Fitoterapia- curarsi con le piante 3

Fitoterapia: curarsi con le piante

La fitoterapia utilizza le foglie, i fiori, gli steli, i frutti e le radici delle piante per prevenire, alleviare e curare le malattie. Dal punto di vista "scientifico", molti trattamenti a base di erbe sono considerati rimedi empirici. Tuttavia, la fitoterapia ha una tradizione lunga e rispettabile e molti medicinali moderni sono stati prodotti a partire dalle piante. I ricercatori hanno identificato le proprietà medicinali di un grande numero di piante, hanno estratto e analizzato le loro componenti curative, sintetizzandole in laboratorio per ottenere preparati farmaceutici.

Le origini della fitoterapia risalgono a migliaia di anni fa e sono strettamente legate alla nascita e alla sopravvivenza dell’uomo. Rispetto ad altre medicine alternative la fitoterapia si trova sicuramente in uno stato di maggior affinità con i paradigmi della medicina convenzionale. La moderna farmacologia affonda le sue radici nell'antica erboristeria e a tutt'oggi le farmacopee ed i prontuari di numerosi paesi industrializzati, contemplando al loro interno, la presenza di preparati a base di estratti di piante medicinali.

Il termine Fitoterapia ossia “curare con le piante”, deriva dal greco Fito (φυτον, che vuol dire pianta, albero e vegetale) + terapia (che vuol dire cura) e venne introdotto nella scienza dal medico francese Henri Leclerc (1870-1955). Da sempre l'uomo si affida alla natura nella ricerca di una cura. Da sempre l'uomo trova nella natura tutto ciò di cui ha avuto bisogno. Ippocrate, padre della medicina occidentale, citava il rimedio naturale come terzo strumento del medico, dopo il tocco e la parola.

Oggigiorno, il consumo delle piante medicinali nel mondo, sia nei paesi industriali sia nei paesi in via di sviluppo, è in aumento continuo come dimostrano le statistiche pubblicate dalla Organizzazione di Cooperazione e Sviluppo delle Nazioni Unite (OCDE), con un aumento annuo che supera il 7,5%. Oggi cercheremo di scoprire meglio questo metodo antichissimo di cura, la fitoterapia,  che trova riscontro nelle ricerche mediche più avanzate. 

1. La storia della fitoterapia

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La storia della fitoterapia è strettamente connessa con quella della medicina moderna, come è dimostrato da innumerevoli esempi. L'acido salicilico veniva originariamente estratto dalla corteccia del salice bianco e dalla regina dei prati (Spirea ulnaria). La digitale, uno stabilizzatore del ritmo cardiaco, è ricavata dalla pianta omonima. La chinina, un farmaco utilizzato nel trattamento della malaria, è estratto dalla corteccia di china. La morfina, la codeina e il paregorico (utile nel trattamento della diarrea) sono ottenuti dal papavero da oppio.

Il laudano, un preparato usato un tempo come calmante dei dolori viscerali, era costituito da estratto di oppio e tintura di zafferano.Prima della scoperta degli antibiotici, l'echinacea (soprattutto la varietà purpurea) era uno dei medicinali più diffusi per combattere le infezioni. Oggi, le ricerche hanno confermato che quest'erba rinforza il sistema immunitario stimolando la produzione di globuli bianchi, che hanno la funzione di combattere batteri e virus. 

L'impiego delle piante a scopi medicinali è antichissimo. Nell'attuale Iraq sono state trovate radici di altea, piante di giacinto e di achillea millefoglie accuratamente disposte intorno alle ossa di un uomo dell'età della pietra. Queste 3 erbe medicinali continuano a essere utilizzate anche oggi. Nel 2735 a.C. l'imperatore cinese Shen Nong scrisse un trattato sulle piante medicinali tuttora in uso.In esso di consigliava l'utilizzo di un arbusto chiamato "ma huang" (conosciuto con il nome di efedra nel mondo occidentale) in caso di difficoltà respiratorie. In effetti, l'efedrina estratta dalle foglie di efedra, viene ampiamente utilizzata come decongestionante; la sua forma sintetica, la pseudoefedrina, è presente in molti farmaci per l'allergia, la sinusite e il raffreddore.

I primi documenti scritti risalgono alle tavole del re babilonese Hammurabi (1800 a.C. circa), al papiro di Ebers (1500 a. C.) e Assiria (650 a.C.), nei quali sono documentate e descritte decine di erbe. Le terapie dell’antichità si basavano principalmente su rimedi a base di piante medicinali, alcuni trattati medici greci ci hanno tramandato queste conoscenze: “l’Erbario Greco” di Dioscoride, o la "Storia Naturale" di Plinio il Vecchio. La prima raccolta greca di vegetali terapeutici che ci sia giunta è quella di Teofrasto ed era intitolata "Ricerche sulle piante". L'efficacia delle piante a scopi medicamentosi era nota già a Dioscoride, medico della Cilicia del I secolo d. C., autore del famoso: De Materia Medica.

