Dal cucciolo all’adulto: l’ABC per fare crescere il nostro cane sano e felice

Ogni anno, in autunno, i volontari delle associazioni animaliste e dei rifugi per animali fanno un bilancio del ricorrente dramma stagionale degli abbandoni di cani.

Oltre agli adulti tristemente destinati al randagismo esiste un fenomeno particolare che riguarda cucciolate indesiderate e che porta con sé problematiche specifiche legate alla fase di crescita e socializzazione dei cagnolini.

Lo scorso ottobre, due associazioni animaliste locali di Livorno – ATA-PC, Associazione Tutela Ambiente Animali Protezione Civile, e ALCA, Associazione Liberi Cittadini Animalisti – hanno lanciato un appello sull’importanza della crescita e dello sviluppo di ogni cucciolo.

Le associazioni segnalavano la necessità di aspettare, per l’affidamento familiare di una cucciolata appena salvata, che i cagnolini compissero 60 giorni.

Nel comunicato stampa si leggeva che «i cuccioli non dovrebbero essere separati dal nucleo in cui sono nati: già la lontananza dalla madre li rende insicuri e i fratellini tra loro creano un rinforzo caratteriale tale da permettergli, nella vita futura, di non sviluppare ansie e paure».

Ogni cucciolo richiede attenzioni e i proprietari devono essere preparati: ecco alcuni consigli – dall’alimentazione ai giochi – per affrontare la prima fase della vita insieme.

1. Socializzazione primaria e svezzamento fisico

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Ma perché il cucciolo non va portato a casa troppo presto? Dalla quarta settimana alla fine del secondo mese impara davvero a comportarsi da cane, apprendendo dai conspecifici familiari una moltitudine di informazioni.

Si tratta, in un certo senso, di una sorta di svezzamento psichico fondamentale per la sua vita da adulto e per evitare che sviluppi problemi caratteriali.

La presenza di mamma e fratellini in questo periodo è di grande importanza: il cucciolo impara a dosare la forza del morso grazie all'associazione del lamento del fratellino (dolore) al ringhio di sgridata della mamma (stai facendo una cosa sbagliata).

I genitori insegnano al piccolo il significato del "tabù", di non toccare le cose altrui: tengono volutamente un oggetto tra le loro zampe (un gioco, un osso, un bastone) che il cucciolo, attratto naturalmente da qualcosa di nuovo, cerca di prendere... ma papà o mamma lo mettono in riga con ringhi e sonore sgridate.

Sempre in questo periodo, osservando il comportamento dei genitori, il cucciolo impara che è inutile allarmarsi, abbaiando o ringhiando, oltre una ragionevole "distanza di sicurezza", senza sviluppare la tendenza ad abbaiare istericamente ogni volta che qualcosa si muoverà a distanza.

Allo svezzamento psichico-sociale bisogna aggiungere il cosiddetto svezzamento fisico che riguarda l'alimentazione. Solo dopo i 60 giorni, il cagnolino è in grado di mangiare cibo esclusivamente solido.

Bisognerà comunque somministrargli un alimento "dedicato" perché il cane cresce molto rapidamente in proporzione alle sue dimensioni specifiche e perché a questa crescita esterna corrisponde uno sviluppo veloce del suo cervello: il cucciolo arriva a bruciare il doppio di calorie di un adulto e, di conseguenza, ha davvero bisogno di tanta energia.

Lo sviluppo del cane non è uguale per tutti: a seconda della taglia - più aumenta e più aumenta anche il tempo di crescita - il cucciolo diventerà adulto a tutti gli effetti dai 12 ai 24 mesi.

Questa differenziazione porta con sé, inevitabilmente, anche la scelta di prodotti formulati a seconda della taglia e da somministrare in quantitativi variabili (sempre a seconda della taglia).

Fino al quinto mese suddividiamo la razione giornaliera in ben 4 pasti - il cucciolo non può riempirsi "troppo" come un adulto - e negli stessi orari.

Cambi di alimentazione, così come al riduzione della frequenza dei pasti, dovranno avvenire gradualmente perché il cucciolo ha un tratto intestinale molto sensibile.

Il pasto non va integrato: non cediamo alla tentazione di dare al cucciolo del nostro cibo. Può fargli più male che bene.

2. Il kit di benvenuto: quali sono gli accessori irrinunciabili

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Un cucciolo ha bisogno di oggetti, accessori, giochi... ciò che potremmo definire "gli indispensabili". Il primo pensiero deve andare alla ciotola e alla cuccia.

La ciotola costa poco e, se realizzata con un buon materiale, dura moltissimo: scegliamola bene.

Evitiamo possibilmente quella in plastica perché, in generale, si deteriora e, in particolare, potrebbe risultare divertente da sgranocchiare per il cucciolo che, un po' per volta, potrebbe ingerire pezzettini di plastica.

Prendiamola in acciaio o, addirittura, in ceramica, sicuramente più fragile ma, grazie al suo peso, poco soggetta al ribaltamento anche in presenza di cuccioli piuttosto irruenti.

