La mattina, quando fate colazione, avete l’abitudine di dare uno zuccherino al vostro cane.
Uno zuccherino non è proibito e poi, in fondo, è la sola cosa che gli date per tutto il giorno. Per pranzo, però, avete invitato un’amica.
Al momento di servire il caffè, il vostro bassotto chiede l’elemosina e la vostra invitata, commossa, gli dà uno zuccherino e forse mentre siete in cucina, gliene dà un altro, di nascosto, incapace di resistere alla sua aria avvilita.
Nel pomeriggio, quando rientra da scuola, vostro figlio fa merenda. Il vostro cane, ipnotizzato dal cioccolato che il bambino sgranocchia, non lo molla di un passo.
Vostro figlio è un buon ragazzo, gli avete insegnato a dividere. Per fare piacere al cane, gliene dà un po’. Infine la sera, davanti alla televisione, vostro marito gli dà l’ultimo zuccherino della giornata. In tutto, sono cinque zuccherini.
Se si considera che in media uno zuccherino pesa 7 grammi, ciò equivale a 35 g di zucchero dati a un cane il cui peso medio è di circa 8 kg.
Un uomo pesa 75 kg, cioè circa 10 volte di più; se fate il calcolo, in proporzione, è come se prendesse 350 g di zucchero, cioè 50 zuccherini, in una sola giornata. Attenetevi a questa dieta ipercalorica per sei mesi e vedrete dei bei risultati!
Questo esempio illustra bene l’errore che troppi padroni commettono. Non si tratta del fatto che lo zucchero sia nocivo per il cane, come comunemente si pensa.
Dato in quantità ragionevoli non è un problema, tutt’al più non fornendo nessun apporto alimentare, rischia di squilibrare inutilmente la sua alimentazione, ma senza conseguenze gravi.
Il grosso errore deriva dal fatto di non tenere presente la relazione “quantità di cibo/peso dell’animale”. Gratificare un barboncino nano con un pezzo di zucchero di una certa dimensione non è la stessa cosa che dare lo stesso pezzo di zucchero a un pastore tedesco.
Dovete quindi sempre rispettare il rapporto quantità/peso come fate per voi stessi; senza dimenticare di assicurarvi che i membri della vostra famiglia e i vostri amici non squilibrino l’alimentazione del vostro compagno con delle ghiottonerie per lui perfettamente inutili.
Ecco alcune domande-risposte molto utili su come far mangiare correttamente il nostro cane.
1. Come alimentare correttamente il vostro cane? Il cane è un gastronomo?
- Come alimentare correttamente il vostro cane?
Si tratta di una questione potenzialmente molto complicata che però grazie ai mangimi acquistabili nei negozi per animali, può diventare molto semplice.
Il comportamento alimentare del cane è oggi ben conosciuto.
I produttori di cibi composti, per perfezionare i loro prodotti, hanno chiesto l’aiuto dei biologi i quali, in laboratorio, hanno preso in seria considerazione la questione dove esiste uno dei migliori regolamenti al mondo.
Si può dunque, senza timore, nutrire i cani con l'aiuto di questi alimenti, i quali hanno un doppio vantaggio: semplificare la vita del padrone e dare l’essenziale all animale.
Rappresentano una soluzione ideale, a condizione, pero, di rispettare le seguenti regole:
- innanzitutto non utilizzare una sola marca. Sul mercato, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Fate parecchie prove con diverse marche e selezionate tutte quelle che piacciono al vostro animale, in modo da averne a disposizione più di una.
Perché dunque, se la marca “X” gli piace, è utile cambiare ogni tanto?
Anche se eccellente, un unico prodotto non può essere un toccasana perché, per esempio, può avere difetti di produzione, non sempre evidenti, nonostante il rigore dei controlli.
Conviene perciò essere prudenti e affidare il proprio cane ai prodotti di due o tre marche differenti, ciò varierà sensibilmente anche la sua alimentazione e gli sarà di beneficio.
Per essere certi di diversificare, ogni tanto cambiate dunque marca leggendo attentamente le etichette presenti sulle scatole, le quali forniscono tutte le indicazioni necessarie.
- Il cane è un gastronomo?
Molti pensano che il cane mangi qualsiasi cosa, senza fare alcuna differenza. Invece ha i suoi gusti ed è capace di distinguere diversi tipi di carne.
Basta mettere un pezzo di carne di cavallo vicino a un pezzo di carne di manzo o di montone per accorgersene.
