Mantello riccio, grandi orecchie, cuore immenso: questo piccolo gatto-elfo ci sorprenderà per la sua inesauribile vivacità e per l’affetto con cui si legherà a noi. E anche per le sue simpatiche marachelle.
L’aspetto di questo micio dalle origini inglesi è così particolare e bizzarro da dividere spesso il pubblico in due categorie ben distinte: alcuni lo adorano mentre ad altri non piace per niente.
A una fisionomia dalle caratteristiche così marcate corrisponde un carattere altrettanto ben definito: se del gatto amiamo soprattutto l’indipendenza, il Devon Rex non fa certo per noi; se invece desideriamo un amico sempre pronto a cercare contatto e coccole… abbiamo trovato il nostro compagno felino ideale.
Ma andiamo a scoprirlo meglio, perché il Devon è molto interessante!
1. Aspetto particolare
C’è chi lo ha soprannominato “gatto-alieno”, per il suo muso dalla forma triangolare e le grandi orecchie.
C’è chi invece lo chiama “gatto-scimmia”, per la sua abilità nel saltare e arrampicarsi ovunque.
Forse, però, l’appellativo che più gli si addice è quello ben più affascinante di “elfo”, che ben ne riassume le caratteristiche fisiche e comportamentali.
Si, perché il Devon rex non solo ha un aspetto particolare nel panorama felino, come altre razze con cui condivide il nome “rex” e il mantello riccio: si comporta anche come un vero folletto, non di rado combinando piccoli guai in casa ma facendosi subito perdonare per la vivacità, l’affetto, l’intelligenza e la gioia di vivere con cui contagia i suoi compagni umani.
Da una miniera abbandonata? Adattamento poco plausibile! Originario del Devon, contea nel sud dell’Inghilterra, questo gatto intreccia la sua storia con le leggende di cui è ricca la sua terra.
Si racconta, infatti, che le peculiarità della razza (pelo riccio, occhi grandi e larghe orecchie) siano apparse per la prima volta in un cucciolo la cui mamma era solita trascorrere molto tempo in una miniera di stagno abbandonata.
Il micio avrebbe, dunque, sviluppato queste caratteristiche per adattarsi all’ambiente, con i grandi occhi utili a vedere al buio e il pelo ondulato per non far aderire terra e polvere delle gallerie... sappiamo però che le caratteristiche adattative esigono più di una generazione per emergere e stabilizzarsi, quindi la cosa non appare molto credibile.
2. Questioni genetiche. Simili eppure diversi
Più semplicemente, la storia di questo micio inizia nel 1960 quando la gatta tricolore della signora Beryl Cox, nel Devonshire, si accoppiò con un gatto randagio dal curioso pelo riccio dando poi alla luce Kirlee, riccio anche lui, considerato il capostipite della razza.
Sapendo che nella vicina Cornovaglia l’allevatore Brian Stirling-Webb stava studiando un'altra razza dal pelo “mosso”, il Cornish rex, Beryl Cox lo contattò per una eventuale collaborazione, ma i due ben presto si resero conto che i geni responsabili dei riccioli nel Devon e nel Cornish erano diversi e indipendenti.
Beryl proseguì quindi la sua selezione e ben presto, pur continuando a essere una razza poco diffusa, il Devon rex ottenne riconoscimento e apprezzamento a livello internazionale.
Il Devon rex piace molbo a Hollywood! Con il suo aspetto così fuori dall’ordinario, il Devon rex ha ispirato alcuni dei personaggi più amati della fantascienza.
Stiamo parlando di Yoda di Guerre stellari (con i grandi occhi e le lunghe orecchie a punta) e di ET, l'extraterrestre del capolavoro di Steven Spielberg.
Pare, infatti, che a dare l'ispirazione all’esperto di effetti speciali Carlo Rambaldi sia stato il gatto del regista (che non è difficile immaginare abbia reclamato un po' del merito per la vittoria agli Oscar nel 1983).
Due rappresentanti della razza compaiono anche nel remake Disney di Lilli e il vagabondo: si tratta di Devon e Rex, i mici dispettosi che fanno incolpare la povera cagnolina per tutti i disastri che combinano in casa.
Un ritratto che, come per i due Siamesi della pellicola originale, non rende giustizia al nostro simpatico e dolce protagonista.
3. Ogni riccio un capriccio. Un amico molto vivace
Se è vero che “ogni riccio un capriccio”, come recita il detto, non dobbiamo stupirci del temperamento vivace di questo micio.
Curioso e molto intelligente (tanto che è in grado di imparare diversi comandi, quasi come un cane), il Devon rex è un gran giocherellone e spesso si trasforma nel “giullare” di casa.
