Eleganza, potenza, devozione: il nome degli Asburgo fa riecheggiare altisonanti parole. La famiglia, prima feudale poi reale, fu una delle più influenti e longeve d'Europa: affondava le radici addirittura nel XI secolo. Probabilmente originaria dell'Alsazia francese, deve il nome a un importante possedimento svizzero, il castello di Habsburg o Habichtsburg (Rocca dello Sparviero), in Argovia (1030 circa). La dinastia discende da una stirpe di conti dell'Aargau (nell'attuale Svizzera).
L'elezione del conte Rodolfo I d'Asburgo a Imperatore del Sacro romano Impero nel 1273 avrebbe dovuto rappresentare l'inizio dell'ascesa, ma, per diverse ragioni, alla morte del sovrano, il cammino verso la completa affermazione degli Asburgo attese qualche secolo. Il regno asburgico ebbe inizio dopo che Rodolfo I d'Asburgo fu eletto imperatore: egli nel 1282 infeudò i suoi figli degli ex ducati dei Babenberg di Austria e Stiria.
Il regno asburgico è durato oltre 630 anni, dalla fine del XIII secolo al termine della Prima guerra mondiale, nel 1918. L'11 novembre 1918 fu proclamata la prima repubblica austriaca. ma dal momento che l'ultimo imperatore austriaco Carlo I (1887-1922) non aveva rinunciato al trono, dovette andare in esilio con la famiglia. Morì giovanissimo, all'età di 35 anni, nell'isola portoghese di Madeira. Anche la moglie Zita (1892-1989) morì in esilio, rifiutando anch'essa alla rinuncia del trono. Dopo la sua morte (1989) le sue spoglie furono portate a Vienna, dove fu sepolta come ultima imperatrice d'Austria nella cripta imperiale nella chiesa dei Cappuccini.
I suoi membri sono stati reggenti in Austria come duchi (1282-1453), arciduchi (1453-1804) e imperatori (1804-1918); re di Spagna (1516-1700); re di Portogallo (1580-1640); e per molti secoli imperatori del Sacro Romano Impero (dal 1273 al 1291 e dal 1298 al 1308 e infine, quasi ininterrottamente, dal 1438 fino al 1806).
Oggi vi proponiamo 5 posti simboli del potere asburgico, in cui il passato ha lasciato un segno indelebile. Vediamoli insieme.
1. Il Palazzo di Schönbrunn
Con la sua grandiosità e il suo splendore, lo Schönbrunn, patrimonio culturale dell'umanità (nel 1996 è entrato a far parte della lista dei siti patrimonio culturale dell'umanità dell'UNESCO), è il simbolo per eccellenza del potere asburgico e l'attrazione turistica austriaca che richiama il maggior numero di visitatori. La sua storia e gli edifici che lo precedettero risale al Medioevo.
Originariamente di proprietà dell'abbazia di Klosterneuburg, la tenuta entrò in possesso degli Asburgo nel 1569. Dapprima castelletto di caccia e, quindi, dimora estiva, divenne in seguito la principale residenza della dinastia imperiale. Il castello di Schönbrunn, che si annovera fra i più importanti palazzi barocchi d'Europa, è testimone dell'ascesa e della gloria dell'impero asburgico. Dopo le devastazioni provocate dall'assedio dei Turchi nel 1683 dove fu incendiato e raso al suolo, la "Bella Fonte" si trasformò in un castello da favola sul finire del Seicento, quando Leopoldo I affidò all'architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach l'edificazione della nuova fabbrica di rappresentanza.
Contemporaneamente, nel 1695, Jean Trehet progettò anche il parco. Lo Schönbrunn, residenza estiva della famiglia reale dal 1730 fino al 1918, nel corso degli anni subì svariate modifiche, in particolare per volere di Maria Teresa, che affidò diversi lavori all'architetto Nikolaus Pacassi. Nel 1752, Francesco Stefano vi allestì una menagerie, ovvero una sorta di zoo con animali esotici, mentre, nel 1775, iniziò la costruzione della Gloriette, un bellissimo padiglione-porticato neoclassico.
