Gatti bianchi come la neve

Diciamo la verità: la vita è fatta di bianchi e di neri.

È un’estremizzazione, certo, ma il mondo felino sembra darci ragione.

Il fascino dei gatti bianchi e neri non è pari a quello di nessun altro, a prescindere dalla razza.

Quelli bianchi esercitano un fascino tutto loro!

Vediamo le razze che su questa particolare colorazione, hanno puntato molto, se non tutto.

1. POCHI MA BELLI

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Cominciamo dalla definizione del “colore” anzi del “non colore”. Geneticamente, sottoil candido mantello, i mici bianchi nascondo un segreto.

Non sono bianchi! Il gene W (White) che porta questa caratteristica è detto “dominante epistatico”, vale a dire “coprente”, che annulla l’effetto di tutti quegli altri geni che solitamente determinano i colori e la loro distribuzione.

Complicato? Può darsi. Per farla semplice possiamo dire che un gatto bianco è un gatto di qualsiasi colore ma dipinto di bianco! Impossibile sapere quale colore si “nasconde” sotto il “trucchetto” finché non si farà accoppiare il gatto per poter osservare il mantello dei nascituri.

La depigmentazione portata dal gene W può coinvolgere il pelo ma anche gli occhi. In quest’ultimo caso avremo il manifestarsi classico del colore azzurro dell’iride, caratteristica assai comune, soprattutto in passato, in molti gatti bianchi.

Purtroppo, questa azione combinata può portare alla sordità, per questo gli allevatori si sono impegnati in una selezione responsabile per poter ottenere gatti bianchi con occhi di colore differente dal blu.

Dal momento che, come abbiamo visto, sono gatti colorati “camuffati di bianco”, può capitare che da cuccioli, appena nati, i gatti bianchi manifestino delle leggere macchie di colore, specie sulla testa.

Niente paura, è tutto normale: spariscono entro il compimento del primo anno di età. Anche gli occhi alla nascita sono blu, ma a partire dal primo mese cambieranno raggiungendo la colorazione definitiva intorno al decimo, passando gradatamente dal color nocciola all’arancio o rame.

Sono poche le razze che hanno nella variante bianca un punto d’orgoglio, soprattutto tenendo presente che in molti standard il bianco solido non è ammesso.

Di sicuro il Persiano il bianco è il top di gamma per via dell’effetto “nuvola”, ma va segnalato anche il più raro Exotic Shorthair white copper eyes che sbaraglia il luogo comune che vuole i mici bianchi per forza con gli occhi azzurri: bianco uniforme, con occhi arancio o rame, preferibilmente in tonalità scure, mai tendenti al giallo.

Sono ammessi esemplari con occhi impari, vale a dire uno arancio e uno blu, ma anche con occhi azzurri se accompagnati dalla certificazione di non sordità.

Le caratteristiche fisiche devono essere quelle previste dallo standard di razza: di aspetto massiccio, muscoloso e taglia medio-grande, con torace ampio, dorso e spalle forti.

Ma il top di gamma spetta certo all’Angora, che nella versione bianca raggiunge davvero la massima espressione della razza, tanto da aver stregato perfino gli animatori della Disney che scelsero questa variante per dare un aspetto magnificamente aristogattico a Duchessa, la mamma de “Gli Aristogatti”.

E poi una delle pochissime razze che prevedono nel bianco l’unico colore ammesso: il raffinatissimo Foreign White, variante categoricamente total white del Siamese.

2. ANGORA TURCO

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Razza antichissima, l’Angora proviene dalla Turchia, per la precisione dall’Anatolia, la regione dove si trova l’antica città di Angora (odierna Ankara) da cui prende il nome.

I primi esemplari arrivati in Europa furono importati dal viaggiatore romano Pietro della Valle, nel XVII secolo.

