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Curare il corpo con la mente: i segreti per dare inizio all’autoguarigione

«Anche nel disagio più grande c’è sempre un punto di te non coinvolto, un punto che può provare la gioia, il benessere».

È una massima chassidica che esprime bene ciò che ci serve per guarire. Qual è allora l’atteggiamento che favorisce l’autoguarigione?

È affidarsi a energie sconosciute che vivono in noi e ci caratterizzano nel profondo. La psicologia del profondo sa che esiste un centro dentro ognuno di noi, lo ha chiamato Sé, la nostra guida interiore. Mai come adesso dobbiamo imparare ad ascoltarlo.

È come un radar, un navigatore, che però ha bisogno della nostra attenzionie: occorre che ci sganciamo dalle identificazioni e dalle convinzioni acquisite su chi dobbiamo essere, su cosa fare, su come dovrebbero andare i rapporti, il lavoro, la vita.

Il nostro centro ha bisogno che andiamo nel vuoto e nel silenzio e lasciamo emergere le immagini spontanee, le intuizioni. Sono loro che, dal profondo, producono l’equilibrio, la completezza, l’autostima che sono il presupposto del benessere psicofisico.

Solo così torniamo integri e permettiamo a ogni nostra parte, a ogni lato ed emozione, di esserci, senza volerla correggere. Se questo non accade, arrivano disturbi e malattie a segnalarci che ci siamo allontanati dal nostro seme, che stiamo conducendo una vita lontana da noi stessi.

Sei tu la soluzione. Giudicare e giudicarci sulla base di modelli di perfezione produce eccessi di controllo, senso di inadeguatezza e di colpa. Al contrario occorre imparare ad accogliere, a cedere, ad affidarsi.

«Non so cosa devo fare, mi affido a qualcosa in me che non conosco mai del tutto, che è innato, ma che è più grande di me». Ciò che è veramente tuo, che ti esprime davvero, è il tuo lato sconosciuto: l’energia naturale della vita e del corpo. Lì c’è il tuo sapere di guarigione.

Jung diceva spesso: «Il paziente ha già in sé la soluzione. Il terapeuta è solo un levatore».

Ci sono aree del cervello che producono ormoni, sostanze che, quando immaginiamo, quando fantastichiamo, quando siamo incantati e ci perdiamo nelle azioni che ci piacciono, quando ci distraiamo dal problema e ci affidiamo all’intuizione, ci curano.

Ma serve un atteggiamento mentale di accoglienza. Allora, anche quando siamo bloccati da paure e ansie, una parte di noi sboccia e se ci concediamo di vederla fa nascere nuovi stati interiori, nuove energie, nuovi sguardi e nuove soluzioni.

Ci sono stati mentali che favoriscono benessere e salute, perché disinnescano lo stress e i pensieri negativi e riempiono il corpo di sostanze benefiche. Sono la cedevolezza, l’entusiasmo, saper cambiare prospettiva… impariamo a farli nostri ogni giorno.

 

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1. Riduci il controllo, trovi il benessere

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TANTI DISTURBI NASCONO QUANDO DAI TROPPO SPAZIO ALLA MENTE A DISCAPITO DELLE PERCEZIONI SPONTANEE, DELL’INTUITO E QUINDI ANCHE DEI PIACERI E DEI DISPIACERI. UNA VOLONTÀ DI CONTROLLO E DI AUTO-CORREZIONE CHE... TI SPACCA LA TESTA! LA SOLUZIONE? ARRENDITI!

La prima tecnica che ti proponiamo riguarda il percepire e il cedere senza lottare, stati mentali che sono alla base dei processi di auto-guarigione. Puoi svolgerla in un momento qualsiasi della giornata, da solo, nel silenzio, in un luogo comodo. Se vuoi puoi registrare prima la traccia e ascoltarla.

SCENDI NELLE PROFONDITÀ
Chiudi gli occhi, respira per qualche istante, e mentre respiri immagina di sprofondare dolcemente nel buio dei tuoi occhi, scendi dentro di te lasciando in superficie ciò che ti disturba di più: le parole che ti hanno ferito, i pensieri ricorrenti, i mille impegni, tutto ciò che ti preoccupa...
Mentre scivoli giù, guardi in alto e puoi vedere tutti i tuoi pesi mentali che si allontanano e prendono distanza da te...