Li mangerà tutti, ma iniziando da quelli che preferisce. In generale i cani amano molto le pietanze cotte e preferiscono il grasso cotto a quello crudo.
Bisogna anche sapere che un piatto che piace molto a un cane potrebbe essere disgustoso per un altro. Per esempio, gli avanzi di cacciagione preferiti da un bassotto terranno lontano un levriere, che sarà spaventato dal loro odore.
Esistono cani che temono l’odore della carne e scappano in prossimità delle macellerie!
Il gusto del cane si sviluppa come quello umano. Sono state fatte delle prove con dei cani allattati dalla madre e quindi allevati con solo latte fino a otto mesi.
Al momento di assaggiare la carne tutti i cani sottoposti a questo esperimento rimasero tre giorni davanti alla ciotola senza toccarla.
Non sapendo che cosa fosse, non la volevano mangiare! Questo esempio dovrebbe indurre tutti i padroni a non fare mai conoscere al proprio cane il sapore dello zucchero.
2. Si devono preferire le conserve in scatola o le crocchette?
Generalmente, i cani preferiscono i cibi in scatola alle crocchette, ma ovviamente è questione di gusti.
La qualità non è in discussione. Le crocchette sono buone, se non migliori dei cibi in scatola.
Inoltre costano meno e forse la qualità è più costante. Infine richiedono meno manipolazioni. L’altro vantaggio delle crocchette, è di permettere al cane di nutrirsi come al self-service.
Riempite la ciotola di crocchette la mattina e, durante la giornata, il cane le mangerà non appena sentirà un “languorino”. Grazie a questo sistema, il vostro cane - salvo che non sia malato d’ingordigia - avrà un equilibrio alimentare perfetto.
Nel caso abbiate parecchi animali c’è solo un problema da risolvere. Siccome sono gelosi della propria ciotola, i cani rischiano di mangiare troppo per puro spirito di competizione, per cui uno stimola l’altro. In questo caso, bisogna gettare le crocchette alla rinfusa in modo che ogni animale sia più tranquillo.
L’inconveniente delle crocchette è di indurre molta sete. Per soddisfare questo bisogno, il cane deve dunque avere costantemente a disposizione dell’acqua pulita e fresca.
La seconda regola da seguire, quando si nutre il cane con cibi pronti, è di dargli questi alimenti soltanto 6 giorni su 7.
Il settimo giorno, nutritelo degli avanzi del vostro pasto, dando la preferenza ai pezzetti di grasso di carne o alle croste di formaggio, poiché, l’alimentazione esclusivamente a base di crocchette o di cibi in scatola, può mancare di certe sostanze.
Prima di tutto di carne. La carne costa di più e, pertanto, nei cibi pronti, è presente in quantità razionata. Inoltre possono mancare i minerali, che non sono costosi, ma giacché non piacciono molto ai cani, sono utilizzati in dosi molto basse.
Per finire, il vostro cane può avere bisogno di grassi; questi elementi, infatti, nei cibi pronti, poiché sono soggetti a irrancidire, sono aggiunti in quantità ridotte, per procrastinare la scadenza del prodotto.
I piccoli dettagli finora illustrati non devono ispirarvi diffidenze di alcun genere nei confronti degli alimenti in commercio, che secondo la maggior parte dei veterinari sono eccellenti.
Tuttavia, se siete fermamente contrari a questo tipo di alimentazione, sappiate che alimentare correttamente il vostro compagno preparandogli voi stessi i pasti vi costerà di più e richiederà molto tempo.
Non è sufficiente, infatti, dargli solo della carne, con il pretesto che è un carnivoro. Per nutrirlo bene, come con i mangimi in commercio, le razioni devono essere composte nel modo seguente: 1/3 di amido di verdure, 1/3 di carne, grassi e minerali.
Ciò che conta maggiormente, inoltre, è evitare il grossolano errore di ritenere che le cose buone per noi vadano bene anche per i cani. Nel cane, la maggior parte delle malattie di origine alimentare e dovuta all’insufficienza di materie grasse.
Per timore del colesterolo, il padrone, attento alla salute del proprio animale, sgrassa la carne come farebbe per se stesso quando, invece, il cane ha bisogno di materie grasse molto più di noi.
Non mettete nella sua ciotola carne lessa. Se è stata privata della quasi la totalità del suo grasso, la carne non gli fornirà nient altro che delle fibre poco digeribili. Potete invece dargli indifferentemente della carne cruda o cotta ai ferri.