Nel Medioevo le erbe coltivate in casa erano gli unici medicinali prontamente disponibili; nessuna padrona di casa che si rispettasse era priva di un giardino botanico attentamente allestito a questo scopo. Tutto si tramandava oralmente di generazione in generazione. Nel 1649, Nicholas Culpeper scrisse "A Physical Directory (Dizionario del corpo umano)" e pochi anni dopo "The English Physician (Il medico inglese)", uno tra i primi manuali accessibili ai profani contenente una farmacopea naturale per la cura delle malattie tuttora ampiamente citata.  

2. La fitoterapia oggi

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Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un rinnovato e sempre più diffuso interesse nei confronti dell’impiego di piante per la cura di numerose condizioni patologiche e più in generale per la promozione della salute e del benessere. La fitoterapia non solo è uscita dal misticismo, ma si è conquistata la dignità di scienza. Negli ultimi decenni questa pratica sta conoscendo un momento di assoluta espansione, conquistando un numero sempre maggiore di pazienti e ritagliandosi un posto di tutto rispetto al’interno del panorama della medicina.

Attualmente le droghe ottenute dalle piante sono oggetto di ricerche in ambito scientifico e la farmacologia moderna, spesso confermando e ampliando le conoscenze del passato, stimola e viene stimolata dalla sperimentazione clinica controllata. Ogni nuova scoperta in questo campo, peraltro, offre una visione della materia sempre più ampia e meritevole di nuovi studi. E’ assolutamente innegabile che le piante medicinali hanno degli effetti curativi e preventivi su un gran numero di malattie ed affezioni.

In tutto il mondo le piante vengono tuttora largamente utilizzate nella cura delle patologie più diffuse. Tale scelta è stata avvalorata anche dai grandi organismi internazionali preposti alla difesa della salute pubblica come l'ONU e l'OMS, che hanno promosso le ricerche sulla utilizzazione delle piante medicinali, la classificazione terapeutica delle stesse e l'elaborazione di norme concernenti la purezza dei prodotti. E’ sufficiente consultare le monografie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO Monographs on selected medicinal plants Voll. I-II-III) o le monografie della European Scientific Cooperative on Phytoterapy (ESCOP) o le monografie tedesche della Commissione E del Ministero del la Sanità della Germania, per rendersi conto della imponente mole di indagini scientifiche che convalidano l’efficacia e la sicurezza di numerose piante medicinali.

Oggigiorno, nelle società più avanzate, è possibile avvalersi di farmaci di origine vegetale estremamente validi anche dal punto di vista scientifico. Le piante possono avere effetti molto potenti, quindi vanno prese con cautela e cognizione di causa. Sulla Terra esistono più di 750.000 tipi di piante, ma solo un numero relativamente limitato di esse è stato studiato da un punto di vista scientifico. i ricercatori. oltre tutto, continuano a isolare i principi attivi delle piante, ma non dimostrano interesse per le proprietà medicinali delle altre componenti; mentre, invece, secondo i fitoterapeuti, il potere delle erbe scaturisce proprio dall'interazione di tutte le loro sostanze.

3. Precauzioni e cautele

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Quando si utilizzano i trattamenti con le erbe bisogna usare le stesse cautele richieste dall'assunzione di farmaci. E' necessario ricordare a proposito che tutto ciò che è “naturale” non sempre è anche inoffensivo. Le erbe medicinali possono provocare reazioni allergiche , sia alla prima assunzione sia dopo diverse somministrazioni. Una reazione allergica può manifestarsi con eruzioni cutanee, sudorazione, prurito e/o difficoltà respiratorie. In caso di questi sintomi bisogna contattare immediatamente un medico, mentre nel casi di difficoltà respiratorie bisogna recarsi subito al Pronto Soccorso dell'ospedale più vicino.

Leggete sempre attentamente il foglio illustrativo per essere sicuri di assumere il rimedio fitoterapico in modo appropriato e alle dosi corrette. Ricordatevi che, con i medicinali alle erbe, gli effetti collaterali sono più frequenti in caso di dosaggio eccessivo;, rispettando le dosi raccomandate, la tossicità è assai poco frequente. Quando assumete un rimedio alle erbe, abbiate giudizio e buonsenso. Le reazioni avverse sono molto rare se le erbe sono impiegate alle dosi raccomandate, ma se si eccede nel dosaggio o si utilizza il rimedio in modo continuato per un periodo di tempo eccessivo può essere pericoloso.

La camomilla, per esempio, può provocare lo sviluppo di un'allergia all'ambrosia se assunta a lungo e quotidianamente, mentre l'uso prolungato della liquirizia può portare all'aumento della pressione arteriosa. Un'erba può interagire con un farmaco convenzionale che state assumendo. E' bene perciò chiedere informazione sulla compatibilità dei 2 trattamenti a un esperto fitoterapeuta e al medico. Inoltre, l'assunzione continuata di un prodotto può determinare accumulo. Per questo motivo, quando si sceglie un trattamento fitoterapico per risolvere una malattia cronica, è bene assumere il rimedio per un periodo per un periodo limitato di tempo oppure alternarlo con uno o più prodotti diversi. In una terapia a base di erbe, così come per la maggior parte degli aspetti di una vita sana, la moderazione è il principio fondamentale a cui attenersi.