Perdersi nel labirinto e nei giardini dello Schönbrunn, così come tra le sue numerose stanze, del Salone cinese azzurro, dove Carlo I abdicò nel 1918, alla sfavillante Gran Galleria, dal rutilante Gabinetto circolare cinese alla stanza Vieux-Lacque, ammirando decori, specchi, tappezzerie, candelabri, intarsi, statue, fiori e fontane, è una delle emozioni imperdibili che la Vienna degli Asburgo può regalare ai tanti visitatori che la affollano. Il palazzo è anche legato a Napoleone: il suo unico erede legittimo, Napoleone Francesco Giuseppe, nato dal matrimonio con Maria Luisa, visse, quasi confinato, in questa gabbia dorata e vi morì di tisi nel 1832.
Alla fine della monarchia, il complesso divenne di proprietà dello stato federale, e ben presto fu reso accessibile alla cittadinanza. Il castello e il parco abbracciano un'area di oltre 1,5 km2 e attirano ogni anno fra gli 8 e i 9 milioni di turisti. Dei 1441 vani complessivi del palazzo, sono aperte al pubblico 40 sale che si trovano nel corpo della fabbrica principale. Alla fama di “Versailles degli Asburgo”attribuita a Schönbrunn hanno contribuito Napoleone stesso, che vi installò il proprio quartier generale tra il 1805 e il 1809, e numerosi importanti avvenimenti della storia moderna di cui è stato teatro: dalle sedute del Congresso di Vienna (1814-15) ai colloqui Kennedy-Krusciov del 1961.
2. Hofburg
L'Hofburg, che sorge su un'antica fortezza del 1200, fu per secoli il cuore della monarchia asburgica. L'ampio e composito complesso svela molteplici influenze, dal gotico, al neoclassico, al barocco. La parte più antica della Hofburg è la cosiddetta Alte Burg, che nel Settecento prese il nome di Schweizertrakt (Ala svizzera) dalla guardia svizzera che vi prestava servizio. Nel 1552 Pietro Ferabosco realizzò lo Schweizertor (Portale degli svizzeri), uno dei pochi monumenti rinascimentali di Vienna.
Nel 1559 fu avviata la costruzione della Stallburg come nuova residenza, mentre l'Amalienburg fu costruita nel Cinquecento come edificio a sé stante di fronte allo Schweizertrakt. Deve il suo nome all’imperatrice Guglielmina Amalia, che la scelse come residenza vedovile dopo la morte del marito, l’imperatore Giuseppe I, figlio ed erede al trono dell'imperatore Leopoldo d'Asburgo. Nel Seicento l’imperatore Leopoldo I fece collegare lo Schweizertrakt all’Amalienburg.
Nel Settecento l’imperatore Carlo VI ampliò la Hofburg facendo costruire imponenti edifici barocchi, realizzati dall’architetto di corte Johann Bernhard Fischer von Erlach. Ai primi dell’Ottocento Ludwig Montoyer costruì lo sfarzoso Zeremoniensaal (Salone delle cerimonie) che da allora in poi fu teatro di molte feste del casato imperiale. Fu solo alla fine dell’Ottocento, che Ferdinand Kirschner, secondo un progetto di Fischer von Erlach, ultimò il Michaelertrakt, che con la cupola alta 50 metri tuttora caratterizza la Hofburg.
Tra gli edifici che l'Hofburg, meritano particolare attenzione la Biblioteca Nazionale, sorta nel XV secolo come biblioteca di corte, il prestigioso Maneggio d'Inverno, famoso per i cavalli lipizzani, eccellenti per eleganza e resistenza, e gli appartamenti reali, con le stanze private di Francesco Giuseppe ed Elisabetta, il cui amore, purtroppo, non fu idilliaco come spesso si crede. Oltre a questi edifici, Hofburg ospita anche l'Albertina e l'Augustinerkirche (vedi punto 5).
L'Albertina ospita oltre 50mila acquerelli e disegni, 70mila fotografie e 900mila incisioni e serigrafie. Particolarmente significative sono 3 opere di Albrecht Durer (Autoritratto a tredici anni, Grande Passione, Madonna degli Animali). L'Albertina deve il suo nome ad Alberto di Sassonia-Teschen (1738-1822), proprietario del palazzo e marito di Maria Cristina, figlia dell'imperatrice Maria Teresa e di Francesco I di Lorena. L'uomo, grande appassionato d'arte, possedeva la collezione che divenne il nucleo iniziale del museo.