Conquistati dalla bellezza di quei gatti enormi dal pelo lungo e soffice, gli aristocratici romani e fiorentini fecero a gara per possederne uno. La loro fama arrivò perfino a Versailles, dove Luigi XV ne possedeva uno viziatissimo di nome Brillant. Furono amati anche da Maria Antonietta.

Secondo una leggenda il grande Atatürk, fondatore della Turchia moderna e grande estimatore della razza nazionale, si dovrebbe reincarnare in un Angora bianco dagli occhi impari. Nell’immediato dopoguerra gli Angora Turchi divennero gatti rarissimi, spesso confusi con i Persiani e altri gatti a pelo lungo.

Nel 1954 alcune coppie provenienti dallo zoo di Ankara, dove i pochi esemplari salvatici erano stati accuratamente radunati, diedero vita in America a linee che sono andate ad arricchire quelle sopravvissute in Europa, dove nel 1989 è stata riconosciuta la varietà bianca seguita nel 1994 da quella colorata. In questi ultimi cinquant’anni la razza ha dovuto superare diverse difficoltà.

Nel 1994 è nato in Italia, da madre americana e padre francese, un maschio bianco dagli occhi blu poi diventato il primo Angora italiano campione mondiale, a cui è stata affiancata una femmina rossa proveniente da New York: i loro cuccioli sono i capostipiti di molti allevamenti italiani.

L’Angora Turco è poco diffuso nel nostro Paese, in quanto il mercato mostra una netta predilezione per i rari esemplari bianchi, a discapito degli Angora colorati, meno complessi da gestire per l’assenza di sottopelo dei loro più diffusi “colleghi” Main Coon e Norvegese.

Chi decide di condividere la vita con un Angora Turco deve entrare nell’ottica di vivere con la propria ombra felina.

Questo gatto, infatti, segue il suo padrone ovunque partecipando assiduamente alla vita domestica.

Contrariamente a quel che si dice circa la sua indole selvatica, in molti notano una certa somiglianza comportamentale con il cane.  

Ciononostante, da vero felino, non ama essere troppo manipolato; quindi, il padrone ideale è colui che ama un gatto appiccicoso ma nel contempo indipendente.

Il corpo longilineo ed elegante gli permette di compiere acrobazie che spesso lo vedono buffamente coinvolto in equilibrismi sulle porte di casa.

È bene procurargli un bel “tiragraffi” sul quale potrà cimentarsi e proteggere i balconi con una griglia per evitare brusche cadute dall’alto. Il suo mantenimento non è impegnativo: la struttura fine del mantello serico e privo di sottopelo gli garantisce un look sempre perfetto.

Una spazzolata settimanale è l’ideale per tenerlo ordinato e privo di nodi, mentre dovrà essere più frequente nel periodo estivo quando perderà la chioma, a esclusione della coda. In questo caso sarà bene fargli un bagno al quale, amando l’acqua, si abituerà sin da cucciolo.

3. FOREIGN WHITE

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Per chi ama il total white per definizione e la raffinatezza dei tratti esotici il Foreign White è il gatto ideale.

Si tratta di un Siamese al 100% ma senza i caratteristici point scuri (coda, orecchie, muso e zampe) eliminati attraverso una serie di incroci ben mirati con altre razze, stando però attenti a non annullare quelle prerogative genetiche che portano i caratteristi occhi blu.

La selezione è iniziata in Inghilterra, negli anni Sessanta del Novecento, incrociando Siamesi seal point e British Shorthair bianchi. Si ottennero così i primi Foreign White, anche se ci vollero ben cinque generazioni per ottenere soggetti perfetti.

L’accoppiamento con Orientali è permesso solo da alcune associazioni feline; in questo caso si avranno cuccioli con occhi azzurri e con occhi verdi, nonché impari, ma questi ultimi non essendo geneticamente Siamesi potrebbero essere a rischio per la sordità come tutti i gatti bianchi a occhi azzurri di altre razze.

I Foreign White sono Siamesi in tutto e per tutto, carattere compreso. Ciò significa che la vita con loro sarà una continua scommessa, sempre in movimento.