Le altre tipologie di ciotole - alte, specifiche per cani dalle orecchie lunghe, anti-ingozzamento e così via - non servono in questa fase della vita.

La cuccia è l'altro accessorio essenziale perché il cucciolo ci passerà molto tempo - spesso da solo - e dovrà sentirlo, viverlo come uno spazio tutto suo, confortevole, rilassante, rassicurante, protettivo.

I cuccioli adorano sentirsi "contenuti" e sicuri: scegliamo una cuccia piuttosto piccola (la sostituiremo quando crescerà), magari contenitiva, con bordi rialzati.

Per non sbagliare la dimensione, sarà sufficiente sceglierne una che permetta al cagnolino di sdraiarsi anche con le zampine distese.

3. La cuccia ideale: robusta e lavabile, ma soprattutto comoda

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La cuccia perfetta, poi, è imbottita, realizzata in materiali a prova di morsi, sfoderabile in modo da poterla sfilare per poi lavare in lavatrice il rivestimento.

Se il cucciolo fatica ad abituarsi alla nuova cuccia, proviamo con il trasportino o kennel: fondamentale per ogni spostamento in auto, spesso è molto amato dal cagnolino che lo conosce, soprattutto se lo abbiamo usato fin da subito e in casa lo considera come una tana, un rifugio, un porto sicuro.

Cuccia o kennel, sotto al suo "letto" collochiamo un tappetino impermeabile, molto utile fino a che il cucciolo non avrà imparato a gestire completamente le tempistiche dei suoi bisogni.

Il tappetino è un "indispensabile" e sostituisce i vecchi, scomodi giornali: in commercio esistono molti prodotti specifici davvero pratici.

Recinto e divisori, infine, sono altri accessori utili in alcuni contesti e in alcuni ambienti domestici, magari quelli più grandi con spazi da rendere inaccessibili al cane (pericolosi per lui o che vogliamo preservare da possibili danni): il cucciolo non si sentirà isolato dal resto della famiglia - dal suo branco - pur imparando a stabilire i propri spazi e quelli altrui...

4. Dalla 5 alla 12 settimana: i giochi che rendono adulto il cucciolo

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I giochi rivestono un ruolo fondamentale nella fase di crescita, soprattutto se prevedono un'interazione tra l'animale e l'umano.

Giocare correttamente con il proprio cucciolo è un tassello importante della cosiddetta socializzazione secondaria, il processo che permette al cucciolo di sviluppare il proprio atteggiamento verso le altre specie (tra le quali, la nostra) che nei cani inizia appena dopo il periodo della relazione con i fratellini e i genitori.

Nel 1965, gli studi condotti da Scott e Fuller hanno circoscritto l'inizio del periodo della socializzazione secondaria tra le 5 e le 12 settimane di vita, fissando proprio come limite indicativo della socializzazione spontanea del cane le 12 settimane.

Il cucciolo è naturalmente predisposto a questa forma di socializzazione verso gli esseri umani ma, come dimostrato da diversi studi, la socializzazione interspecifica non ha le medesime caratteristiche dell'identificazione di specie e richiede diversi "rinforzi" perché permanga.

Oltretutto, non è generalizzata a tutti gli individui della specie ma a quelli che il cane associa come amici - magari adulti e non bambini, uomini e non donne, soggetti con alcune caratteristiche somatiche e non con altre.

Questa associazione dobbiamo favorirla noi, soprattutto nel suo periodo di crescita, magari attraverso il gioco.





5. I cuccioli adorano giocare

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Esistono molti giochi adatti ai cuccioli che vanno dagli educativi a quelli di attivazione mentale, passando per i giochi di semplice intrattenimento e per queli che favoriscono la dentizione.

Tra gli educativi rientrano tutti quelli che possono unire divertimento, socializzazione e insegnamento di comandi basilari: per esempio, il lancio della palina o di un oggetto di gomma e le attività con il frisbee che favoriscono l'intesa e assecondano l'istinto di rincorrere ogni cosa in movimento; la sfida del tiro della corda che stanca il cucciolo, rendendolo felice e limitando lo sviluppo del senso di possesso.

I giochi mentali, invece, stimolano le abilità cognitive: puzzle, giochi di nascondino e giochi di ricerca del cibo che stimolano il cagnolino a risolvere problemi, seguire indizi e utilizzare il proprio istinto di ricerca per raggiungere un obiettivo.

Di solito, all'interno di questi giocattoli c'è una ricompensa come nei giochi di "intrattenimento": quest'ultimi lo distraggono e lo tengono impegnato per non fargli sentire la nostra momentanea assenza...

Il Kong, per esempio, si riempie con un premio che il cucciolo cercherà di mangiare usando il suo fiuto e le sue capacità di problem solving.

I giochi per la dentizione, infine, placano la voglia di mordicchiare ogni cosa e alleviano la pressione dei nuovi denti. Oggi sono realizzati in materiali di qualità che soddisfano l'istinto del cucciolo in totale sicurezza.








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