E come il Gian Burrasca del celebre Giornalino, non si preoccuperà di combinare marachelle e guai in casa.
Prima di far entrare un Devon nella nostra famiglia, dunque, è bene sapere che questi gatti non amano la solitudine e la noia, devono essere continuamente stimolati e hanno bisogno di sfogare l’energia inesauribile contenuta nel loro corpo agile e scattante.
Anche perché, in caso contrario, non esiteranno a richiamare le nostre attenzioni con miagolii cinguettanti o strofinandosi contro le nostre gambe fino a farci cedere.
Prendiamoci cura del mantello morbido e ondulato. Di infinite sfumature, la pelliccia lieve del Devon rex è ondulata e/o arricciata, sottile, piacevole al tatto.
Il mantello è più spesso sul dorso e sui lati del corpo, sulla coda, le gambe e il muso, mentre può essere più corto sulla sommità della testa, sul collo, sul petto e sul ventre.
Proprio per la tessitura del pelo, è importante che la toeletta sia leggera (evitiamo una spazzolatura troppo insistente) sebbene non richieda particolari cure rispetto ad altre razze.
Facciamo attenzione anche al sole (la sua pelle è delicata) e alle correnti d’aria. Ricordiamoci, poi, di tenere sotto controllo le orecchie che, per la loro forma, sono più esposte a polvere e sporco.
4. Affetto in abbondanza. Compagno ideale per tutti
Una delle cose che i Devon rex amano di più, oltre a saltare, giocare e arrampicarsi, è appisolarsi per un tempo che sembra infinito in grembo al loro umano preferito, reclamando qualche coccola di tanto in tanto con sonore fusa.
Questi gatti, infatti, sono estremamente affettuosi e leali, e difficilmente si allontanano dal loro compagno umano... tanto che qualcuno li considera persino “appiccicosi".
Tuttavia, se non abbiamo paura di condividere ogni nostra attività e abbiamo molti momenti liberi da mettere a disposizione del nostro amico, allora la vita con un Devon sarà un’esperienza meravigliosa.
Socievole e dolce, questo micio saprà restituire pari affetto a chiunque lo tratterà in modo amorevole e gli riserverà le giuste attenzioni, dimostrandosi così un ottimo compagno per tutta la famiglia.
Curiosità: il Devon e i conigli di re Alberto.
Che c’entrano i conigli con il nostro piccolo felino? La mutazione genetica che dà origine al mantello riccio fu osservata per la prima volta proprio in questi animali nei primi decenni del Novecento.
C'è chi dice che a presentarli a un’esposizione di conigli sia stato un prete francese, altri sostengono che fu il sovrano Alberto del Belgio, che li aveva ricevuti in dono da alcuni allevatori, e da qui l'appellativo “rex”.
Un termine che è stato, poi, utilizzato per descrivere diverse razze feline dalla pelliccia ondulata, ossia il Cornish rex, caratterizzato da pelo corto e denso, e il Selkirk rex, con il suo lungo mantello (nella foto a destra).
Tra i gatti ricci va però annoverato anche il LaPerm, la cui pelliccia può essere corta o lunga.
5. Lo standard lo vuole cosi
Corpo: longilineo, snello e flessuoso.
Testa: cuneiforme, leggermente più lunga che larga, con zigomi sporgenti. Il naso è corto con uno stop netto. Mento forte.
Occhi: grandi e leggermente ovali.
Orecchie: molto grandi, larghe alla base e con ciuffetti di pelo, piazzate basse sulla testa.
Zampe: lunghe e sottili, le posteriori più lunghe delle anteriori.
Piedi: piccoli e ovali.
Coda: lunga, fine e appuntita, non dev'essere né nuda né con troppo pelo.
Mantello: corto e ondulato, con tessitura fine.
Colore: tutte le varietà del mantello tinta unita, tabby, bicolore, squama, silver e anche colourpoint, chiamata Si-Rex (Siamese-Rex).
La sua salute
Per quanto riguarda la salute, come altri gatti anche il Devon rex può essere soggetto a patologie e disturbi congeniti.
Per questo, vista anche la peculiarità della razza, è necessario rivolgersi ad allevatori seri e competenti.
Altra cosa importante: il mantello del Devon non è molto protettivo, quindi evitiamo che prenda freddo e teniamo sempre sottomano una bella copertina calda tutta per lui.
Per il resto, la cosa più importante per il benessere psico-fisico del nostro amico è dedicargli le giuste attenzioni, trascorrere del tempo con lui, farlo giocare e divertire... in poche parole, permettergli di esprimere la personalità da piccolo folletto che la natura gli ha regalato.