Depressione post-vacanze (post-vacation blues): come prevenire questo disagio che colpisce il 10 per cento degli italiani

Sarebbe più giusto dire che il nuovo anno comincia a settembre, non a gennaio. Siamo in molti a pensarla così, non solo gli studenti.

Settembre infatti è il mese di inizio dell’anno scolastico, con tutte le novità che ciò comporta, ma anche quello della ripresa della maggior parte delle attività che normalmente svolgiamo nell’autunno-inverno (lavorativa, sportiva eccetera).

Più in generale, settembre si contende con gennaio la lista dei “buoni propositi” che ci prefiggiamo di realizzare.

Sarà forse per tutti questi motivi che il rientro dalle vacanze estive e la ripresa del lavoro, dello studio e della quotidianità portano con sé un notevole carico di aspettative che, nelle persone predisposte, può essere fonte di ansia e stress. Gli inglesi lo chiamano post-vacation blues, una sorta di depressione post-vacanze.

Ritrovarsi di colpo nella solita vita frenetica e zeppa di impegni mette di cattivo umore, provocando malesseri fisici, ansia e depressione. Come prevenire questo disagio che colpisce il 10 per cento degli italiani? Scopriamolo insieme!

1. Ne soffre 1 italiano su 10 ma non è una malattia

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Il 10 per cento degli italiani, secondo un’indagine Istat, soffre di “sindrome da rientro”, che in certi casi può anche compromettere la salute e la ripresa delle attività professionali o scolastiche.

Il fenomeno, tuttavia, è molto diffuso e la conferma arriva da una recente ricerca condotta alla Radboud University, in Olanda, coordinata dalla psicologa Jessica de Bloom, esperta in gestione dello stress.

Dallo studio emerge che sono sufficienti due giorni di ritorno alla quotidianità per perdere ogni beneficio psicofisico prodotto da una bella vacanza.

Non è una malattia! Questa sindrome non è riconosciuta dalla scienza come patologia psichiatrica e infatti non è riportata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, V edizione, noto anche con la sigla DSM-5).

Si tratta di uno dei sistemi di classificazione dei disturbi mentali o psicopatologici più utilizzati da psichiatri, psicologi e medici di tutto il mondo, redatto dall’American Psychiatric Association.

Tuttavia, lo stress post vacanze sta interessando sempre più persone. Si manifesta come un episodio ansioso o depressivo che può iniziare in modi diversi: c’è chi vive l’ansia da rientro già a metà della vacanza, chi solo verso la fine, chi al rientro vero e proprio.

2. Perché si innesca e quali sono i sintomi

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Alla base del fenomeno c’è un cambiamento di umore che può dipendere da molti fattori. Per molte persone le vacanze sono uno dei pochi momenti di distacco dalla routine quotidiana, uno spazio per rallentare i ritmi e rilassarsi.

Al rientro, la repentina ripresa dei ritmi frenetici, con tutto ciò che comportano in termini di responsabilità, preoccupazioni e doveri, può portare a uno stato di malessere generale sia dal punto di vista emotivo sia da quello fisico.

Potrebbe presentarsi con maggior probabilità nei soggetti geneticamente predisposti agli stati ansiosi e depressivi dove l’interazione tra genetica e ambiente innesca ansia e peggioramento dell’umore.

Ma quali sono i sintomi? La sindrome da rientro può manifestarsi con sintomi sia mentali sia fisici, che potrebbero derivare da un’alterazione dell’equilibrio del sistema ipotalamo-ipofisi-surrene, secondo alcune ipotesi.

Difficoltà di concentrazione, irritabilità e nervosismo, tendenza a rimuginare sui problemi sono comuni sintomi mentali che “imitano” lo stato ansioso, mentre tristezza, apatia, sbalzi di umore, pessimismo sono quelli più affini allo stato depressivo.

I sintomi fisici possono essere tachicardia, senso di oppressione al petto, sudorazione eccessiva, cefalea, affaticamento, alterazione del ritmo sonno-veglia, calo del desiderio sessuale, problemi di digestione.

In linea di massima questa sindrome è transitoria e si risolve entro un paio di settimane. Se persiste oltre e i sintomi compromettono in modo importante la qualità delle nostre giornate, è bene rivolgersi a uno psicologo perché lo stress da rientro potrebbe rivelarsi una problematica psicopatologica di maggiore gravità e durata.

3. Il segreto è la gradualità

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Rinunciare alle vacanze non è certo la soluzione per non incappare nella sindrome da rientro. La strategia migliore è quella di prevenire questo stato di malessere psico-fisico con una serie di accorgimenti.