Sono infatti gatti molto intelligenti che amano sviluppare con il padrone un rapporto alla pari, senza sconti.

Presenti in ogni momento della giornata, sono mici curiosi che adorano mettere il naso in tutto ciò che facciamo, spesso commentando con lunghi vocalizzi.

La loro salute è di ferro e quindi il loro mantenimento non richiede attenzioni particolari, se non la pulizia del contorno occhi che, essendo candido, potrebbe macchiarsi di giallo a causa della lacrimazione: un batuffolo intriso di acqua ossigenata o borica passato delicatamente nell’angolo tra occhio e naso servirà a prevenire il problema.

4. IL PERSIANO

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La storia antica del Persiano si confonde inevitabilmente con quella dei gatti a pelo lungo importati nel Cinquecento dai viaggiatori di ritorno dai viaggi in Oriente.

Provenivano infatti dalla Persia (Iran) e dalla Turchia, quei magnifici gattoni dal fluente mantello che conquistarono l’aristocrazia rinascimentale di Firenze, Roma e Venezia.

I primi di cui troviamo documentazione, rigorosamente bianchi, come il mitico Brillant che conquistò l’affetto di re Luigi XV di Francia, sono quelli importati in Italia da Pietro della Valle.

In Francia, i primi gatti a pelo lungo furono invece introdotti dall’astronomo Nicolas-Claude Fabri de Peiresc, che nei suoi resoconti di viaggio scrive di come in Azerbaigian venissero allevati gatti meravigliosi esposti in grandi fiere in cui si eleggeva il campione più bello.

Ovviamente non si trattava certo dell’attuale Persiano, ma dei suoi antenati più prossimi. Al Persiano come lo conosciamo oggi si è infatti arrivati grazie ad un’attenta opera di selezione iniziata in Inghilterra nella seconda metà del XIX secolo e poi continuata negli Stati Uniti per tutto il Novecento. Il primo Persiano (nero) fu esposto a Londra, nel 1871.

Il Persiano è noto per il suo carattere placido. Perfetto gatto di casa, sa essere educato e rispettoso dell’ambiente che lo circonda. Non per questo va però considerato un “pappa molla” privo di carattere e personalità: all’occorrenza sa essere un vero gatto, capace di giochi, scorribande e perfino qualche spericolata caccia al giochino preferito.

Questo va tenuto ben presente soprattutto nel caso in cui il Persiano si trovi a convivere con i bambini, che spesso approfittano della sua pazienza eccedendo nel gioco.

Dal momento che adora poltrire in santa pace, non soffre particolarmente il fatto di dover stare chiuso in casa da solo anche per qual- che ora. La sua adattabilità lo rende il compagno ideale per tutta la famiglia e anche per una tranquilla convivenza con cani dal temperamento non troppo irruente.

La bellezza del Persiano non va affatto data per scontata: il suo mantello si mantiene folto e soffice solo se il suo padrone può dedicargli le dovute cure. Non si tratta di un assillo come spesso si sente dire in giro, ma comunque di una cura quotidiana che deve essere costante, attenta e operata con i giusti accorgimenti.

Ogni giorno si dovrà dedicare almeno cinque minuti al pelo del nostro amico, evitando magari di usare il cardatore, che strappa troppo sottopelo, preferendogli una bella passata di pettine dalla radice alla punta del pelo per districarlo prima che si formi il temutissimo nodo.

In caso se ne trovino di particolarmente duri da sciogliere non bisogna tirare col pettine, ma usare le mani e la pazienza.

Dal momento che ci sono parti che il micio non gradisce molto farsi pettinare, bisogna abituarlo fin da piccolo alla seduta giornaliera di toelettatura.

Il bagno è consigliato almeno ogni 20 giorni. Gli occhi vanno tenuti ben puliti con garzine imbevute di acqua sterile.