Come contorno alla carne, certe persone aggiungono della verdura, che però aumenta il volume delle feci e andrebbe quindi evitata, perché se vivete in città, meno feci si producono e meglio è.
Se va di corpo regolarmente è dunque perfettamente inutile riempirlo di carote, di porri o fagiolini. Casomai sarebbe meglio dargli del riso ben cotto o poche patate, senza esagerare, perché il cane digerisce male l’amido.
Tuttavia, benché non sia utile al suo equilibrio alimentare, l’amido ha almeno il vantaggio di dargli delle calorie. Certi cani adorano le mele o l’uva; in questo caso i padroni vanno in sollucchero e gliene danno a profusione perché la frutta fa bene alla salute”. Sbagliato!
La frutta purtroppo neutralizza il calcio, indispensabile alla salute del cane, impedendone l’assorbimento e favorendone l’eliminazione attraverso le feci.
Bisogna quindi eliminare la frutta e dargli la massima quantità di calcio, come quello che si trova negli ossi e nei prodotti caseari, i quali contengono anche fosforo, magnesio e altri minerali.
3. Gli ossi sono innocui? In che modo devono essere serviti i pasti?
- Gli ossi sono innocui? È preferibile un tipo di osso a un altro?
In quantità ragionevole l’osso è un alimento eccellente, ma se dato troppo frequentemente può comportare la “cementificazione” dell’intestino del cane, che, nel migliore dei casi, farà delle feci gessose.
Nel peggiore dei casi, non potrà più fare i bisogni e diventerà stitico, poiché questo “gesso” formerà un tappo; non dimentichiamo inoltre che le scaglie dell’osso rischiano di ledere l'ano.
Con questo alimento conviene dunque stare molto attenti. Quale tipo di osso dargli?
In Francia, si dice che gli ossi sono “buoni” o “cattivi”. Quelli di montone o di coniglio sono pericolosi e gli ossi di vitello o di pollo innocui...
In Australia, regno dei conigli, si dice che questi sono gli ossi meno pericolosi forse perché lì ci sono pochissimi vitelli... Queste affermazioni sono semplicistiche.
In verità, il tipo di osso non ha nessuna importanza: i cani randagi che frugano nei bidoni della spazzatura non scelgono e non per questo muoiono!
Un osso al giorno non può far male. Dieci ossi al giorno possono rendere un cane molto stitico. Trenta ossi al giorno possono ucciderlo.
E solo una questione di quantità, giacché, grazie alla sua particolare fisiologia, l’apparato digerente del cane può “trasformare” questo alimento molto bene.
Lo stomaco del cane è un concentrato di acido cloridrico perciò, di qualunque tipo sia, non appena scende nello stomaco, l’osso è ammorbidito e sufficientemente smussato per non causare danni.
Inoltre questo organo è molto coriaceo. Per ricucirlo i veterinari frequentemente devono ricorrere a una pinza, per far penetrare l'ago chirurgico d’acciaio e già molto aguzzo.
E, nonostante ciò, capita ugualmente che l’ago scivoli sulla parete intestinale senza forarla.
Non abbiate dunque alcuna paura di dare ossi in quantità moderata al vostro cane, senza dimenticare di aggiungervi spine e teste di pesce del tutto innocue e molto ricche di calcio.
Il calcio si trova anche nel latte, alimento meraviglioso che i cani adorano, ma che non sempre sopportano bene.
Naturalmente, come tutti i mammiferi, lo digeriscono molto bene da piccoli, ma, una volta diventati adulti, in molti casi non lo tollerano più.
In particolare se ne sono stati privati per lungo tempo. Se non ne hanno avuto regolarmente, possono perdere la capacita di digerirlo e quando lo bevono avere la diarrea.
Per rimediarvi, devono essere riabituati, progressivamente ricevendo un cucchiaio di latte il primo giorno, due cucchiai il secondo e così via.
Generalmente, dopo un mese sopporteranno di nuovo bene l’alimento, anche se ciò non succede in tutti i casi.
Per motivi genetici, infatti, certi cani perdono definitivamente la capacità di digerire il latte.
Attenzione dunque! Se il vostro cane non tollera il latte, che cosa dargli per sostituire questo favoloso alimento, ricco di proteine e grassi e migliore persino della carne poiché contiene anche molto calcio?
Croste di formaggio giacché questo non è altro che latte condensato di facile digeribilità per il cane. Queste semplici regole costituiscono il segreto di una buona alimentazione.
- In che modo devono essere serviti i pasti?
I cani sono quasi tutti predisposti a mangiare velocemente e con ingordigia.