Una delle più originali è quella della Toeletta, perché Sissi, molto attenta alla forma fisica, vi aveva allestito una piccola palestra. In circa 20 sale attigue, inoltre, è possibile rimanere abbagliati dai Tesori di Stato, che includono preziosi religiosi e secolari del Sacro Romano Impero e dell'Impero Austriaco. Tra i pezzi, risaltano una corona del X secolo, prepotentemente ornata di gemme, e la raffinata culla de "L'Aiglon (l'Aquilotto)", lo sfortunato figlio di Maria Luisa e Napoleone Bonaparte.
3. Belvedere
Intorno al 1697, l'eccezionale condottiero e stratega al servizio di Leopoldo I d'Asburgo, il principe Eugenio di Savoia, protagonista della lotta contro i Turchi, incaricò Johann Lucas von Hildebrandt di progettare per lui una residenza estiva. tra il 1712 e 1723, sorse così il Belvedere (oggi uno dei musei più affascinanti e rinomati del mondo): incantevole complesso, costruito in collina, comprende il Belvedere Inferiore, la vicina Orangerie e il Belvedere Superiore, sfarzosa cornice di feste, con saloni in marmo, preziosi rilievi in stucco e decorazioni dorate.
Disposte al centro di vigneti alle porte della città imperiale, le due costruzioni del Belvedere rappresentavano allora la residenza estiva del Principe Eugenio di Savoia (1663 – 1736). Il Belvedere Superiore, costruito tra il 1717 e il 1723, sovrasta una collina ed offre una vista particolarmente suggestiva su Vienna. Il nome Belvedere risale all’imperatrice Maria Teresa, entrata in possesso del castello poco dopo la morte del Principe Eugenio, e precisamente da quando il famoso pittore Bernardo Bellotto immortalò la veduta su un dipinto di grandi dimensioni.Il Belvedere Inferiore, invece, fu costruito tra il 1714 e il 1716 sull’estremità opposta dell'estesa struttura del parco, che si estende in lieve pendenza.
L’architetto paesaggistico Dominique Girard modellò il parco del castello, conferendogli una struttura a terrazze generosamente articolata. Con le sue numerose fontane, sculture mitologiche, i suoi pavimenti ornamentali e le aiule di fiori, il giardino barocco incornicia e collega i due castelli. I suddetti sontuosi giardini alla francese, simboleggiano i Quattro Elementi, il Parnaso e l'Olimpo.
Dopo la morte del "Gran Capitano" nel 1736, il Belvedere perse poco a poco prestigio, fino a quando venne acquistato da Maria Teresa, che, ispirata da un assolutismo illuminato, vi installò una Galleria d'Arte Imperiale aperta al pubblico. Attualmente è la sede di importanti esposizioni, che vanno dal medioevo all'epoca contemporanea. E' è possibile imbattersi in opere d’arte della storia artistica austriaca di sbalorditiva intensità, arricchite da opere internazionali di valore analogo, come quelle di Claude Monet, Auguste Renoir e Vincent van Gogh.
Accanto alle opere principali risalenti al Medioevo, al Barocco e allo Storicismo, nel Belvedere Superiore è possibile ammirare l’illustre collezione del periodo Biedermeier viennese, che annovera numerose opere di Ferdinand Georg Waldmüller, Friedrich von Amerling e Josef Danhauser.
Imperdibile è la più ampia collezione mondiale di dipinti di Gustav Klimt, che custodisce il Bacio, capolavoro dell'artista e probabilmente una delle opere più seducenti del XX secolo e Giuditta I. Oltre a Klimt, sono rappresentati nella collezione del Belvedere i maggiori esponenti dell’arte figurativa del Modernismo viennese, quali Egon Schiele e Oskar Kokoschka.
4. Cripta dei Cappuccini
Sotto la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, meglio nota come Chiesa dei Cappuccini, si nasconde la Kaisergruft (o Kapuzinergruf), ovvero la Cripta Imperiale voluta dall'imperatore Mattia nel XVII secolo. Attualmente vi riposano in sontuose bare di metallo 150 corpi, tra i più illustri della dinastia asburgica, tra i quali 12 imperatori e 18 imperatrici.
