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Elisabetta II: così ha fatto storia

Il 21 aprile scorso la regina Elisabetta II ha compiuto 90 anni.

Un compleanno preceduto da un record, quello del numero di anni di regno (il più lungo in assoluto in Inghilterra).

Ecco i fatti più curiosi di una vita passata sul trono.

1. La Storia le cammina accanto e tutto il nome in una firma

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  • La Storia le cammina accanto
    Elisabetta II entrò in carica nel 1952 e da allora ha incontrato uno svariato numero di “colleghi” e capi di Stato, molti dei quali protagonisti della storia del Novecento:
    Winston Churchill, 11 presidenti Usa da Eisenhower a Obama (passando per Kennedy e Reagan), 6 pontefici (papa Luciani morì troppo presto), e leader come Nelson Mandela e Gorbaciov.
    Con la premier Margaret Thatcher invece pare non andasse d’accordo: la regina non avrebbe perdonato alla Lady di ferro la mancata presa di posizione contro l’apartheid in Sudafrica e la dura repressione riservata ai minatori del Galles in sciopero, nel 1984.
    L’Italia, da quando Elisabetta è sul trono, ha cambiato 11 presidenti. La regina li ha incontrati quasi tutti, 4 durante le sue visite nel nostro Paese: Luigi Einaudi (1961), Sandro Pertini (1980), Carlo Azeglio Ciampi (2000) e Giorgio Napolitano (2014, nella foto).
  • Tutto il nome in una firma
    Il suo nome è Elizabeth Alexandra Mary ma il titolo regale è molto più lungo: “Elizabeth the Second, by the Grace of God, of the United Kingdom, Canada and Her other Realms and Territories, Queen, Head of the Commonwealth, Defender of the Faith”.
    Quando è lei a firmarsi, si limita a Elizabeth R, dove “R” sta per regina, equivalente latino dell’inglese queen.

2. Marito o cugino? Chi sono i Windsor?

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  • Marito o cugino?
    La regina e il principe Filippo, sposati dal 1947, sono anche lontani cugini, poiché condividono i trisavoli: la regina Vittoria e il principe Alberto di Sassonia­Coburgo­Gotha.
    Filippo di Edimburgo (Philip Mountbatten, nato nell'isola greca di Corfù il 10 giugno 1921 come principe Filippo di Grecia e Danimarca; era infatti il nipote di Costantino I di Grecia, costretto ad abdicare dopo che la Grecia perse la guerra contro la Turchia, nel 1922.
    Filippo fuggì con la famiglia in Francia, poi in Germania, e da qui in Scozia, nel 1933.
    Conobbe ufficialmente Elisabetta sei anni dopo, durante una visita della famiglia reale a un college.
    Secondo i biografi fu un colpo di fulmine: cominciò tra i due una fitta corrispondenza che li portò al fidanzamento. Lui aveva 18 anni, lei 13, e le idee ben chiare.
  • Chi sono i Windsor?
    I Windsor sono la casa reale del Regno Unito, ma del loro casato, a ben vedere, non c’è traccia nella Storia. Perché?
    Il loro “cognome” originale era in realtà Sassonia­ Coburgo­ Gotha, dall’omonimo casato di Sassonia.
    Fu Giorgio V, il nonno di Elisabetta, a cambiarlo nel 1917, spinto dal sentimento anti­tedesco degli inglesi alla fine della Prima guerra mondiale. La cittadina di Windsor, dove si trova un famoso castello reale lo ispirò nella scelta del nuovo nome.
    Nel 1952 Elisabetta emanò un ordine col quale conferiva il cognome Windsor ai suoi figli, ma nel 1960 corresse il tiro e lo cambiò in Windsor­ Mountbatten (Mountbatten era il cognome adottato da Filippo nel 1947, cioè quello della famiglia di sua madre).