Questa abitudine, caratteristica della specie, comporta degli inconvenienti per la loro salute cui bisogna porre rimedio.
Quando gli servite un pasto liquido, assicuratevi che non sia né troppo caldo né troppo freddo.
L’eccessivo calore gli provocherebbe delle ustioni; il freddo, invece, se l'animale e nervoso, potrebbe causare una reazione nello stomaco con gonfiore immediato e crampi che potrebbero essergli fatali nel giro di poche ore.
Bisogna quindi evitare assolutamente di servirgli una minestra fumante o dei liquidi ghiacciati.
Se rispettate queste regole, la sua ingordigia, anche se vi stupirà, non dovrà preoccuparvi.
Per finire, ogni volta che gli darete da mangiare, prendete l’abitudine di cambiargli l’acqua in modo che sia sempre fresca e pulita.
L’idratazione è ancora più importante del cibo. Un cane può digiunare molto a lungo senza che la sua salute ne risenta.
Alcuni studi hanno dimostrato che può vivere delle proprie riserve di grasso per un mese senza subire danni gravi. Deve invece bere molto, uno o due litri d’acqua al giorno.
Questi dati vi devono spingere, se è obeso, a dargli da mangiare solo sei giorni la settimana. Il settimo giorno, basterà l’acqua. Anche se non ne sarà felicissimo al momento, la sua salute ne gioverà.
Si è inoltre constatato che, quando gli si dà molto da mangiare in una sola volta e meno in seguito, il cane sta meglio, perché il suo organismo è biologicamente adatto a crearsi delle riserve e a vivere di esse.
Il cane è per natura un cacciatore e, come tale, sopporta molto bene sia le privazioni, sia le abbuffate!
4. Quanti pasti gli si devono dare al giorno? Dobbiamo condannare il nostro compagno a una dieta rigida?
- Quanti pasti gli si devono dare al giorno?
Tutti i veterinari sono d’accordo nel sostenere che ne basta uno solo, ma non è così semplice.
Costretto al regime del pasto singolo, il cane diventa teso perché aspetta con impazienza il secondo pasto e questa tensione può dare origine a turbe del comportamento.
Un veterinario, prima di fare qualsiasi altra ricerca, chiede al padrone che va a consultarlo, qual è la frequenza dei pasti del cane e la loro composizione.
Molto spesso corregge quest’ultima consigliando di aggiungere calcio, proteine ecc., ma non è insolito che cambi anche il numero delle razioni.
Passare da uno a tre pasti al giorno, qualche volta basta a calmare le ansie del cane.
Il cibo è una questione di salute ma anche di piacere. Un solo pasto al giorno è sufficiente, ma il cane ne preferisce due, anche tre, perché così il piacere si moltiplica.
Pertanto, se potete dargli tre piccoli pasti al giorno, non esitate. Lo renderete più felice che con un unico pasto, per quanto abbondante.
- Dobbiamo condannare il nostro compagno a una dieta rigida?
Molti specialisti dell’alimentazione sono fanatici della dieta a tutti i costi. Non si devono mangiare dolci perché fanno ingrassare.
Le carni grasse sono da evitare perché aumentano i livelli di colesterolo nel sangue. Non parliamo poi del vino che fa aumentare il tasso dei trigliceridi.
È tutto vero, ma non bisogna dimenticare che la vita e fatta anche di piaceri e quindi non è il caso di passare tutto il tempo a privarsi di cose buone di cui si ha voglia.
Quando si ama il proprio cane, è normale desiderare di renderlo felice e dunque è utile sapere che oltre al gioco, l'unica fonte di piacere per lui è il cibo.
Basta dar prova di moderazione. Del resto è la mancanza di moderazione a rendere molti cani obesi. Si devono condannare i padroni di questi cani? Certo che no.
Si ha un cane per essere amati da lui, quindi, se fargli piacere significa dargli da mangiare un po’ di più, anche se vivrà 2 o 3 anni di meno, che importanza ha?
È meglio vivere 15 anni da frustrato o 10 anni da essere felice? È l’eterna domanda alla quale ognuno trova la propria risposta. La saggezza sta nel trovare un giusto equilibrio.
Non si deve sottoporre il cane a una dieta troppo rigida né rimpinzarlo; bisogna fornirgli un’alimentazione equilibrata e adatta alla sua razza in dosi ragionevoli, con qualche eccesso di tanto in tanto, dandogli ciò di cui è più goloso per ricompensa.
