Gli errori più comuni nell’addestramento del cane

Tutti pensano che addestrare il cane sia una cosa facile da fare.

Chiedete a Fido di fare qualcosa, lui la esegue e voi gli date un bocconcino: sembra facile, no? Vi assicuro che non è cosi, specie se siete alle prime armi.

Le ricerche scientifiche nel comportamento del canis lupus familiaris negli ultimi 20 anni sono talmente aumentate che oggi vengono investiti miliardi in questo campo: in Italia siamo tra i primi al mondo, grazie a varie facoltà universitarie eccellenti.

Un dog trainer che si rispetti e che sia un vero professionista sa che la sua formazione è continua. L’apprendimento e l’aggiornamento non finiscono mai. Proprio come per i cani.

Eccovi, quindi, una lista degli errori più comuni. Purtroppo, dato che chiunque in Italia può fare il dog trainer senza un minimo di certificazione o formazione, anche molti di coloro che svolgono questo mestiere commettono errori.

Non affidatevi mai a nessuno che commetta i seguenti primi tre errori: potrebbe causare gravi danni al vostro cane o, nella migliore delle ipotesi, essere del tutto inefficace.

1. USO DEI COLLARI A PUNTA, USO DELLE CORREZIONI AL GUINZAGLIO E USO ESCLUSIVO DI LODI VOCALI

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- USO DEI COLLARI A PUNTA, ELETTRICI 0 A STROZZO
A parte il fatto di essere illegali in Italia e in molti altri Paesi, queste tipologie di collare sono scientificamente provate come pericolose e dannose, sono metodi aversivi che possono provocare gravi traumi.
Perché sono aversivi? Per il fatto che tecnicamente usano o la punizione positiva (P+) o il rinforzo negativo (R-): ovvero o al cane accade qualcosa di negativo se non smette di mostrare un comportamento non voluto, o qualcosa di negativo cessa se il cane smette di mostrare un comportamento non voluto.
Ricordiamoci che spesso il comportamento è “non voluto” da noi e non dal cane!

 

- USO DELLE CORREZIONI AL GUINZAGLIO
Il problema con le correzioni al guinzaglio è che spesso e volentieri non vengono fatte in modo gentile.
Studi scientifici hanno paragonato scuole e trainer che usano metodi aversivi con quelli che ricorrono solo a metodi positivi-gentili.
I risultati chiaramente mostrano che i cani educati con metodi positivi avevano un buon rapporto con il proprietario, nonché un approccio ottimista e apprendevano con più successo.

 

- USO ESCLUSIVO DI LODI VOCALI
Tutti vogliono che il cane lavori per le lodi anche perché sarebbe più facile, no?
La realtà è che se volete che il cane faccia quello che gli chiedete glielo dovete insegnare motivandolo a farlo.
Se ogni volta che gli dite “bravo” gli date un bocconcino, allora ben presto lui capirà che gli conviene seguire la vostra istruzione.
Se, invece, la lode ha un fine in sé stessa, allora non ha senso perché manca di significato.

2. NON USARE BOCCONCINI BUONI ABBASTANZA E NON DARE IL BOCCONCINO TROPPO IN ANTICIPO

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- NON USARE BOCCONCINI BUONI ABBASTANZA
È tutta una questione di motivazione. Il bocconcino deve avere un alto valore per il cane, altrimenti la motivazione per guadagnarselo dov’è?
Certo, non tutti i cani si lasciano motivare dallo stesso tipo di bocconcino e, alle volte, è anche meglio motivare il cane con un gioco in alternativa al bocconcino.
Sta a voi cercare la giusta motivazione per il vostro Fido.
Noi suggeriamo sempre di avere varie tipologie di ricompensa a disposizione: una buona, una buonissima e una fantastica.
Fatevi insegnare da un comportamentalista certificato come usare le varie tipologie di premio e a quale scopo.

 

- NON DARE IL BOCCONCINO TROPPO IN ANTICIPO
Il timing è tutto nel dog training! Quando si usa il rinforzo positivo (R+) è importante dare il premio appena il cane mostra il comportamento voluto.
A tal fine una parola di lode (o un clicker) serve come semi-rinforzo per darvi il tempo di prendere in mano il bocconcino e somministrarlo.
Ricordatevi, pero, di non anticipare l’esito del vostro segnale “caricando” già la mano ancor prima che il cane inizi a mostrare il comportamento, perché se fate cosi lo state “adescando”!
In futuro Fido anticiperà il bocconcino e mostrerà il comportamento solo quando ne avete uno in mano.
Se, per esempio, il vostro dog trainer insegna il “piede” usando un’esca in mano tutto il tempo, cambiatelo perché non ha la minima cognizione della teoria di apprendimento e del condizionamento.
Chiunque può “adescare”, ma solo un professionista sa insegnare veramente.

