I cane giocherebbe sempre e per tutta la vita, non solo da cucciolo.
Perché quando vivi con un cane non puoi fare a meno di giocare.
Se vuoi far conoscere qualcosa di nuovo al tuo cucciolo, fallo giocando e se vuoi che il tuo cane conviva con gli altri senza litigare, fallo giocare con gli altri.
In altre parole: se vuoi che il tuo cane sia felice e ben adattabile alla vita di tutti i giorni, fallo giocare.
A cosa serve il gioco? Perché usiamo tempo e energie per giocare? Non è solo un passatempo, è anche utile! Scopriamo il perché.
1. Vivere insieme e giocare all'aperto
Quando cane e uomo si sono incontrati, un accordo di reciproco sostegno è stato tacitamente accettato.
In un primo momento, per il cane era solo l’accesso ai rifiuti alimentari dell’uomo, per l’uomo la protezione dai predatori data dalla presenza attenta del cane.
Poi, da questo incontro, che risale, secondo i reperti, a più di 15.000 anni fa, sono nati tanti altri atteggiamenti di cura.
In pratica, uomo e cane hanno potuto e possono contare uno sull’altro. Oggi la maggior parte delle necessità del cane sono risolte dall’uomo: mangiare, cercare un rifugio, curarsi, cacciare.
Per questo, tutta l’energia che rimane la dedica al gioco: è un bene, perché ci permette di crescere insieme con nuovi obiettivi, da costruire giocando.
Giocare, per un cane cucciolo, significa fare agguati o simulazioni di caccia con i propri simili; il gioco serve per connettersi con l’ambiente, scoprire oggetti, superfici, rumori.
Grazie al gioco, il cane conosce le proprie capacità e attitudini, allena le competenze utili per diventare grande. Se vuoi far conoscere qualcosa di nuovo al tuo cucciolo, fallo giocando.
Anche nel mondo animale esistono le età evolutive: i cani adolescenti, e chi ha un cucciolo di 8-10 mesi lo sa, affrontano un periodo ricco di vivacità, di energia e di provocazione, che trova nel giocare le opportunità per costruire nuove alleanze.
Giocando si diventa amici, soprattutto se si è in accordo sui giochi, un po’ come succede all’adolescente umano, che trova nel gruppo di amici che hanno gli stessi interessi l’opportunità di sentirsi parte di un gruppo e di avere costruito qualcosa di suo.
Una simulazione, anche questa, di ciò che vorrà realizzare nella vita; nel gioco ora, nella realtà poi. Se vuoi che il tuo cane conviva con gli altri senza litigare, fallo giocare con gli altri.
Il cane adulto poi, vede nel gioco un momento di spensieratezza: dove scoprire nuovi interessi.
Nel gioco il cane può mettere in atto comportamenti che non sono possibili nel quotidiano, fuori dal momento giocoso: può vivere con serenità insieme agli altri, senza conflitti e senza timori.
Se vuoi che il tuo felice e ben adattabile alla vita di tutti i giorni, fallo giocare. L’aspettativa di uscire rende il cane euforico e quando è fuori ha in mente mille cose da fare.
Purtroppo alcuni proprietari credono che uscire sia solo un momento per far fare al cane i propri bisogni. In esterno, invece, il cane vuole provare il piacere del fresco dell’acqua, il sapore e l’odore dell’ambiente, la gioia del fango.
Sporcarsi è la parola d’ordine e un modo per sentirsi liberi. L’uscita dovrebbe infatti avere come scopo principale il piacere e il divertimento.
O provi curiosità o non sei un vero compagno di giochi: raccogliere bastoni, conchiglie, frutti; salire su muretti e scavalcare staccionate; trovare corsi d’acqua e incuriosirsi per una buca o del terreno smosso da una talpa.
Questo farà di te un compagno di vita anche in esterno.
2. Il gioco per vivere in società
Quando si incontra un cane per la prima volta, capita spesso che si avvicini e, dopo una pausa riflessiva e un’annusata per capire chi sei, arrivi l’invito al gioco.
Un inchino con le zampe anteriori ben allungate verso di te, il posteriore alto e la coda che si muove con euforia annunciano il momento in cui ci si può conoscere davvero e sciogliere la tensione del momento.
Il gesto dell’inchino per gioco è una forma comunicativa che annuncia la disponibilità a giocare e a sperimentarsi, anche sbagliando, senza creare conflitti.
A proposito di tensioni, il cane usa il gioco anche dopo un’incomprensione o un litigio, tra cane e proprietario o tra cani amici: un modo per lasciarsi alle spalle le difficoltà, facendone tesoro ma col desiderio di andare avanti.
Il gioco è anche un momento di alleanza, un patto sancito che dice: ora siamo amici. Tra amici il gioco è più intimo, più fisico.
Durante la lotta, ai brontolii si alterna il grooming: il cane “spulcia" le nostre mani, i polsi, spesso anche la testa, tra i capelli, mordicchiando con gli incisivi a bocca socchiusa, per prendersi cura dell’altro, colmo di affetto e appartenenza.