Guardi i dispiaceri e tutto ciò che affolla la tua mente, che ti crea tensione... è lì, tutto in superficie che galleggia, mentre tu ti inabissi sempre di più nelle profondità di te stesso... e più scendi e più senti la tranquillità che parte dalla testa... che è sempre più vuota...
Il silenzio è sempre più profondo... i pensieri si dileguano... senti la mente più sgombra... E mentre vai in basso, percepisci una sensazione di leggerezza... immagina di toccarti e sentire il tuo corpo... le
braccia, la schiena, il petto, le gambe...
La tua mente è sgombra... senti il vuoto... Prima ti senti perso, disorientato... ma poi si fa largo dentro di te una grande pace...

Ora immagina di tracciare attorno a te un cerchio: ti trovi al centro... I tuoi confini sono ben tracciati. Ti senti sicuro, protetto, al riparo...
Adesso visualizza un serpente che gira intorno a questo cerchio... sta strisciando lungo il
perimetro... Non hai paura, avverti subito la sua energia positiva e rinnovatrice e lo accogli...
Lo guardi e ti accorgi che sta cambiando pelle, mentre continua a girare attorno a te, perde tutto il suo involucro, tutto ciò che non gli è più
utile...
E adesso immagina che anche tu sia avvolto da questa energia rigeneratrice, la percepisci prima nella pancia e poi nella testa...
Ti stai facendo portare dall’energia trasformatrice del serpente... così lasci andare tutto il vecchio,
l’inutile che ti occupava la testa... per accogliere il rinnovamento: nuovi pensieri, un nuovo modo di vedere la vita...
Adesso percepisci un senso di sollievo, una sensazione piacevole di liberazione e la tua testa non è più appesantita...

Sosta quanto vuoi in questa condizione, poi lentamente, poco alla volta, torna in contatto con il tuo corpo e, pian piano, riprendi contatto con la realtà intorno a te fino ad aprire gli occhi e a tornare alle tue attività quotidiane.

 

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2. Immagina il tuo albero: scopri energia e felicità

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ESISTE UN PRINCIPIO VITALE UNIVERSALE CHE SOSTIENE OGNI ESSERE E TI SPINGE VERSO LA GIOIA DI VIVERE. I PROBLEMI ARRIVANO QUANDO TE NE SEI ALLONTANATO O CI COMBATTI CONTRO. IL RAPPORTO CON LA NATURA È UN FARMACO FORMIDABILE PER RITROVARLO.

Gli alchimisti, grandi studiosi dell’Anima e della Natura, sostenevano che l’uomo sia un microcosmo e che dentro di lui siano presenti le stesse energie che governano tutto l’universo. Prova a riflettere: ti capita mai di sentire qualcosa di simile?
Quando sei immerso nella natura, in un luogo che ami, in presenza di un animale selvatico o di un bosco, sicuramente avrai sperimentato sensazioni particolari, che vibrano nel profondo.
Esse sono il segnale di quella connessione indispensabile con la Natura che non può andare persa: dentro di te sono presenti i cicli delle stagioni, i ritmi del giorno e della notte, le energie delle piante e quelle degli animali, presenze invisibili che la tua mente logica non può cogliere ma che la tua
Anima sa riconoscere. Il contatto con la natura, con l’aria aperta e il sole stimolano ormoni e sostanze che nutrono il tuo cervello e rigenerano tutto il corpo.
Quando stai male, quando la depressione e la tristezza arrivano a trovarti, vai in cerca della Natura: qualcosa dentro di te si sta ribellando e vuole ricondurti alla tua natura.
E anche quando stai bene non dimenticare questa fonte di cura e sperimenta questa tecnica, sia pratica che immaginativa.

FAI IL RITO DELL’ALBERO
Immaginati un albero per cui senti affinità. Chiudi gli occhi e visualizzalo. Immagina che sulle fronde della pianta vi sia tutto ciò che provi e che ti opprime: tristezza, dolore, mancanza di senso, angoscia.
Ora prova a sentirti un contadino
che sta potando i disagi, che altro non sono che i rami secchi che opprimono la tua vita.
Contemporaneamente vedrai che l’albero comincia a fiorire e lo vedrai via via riempirsi di fiori colorati... I tuoi fiori.
Questo breve esercizio di
visualizzazione ci ricorda che l’energia vitale rinasce incessantemente al di sotto dei nostri pensieri.
Per il pensiero taoista potare il passato con i suoi ricordi, i rancori, le delusioni era fondamentale per rigenerare l’energia vitale e i
meccanismi di riparazione delle ferite sia del corpo che della mente.
Così ragionava il grande alchimista Mencio e così ragionavano i cabbalisti che vedevano nella pianta il simbolo dell’uomo e delle sue battaglie con le emozioni, le paure e le
tristezze che capitano a ciascuno di noi.

