Le promesse della pubblicità sui farmaci per tosse, mal di gola, raffreddore e febbre sono allettanti: basta imbottirsi di pillole e si guarisce in fretta.
Il concetto di “azione rapida” ricorre spesso negli spot, anche se verrebbe naturale gridare al miracolo quando, qualsiasi siano i sintomi, la guarigione arriva in poche ore.
La realtà è diversa: al massimo quelli che si attenuano sono i sintomi, sempre che siano davvero efficaci, ma il virus rimane, fino a quando il decorso della malattia non arriva al capolinea.
Le aziende farmaceutiche giocano tutte le loro carte per aumentare i profitti e fanno leva sul desiderio stimolato dalla pubblicità di non concedersi mai una battuta d’arresto.
“E la giornata continua” recita un altro slogan, nel quale anche un semplice raffreddore, accompagnato da un po’ di febbre, è visto come una terribile sventura da combattere con tutte le armi (pardon, i farmaci) possibili.
Ma quanto c’è di vero sulle promesse fatte dalle pubblicità di guarigioni veloci? Poco. Serve più qualche giorno di riposo.
1. E i farmacisti? Vendono
Abbiamo svolto una piccola indagine in una decina di farmacie, durante un’uggiosa giornata di ottobre.
“Buongiorno, mio marito è a casa con 38 di febbre, tosse e raffreddore. Cosa mi consiglia?”: è stata la nostra battuta d’inizio.
La migliore sarebbe stata una risposta del tipo: “Se vuole le do un farmaco, ma il riposo è l’unica condizione in grado di guarirlo”. E invece i consigli ricevuti portavano tutti il nome di farmaci: Tachipirina, Fluibron, Fluimucil, Clenil, Levotuss, Vicks Flu Tripla Azione, Actigrip, Tachifludec.
“Il muco va sciolto con uno sciroppo come il Mucosolvan o altri prodotti simili, la Tachipirina va bene per abbassare la febbre, per la tosse può prendere uno sciroppo, qualche pastiglia per il raffreddore e nel caso, anche l’areosol con un cortisonico.
Poi ci vuole un multivitaminico per tenerlo un po’ su”: da una farmacia siamo usciti con un sacchetto pieno di medicinali, di leggero c’era rimasto il portafoglio. Nelle altre farmacie il consiglio è stato di due o tre medicine oppure una sola con tre principi attivi insieme per i diversi sintomi (ancora peggio!).
Solo in un’unica farmacia ci hanno consigliato di aspettare ad assumere farmaci e vedere come si evolveva la malattia: segno che farmacisti preparati e corretti esistono.
E il miele al posto di uno sciroppo per la tosse? Questo argomento ha scatenato l’indignazione di due farmacisti: “Il miele non serve a niente” e “non è efficace, troppo leggero”.
E invece, mentre ci sono scarsissime prove scientifiche che i farmaci mucolitici siano utili, gli studi hanno dimostrato che il miele per calmare la tosse ha un’efficacia pari a quella degli sciroppi sedativi migliori. Di fatto, nonostante l’abbondanza di farmaci per la tosse, la disponibilità di prove sulla loro efficacia è alquanto scarsa.
Prendete meno farmaci! La pubblicità e anche i farmacisti tendono a rispondere con un farmaco a ogni nostra richiesta, alimentando così la convinzione che ogni disturbo debba per forza essere subito curato con un medicinale.
In realtà, l’assunzione di un farmaco dovrebbe essere considerata un atto non ordinario, ben soppesato, e non un gesto abituale e superficiale. La ragione: nessuna pillola è priva di effetti indesiderati, meno se ne prende, meglio è.
Per alleviare i sintomi influenzali, basta un medicinale con un unico principio attivo, come il paracetamolo, per abbassare la febbre se dà fastidio e diminuire i dolori. E qualche giorno di riposo, che è quello che serve davvero ad aiutare l’organismo a guarire.
2. Mal di gola - Di solito è virale, antibiotici inutili
A quali rimedi dire no, quando si ha il mal di gola?
Innanzitutto, è raro che servano antibiotici, perché le infezioni delle vie respiratorie superiori (faringite, laringite, tonsillite, sinusite, otite e simili) hanno perlopiù origine virale e guariscono spontaneamente nel giro di qualche giorno.
Gli antinfiammatori locali per la gola, come gli spray, possono attenuare dolore e infiammazione, ma non guariscono.
Si può ricorrere ad alcuni rimedi casalinghi. Bere molto e idratare la gola: sia le tisane calde che le bevande fredde aiutano il processo di guarigione e alleviano il dolore. In generale tutto ciò che idrata la gola va bene, dalle inalazioni ai gargarismi, all’umidificazione degli ambienti.
Anche una semplice caramella da succhiare può dare sollievo e non è necessario che sia medicata o balsamica: la produzione di saliva, infatti, ha di per sé un effetto emolliente sulle mucose.
Avanti tutta con il miele (a patto di non essere diabetici né lattanti): gli studi scientifici confermano le sue capacità lenitive sulle mucose arrossate e nel calmare la tosse.