Al centro della cripta troneggia il grande sarcofago doppio decorato da figure in grandezza naturale, realizzato da Balthasar Ferdinand Moll, in cui riposano la sovrana Maria Teresa ed il suo consorte Francesco Stefano di Lorena. Francesco II, invece, giace in una semplice bara di rame. L’imperatore Francesco Giuseppe I fu seppellito accanto all’imperatrice Sisi ed al principe ereditario Rodolfo d'Asburgo-Lorena, il quale si suicidò, per ragioni mai completamente chiarite, nel 1889, insieme alla sua amante Maria Vetsera.
Al fratello di Francesco Giuseppe, l’Imperatore Massimiliano, giustiziato in Messico, fu assegnato il nuovo spazio dopo l’ampliamento della Cripta negli anni Cinquanta. Nel 1989 fu qui sepolta anche l’ultima imperatrice d’Austria, Zita di Borbone-Parma. Ancora oggi possono essere inumati qui i membri dell’ex-famiglia imperiale. Nel 2011 è stato qui sepolto Ottone d’Asburgo-Lorena, il figlio primogenito della coppia imperiale Carlo I e Zita, e dunque dal 1916 al 1918 principe ereditario della famiglia imperiale. Nella stessa sezione della cripta giace anche dal 2008 Carlo Ludovico, un fratello di Ottone.
Fa venire i brividi, ma è vero: dopo un rituale sempre uguale, i corpi degli Asburgo sono stati tutti sepolti in tre luoghi diversi. I cuori sono racchiusi nella Cripta dei Cuori della Chiesa degli Agostiniani, dove occupano oggi 54 urne d’argento, gli intestini riposano in urne di rame nella Cripta dei Duchi delle catacombe del Duomo di Santo Stefano. Il “resto dei resti” veniva imbalsamato ed è ciò che si trova nella Cripta dei Cappuccini.
5. Augustinerkirche
L'Augustinerkirche ossia la Chiesa degli Agostiniani o di Sant’Agostino,, risalente al XIV secolo (costruita tra il 1330 ed il 1339 da Federico I d’Asburgo), è la parrocchia a cui gli Asburgo furono più legati: qui si celebrarono numerosi matrimoni della famiglia reale, come quello tra Francesco Giuseppe ed Elisabetta di Baviera, la famosa Sissi, nel 1854. Sempre in questo luogo di culto squisitamente gotico, inoltre, l'arciduchessa (e futura imperatrice) Maria Teresa sposò il duca Francesco di Lorena nel 1736, e Maria Antonietta sposò per procura il futuro re di Francia Luigi XVI.
Venne celebrato anche il matrimonio della arciduchessa Maria Luisa (figlia di Francesco II) con l'imperatore Napoleone I (Bonaparte) di Francia nel 1810. Nella Herzguft sono conservate 54 urne contenenti altrettanti cuori, appartenuti a membri di sangue asburgico. L'attrazione maggiore della Chiesa è lo struggente monumento funebre (nella foto sopra) dedicato a Maria Cristina realizzato dal Canova. L’edificio religioso fu costruito in stile gotico, poi restaurato nel tardo XVIII secolo, e vi venne aggiunta la torre neogotica della metà del XIX secolo.
Dal 1634, l'Augustinerkirche è stata la storica chiesa parrocchiale dell'Hofburg, il palazzo d'inverno della dinastia degli Asburgo, situato nel centro di Vienna e fu la cappella privata degli imperatori d'Asburgo. Con l'espandersi del vicino Hofburg, l'Augustinerkirche venne gradualmente incorporata ed oggi è parte del complesso cui si accede da Josefsplatz per un portone sulla sinistra dell'Augustinertrackt. Va ricordato che all’interno di questa chiesa Franz Schubert diresse la famosa Messa in Fa maggiore; anche oggi la musica sacra risuona all’interno della chiesa, la messa alta della domenica in cui sono presenti coro e orchestra è uno spettacolo veramente suggestivo.
Un nuovo altare laterale venne aggiunto nel 2004, dedicato all'imperatore Carlo I d'Austria (1887 - 1922), in quell'anno proclamato beato dalla Chiesa Cattolica Romana.