Giocando ci si studia, ci si confronta e si fa conoscenza dell’altro. Occorre adeguarsi al compagno di gioco; il talento richiesto è l’empatia, importante per preparare il nostro cane a vivere in società.
Le aree semi-urbane e urbane, dove vivono la maggior parte dei nostri cani, sono realtà ricche, anche troppo, di relazioni e di differenti stili, culture e percezioni.
Allora il gioco può aiutare ad affinare la capacità di interagire positivamente con tanti stimoli e tante richieste di attenzione.
Occorre insegnare al cane diversi modi di giocare e diversi tipi di giochi da svolgere anche con chi non si conosce bene, per esempio un estraneo con cui fare amicizia; i giochi che il cane può svolgere con noi vanno differenziati da quelli che può fare con un estraneo, persona o cane che sia.
Prendiamo il gioco della lotta, che aiuta a creare profonda intimità con il gruppo famigliare: ringhiare e prendere con la bocca il braccio del proprietario, saltare addosso con tutto il peso e farsi fare gli agguati che tanto fanno divertire.
Un gioco del genere è difficile da proporre alla prima persona che passa per strada o al cane sconosciuto incontrato al parco: non prenderebbero bene tutta questa espansività.
Possiamo invece fare giochi che hanno modi più rispettosi dell’altro, con regole chiare, senza saltarsi addosso o farsi mordere, anche se giocosamente.
3. Giocare con la pallina e giocare in casa
- Giochiamo con la pallina?
Insegniamo al cane a portarci la pallina o qualunque altro oggetto, da utilizzare per il gioco più gettonato del mondo cane-persona.
È importante stimolare il cane a proporre l’oggetto del gioco: lo lasciamo a terra finché è lui a metterlo in gioco.
Alcuni lo spostano col muso, altri con le zampe, i più abili lo trasportano fino alla persona con cui desiderano giocare.
Un momento da cogliere al volo: il gioco può iniziare. Usando maniere simpatiche e non invadenti per invitare al gioco, il nostro cane può far venire voglia di giocare a chiunque.
Quando il gioco è iniziato, subito la prima regola: l’oggetto scelto per giocare è di proprietà di chi è più vicino.
Va chiarito che, per far prendere in mano l’oggetto da lanciare, il cane deve, dopo averlo presentato, lasciarlo più vicino ai tuoi piedi che ai suoi.
Questo serve a non spaventare le persone che pensano che, raccogliendo l’oggetto, il cane possa lanciarsi a bocca aperta sulla loro mano. Il momento del lasciare il gioco all’altro è importantissimo per favorire il giocare con tutti.
Poi si lancia e la seconda regola è: non saltare addosso! Teniamo la pallina in mano e aspettiamo, sorridendo dei tentativi del cane di farci lanciare: modalità facili da comprendere per un estraneo, come mettersi a terra, saltellare sul posto, farci un giro attorno oppure fingere partenze da felino.
È bene variare il momento del lancio per permettere al cane di cambiare le proposte che può fare: il cane si forma così un bagaglio di possibilità da esibire per convincere al gioco. - Giocare in casa
Prendiamoci un momento tutto nostro, con la complicità di un ambiente familiare, accogliente, sicuro; si può giocare in un giorno di pioggia, per esempio, anche solo per un paio di minuti.
In casa il cane e il proprietario sono più liberi di esprimersi e di mostrarsi più liberamente: non ci sono gli occhi curiosi o critici degli altri.
Qui possiamo costruire patti comunicativi importanti per convivere, come i segnali di apertura e chiusura del gioco.
C’è chi lamenta un cane troppo giocoso o poco gestibile: è perché non si è accordato con il proprio pet su quando è il momento di giocare e quando il gioco è finito.
Il consiglio è di iniziare un momento di gioco con un nostro "invito al gioco”, che corrisponda all’inchino del cane: per esempio pronunciando un sorridente "giochiamo!?!", per far capire la nostra intenzione.
In casa, i giochi più importanti sono di ricerca e di riflessività. L’ambiente domestico permette di concentrarsi su ciò che si sta facendo.
Gli stessi giochi, fatti all’esterno, non sarebbero capiti dal cane, distratto da troppi stimoli, e diventerebbero difficili e poco piacevoli.
4. Nascondere un oggetto in casa
Lo si fa quando il cane non vede; si può mettere il cane in un’altra stanza o chiedergli di stare fermo dov’è.
Dopo averlo nascosto, torniamo da lui e diciamo "cerca" e il nome dell’oggetto da trovare: la pallina, il birillo, l’osso, la scarpa, la bottiglia di plastica.
Avere cose diverse da cercare e con nomi differenti permette al cane di sviluppare un bagaglio di conoscenze più ampio e di effettuare ricerche differenti, perché diversi saranno gli odori, le forme, le consistenze.
Questo aumenta le capacità e la riflessività del cane. Appena trovato l’oggetto, fate festa e barattatelo con un premio da sgranocchiare, meglio se essiccato e odoroso.
Appena preso il bocconcino, inizia il momento di relax, favorito dal gusto della masticazione: è il momento di dirgli “finito”. Questo aiuta il cane a chiudere il momento di gioco, anche grazie alla calma che lo sgranocchiare porta con sé.