3. RIPETERE I SEGNALI E PUNIRE INVECE DI PREMIARE

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- RIPETERE I SEGNALI
Quante volte al parco avete sentito quei proprietari che dicono “resta, resta, resta...” allontanandosi dal cane con la mano aperta in segno di stop.
Se ripetete il segnale, il cane non saprà mai quando lo dite sul serio: la sua risposta ci sarà se lo direte sul serio la prima volta.
Se il vostro segnale non funziona è perché non è stato condizionato correttamente per quella situazione e per le distrazioni che vi circondano.
Il cucciolo che fa “seduto” perfettamente a casa non lo fa nel mezzo dell’area cani circondato da amici. È come andare all’asilo per un mesetto e poi direttamente all’università!
Fate, quindi, piccoli passi aumentando gradualmente il livello di distrazione. Se non funziona qualcosa, ritornate indietro nel vostro piano di training fino al punto dove le cose funzionavano bene e continuate da lì.

 

- PUNIRE INVECE DI PREMIARE
Questo è uno dei classici al parco. Il cane viene chiamato e non ritorna, perché continua ad annusare o a giocare con gli amichetti.
Il proprietario continua a chiamarlo arrabbiandosi sempre di più. Quando il cane finalmente ritorna viene punito per essere stato così lento. Cosa impara Fido? A ignorarvi!
Non solo, ritornare dal riferimento umano diventa un’esperienza negativa, ma il richiamo è un comportamento fondamentale che deve essere costruito gradualmente per raggiungere quello che si chiama il “richiamo a razzo” che funziona in qualsiasi situazione.

4. NON EDUCARE IL CUCCIOLO O IL GIOVANE CANE E L’IMPAZIENZA

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- NON EDUCARE IL CUCCIOLO O IL GIOVANE CANE
Uno studio ha mostrato che più del 30% dei cani non riceve alcuna istruzione.
Ricordatevi che è il vostro compito e dovete dare una buona educazione al vostro cane: è suo diritto.
Incontro molte persone nei parchi convinte che é ancora troppo presto portare a scuola il loro cane di sei mesi. Sarebbe come dire: “mio figlio ha sette anni e forse sarebbe ora di andare all’asilo”. È un’enorme assurdità!
Il cucciolo incomincia a imparare il giorno in cui arriva a casa che, di solito, è a otto settimane di età. Portatelo immediatamente a scuola!
Purtroppo in Italia esistono ancora tanti veterinari che consigliano di tenere il cane a casa fino alla fine dei vaccini, a 16 settimane di età, nulla di più errato! Questa assurdità, secondo loro, servirebbe a “proteggere” il cucciolo da possibili malattie. La verità è che nella stramaggioranza dei casi il cucciolo è ancora protetto dalle difese immunitarie dategli dalla mamma e corre, quindi, pochissimi rischi.
Certo, se lo portate a giocare con dei cani randagi siete incoscienti. Non portarlo fuori in questo periodo vuol dire non socializzarlo correttamente e addirittura insegnargli a fare i bisogni in casa!
E poi le persone si meravigliano se il cane a 6 mesi ancora la fa in casa e ha paura quando esce. La finestra di apprendimento che si apre con la 3° settimana di età si chiude con la 16°.
In questo strategico periodo ogni esperienza fatta dal cane resta ancorata nel suo cervello per tutta la vita. Insegnargli a comportarsi bene - per esempio, a non fare i bisogni in casa - è facile in questo periodo, perché Fido apprende senza remore ed è la base del suo futuro comportamento.
Ricordatevi che solo un cane ben educato è un cane libero e felice.

 

- L’IMPAZIENZA
Aspettarsi risultati troppo velocemente ed essere impazienti è frutto di poca esperienza. È comprensibile essere a volte frustrati se Fido non “funziona”.
Ma, invece di arrabbiarvi, pensate al perché l’esito é stato negativo.
Abbiate l’umiltà di imparare da un professionista che vi guiderà anche in situazioni difficili come, per esempio, durante la pubertà (del cane s’intende!).





5. NON FARE PIÙ ADDESTRAMENTO CON IL CANE ADULTO 0 ANZIANO E NON CHIEDERE AIUTO QUANDO NE AVETE BIS0GN0

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- NON FARE PIÙ ADDESTRAMENTO CON IL CANE ADULTO 0 ANZIANO
Anche questo è un grave errore. Non sottovalutate mai i poteri di apprendimento del vostro cane, A qualsiasi età!
Spesso mi viene chiesto se per un cane anziano che si è sempre comportato male c’è ancora una possibilità di riprendere il comportamento.
Certo che sì: l’apprendimento è possibile a qualsiasi età e mantiene, non solo in noi umani, il cervello agile e giovane.

 

- NON CHIEDERE AIUTO QUANDO NE AVETE BIS0GN0
Vi meraviglierete, ma questa massima vale non solo per un normale proprietario di cane, ma anche per un professionista.
Non bisogna mai perdere l’umiltà e, se vogliamo, l’intelligenza, di chiedere aiuto a chi ne sa di più.
Anche dopo molti anni di esperienza, molti addestratori sanno di non sapere tutto e in certi casi attingono a un cerchio di amici esperti in giro per il mondo che, a loro volta, vantano specifiche specializzazioni utili a risolvere casi particolari.








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