 

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3. Incontra l’eros e ritrovi il peso-forma

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NON C’È UN’ENERGIA PIÙ TERAPEUTICA DELL’EROS: IL DESIDERIO TI PORTA FUORI DALL’IO E TI FA TRASMUTARE. SE LO ACCOGLI, IL CORPO RIFIORISCE E MOLTI DISTURBI COME INSONNIA E OBESITÀ SVANISCONO...

L’energia erotica è dirompente: secondo gli antichi Greci è all’origine stessa dell’universo, addirittura precedente al mondo degli Dei.
Percepirla regala intensità e colore al nostro modo di stare nella vita, ci fa sentire diversi, ci porta fuori dalla nostra consueta identità, dalle nostre visioni limitate, facendoci toccare qualcosa di misterioso e di immenso.
Quando è attiva, in noi emergono sensualità e intuizione: i soliti pensieri sfumano, l’identità si dilata, proprio come se l’Io dovesse accogliere energie nuove. E di fatto lo fa.
Il fuoco che simbolicamente vivifica e purifica ha effetti pratici non solo sulla psiche, ma anche sul corpo. Lo dice la scienza: l’eros dà il via a una vera e propria cascata di sostanze benefiche, che migliorano lo stato di benessere generale.
Non è solo l’umore a migliorare, ma anche la pelle e i capelli a illuminarsi. Le sostanze che libera favoriscono il buon riposo. Formidabile antiage, aiuta a riattivare il metabolismo e a dimagrire, ed è persino capace di rinforzare le nostre difese immunitarie.
Il segreto è prendere contatto con lui, di tanto in tanto. Puoi farlo grazie al potere delle immagini, che attivano il lato misterioso di te, allargano il campo e aprono le porte al nuovo, all’inatteso.

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STAI CON LO SCONOSCIUTO
Sistemati in un luogo tranquillo. Chiudi gli occhi e percepisci il buio.... e lascia che dentro di te vada formandosi l’immagine di un uomo sconosciuto...
Le immagini sono un’energia sottile, più sottile delle cose concrete... Così ora dentro di te
è presente l’energia dello sconosciuto...
Immagina ora una scena di tutti i giorni e lo sconosciuto è lì con te... a una certa distanza da te. Non distingui il volto, intravedi la sagoma, il suo vestito... E percepisci appena il suo profumo...

Senti del piacere nel guardarlo. Una sensazione che ti pervade dolcemente, proprio come un’onda calma. Che ti riscalda... Tu guardi lui e lui guarda te. Con lo stesso piacere... lo stesso desiderio.
Ora immagina di vestirti... scegli un abito non
tanto per lui, ma per questa energia sconosciuta e misteriosa... Che abito indosseresti? Quali colori?
La preparazione è un rito sacro... nel silenzio... fai tutto con la massima cura... i capelli, il trucco, gli accessori.
Sono istanti di magia,
nei quali ti prendi cura della tua immagine, in ogni dettaglio... pensi allo sconosciuto... come se ti stesse guardando...

 

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4. Guardati da fuori: stop ai disturbi

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SIAMO TUTTI “INCASTRATI” IN UNA VISIONE RISTRETTA DELLE COSE E L’ANIMA DEVE MANDARCI I DISAGI PER FARCI VEDERE CHE “C’È DELL’ALTRO”. MA SE CAMBI PROSPETTIVA, OGNI PROBLEMA DIVENTA UN TRAMPOLINO...

Spesso ciò che riteniamo un problema non è che l’effetto di una visione distorta della realtà. Sono le nostre prospettive falsate a farci percepire la realtà in maniera alterata.
Il vero problema nasce, però, nel momento in cui quelle visioni diventano sensazioni: ecco che uscire dall’ansia, dall’insicurezza, dai pensieri intrusivi, diventa difficile, ed è facile da lì innescare disagi cronici o malattie psicosomatiche.
Questa tecnica ti aiuta ad osservare con distacco, in maniera non identificata, le tue sensazioni, comprendendo che hanno un significato evolutivo e che vanno viste per quello che sono.
Frasi come: «È un’ingiustizia! Così non va bene! Sono sfortunato! Sbaglio sempre!» possono essere osservate nei loro limiti prospettici, per non cadere nell’illusione di essere vittima degli eventi.