4. Curarsi con le erbe

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Le erbe medicinali possono essere molto potenti. Quando assumete un rimedio fitoterapico, state molto attenti agli effetti che produce, a come vi sentite e ai segnali che indicano un miglioramento dei sintomi. Anche i trattamenti a base di erbe richiedono capacità di osservazione e senso di responsabilità dal parte del paziente.

E' pur vero che i rimedi naturali sono generalmente ben tollerati, anche dai bambini, e che la maggior parte delle erbe presenti nelle erboristerie non è tossica e possiede limitati effetti collaterali importanti; tuttavia, anche se è molto raro, alcune persone possono mostrare segni di ipersensibilità verso una particolare erba. Le reazioni possono consistere in cefalee, disturbi gastrici o eruzioni cutanee. 

Le piante medicinali sono disponibili in diverse forme: fresche, essiccate, in compresse, in capsule e in forma liquida. Esistono preparati con una sola erba e preparati costituiti da più tipi di erbe. Solitamente le erbe si dividono in 2 categorie: quelle selvatiche e quelle coltivate.

L'erba selvatica cresce dove trova condizioni ottimali. Ultimamente si sta sempre più affermando la consuetudine di raccogliere erbe nel loro habitat naturale. Lo svantaggio delle erbe selvatiche consiste nella mancanza di garanzia relativa a un'eventuale loro esposizione a sostanze chimiche, come ad esempio una pianta che si trova in un prato limitrofo a un campo coltivato potrebbe essere contaminata dai pesticidi spruzzati in quel campo.
In considerazione di questo, a meno che non siate veramente sicuri dell'origine delle piante selvatiche, è preferibile optare per le erbe coltivate biologicamente.

Le erbe coltivate, invece, sono più facili da reperire, e i produttori riescono a garantirne la qualità al consumatore. Per produrre prodotti di alta qualità è indispensabile conoscere il momento ottimale per la raccolta.



5. I rimedi a base di erbe

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In farmacia, in erboristeria o in un qualunque negozio specializzato nella vendita di prodotti naturali potrete trovare le erbe e i preparati fitoterapici in forme differenti:

1) TINTURE: se l'etichetta riporta il termine tintura, significa che la preparazione contiene alcol. L'alcol viene utilizzato per estrarre i principi attivi della pianta, ed è, inoltre, un conservante naturale assai efficace. Le tinture costituiscono un  modo di somministrazione particolarmente valido. sono facilmente assimilabili dall'organismo, sono concentrate e piuttosto economiche. Tuttavia, possono risultare sgradevoli perché hanno un sapore molto forte; per esempio il sigillo d'oro è assai amaro.

2) ESTRATTI: possono essere a base di alcol, come le tinture, oppure possono essere preparati con l'acqua (l'unico modo per essere sicuri del processo di estrazione, alcol o acqua, è leggere l'etichetta). Gli estratti offrono essenzialmente gli stessi vantaggi-svantaggi delle tinture. Sono concentrati e quindi economici, e sono facili da somministrare, ma hanno un sapore molto forte. Gli estratti standardizzati sono attualmente le forme più avanzate di terapia a base di erbe. Vi permettono di essere sicuri che il prodotto che comprate contenga dosi ben definite dei principi attivi dell'erba.

3) CAPSULE E COMPRESSE: contengono l'erba grezza macinata o polverizzata. Sono le forme più diffuse, perché convenienti e facili da usare. In genere, non sembra che vi siano grosse differenze tra le 2 formulazioni in termini di efficacia e sicurezza. Le capsule e le compresse devono essere preparate entro 24 ore dalla raccolta delle erbe fresche.

4) INFUSI: le miscele di erbe per preparare infusi sono sempre facilmente reperibili: si possono trovare in forma sfusa o in bustina, pronte per essere usate. Alcune tisane sono poco più che piacevoli bevande da sorseggiare, altra hanno un potere medicinale. In caso di malattia, una buona tazza di infuso (curativo o meno) è un ottimo modo per assumere liquidi. Gli infusi rilasciano scarse quantità di principi attivi, quindi non sono raccomandabili come forma principale di terapia per problemi di salute specifici.

5) PASTICCHE: nella maggior parte delle farmacie e delle erboristerie sono disponibili pasticche dolcificate naturalmente, ricche di sostanze nutrienti e a base di erbe. Si possono trovare formulazioni per il raffreddore, inibitori naturali della tosse e alcuni prodotti con proprietà decongestionanti. Molte sono arricchite con vitamina C naturale.  

6) UNGUENTI E POMATE: il mercato offre numerosi prodotti per uso esterno a base di erbe, dagli unguenti di calendula (per abrasione e ferite) e sigillo d'oro (per infezioni, eruzioni e irritazioni cutanee), ai gel di aloe vera (per disinfiammare la pelle e rendere più veloce la guarigione delle ustioni minori, comprese quelle solari), alle pomate che producono calore (per dolori muscolari e strappi). 






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