Da evitare il fumo di sigaretta, incluso stare in luoghi in cui altri fumano, per non peggiorare l’irritazione. Allo stesso scopo, è bene non parlare troppo e non cantare.
Nella maggior parte dei casi, il mal di gola è solo uno dei sintomi che accompagnano le malattie da raffreddamento, che guariscono spontaneamente, ma solo con una buona quantità di riposo e ore di sonno.
3. Febbre e starnuto
- Febbre - Non è sempre obbligatorio combatterla
La febbre è un meccanismo che il nostro corpo mette in atto per difendersi dagli agenti infettivi.
Ricorrere a un farmaco con azione antifebbrile (come il paracetamolo, l’aspirina o l’ibuprofene) alle prime avvisaglie di febbre, come propone la pubblicità, è sconsigliabile.
Il rialzo della temperatura è da affrontare quando porta malessere (per esempio mal di testa) e disturba il riposo.
Se la febbre è moderata e i sintomi sono sopportabili, assumere un farmaco antifebbrile non è necessario, anzi.
Piuttosto, quando il rialzo della temperatura dura più di qualche giorno ed è accompagnato da sintomi strani o alterazioni del comportamento, si deve consultare il medico.
Per il resto, quando durante gli attacchi di febbre si ha freddo è bene stare al caldo sotto le coperte: non è vero che bisogna stare scoperti per abbassare la febbre.
Se però si ha caldo, ci si può scoprire. Con la febbre è molto importante soprattutto bere, per reidratarsi. Quindi non ci sono limiti per acqua, così come a tisane, spremute, succhi.
Ultima regola: riposare e in particolare dormire il più possibile.
- Etciù - Passa da solo
C’è un detto popolare sul raffreddore: se lo curi dura una settimana, se non lo curi sette giorni.
Il raffreddore è una semplice infezione delle vie respiratorie. Anche quando dura molti giorni, è sempre provocato da un virus.
Per alleviare i sintomi, il meglio sono i rimedi casalinghi: inalazioni e lavaggi nasali con la soluzione fisiologica o suffumigi con vapore (meglio senza oli essenziali) possono aiutare a liberare il naso, bere molto aiuta.
L’aria di casa deve essere ben umidificata (utili i contenitori pieni d’acqua sui caloriferi).
4. Tosse - Da non contrastare, è un sintomo utile
Cercare in tutti i modi di far passare la tosse è un errore, perché è un sintomo utile, che aiuta l’organismo a espellere il catarro.
Se non provoca problemi particolari, ad esempio rendendo difficile dormire la notte, eliminare la tosse con un farmaco che blocca lo stimolo a tossire è inutile e controproducente.
Anche la bronchite nella maggior parte dei casi è di natura virale, che guarisce da sola grazie alle nostre difese immunitarie, senza alcuna necessità di antibiotici.
Ecco cosa è utile fare.
- Assumere molti liquidi. È utile per rendere le secrezioni più fluide e quindi più facili da espellere. Bere molta acqua è sufficiente, ma brodo, succhi di frutta e tè vanno bene.
- Umidificare l’aria. Quando l’aria è secca, la gola irritata ne risente.
- Provare i suffumigi di vapore acqueo. Non devono essere troppo caldi, altrimenti ustionano le mucose.
- Fare un lavaggio nasale con soluzione fisiologica, se la tosse è legata al raffreddore (perché il muco di notte cola in gola): nei bambini è molto consigliato.
- Un cucchiaino di miele (da evitare nei bambini sotto l’anno), anche sciolto in una bevanda calda, ha dimostrato di avere un’efficacia paragonabile, se non maggiore, di quella di farmaci sedativi della tosse, come il destrometorfano, contenuto in molti sciroppi.
- Anche in questo caso succhiare una caramella dura può aiutare. La caramella, non necessariamente balsamica, stimola la salivazione e la soluzione zuccherina avvolge e lenisce la mucosa irritata.
5. Bambini e aerosol - Le inalazioni di cortisonici sono a forte rischio di essere prescritte quando non è appropriato
Tra le pratiche a rischio di essere applicate anche quando non sono appropriate, ce ne è una molto diffusa.
Si tratta degli areosol a base di farmaci cortisonici.
Molto spesso il pediatra prescrive “un po’ di aerosol con il cortisone” ai bambini, anche molto piccoli, con tosse e/o raffreddore. E spesso è una scelta inappropriata.
Le infezioni delle vie respiratorie superiori (naso, seni paranasali, faringe e laringe) sono le malattie più frequenti nei bambini. Quasi sempre a causarle è un virus stagionale. Guariscono spontaneamente nell’arco di una settimana o poco più.
Non ci sono prove che i farmaci cortisonici inalatori siano efficaci per la cura della tosse: al contrario, è dimostrato che il loro uso non accorcia la durata dei sintomi delle infiammazioni acute delle prime vie respiratorie.
I cortisonici per inalazione (i nomi dei principi attivi in commercio sono Beclometasone, Budesonide, Flunisolide e Fluticasone) sono davvero indispensabili nel trattamento di poche condizioni ben definite, che sono: l’attacco d’asma, l’asma cronica e la laringite acuta stenosante infettiva, detta anche croup.