3. Regina per caso? Troni e ritratti a non finire

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  • Regina per caso?
    Elisabetta è nata duchessa: il padre Giorgio VI era duca di York, secondogenito di Giorgio V e fratello dell’erede al trono Edoardo.
    Questi però si innamorò di Wallis Simpson, donna americana non aristocratica e pluridivorziata, inconciliabile con la corona per questioni religiose e politiche.
    Edoardo la sposò comunque e, nel 1936, abdicò a favore del fratello, proiettandone la figlia in cima alla linea di successione.
    Edoardo e Wallis (foto) non ebbero figli: anche se avessero regnato, Elisabetta avrebbe avuto la sua chance di salire al trono come primogenita del duca di York.
  • Troni e ritratti a non finire
    La regina ha 9 troni. Uno alla Camera dei Lord, due nell’Abbazia di Westminster e sei nella sala del trono a Buckingham Palace, per le cerimonie ufficiali.
    È anche uno dei monarchi che ha posato per più ritratti: ben 129, ufficiali, tutti firmati da grandi artisti, ma non sempre apprezzati dal soggetto.
    I custodi dell’ortodossia regale hanno per esempio storto il naso di fronte al ritratto che nel 2001 le fece l’artista Lucian Freud, famoso per i suoi crudi quadri realisti, dove metteva in mostra rughe e difetti fisici, concedendo poco ai sorrisi.
    Con la regina ci andò più cauto, ma c’è chi ha giudicato il risultato “una farsa”.
    Poco male: affidarsi a un pittore d’avanguardia è servito alla regina a svecchiare la sua immagine e a farla entrare di diritto nell’arte contemporanea.
    Il suo primo ritratto risale invece al 1933 e fu ordinato dalla madre all’artista ungherese Philip de László.

4. Una guida davvero regale (ma senza patente) e i conti in tasca

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  • Una guida davvero regale (ma senza patente)
    La regina non solo guida l’auto, ma saprebbe anche ripararla in caso di guasto: durante la Seconda guerra mondiale l’allora principessa servì infatti come ausiliaria del Servizio Territoriale e fu addestrata come meccanico e autista.
    Guidare le è sempre piaciuto, anche se non ha mai preso la patente.
  • I conti in tasca
    Secondo il Sunday Times il suo patrimonio si aggira intorno a 430 milioni di euro e comprende due tenute (Sandringham e il Castello di Balmoral), il ducato di Lancaster, titoli di Borsa, 300 gioielli, un centinaio di cavalli purosangue, opere d’arte e una collezione di francobolli tra le più importanti al mondo.
    Il suo patrimonio personale non va confuso con quello della corona, gioielli inclusi.
    Questo – che supera i 10 miliardi di sterline e comprende immobili di pregio, terreni e miniere – viene amministrato dallo Stato.
    Alla regina spetta “solo” il 15 per cento degli utili annuali. Nel 2017 Elisabetta dovrebbe ricevere circa 55 milioni di euro.
    Ma non è lei la più ricca del regno: sempre secondo la stampa, sarebbe al 302esimo posto.





5. Un intruso in camera da letto e quel giorno sul Britannia

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  • Un intruso in camera da letto: ma la calma regnò sovrana
    La mattina del 9 luglio 1982 la regina si trovò ai piedi del letto un certo Michael Fagan, imbianchino disoccupato, che era riuscito a introdursi nei suoi appartamenti, eludendo la (scarsa) sicurezza di Buckingham Palace.
    Non riuscendo a contattare nessun addetto decise di mettersi a parlare con l’uomo, per calmarlo: con la scusa di procurargli una sigaretta, riuscì a chiamare aiuto.
    Nel 1987 ci fu un altro tentativo di intrusione da parte di un senzatetto, che Elisabetta seguì dalle sue finestre: quella volta la regina si chiuse prontamente nelle sue stanze.
  • Quel giorno sul Britannia
    Il 2 giugno 1992 il panfilo reale Britannia fece tappa in Italia, dove un gruppo di finanzieri britannici incontrò il gotha dell’economia italiana, per parlare di privatizzazioni.
    Da questo incontro nacque una leggenda metropolitana.
    Poco dopo infatti scoppiò Tangentopoli e secondo alcuni i due eventi erano correlati: in quell’incontro la regina si sarebbe accordata per fare fuori la vecchia classe dirigente italiana e favorire la privatizzazione di banche e imprese, coinvolgendo l’alta finanza anglo-americana.
    Secondo gli storici, però, la regina non era nemmeno a bordo del panfilo. Tra l’altro, il 2 giugno a Londra si festeggia la sua incoronazione e in quel giorno la regina non si allontana mai dal Paese.








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