Tutto questo, prima ancora che un’esigenza estetica, è prevenzione: i nodi possono causare dolore al gatto e portarlo a grattarsi insistentemente causando lo sviluppo di dermatiti pericolose, così come gli occhi non puliti a dovere possono sviluppare infezioni gravi, oltre che macchiare indelebilmente il pelo del muso.

L’asportazione del pelo morto (grooming), inoltre, aiuta il Persiano a non ingerirne eccessive quantità.





5. GLI STANDARD: ANGORA TURCO, FOREIGN WHITE E PERSIANO

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- LO STANDARD: ANGORA TURCO
Testa
Di lunghezza media e cuneiforme, piccola o media rispetto al corpo. Muso fine e leggermente arrotondato, terminante in punta gentilmente arrotondata. Il mento è fermo.
Corpo
Taglia media dalla struttura ossea fine con una muscolatura ben sviluppata, leggermente allungato e agile.
Coda
Lunga e affusolata, ben fornita di pelo vaporoso.
Occhi
Grandi e a mandorla, sono piazzati leggermente obliqui. Il colore deve essere uniforme.
Orecchie
Grandi e larghe alla base, posizionate verticalmente piuttosto in alto sulla testa. Leggermente appuntite alle estremità.
Mantello
Fluente, di lunghezza media con tessitura setosa. Il pelo di guardia è lucido e vaporoso, senza sottopelo, più lungo sulla collaretta, sui pantaloncini, sul ventre e sulla coda. Ammessi tutti i colori tranne chocolate e cinnamon, così come le loro diluizioni (lilac e fawn), così come le varietà point.
Zampe
Lunghe, robuste, terminanti in piedi fini e arrotondati.

 

- LO STANDARD: FOREIGN WHITE
Coda
Lunga, sottile e appuntita.
Corpo
Taglia media con corpo snello ed elegante.
Testa
Cuneiforme, muso e orecchie formano un triangolo equilatero capovolto. Muso allungato.
Occhi
A mandorla e leggermente obliqui, unicamente di colore azzurro intenso.
Orecchie
Grandi, larghe alla base, poste diagonalmente ai lati della testa
Zampe
Lunghe e sottili. Quelle posteriori sono più lunghe di quelle anteriori. Terminano in piedini ovali.
Mantello
Corto, sottile e setoso, quasi sprovvisto di sottopelo. Accettato nella sola variante bianca.

 

- LO STANDARD: PERSIANO
Testa
Il musino schiacciato è una delle caratteristiche primarie della razza. Il naso è corto, largo, con stop marcato. Muso corto e largo, con mento forte, pieno, bene sviluppato. Il cranio è tondo e massiccio, con fronte bombata.
Corpo
Massiccio e taglia medio- grande. Il torace è ampio, il dorso e le spalle sono forti e tutto il corpo presenta una buona muscolatura.
Zampe
Corte e grosse, con piedi larghi e rotondi con ciuffi di pelo tra le dita.
Orecchie
Piccole e arrotondate in punta, molto distanti, fino anche a posizionarsi basse sui lati della testa.
Occhi
Grandi, rotondi e brillanti, distanziati. Accettati impari nei gatti bianchi, van, e arlecchini. In ogni caso il colore deve essere puro, limpido, intenso e brillante.
Mantello
Tessitura sottile e setosa, molto folto, lungo e fluente sul collare, sulle spalle e il petto. Più di 200 le varietà e i disegni accettati: uniformi (monocolori senza striature ma di tutti i colori possibili), completamente bianchi, squame di tartaruga (nei colori solidi e diluiti), smoke (radice del pelo bianco argento con punta colorata), silver tabby , bicolori ed arlecchini (con zone bianche e macchie colorate di varie proporzioni), van (corpo bianco tranne la coda e due macchie sulla fronte), tutti i tipi di disegno tabby, chinchilla, golden, colourpoint, e così via.
Coda
Corta, in proporzione col corpo, portata bassa, con ricco pennacchio.








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