate con acqua e sapone.
- Vernice: quando la macchia è secca, deve essere ammorbidita con l’olio lubrificante per alcune ore e quindi asportata con la trementina. Si tampona in seguito con benzina e si adopera il talco per togliere l’alone. Se la macchia è stata prodotta da vernice a spirito, conviene procedere con un trattamento localizzato a base di alcool.
- Vino: le varietà rosse producono le macchie più resistenti. Cospargete di sale la macchia fresca, spazzolate con energia dopo che ha assorbito il liquido rimasto nel tessuto e quindi lavate.
- Vomito: sciacquate il tessuto con il docciatore e fate in modo che l’acqua filtri da una parte all’altra, perché solo in questa maniera avete la garanzia di rimuovere tutti gli eventuali residui. Sciogliete poi nell’acqua del lavaggio una dose generosa di bicarbonato di sodio e procedete a un normale lavaggio a mano o, se il tessuto lo permette, in lavatrice.
- Zuppe: si tratta di composti densi in cui i grassi di condimento hanno un certo rilievo. Trattate dunque queste macchie come indicato per l’unto e il burro, ma prima accertatevi di aver rimosso tutti i residui.