Per chi sa di essere a rischio è sconsigliabile rientrare dalle vacanze la sera prima di riprendere i normali ritmi lavorativi o di studio.

È meglio rientrare qualche giorno prima della ripresa delle attività per concedersi un breve, ma utile, periodo di “assestamento”.

In caso contrario, i primi sintomi di carattere ansioso potrebbero già manifestarsi durante gli ultimi giorni di vacanza, a discapito del riposo e del relax, innescati dalla previsione stressante di ripresa immediata delle attività al rientro.

Sono importanti anche le condizioni in cui troveremo la casa dopo le vacanze. Se prima di partire l’abbiamo lasciata ordinata e non abbiamo lasciato commissioni o altre incombenze in sospeso, non solo impiegheremo meno tempo a riorganizzare il nostro ambiente, ma non sottrarremo tempo ai giorni di assestamento, che vanno vissuti senza frenesia, ripartendo a “piccoli passi” e senza voler fare tutto e subito.

Impostare uno stile di vita sano, seguire un’alimentazione corretta, dormire una media di 8 ore per notte (9 per un adolescente e 7,5 per un anziano secondo le raccomandazioni della National Sleep Foundation) e praticare una costante attività fisica, aiuta a riprendere la routine con la giusta carica. Infine, non dimentichiamo di ritagliarci momenti di relax e di svago.

Durante il weekend o alla fine della giornata di lavoro o di studio, approfittiamo delle giornate ancora miti di inizio autunno per stare all’aperto. Essere rientrati dalle vacanze non significa che sia obbligatorio dedicare l’intera giornata a obblighi e doveri.

4. Sette consigli per non stressarsi dopo le vacanze

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- Non rientrare il giorno prima di riprendere il lavoro o lo studio. Torna a casa con qualche giorno di anticipo per adattarti gradualmente ai nuovi ritmi.

- Cerca di lasciare la casa ordinata prima di partire per le vacanze e di non avere in sospeso troppe commissioni o incombenze da effettuare al rientro. Ritroverai un ambiente organizzato e ricomincerai tutto senza stress.

- Segui un’alimentazione corretta basata sulla Dieta Mediterranea. Aiuta a rimettersi in carreggiata dopo eventuali eccessi alimentari delle vacanze.

- Dormi 7-9 ore per notte, ricordando di non usare dispositivi elettronici (smartphone, tablet, pc) nelle ore prima di addormentarti. La luce che emettono inibisce la sintesi di melatonina, l’ormone che facilita l’addormentamento.

- Fai attività fisica moderata e costante perché aiuta a dimiuire lo stress e a riposare meglio.

- Stai alla luce del sole appena possibile perché il passaggio dalla luce estiva a quella artificiale degli ambienti chiusi può mettere sotto stress il corpo e la mente.

- Concediti pause o weekend di relax per ricaricarti.





5. Verdura e frutta tirano su il morale ma fare bagordi “prima” può complicare il “dopo”

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L’abbondanza di verdura e frutta della Dieta Mediterranea è un toccasana per la mente e per l’umore.

I vegetali, infatti, sono ricchi di polifenoli e carotenoidi, fitocomposti antiossidanti che favoriscono il benessere mentale, migliorando le prestazioni cerebrali e la capacità di fare fronte alle difficoltà, la cosiddetta resilienza.

L’acido folico di cui sono ricche le verdure a foglia verde (spinacino, bieta, indivia) contribuisce a far arrivare più velocemente al cervello la serotonina, l’ormone del buon umore che il nostro organismo sintetizza dall’amminoacido triptofano, contenuto in latticini, uova, pesce, carne bianca e cereali integrali.

Infine la capsaicina, la sostanza che conferisce piccantezza al peperoncino, presente anche nei peperoni, stimola la produzione di endorfine, ormoni della felicità che favoriscono il benessere, migliorano il tono dell’umore e riducono il dolore.

Fare bagordi “prima” può complicare il “dopo”? Sì. Secondo un’indagine statistica online condotta da In a Bottle (www.inabottle.it) su un campione di 3.500 persone, il 51 per cento degli italiani rientra dalle vacanze sentendosi “appesantito” dai bagordi estivi.

La vacanza infatti è spesso sinonimo di sregolatezza di orari, cambi dei ritmi sonno-veglia, eccessi alimentari. In qualche caso non è neppure rilassante perché ci si improvvisa atleti o ci si cimenta in attività sportive impegnative senza l’adeguato allenamento.

Inoltre, non è difficile ritrovarsi con qualche chilo di troppo addosso, che non aiuta l’autostima e non favorisce il buonumore necessario ad affrontare con ottimismo la ripresa della routine quotidiana.








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