Anche nel gioco di riflessività, in cui il cane deve ingegnarsi a risolvere il problema che gli proponiamo, occorre segnalare l’inizio e la fine del gioco allo stesso modo. Usiamo materiale di riciclo: barattoli di yogurt, giornali vecchi e scatole di vario tipo...
In presenza del cane, che può vedere ma non raggiungere ciò che prepariamo, nascondiamo dentro i barattoli di yogurt una parte della sua alimentazione, secca o umida che sia.
Tappiamo leggermente i barattoli con una palla di fogli di giornale e mettiamo tutto dentro una o più scatole. Per arricchire il gioco possiamo mettere barattoli con dentro niente e palle di giornale con dentro qualcosa, un oggetto o un gioco.
Presentiamo la scatola al cane e diciamogli "prendi” o “cerca”. Poi, sistemiamo la scatola in una zona dove può fare un po’ di confusione, altrimenti che gusto c’è?
Partecipiamo alla ricerca del cane e al tentativo di risolvere il problema di trovare, stappare, aprire, ribaltare, insomma di interagire con gli oggetti e i materiali presenti.
Questo gioco insegna a interagire col mondo attraverso l’uso della bocca, delle zampe e di tutto il corpo, sempre più capace e adatto ai diversi materiali. Il gioco, infatti, promuove non la distruzione degli oggetti, ma la loro manipolazione, per raggiungere ciò che nascondono.
Ed è ottimo anche per coinvolgere i bambini, che si divertono condividendo il piacere del fare e disfare.
Serve anche per ridurre gli atteggiamenti competitivi e possessivi che il cane può avere verso il cibo e gli oggetti, perché nel gioco c’è sostegno e condivisione come primo elemento.
5. Sentirsi appagati e crescere in equilibrio
Giocare mette in movimento mente e corpo; dev’esserci fantasia e non ripetitività,facilità e non problematicità.
Se giochiamo con fantasia e divertimento, senza arrabbiarci e per imparare a conoscerci meglio, il metabolismo del cane e il nostro producono serotonina, un “calmante naturale”: l’effetto sono un cane sereno e un proprietario felice.
Dimmi quale gioco fai e ti dirò chi sei! Come giochi significa anche chi sei, come ti presenti, come vedi e vivi le cose.
Il cane che fa giochi sempre dello stesso tipo, per esempio il lancio della pallina fatto con grande euforia e agonismo, avrà un profilo piuttosto reattivo, la sua abilità fisica e la sua attivazione emozionale saranno molto alte.
Questo comporta avere grandi capacità dinamiche e reattive, ma scarse o nulle competenze di tipo riflessivo.
Sarà portato a correre dietro a tutto ciò che si muove, ma incapace di concentrarsi su un problema, di rimanere attento a qualcosa, di stare calmo al bar.
Anche se facciamo solo giochi di lotta o di competizione, diviene quello l'unico stile di relazione del cane.
Il tira e molla è un gioco di relazione che affina la capacità di leggere l'altro, ma che può trasformarsi in un’ossessione: se facciamo solo quel gioco impoveriamo le opportunità del cane, che finisce per trovarsi a proprio agio solo con giochi competitivi, avendo difficoltà ad adattarsi o andare d’accordo con chi invece vede il giocare e il relazionarsi in un altro modo.
La ricerca del confronto, il competere per gli oggetti, il misurarsi con il corpo a corpo non sono graditi a tutti i cani e a tutte le persone: il suo modo di relazionarsi e giocare lo metterebbe nella condizione di non essere accettato.
Per questo, si consiglia di fare col proprio cane il gioco che preferisce, alternandolo ad altri che lo facciano crescere sotto altri punti di vista.
Chiedetevi che giochi fate già e arricchiteli con quelli mancanti:
- giochi di ricerca (cercare e trovare)
- giochi di riflessività (capire il problema e risolverlo)
- giochi predatori (inseguire e raggiungere e distruggere)
- giochi competitivi (sfidarsi e coinvolgersi)
- giochi di movimento (saltare e costruire nuovi equilibri cinetici)
- giochi di scoperta (conoscere qualcosa di nuovo e interpretarlo giocando)
- giochi di simulazione (fingere e fare il buffone)
Buon divertimento!
Note
CURIOSITA': I giochi si comprano o si costruiscono?
In commercio ci sono giochi di ogni forma, colore, materiale. Spesso, però, sono pensati più per chi li acquista e non per chi li usa.
Tantissimi giochi, per esempio, sono rossi e arancioni, colori belli quasi inutili per il cane, che non vede bene il rosso (lo vede quasi grigio). Il suo spettro visivo è più orientato sulle tonalità del blu e del giallo, se la cava col viola fino al beige e al marrone.
Spesso il cane ignora i giochi acquistati e li lascia in un angolo, mentre si infervora per una pigna, una bottiglietta di plastica, un bastone: questi giochi sono più belli perché interessano tutti, si possono rompere e nessuno si arrabbia, si trovano con facilità ed è facile giocarci con qualcuno.
Sono oggetti preziosi: se comprate un gioco, fate in modo che abbia anche un significato sociale.