LA TECNICA DELLE DUE SEDIE
Vai in una stanza da solo, metti due sedie una di fonte all’altra e tieni pronto il registratore del tuo telefono.
Ora siediti, rilassati, respira, poi chiediti: cosa nella mia vita percepisco come un “irrisolto”, un problema in sospeso, un tema
che ricorre da tempo e da cui non riesco a uscire?
Concentrati sulla sensazione di incompiutezza, ansia generalizzata, inadeguatezza, paure immotivate, copioni sempre uguali...
Immergiti in tutte le sensazioni, anche dolorose, che questo irrisolto
ti provoca e piano piano comincia a staccarti da lui, a immaginare di mettere dello spazio tra voi.
Accendi il registratore del cellulare e prova a “raccontare” questa situazione che ti provoca sofferenza. Quando hai finito, lascia il registratore
sulla sedia di fronte a te, poi fallo partire e ascolta la tua registrazione. Ascolta attentamente cosa ti sta dicendo.
Senti le tue sensazioni. Cosa sta dando per scontato quella voce che parla per telefono? Quale è la visione che lei dà per
scontato e così trasforma in verità assoluta? Tieni questa visione davanti a te e osservane i limiti: c’è, è lì, ma non è tutto.
Tu infatti sei qui, puoi guardarla, puoi provare a smontarla. Inizia pure a dubitare un po’, a non dare per scontato che
gli occhi con cui guarda quella visione siano così attendibili.

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Cosa puoi imparare
Avete mai visto la carta dei tarocchi chiamata l’Appeso? È un’immagine archetipica che raffigura un uomo a testa in giù, che guarda la realtà al contrario, da un’altra prospettiva.
Rappresenta, tra le altre cose, il momento in cui la nostra coscienza si permette di avere un punto di vista non ordinario, una visione ribaltata della vita stessa, che scaturisce da una profonda riflessione sulla situazione da cui non potevamo che trarre insegnamento.
Attraverso questa tecnica hai la possibilità di guardare il disagio in maniera diversa: e già il fatto di attivare uno sguardo differente, contribuisce a spostarti dal problema, a guardarlo davvero e a risolverlo. (Tecnica tratta da “Il Tao e la meditazione”).





5. Accendi il tuo entusiasmo e scacci via i dolori

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LA VITA È UNA VALLE DI LACRIME? NIENTE AFFATTO! QUESTA È SOLO UNA PERCEZIONE CHE NASCE DA UN ECCESSO DI SENSO DEL DOVERE. QUANDO SI AFFACCIANO CERTI DOLORI CRONICI, COME QUELLI A SCHIENA E COLLO, VUOL DIRE CHE DEVI RITROVARE SUBITO PASSIONI E INTERESSI.

Gli antichi lo chiamavano “entusiasmos” e letteralmente significava “essere ispirato da un Dio”.
Se immaginiamo che “Dei” era il nome che essi assegnavano alle energie della vita e del cosmo, vediamo che l’entusiasmo può essere paragonato alla forza vitale di un seme, a un’energia profonda che germoglia e genera qualcosa di nuovo.
È importante tenerlo attivo perché è quella parte di te che ti fa sentire vivo, che ti fa provare interesse per le cose e le persone e ti fa essere creativo.
Quando lo trascuri, proprio come un seme che non viene innaffiato o nutrito, ti senti spento e completamente privo di energia: non fai la tua pianta.
Se dimentichi le passioni, se le sacrifichi in nome dei doveri, se trascuri il divertimento, le risate e il gioco perché li consideri aspetti superflui nella tua vita, ti ritrovi privato del carburante della tua Anima!
Solitamente sono proprio i modi di pensare e i modelli omologati a uccidere l’entusiasmo, ecco perché occorre ribaltare il processo e comprendere che solo partendo dalle piccole cose che ami avrai la forza e la capacità per affrontare anche i tuoi “doveri”.

DUE ELENCHI TUTTI PER TE
Per prima cosa fai un elenco rispondendo a queste domande: a cosa non vorrei mai rinunciare nelle mie giornate? Cosa faccio appena ho un momento libero? Cosa mi appassionava da piccolo e da ragazzo?
Cosa mi dico che inizierò a fare quando
avrò l’occasione? Quali “talenti” degli altri mi capita di invidiare o guardare con ammirazione? Ora osserva le tue giornate e crea un altro elenco rispondendo a queste domande: cosa faccio abitualmente? Cosa mi dico che è mio dovere fare? Quanto tempo sento essere solo mio in ogni giornata?
Ora confronta i due fogli di risposte e osserva quanta distanza c’è: non giudicare ciò che vedi, ma osserva senza commentare e prova a immaginare come potresti trasformare le tue abitudini
per creare una nuova giornata tipo dove far convivere dovere e piacere, regole e desideri, responsabilità e passioni.
Ogni giorno prova a tradurre in azioni concrete ciò che sei riuscito a vedere: basta una piccola cosa per cominciare e far
vivere il tuo entusiasmo.

 

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