Ci sono tre tipi di ricompense: quelle verbali, quelle gestuali e il cibo. Tuttavia, è bene ricordare che la ricompensa deve essere data al cane soltanto quando lo si vuole premiare per essersi comportato come noi volevamo.
Altrimenti, lui ne dimentica presto il significato e si mette a chiedere regolarmente degli extra di cibo. Viziare il cane senza motivo equivale a barare.
Ci si può anche porre la seguente domanda: un cane che elemosina bocconi, lo fa per mangiare o perché vuole che gli si dia qualche cosa?
Non è facile rispondere a questa domanda. Tutto quello che si sa è che in ogni caso lui è sempre contento di mangiare ciò che gli si dà!
Al punto di prendere presto la brutta abitudine di chiedere l'elemosina non appena gli si presenta l’occasione, in particolare durante i nostri pasti.
5. Come evitare che gratti le gambe e giri come una trottola attorno al tavolo?
La soluzione più semplice consiste nel vietargli di avvicinarsi al tavolo.
Bisogna mettere un tappeto o un cuscino al quale sia affezionato come cuccia vicino al tavolo: non troppo vicino perché non abbia voglia di venire a vedere, ma neanche troppo lontano perché non si senta isolato. La distanza ideale è a due metri.
Si mette il cane sulla sua cuccia e gli si vieta di alzarsi durante il pasto. Una volta terminato, si va verso di lui e gli si dà una ricompensa. Dopo cinque o sei pasti, avrà capito la regola. Se rimane seduto bene, ricompensatelo, ma non dategli niente se si alza.
Quando si sarà abituato, non sarà più necessario sorvegliare il suo comportamento durante il pasto. Rimarrà tranquillo, preoccupato soprattutto di ottenere la ricompensa. Questo metodo è molto efficace. A patto, naturalmente, che venga applicato in modo rigoroso.
Insegnare al cane a non chiedere l’elemosina comporta il vantaggio di evitare che impari a rubare. Un cane che abitualmente prende il cibo senza permesso è un cane addestrato a rubare. Tutti i cani si mettono a elemosinare quando sentono odore di cibo.
E prendono questa abitudine perché i proprietari desiderano che i loro beniamini partecipino al momento di convivialità e affettività vissuto dalla famiglia, magari alla presenza di amici. Inizialmente dunque non si preoccupano, anzi sono contenti, se i loro animali si avvicinano alla tavolata.
E se pure non insegnano loro a chiedere l’elemosina, si lasciano intenerire dalla loro mimica e iniziano a cedere dando pezzettini di carne, di formaggio ecc. Alla fine i cani prenderanno l’abitudine di ricevere qualcosa, fino al giorno in cui i padroni si stuferanno e li manderanno via.
Questo però è un modo di disorientare completamente gli animali, i quali inizieranno a rubare, considerando giustamente il cibo una proprietà cui poter attingere come fanno gli altri, giacché avevano imparato a dividerlo. Inizieranno quindi a saltare sul tavolo per prendere dei bocconi o a rubarli in cucina.
Una volta che l'abitudine sia stata acquisita non sarà facile rimediare. Sicuramente non servirà a nulla batterli o sgridarli. Che cosa si deve fare allora?
Pensare a una rieducazione. Ovvero impiegare del tempo con il cane per fargli capire che il cibo contenuto nei piatti, lasciato sul tavolo o in cucina non gli appartiene.
Si prende un piatto con un pezzo di carne e ci si siede per terra poggiandolo accanto a noi. Il cane arriva, gira attorno al piatto, chiede, senza osare prendere il pezzo di carne, intimidito da questa scena insolita. Ogni volta che si avvicina per tastare il terreno” gli si dice di “no”.
Poi si finge di andare via e ci si alza. Il cane allora prenderà subito la carne. A questo punto bisogna abbassarsi e soffiargli in faccia, come la madre che sgrida il cucciolo, dicendogli di “no”. E quindi ripetere questa sequenza con il piatto su una sedia e infine sul tavolo.
Se, malgrado queste dimostrazioni, il cane continua a insistere con il comportamento sbagliato, lo si prende per la pelle del collo e lo si scuote per alcuni secondi. Ciò basta normalmente a dissuaderlo; ma bisogna essere costanti e pensare che ci si potrebbe impiegare anche un mese.
Inoltre, per ottenere un risultato con questo metodo non bisogna dimenticare di servire il pasto quotidiano al cane non in un piatto, ma in una ciotola, altrimenti il poverino non capirà più niente!